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Autore: GirlDestroyer1988    27/04/2016    0 recensioni
Soffia il vento dell'ultima lotta per Galkar, il robot che ha sconfitto le Gemme!
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Crystal Gems
Note: Movieverse | Avvertimenti: PWP
Capitoli:
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After the gems è un progetto amatoriale creato da Joe Johnston, sceneggiatore dell’episodio Ritorno al cortile di Steven Universe, sull’omonima serie, creata da Rebecca Sugar. La serie è stata ispirata, su consenso della Sugar e Stuart Snyder, presidente di Cartoon Network. Ispirazioni principali sono state Daltanious, Ufo Diapolon, Ken il guerriero, Quintet
TRAMA
Fine del XXI° secolo. Dopo che Rutilo, Uvarovite, Ametista e Perla, fusesi in Cimofane, la gemma suprema, hanno sconfitto  Citrino, la leader delle gemme invasive, insieme a Wustite, Glauconite e Lapislazzuli, in un ultimo sussulto di rabbia scatenò sulla Terra bombe a trinitite, lanciate dall’omonima gemma, che in seguito si darà la morte nel bombardamento a tappeto. Nel futuro gli effetti delle bombe si sono palesati, generando una nuova era glaciale, che ha devastato il pianeta, con la sopravvivenza dei soli America e Giappone. In California, dove un tempo sorgeva Beach City, sorge la Base O, un enorme disco volante in cui vivono le Gemme del pianeta natale in riproduzioni dei vecchi appartamenti dei “litorali”, insieme ai corpi ibernati delle vecchie gemme, insieme a Steven, Greg, Connie e sua madre. Anche le gemme Wustite, Glauconite e Lapislazzuli, insieme a Onion e la sua famiglia si sono ibernate, seguendo le istruzioni del “programma Ξ”, che decide per loro come affrontare le gemme che occupano le altre due Americhe, l’Africa, l’Europa, la Turchia, gli Emirati Arabi, la Russia, l’India, la Cina, la Corea, la Tailandia, la Polinesia, lo Sri Lanka, l’Oceania. Programma Ξ è in realtà lo spirito di Rutilo, che guida e protegge la colossale base mobile, rendendola invisibile e in grado di spargere “il morbo della rosa rosa”, una gragnuola di proiettili energetici rosa. L’obbiettivo è sconfiggere Uraninite, fusione tra una Citrino in fin di vita e un'altra gemma, Fluorapatite. Uraninite, però, sta morendo a causa di un bossolo contenente un gas al di sotto dello zero assoluto della scala Kelvin, che le ha causato un tumore. Nel combattimento finale non verrà raggiunta dai nostri, ma si sacrificherà per permettere alla Terra di sciogliersi
PERSONAGGI
Onion ragazzino figlio di Vidalia, una delle persone più schive di Beach City. Molto strano, chiuso e silente, apparentemente amorale, in realtà è molto bisognoso di una presenza paterna. Ha fatto amicizia con Steven in modi particolarmente bizzarri, come fargli vedere un video della sua nascita.
Glauconite leader delle gemme native, nome originario Peridot. Pignola, con una coppia di braccia bioniche, all’inizio era nemica di Perla e non conosceva nulla della Terra. Qui è molto triste, e ha paura di sé stessa
Wustite tenente delle gemme native, è nella serie insieme a Corindone (Ruby) e a Steven Rutilo, la gemma Brookite, una delle poche gemme sinceramente maschili.  Inizialmente nemico di Uvarovite, passerà anche lui dalla parte della Terra.
