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Autore: veronpar    27/04/2016    0 recensioni
Rebecca, una ragazza di 22 anni. Una laurea in mano da poco e una nuova vita a Londra. Per conoscere se stessa, allontanarsi da una famiglia che la ama ma che al tempo stesso la considera ancora una bambina e soprattutto, il bisogno di lasciarsi alle spalle una storia finita male.
Brandon, 24 anni. Hooligans, immaturo, sfacciato e pieno di se. Cosa succede se i loro sguardi inevitabilmente si incontrano?
"e tu, tu sei arrivato, mi hai guardato e allora tutto è cambiato per me. "
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono passati un po’ di giorni da quando Brandon mi ha lasciato il suo numero di telefono e ancora non prendo iniziativa. Perché non lo faccio? Beh, perché non sono il tipo di persona che scrive per prima. Non l’ho mai fatto e poi sono troppo testarda e orgogliosa. Siamo donne, queste cose dovrebbero farle gli uomini o no? Però mi ha lasciato il suo recapito quindi forse aspetta solo che gli scrivo, altrimenti non me lo avrebbe mai lasciato. Nel mentre sono indecisa sul da farsi non faccio altro che guardare le sue foto su facebook. Sono arrivata al punto di saperle quasi tutte a memoria. Non c’è una foto dove non sia bello. Dannazione Reby, ricorda i motivi per cui sei a Londra, non andarti a complicare la vita. Susan non fa altro che ripetermi che devo scrivergli ma allo stesso tempo mi dice anche quanto non gli ispiri fiducia, che il suo amico Nick è un troglodita a suo parere e che non è normale che per una partita di football facciano a botte. I torti non li ha però a me incuriosisce. Ha uno sguardo enigmatico, uno di quei sguardi che dietro celano parecchie cose. Sguardi che quando ti guardano, sembra come se volessero penetrarti dentro. “La ragazza del pub”, basta ho deciso. Invio. Sono passate due ore e Brandon non ha ancora risposto al messaggio. Forse non lo ha ancora visto o forse si ma non ha capito che ero io. Bel messaggio del cavolo che ho mandato. Sono distesa sul letto ad ascoltare un po’ di musica, quando il telefono inizia a squillare. Brandon. Il mio cuore fa una capriola all’indietro. “Pronto?” “Ciao ragazza del pub. Ne hai fatto passare di tempo prima di scrivermi eh? Alle 16:00 a Piccadilly Circus. Non farmi aspettare troppo”. Neanche il tempo di rispondere che ha già riappeso. Se la mia mente non riesce ancora a realizzare, il mio cuore sta facendo migliaia di capriole al minuto. Guardo l’ora. Le 14:35. Diamine, ho poco tempo e devo farmi una doccia, vestirmi ed essere almeno presentabile. Vorrei anche avvertire Susan ma rischierei di arrivare tardi all’appuntamento; perché è quello che mi ha dato Brandon, un appuntamento o sbaglio? Non riesco ancora a capire perché di tante ragazze proprio me, ma non ha importanza. Corro in bagno e inizio a prepararmi. Non vedo l’ora di vederlo. Ancora due fermate e sono arrivato a destinazione. Certo che quella ragazza ne ha fatto passare di tempo prima di scrivermi, nessuna e dico nessuna prima d’ora ha fatto aspettare così tanto Brandon Miles. Ma chi si crede di essere eh? Sono curioso di scoprire il possibile su di lei e soprattutto curioso di vedere come se la cava sotto le coperte. Una cosa è certa, non mi sono innamorato mai di nessuna e sicuramente non accadrà con lei. Devo ammettere però che mi sembra così diversa dalle altre e forse è soprattutto questo che mi spinge a volerla conoscere meglio. Al pensiero di lei nuda mi scappa un ghigno. La farò mia. A tutti i costi. L'arrivo alla fermata di Piccadilly Circus mi riporta nel mondo reale. Scendo dalla metro e con molta tranquillità mi avvio verso l’uscita. Oggi è una bella giornata di sole e fa abbastanza caldo da poter girare a maniche corte. Arrivo alla piazza, sulla mia destra il dispaly luminoso che tutti fotografano. Mi sono sempre chiesto perché di tante cose proprio a quel display fanno le foto. Guardo l’orologio, le 16:10 come sospettavo lei non è puntuale, del resto è una donna ed è tipico del mondo femminile. Nel mentre l’aspetto mi guardo un po’ intorno. C’è sempre un gran via vai in questa piazza e mi piace osservare la gente da lontano, in disparte. Sono perso tra i miei pensieri quando l’arrivo di un messaggio mi riporta alla realtà. “Sono arrivata, di preciso dove sei?”. Sorrido. “Ce l’hai fatta a venire eh? Dimmi dove sei che ti vengo incontro”. Eccola, la vedo. È ferma vicino al semaforo, dalla parte opposta. La studio da lontano. Media altezza, un paio di jeans chiari, stan smith, una maglietta a maniche corte verde e capelli raccolti in una coda, probabilmente per il caldo. È bella anche con la coda e mi piace questo suo stile un po’ casual. Nel mentre aspetto che il semaforo per i pedoni diventi verde, mi sorride. Mi ha visto. La mia mente perversa già è alla deriva e non posso che domandarmi se continuerà a fare questi sorrisi innocenti anche dopo che l'avrò fatta mia. Brandon Miles ottiene sempre ciò che vuole. Ad ogni costo.
   
 
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