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Autore: I4Malandrini    27/04/2016    0 recensioni
Nella più grande scuola di magia e stregoneria, quattro ragazzi saranno destinati ad incontrarsi. Dentro di loro un potere celato si stava risvegliando ma anche l'Oscuro era tornato a vendicarsi sui discendenti dei Grandi Quattro.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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LA LEGGE DEL MALANDRINO

Prologo - La Leggenda dei Grandi Quattro

 

 

 

“Questa è la storia di come quattro ragazzi, appartenenti a quattro casate diverse..“ - Narratore

“No! La storia parla di come una ragazza cambiò il suo destino, e di come ha evitato di sposarsi!” - Merida

“Silenzio Ricciolina! La storia parla di un ragazzo che salvò sua sorella e di come sia diventato una leggenda! - Jack

“Che storia orribile! Meglio la mia” - Merida

“Ragazzi, state sbagliando, la storia parla di come un ragazzo non diventò come suo padre.” - Hiccup

“Wow! Che storia intrigante! Che pathos!” - Jack

“La storia non è nessuna di queste..” - Rapunzel

“Esatto! Sono io il Narratore e decido io!” -  Narratore

“Guastafeste..” - Merida

 

“Come stavo dicendo, questa è la storia di quattro ragazzi, destinati ad incontrarsi. Ripercorrendo le orme dei Grandi Quattro riveleranno grandi poteri che non sapevano di possedere, ma un grande male stava per risorgere portando oscurità in tutto il mondo. Ecco cominciamo da lì.” - Narratore

 

Era una notte buia e inquieta, il cielo era pervaso da enormi nubi oscure che espellevano fulmini e saette dal bianco più puro ma, che sprofondavano nell’oblio di quella foresta. La Foresta Proibita. Era buia e lugubre come i suoi rumori e le sue ombre, e tutto ciò che si nascondeva dietro di esse. Le folte chiome degli alberi s’irroravano di un grigiastro perlaceo, i rami bassi sembravano braccia e mani scheletriche. Il vento muoveva le foglie e creava rumori spettrali, le ombre sembravano creature feroci pronte ad assalire qualsiasi cosa si muovesse.

Il terreno scalfito ripetutamente da quell’acqua gelida e pervasa da saette, portava in una grotta, stretta e lunga simile a un corridoio, illuminata solo da una tenue luce rossastra che si scorgeva lontano. Aveva un soffitto basso pieno di fori rocciosi nei quali fuoriuscivano piccole gocce d’acqua che cadevano nelle numerose pozze d’acqua stagnante, appartenenti alla tempesta che ergeva all’esterno; negli angoli bui si nascondevano neri pipistrelli, che di tanto in tanto aprivano i loro occhietti rossi e spiegavano le ali in un breve volo. C’era un silenzio quasi innaturale, destinato a durare poco. Nelle profondità della grotta si rilevava un’ampia stanza costellata da candele decomposte.

Una leggera brezza spense l’unica candela rimasta accesa, rendendo la stanza nera come la pece. I pipistrelli diventarono irrequieti, come se qualcosa riempisse il vuoto tombale che si era creato. Volarono via, lasciando quel silenzio che stava per avere fine.

Una figura oscura si erigeva e due occhi ambrati osservavano il posto. Scivolò come un’ombra fuori dalla grotta e attraversava quella foresta mentre una flebile luce lunare lo accompagnava mostrando il suo volto. Pitch era tornato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A.A.

Eccomi qui, dopo un bel po’ di tempo che non aggiorno.

Dopo aver riletto i capitoli e leggendo le vostre recensioni, ho voluto riscrivere il prologo, un vero prologo. La storia procedeva troppo veloce e non rispettava ciò che avevo in mente inizialmente. Quindi ho deciso di “riscrivere” gli altri capitoli, saranno simili a prima ma mi soffermerò su molte cose. Detto questo ringrazio i recensori e spero continuate nella lettura! Un bacio ;)

   
 
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