Lapislazzuli l’ultima gemma nativa, piange sempre, ma sa anche essere inaspettatamente tremenda.
ROBOT
I nostri eroi combattono le Gemme-mostro, ottenute da frammenti di gemme alleate di Fluorapatite. Inglobando rifiuti meccanici sono dei cyborg metà esseri minerali viventi sia androidi, e normalmente sono di  3 classi: Smeraldo, Apofilite, e Piropo. Il robot che pilotano, per non ricorrere alla dispendiosa fusione, è Galkar, ispirato all’hockey, sport maschile per eccellenza. Lanciato dalla Base O, è composto da tre robot, Herumeth, Sangord e Ga’at
HERUMETH
Il robot, guidato da Wustite e Onion, che costituisce la testa di Galkar. S’incastra in Ga’at che si trasforma nella casacca di Galkar, con un breve scambio di armi, mentre Sangord diventa le gambe.
Concentrate eye blizzard
Una coppia di getti di Servisol dagli occhi, che possono raggiungere lo zero assoluto
My number is One
Una raffica di “1” d’energia dorata sparati, con potenti effetti distruttivi, dal petto
Loveless deadly shite
Una falce da Cupo Mietitore (con tanto di teschio di bufalo!) dal petto
Explosive puck
Mine magnetiche dall’ombelico
Chomping antennae
Punte acuminate dai gomiti e dalle ginocchia
Queste sono le armi di Herumeth, storpiatura di “helmet” elmetto. Infatti Herumeth diventa la testa, l’elmetto di Galkar.
GA’AT
Il robot, guidato da Glauconite, che costituisce il tronco di Galkar. Testa e gambe si piegano e s’inseriscono nella schiena, e le braccia di Ga’at suppliscono quelle di Herumeth, che si rintanano nel tronco.
My number is Two
Una raffica di “2” d’energia dorata sparati, con potenti effetti distruttivi, dal petto
Compressing spinning shields
Simili ai mecha scudi rotanti di Mechander, sono dei brocchieri provvisti di spine che s’attaccano ai bicipiti di Ga’at, potendo agire sia come armi offensive che come armi difensive
Explosive pinballs
Mine magnetiche sferiche dall’ombelico
Crushing fins
Una ganascia le cui mandibole scattano lateralmente ai reni
Chomping antennae
Punte acuminate dai gomiti e dalle ginocchia
Concentrate flame blizzard
Un lanciafiamme estratto dalla schiena
Queste sono le armi di Ga’at, storpiatura di “coat”, casacca. Infatti Ga’at diventa il tronco, la casacca di Galkar
SANGORD
Il robot, guidato da Lapislazzuli, che costituisce il bacino di Galkar. Gli enormi occhi si piegano lateralmente, la testa s’incastra nell’ano di Herumeth, mentre le braccia di Herumeth si ritirano nel tronco, i piedi si contraggono, i quadricipiti si ritirano, mentre gli stinchi rimangono di lunghezza invariata. Sangord se li infila nelle cavità retrorsiche
Concentrate yell blizzard
Un potente rimbombo sonoro dal becco (Sangord è modellato sulla civetta artica)
My number is Three
Una raffica di “3” d’energia dorata, altamente distruttivi, sparata dal petto
Clinking smashing goupillon
Un enorme sfera metallica, dotata di aculei mortali, attaccata a una lunga catena. Quest’arma viene estratta dal petto
Explosive navel desentegrator
Simile al raggio protonico di Jeeg, un cannone laser nell’ombelico
Chomping antennae
Punte acuminate dai gomiti e dalle ginocchia
GALKAR
Tormenta apocalittica
Una coppia di getti di Servisol dagli occhi, che possono raggiungere lo zero assoluto
Biforcatore assoluto
Una raffica di “2” d’energia dorata sparati, con potenti effetti distruttivi, dal petto
