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Autore: Marta_N    28/04/2016    4 recensioni
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Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi avverto subito, preparatevi perché questa è proprio roba da diabete! Non so se vi piacerà, ma sicuramente è sdolcinata quasi da stuccare, per cui armatevi di pazienza e non aspettatevi niente di diverso dal “tutto cuoricini e cioccolatini” … niente misteri, niente traumi e niente tragedie … tutto che fila liscio come l’olio e … spero che vi piaccia!
Se vi piacerà … mi sento di dirvi che dovreste ringraziare soprattutto Alessandra perché senza di lei una buona parte di storia (che non anticiperò, ma che vi dirò solo a fine storia) non ci sarebbe proprio … ;)
 


Acciambellati sul divano, come a loro piaceva fare nelle sere che riuscivano a ritagliarsi tutte per loro dopo il tran tran giornaliero.
Stava passando così la serata, una risata dopo l’altra, con la cena consumata a forza di imboccarsi a vicenda, come due ragazzini al cinema che hanno appena scoperto l’arte dell’essere innamorati; l’aperitivo, qualche crostino, la bourguignon che adoravano, le castagne, e il loro immancabile Vermuth custode dei loro vissuti migliori.
 
Stavano bene, talmente bene che spesso si chiedevano come avevano fatto a ritrovarsi in un equilibrio così perfetto, al quale forse non mancava veramente niente. Si rispondevano che non poteva essere che il destino, che li aveva fatti incontrare, scontrare, separare ed incontrare di nuovo, forse per metterli davanti alla prospettiva di vivere separati e fargli capire che non era il disegno che era stato scelto per loro.
 
Un’unica  fetta di torta, che finisce per essere mangiata dopo svariati minuti passati a rincorrersi dolcemente, soffiando lo zucchero a velo verso l’altro e sporcandole il naso di cioccolata per vendicarsi.
Gaetano si sporge verso il tavolino alla loro sinistra, per prenderne un’altra “Vuoi un altro pezzo di matrimonio?”
“… come?!?” un sorriso spontaneo, con una punta di emozione mal celata
“… di dolce … di dolce … Vuoi un altro pezzo di dolce?” occhi di lei sognanti e occhi di lui imbarazzati, in uno scontro di sguardi unico
“Lo voglio …”
“Camilla …”
Una mano sulle labbra, a bloccare quelle parole diventate superflue, uno “Shh …” quasi sussurrato, e un “… lo voglio”… tutto, meno che inconsapevole.
 
Realizzare il significato di quella risposta e alzarsi con in braccio la prof, per Gaetano è tutt’uno; con una strana mossa, Camilla è in braccio all’uomo che comincia a volteggiare come un bambino incredulo,  e lei si trova costretta a cingergli la vita con le proprie gambe per non cadere.
Una risata quasi infantile a squarciare l’aria e difficile da trattenere, e che è impossibile capire da chi dei due provenga.
 
Passare tutta la notte a parlare abbracciati, come solo poche altre volte avevano fatto; progettare cerimonia, ricevimento, ridere come matti complice l’adrenalina ancora in circolo e addormentarsi fra le braccia della propria felicità, con il sorriso sulle labbra e nel cuore.
 
*
 
Tamburellava le dita sul tavolo, mentre l’acconciatura veniva ultimata con estrema difficoltà da parte della parrucchiera, complice dei ricci ribelli la stessa Camilla, che non stava un attimo ferma.
“Camilla, così però rendi tutto più difficile, e ancora devo tutta truccarti!”
“… è che questo vestito non mi da pace!”
“Si … il vestito …” sbuffa sorridendo Francesca
“Beh??? Che vuol dire?” una punta di acidità nella voce di Camilla
“… che non è il vestito il motivo per cui sei agitata … ma forse la ragione per cui lo indossi a renderti, come dire, su di giri? … nonché un tantino insopportabile, oserei dire ..!”
Uno scontro di sguardi fin troppo complici per rimanerci male, ma che avrebbero continuano a sostenere se la voce di Livietta, che aveva assistito in silenzio, non le avesse destate
“Ehi mamma … Ti preparo una camomilla, così ti calmi un po’?”
“NO, per carità! Non parlarmi di camomilla …” uno scambio di occhiate sorprese fra i presenti e il solo ghigno consapevole di Francesca, che riporta Camilla alla realtà e rende le due donne ancora una volta complici
“ … altro che camomilla - parlotta fra di sé - lo so io cosa mi ci vorrebbe adesso.”
Parole quasi sussurrate che solo l'orecchio attento di Francesca riesce a decifrare.
“Mamma ma che stai dicendo …?”
"Eh ... ? No, nulla di importante ... ma credo di avere bisogno di stare un attimo da sola; ti dispiace se vado un po’ in camera vostra?"
"No, certo che no, mamma. Ma mi chiami se hai bisogno, ok?" rispose ad una Camilla che si era già diretta verso la stanza, senza neanche aspettare la risposta della figlia.
“Livietta lasciala fare …” interviene Francesca “ … è molto agitata, e se conosco bene tua madre … c’è solo una persona in grado di calmarla”.
 
*
Era in piedi davanti alla finestra del salone, intento a finire di sistemare i gemelli sulle maniche della camicia e agitato dal ritardo di Torre che lo stava facendo innervosire più del solito; quando il suono improvviso del campanello lo fece sobbalzare, e il gemello che stava faticosamente cercando di sistemare gli cascò di mano, fece capo a tutto il suo autocontrollo per non urlare, mentre si dirigeva verso la porta
"Ma possibile che riesci ad arrivare tardi anche se ti chiedo di farmi da testimone?"
"Ciao sposo!" il sorriso rilassato di Francesca lo stava rendendo, se possibile, ancora più nervoso
"Ah sei tu ... no scusami è che stavo aspettando Torre e ... ma prego entra!" aggiunge rapidamente nel vedere l'espressione perplessa della donna
"Scusami se ti piombo in casa adesso, immagino avrai da sistemare le ultime cose, ma di là la situazione sta diventando ingestibile. Camilla sta bene eh - si affretta ad aggiungere Francesca vedendo la faccia preoccupata dell'uomo - è che è ingestibile! E ho paura che solo tu sia in grado di calmarla quando è in quello stato"
"Ma io che posso fare? E' il giorno delle nozze, non posso vedere la sposa; lo sai quanto Camilla tiene alle tradizioni!"
"Ehi, ehi, sei tu che l'hai rincorsa per 13 anni andando contro ogni logica previsione, e oggi te la sposi … nulla è impossibile per te!" un occhiolino d'intesa e un'ultima frase prima di lasciarlo solo "So che troverai il modo migliore per tranquillizzarla, d'altronde hai sempre saputo quello di cui aveva bisogno; non mi deludere!"
 
Rimasto solo, si era ritrovato a pensare a come riuscire a comunicare con Camilla.
Chiamarla per telefono sarebbe stato troppo banale, e andare da lei era fuori discussione; il giorno del matrimonio gli sposi non si possono vedere e lui lo sapeva bene.
Poi l'illuminazione, proprio come Camilla la sera prima, anche lui sarebbe riuscito ad incontrarla senza vederla, e con il sorriso stampato in volto, si preparò per andare da lei, perdendosi nei ricordi della giornata precedente.
Era incredibile come fosse riuscita a sorprenderlo, facendogli provare così tante emozione da farlo restare senza parole … adesso era proprio arrivato il momento di ricambiare. 
   
 
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