Falcia desertificatrice
Un enorme falce da contadino biblico dal torace
Scudi assassini
Simili ai mecha scudi rotanti di Mechander, sono dei brocchieri provvisti di spine che s’attaccano ai bicipiti di Galkar, potendo agire sia come armi offensive che come armi difensive
Sfere detonanti
Mine magnetiche sferiche dall’ombelico
Compressore bilama
Una ganascia le cui mandibole scattano lateralmente ai reni
Speroni d’assalto
Punte acuminate dai gomiti e dalle ginocchia
Cannone termociclonico
Un lanciafiamme estratto dalla schiena
ZEMON
Costruito inizialmente su ispirazione di Takashi Murakami, nella fattispecie dell’opera Tan Tan Bo Pucking a.k.a Gero Tan come robot reimboscatore, dopo che la gemma Potassio ha distrutto tutti i suoi parenti, verrà trasformato nel robot da combattimento omonimo. Insieme al modulo Guregdeira, costruito dal Dottor Polutan, stermina le gemme fuse che hanno quasi occupato il Giappone (solo l’Hokkaido e la regione di Aomori, rapidamente ricostruite). Quando si incontra con Galkar, non lo attacca anche se scopre che è guidato da delle gemme perché non è in grado di comprendere che le fusioni sono gemme coagulate. Insieme combatteranno le tecno-gemme Berillo e Vanadio, simili a dei giganteschi tentacoli verdi che escono da dei portacipria giganti gialli, che hanno cercato di attaccare Tokyo. I due rimarranno leali, anche dopo l’allontanamento di Galkar dal Giappone, con Wustite, Glauconite e Lapislazzuli li affideranno la custodia del Giappone
Raggi R.E.M
I cannoni laser sulle orecchie
Disintegratori plusvalenti
Una mitragliatrice che si svela quando i suoi incisivi si divaricano
Aquilone spaziale
Trasversalmente al tronco di Zemon decolla questo potente drone, in grado di sparare laser e missili
Missili
Missili lanciati dalla cintura
Calci a tagliola
Le gambe di Zemon possono piegarsi all’indietro per tramutarsi in delle enormi tagliole
Rampino
Le terminazioni dei piedi vengono eiettate sotto forma di uncini a laccio
Maglio rotolanti
Il classico sgancio a reazione degli avambracci del mecha. In questo caso i pugni ruotano sul polso con una coppia di lame fuori dal profilo dell’indice e del mignolo
Disco infernale
Un disco che viene utilizzato come proiettile incendiario, capace di umettarsi di kerosene e, con un cannoncino a frizione di pietra focaia, di ammantarsi di fuoco
Lama tranciante
Al disco infernale si agganciano una coppia di lame. Quest’arma può essere lanciata come un deltaplano, o un boomerang, o essere attaccato magneticamente agli avambracci divenendo un oplita utilizzabile sia per l’attacco che per l’immunità personale.
Stack-up bot
Prima di passare alle Gemme, il Galkar era un mecha che i GD, i Gem Destroyers, una setta segreta che intendeva far distruggere il pianeta delle Gemme da parte della Terra utilizzava per aiutare le Gemme di Rutilo laddove loro non arrivavano. L’addestramento avveniva tramite questo robottino a forma di barattolo di caffè in polvere, per impratichirsi con l’aggancio del Galkar e i susseguenti processi di sganciamento e ri-agganciamento. Permette anche d’impadronirsi del controllo delle armi
-raggi liquefacenti dagli occhi
-un lanciafiamme su ogni capezzolo
-un grosso boomerang dal torace
-dei kunai, lanciati come missili, dalle ginocchia e dai gomiti
 
-un lanciafiamme su ogni capezzolo
-un ombrellone protettivo dal torace
-dei kunai, lanciati come missili, da ginocchia e gomiti
-una mitragliatrice dalla schiena
 
-un raggio ventoso dalla fronte
-un lanciafiamme su ogni capezzolo
-un guantone da box caricato a molla dal torace
-delle pistole-lanciafiamme dai fianchi
-antennine poste sui reni che servono a impedire che l’estrazione dei lanciafiamme non avvenga
-dei kunai, lanciati come missili, dalle ginocchia e dai gomiti
le forze d’occupazione
i GD, stringendo un alleanza con l’esercito, si sono muniti di mezzi militari e d’intervento civile con cui prevenire gli attacchi di Gemme a Beach City
-Classe Kc “Bronzo”: un carro armato che recupera l’antichissima tecnologia della concentrazione dei raggi luminosi del Sole, già utilizzata millenni fa da Archimede per difendere Siracusa
-Classe Iz “prisma” : un carro armato dotato di una sfera stroboscopica, che diffonde un emissione luminosa che altera la percezione cosciente, sortendo un effetto allucinogeno
-Iluyshin-28 Beagle piccolo bombardiere
-Iluyshin AAA Gershwin-Frizz un bizzarro caccia con due coppie di ali e cockpit capace di ruotare di 180°. È un aereo-balestra
-degli airzooka, dati ai soldati.
-delle motoseghe, date ai soldati
-delle comuni bombe a mano, insieme a dei lanciagranate
-dei fucili caricati a acido solforico
-delle asce
-dei tomahawk
Stella nera
Una piccolo hovercraft, utilizzato nelle incursioni con scopi spionistici
 
La pianura era spazzata dal vento.  Malachite era lì, con Cacoxenite sotto di lei, in lento stritolamento. Kunzite, Ametista, Perla e Steven erano lì, sugli scogli, attoniti. Erano arrivati in Italia, a Cesenatico, se non prima che la città fosse stata evacuata prima. L’evacuazione non era però servita a molto; come avvenne a Napoli durante l’epidemia di colera, la città dov’era avvenuto l’esodo, a Cesena, era stata oggetto di un bombardamento a opera di una bomba a trinitite, rendendola collerica. I nostri eroi gemmologici erano stati quindi costretti a affrontare la probabile invasione dell’Italia dalle spiagge cesenaticensi quasi da soli. Nella colonia abbandonata dell’AGIP, sul lungomare Carducci, fuori stagione per le vacanze, in un Dicembre senza Natale, con la sabbia fredda e l’acqua ancora più intirizzente, Steven vedeva sua madre e il suo migliore amico Gemma stare lentamente annegando nella sabbia. “Ormai è la tua fine. Tutto quello che avete costruito….tutto quello che avete accumulato…quegli insulsi esseri umani che vogliono continuare a riprodursi come acari nell’abisso di un vecchio materasso in una discarica….spariranno. l’epoca dell’uomo è finita. Adesso le Gemme della Sacra Citrino domineranno questo vomitevole pianeta” i due altri terrestri a cui Malachite accennava erano Camillo e Donatella, una coppia che, in quegli scenari lunari, avevano incontrato all’autogrill “Rubicone Ovest” e che, consci del terribile Armagheddon che le Gemme di Citrino intendevano scatenare, avevano deciso di diventare Deucalione e Pirra. Con la MG TC dei due al seguito, alla guida della loro astronave composita (Steven=coyote d’oro, Uvarovite=pesce volante d’acciaio, Ametista=anfiosso d’avorio, Perla=anfiosso di peltro) le Gemme avevano raggiunto la baia di Cesenatico, dove Camillo e Donatella erano stati vaccinati, con dopo un estrazione di sangue, e senza più un auto da guidare. Nel quinto piano della struttura Camillo cominciò a accumulare cianfrusaglie come “museo dell’uomo”. Donatella rimaneva in disparte, limitandosi a “accumulare” cose se solo fossero necessarie per sopravvivere allo scoppio dell’apocalisse. Ben presto Camillo riempì quello specifico livello con un decespugliatore nasale, un coltellino svizzero, una bicicletta, un pallone da calcio, un cabinato da sala giochi con pistole, un set di montagne russe K’NeXt, una tigre in banano dall’Indonesia, un proiettore per fogli d’acetato, un motorino da bicicletta, uno sciacquone, una museruola da cane, una protesi per cavalli, un distributore automatico di merendine, un puntatore laser, un tombino, ognuno catalogandolo con una targhetta esplicativa. Nel frattempo anche Donatella si faceva la sua collezione, con un gigantesco pallone del Cornetto Algida™, una Ping-O-Tronic Zanussi™, un vecchio messale vuoto su cui voleva scrivere Oggi è nato mio figlio. “Aspetta prima che le Gemme buone sconfiggano quelle Cattive” disse mentre sfumacchiava su un dondolo davanti all’ingresso principale. “Non ho poi molta voglia di aspettare i tuoi comodi. Tu non fai che limitare sempre di più le cose che utilizzi perché vorresti musealizzarle tutte. Se ci parliamo al cellulare è solo per giocare a fare i protagonisti di La morte viene dal pianeta Aytin, anziché scambiarci sms tra noi come facevamo una volta. Dovresti sì conservare testimonianze dell’umanità, per quando le Gemme ci faranno rintanare tutti sotto terra come scarafaggi, ma non sacrificare te stesso” “Se faremo mai dei bambini, sarà solo perché dovremo. Io sull’umanità non ho più nessuna fiducia. Se le Gemme ci sottometteranno sarà solo colpa nostra. Una volta, tanto tempo fa, viveva una magnifica razza di animali, che dominava il mondo millennio dopo millennio, e correvano, e nuotavano, e combattevano, e volavano! Finché all'improvviso, molto di recente, sono scomparsi. La natura aveva rinunciato, per ricominciare. Noi non eravamo neanche scimmie, allora. Eravamo questi piccoli roditori che si nascondono tra le rocce. E quando spariremo, la natura ricomincerà da capo, probabilmente con le api. Quindi, se noi saremo I fuchi che quelle api alleveranno, fornichiamo e figliamo chiusi nella nostra cellula” “Io non ti riconosco più. Dov’era il Camillo gioioso di vivere e pregno di futuro?” “Il tempo avvelena gli uomini. Già io ero in Guerra con la civiltà che abbiamo trovato venendo al mondo, se mai questo Museo del’uomo prospererà, sarà solo il reliquiario di un fallimento. Quello del sesto stock di esseri umani a nascere sulla Terra. Il settimo e l’ottavo ci considereranno solo e unicamente come coglioni rovinatisi con le loro stesse mani”
Adesso, lì, su quella spiaggia, le cose stavano precipitando. Ma dagli abissi dell’Adriatico emerse la gigantesca Base Ξ, uno scintillante peso color cemento con una testa di marmotta al centro della circonferenza, con 2 malevoli occhi rosa. “Cosa sta succedendo adesso?” urlò Malachite, mentre Cacoxenite, approfittando della sua distrazione, abbracciò Malachite facendole scricchiolare la schiena, saltando poi in aria e eseguendole una Kinniku Buster. Ma contro Malachite non sarebbe bastato. E il combattimento riprese feroce, mentre la Base Ξ schizzava verso l’alto e prendeva poi a sorvolare lo spazio in cerchi concentrici. Eseguì una virata e da essa decollarono I tre robot Herumeth

Sguardo invernale
 Numero uno
 Falce desertificatrice
 
 Puck esplosivi
Punte acuminate
Ga’at

Numero 2
 
    Scudi mortali
Pinball esplosive
Grande ganascia
Punte acuminate
Lanciafiamme
Sangord

Raggio ipersonico
 
Numero 3
Pendolo distruttore
 Raggio centrale
Text Box: GALKARpunte acuminate
 
 
  
 
     
“Cos’è uno scherzo? Cos’è quell’affare? È un robot? Glauconite! È come uno di quei tuoi accrocchi?” e Glauconite, nascostasi anche lei in preda al terrore per un simile combattimento tra giganti,  fece la gnorri. Non sembrava niente di qualunque cosa avesse mai visto su Chrystalia. Il suo Peribot era poco o meno che un bacherozzo in confronto a quel Galkar. Era un gigantesco mecha con una forma di giocatore di hockey, con l’elmetto con delle borchie punzonate lungo l’asse del parietale, il naso lungo un dito, piatto e con un gradino in corrispondenza delle cartilagini laterali, una casacca blu, un grosso due bianco a identificarne la posizione in squadra, un ombelico molto pronunciato con lungo la vita un solco nero, da mutande tenute troppo a lungo, stinchi e avambracci più grossi del quadricipiti e dei bicipiti. Malachite lo guardava atterrita, mentre Cacoxenite era di nuovo sottomessa, compiere la picchiata fatale contro di lei. Beccarsi Galkar in faccia equivaleva allo schianto delle sculture dei faraoni della diga di Assuan in faccia alla velocità di un TAV, e Dio se fece male. Anche perché Malachite era in un qualche modo “organica” mentre Galkar era d’acciaio. Galkar stava spezzando la schiena a Malachite poco a poco, mentre Cacoxenite estraeva la sua arma: un diablo i cui manici erano mazze ferrate con i manici provvisti d’aculei, il filo tagliente, il diablo in oggetto una coppia di altre due stelle del mattino attaccate in un modo simile al Doppio Tohmahawk degli Astrorobot. Lo lanciò verso Malachite, nel frattempo stata intrappolata alla spiaggia dal ghiaccio dello Sguardo invernale e con i capelli (la chioma di Wustite) messa a ardere dal Lanciafiamme. Perse un braccio mentre Galkar procedeva al suo ultimo attacco. Volando verso il mare estrasse la mazza che avrebbe dato poi in testa a Malachite, la Falce desertificatrice, lanciando prima il puck dell’apocalisse, non a caso il Puck esplosivo. Colpita la gigantessa, Galkar li tagliò la testa.  Wustite e Lapislazzuli caddero nella sabbia, fredda e ostile. Cacoxenite e Galkar si avvicinarono agli astanti sulla scogliera (quella che cominciava dal Lungomare Forlì) e Cacoxenite si dissolse in Rubino e Rutilo

e quest’ultima corse ad abbracciare disperata suo figliolo Steven. “Mamma…” “Steven [Rutilo aveva la parlantina alterata dai singhiozzi] ho avuto una paura immensa che quei brutti cattivi potessero ucciderti….” “ANCH’IO CE L’HO AVUTA MAMMAAAAAAHH!!!” e i due rimasero abbracciati, fondendosi per un attimo in Tanzanite
      
la fusione della madre e del figlio (con Greg non funzionava…). Approfittandone, Rubino e Zaffiro corsero tuffandosi nel mare, insieme a una sgattaiolante Ametista. “Chi siete?” chiese Rutilo ai piloti del Galkar. “Qui dentro siamo Zack, Xavier e Zoey. Zack, cioè il sottoscritto, pilota l’elmetto di questo Galkar, Herumeth
               
sotto di me c’è Xavier, il mio migliore amico, che pilota la casacca, Ga’at
       
e infine, sottomessa a tutti noi, c’è il basamento portante, Zoey, che guida i parastinchi di Galkar, Sangord

e sotto la guida del Dottor Rachesaux difendiamo la Terra dalle Gemme cattive! Noi siamo i Gems Destroyers!” e IMPROVVISAMENTE SUGILITE! La fusione tra Ametista e Uvarovite (e Uvarovite sarebbe poi Rubino, lo Ying, il principio maschile, e Zaffiro, il principio femminile, lo Yang, uniti insieme) emerse dall’Adriatico per farsi un “selfie” con Galkar. Poi però decisero di smetterla e Uvarovite e Ametista si scissero, montando sulle spalle del robottone, 30 metri d’altezza per 280 tonnellate di peso, godendosi una citazione di Bernardo di Chartes.


Citrino, insieme a Calcantite, la veggente (sullo stile della Tatsumaki di One Punch Man con qualcosa del Kinkotsuman di Kinnikuman) delle Gemme native aveva assistito alla figura sveltina di Malachite, decidendo che, se le Gemme a lei sottoposte (Wustite, Glauconite e Lapislazzuli) avessero fallito nuovamente, avrebbe fatto autodistruggere la loro Nave Madre, a forma di mano, esiliandole. “Maestà, la guerra che stiamo combattendo richiede quanti più uomini e donne possibili. Non possiamo assolutamente imprigionarne o ucciderne nessuno” “E non possiamo nemmeno permetterci dei falliti là sul campo di battaglia. È una questione essenziale Calcantite. Piuttosto quella Gemma….Trinitite” “Ah signora mia, Trinitite è un genio. Insieme a Fluorapatite, Smeraldo, Apofilite e Piropo è l’unica Gemma che può seriamente ribaltare le sorti della grande battaglia che stiamo combattendo a suo favore. Smeraldo, Apofilite e Piropo sono i suoi mostri personali, delle Gemme teratologiche le cui porziuncole possono dare vita a potenti mostri soldati. Trinitite, raggiungici. Mostra a Citrino Tua Signora di cosa sei capace” e Trinitite, un umanoide dalla pelle menta pestata nel mortaio incapsulato in un armatura pneumatica grigio scuro, grigio come la mantellina da Batman dei parrucchieri, con un ciuffo ribelle di capelli di un verde ancora più scuro e con sfumature grigiastre e un espressione di sardonico sadismo come il Gin Ichimaru di Bleach, brandendo una vanga. “Illustrissima Citrino. Mi prostro a lei in tutta la mia intimorita abnegazione. In quanto dotto e sapientissimo uomo di scienza di questo pianeta….mi assurgo l’onere di mostrarLe i risultati da me succeduti nell’arte della zootecnica gemmologica. Orsù [fa roteare il braccio destro come un funambolo giocattolo] miei Smeraldo, Apofilite e Piropo. MostrateLe tutto il vostro immenso potenziale…” Smeraldo era un enorme portacipria a forma d’ostia, che scattò rivelando al suo interno un gigantesco tentacolo verde, con un casco di lamelle dai bordi smussati che rivelavano un apparato boccale concepito da un glottologo pazzo. La creatura soffiò fili di bava simile a cera di cristallo davanti a una Citrino che non gradì quel diluvio di mucina più di tanto. Calcantite si lasciò scappare un risolino svolazzante, ma Citrino la freddò con uno sguardo da gatta furente, facendo scricchiolare i denti come a volerseli spaccare. “D’accordo mattacchione. Questo è ben concepito e ha una bella lingua e un bel palato. Ma potrebbe distruggere delle Gemme?” non l’avesse mai chiesto. Lo smeraldo la catturò e la dimenò attraverso il templio, facendola sentire come Janina Faye in L’invasione dei mostri verdi o Faith Domergue in Il mostro dei mari. “METTIMI SUBITO GIU’ O TI FARO’ TAGLIARE LA TESTA!” strillò Citrino mentre Trinitite la osservava trattenendo a stento una risata di irriverente scherno. “Va bene Smeraldo. Ritronizzala con la massima delicatezza” e Citrino era lì lì per tener fede alla sua parola, ma per lei adesso Trinitite era degno d’attenzione. “Apofilite….” Disse sibillino Trinitite tirandosi indietro, e la Gemma mostruosa avanzò verso Citrino ripetendo il teatrino del mostro che sbavava. Apofilite assomigliava a un enorme granchio verde a due teste, e con chele a palla provviste di aculei. L’ultimo fu Piropo. Era una Gemma femminile, pure troppo femminile, una gigantesca diavolessa in bikini. Sarebbe dovuta essere quella meno animalesca, ma si comportava come “quelle donne che corrono coi lupi” camminando carponi e mostrando una ghiera di denti da leonessa. “Attendo ogni Suo ordine”
 
                      
                                                              
   
 
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