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Autore: Paradichlorobenzene_    28/04/2016    4 recensioni
Alert!SPOILER episodio 30 [parziale] | Castiel's POV
Abbiamo tutti venti, venticinque anni, a stento conosciamo il passato. Nessuno di noi si è dimenticato di te. Guardo Elisewin lasciare una rosa bianca, bianca come i tuoi capelli, sulla tua tomba coperta dall’erica. Dopo cinque anni guarda ancora la tua foto con espressione triste.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Step one you say we need to talk 
             He walks you say sit down it's just a talk
He smiles politely back at you
You stare politely right on through  

 
 
Lysandre, Lysandre, Lysandre.
La mia mente è un corridoio vuoto, bianco come la stanza d’ospedale. No, bianco a chiazze rosse. L’immagine è indelebile, e non si è ancora svegliato. E se fosse più grave di quanto facciano pensare, e non volessero dircelo? E se rischiasse di morire?
Lysandre, lo rivedo lì, steso sull’asfalto, inerme, col sangue che scorre sul suo viso, scivolando giù dalla tempia. Non ho provato nulla. Era un dolore talmente forte, talmente improvviso, che ha annebbiato qualsiasi sensazione. Era pallido come un lenzuolo, con macchie livide sul viso, gli occhi chiusi, gli arti scomposti. Nel sonno sembrava non sentire nulla, al contrario di noi, frenetici attorno al suo corpo. Elisewin non si è più mossa dal tuo capezzale, Lysandre.
Persino adesso che sei praticamente morto sono in competizione con te.
Elisewin che ha guardato il motore venirti addosso e travolgerti, che ti ha visto schiantare contro il cemento, perdere i sensi, che ha urlato nel vederti a terra, sanguinante, impallidendo e non parlando più. Che mi ha impedito di correre da te in un disperato gesto di protezione, se per me o per te non so spiegarmelo. Che è accanto a te a guardarti, piangendo, tenendoti la mano, mentre io sono in corridoio incapace di entrare, di vederti.
Io che non ho potuto fare nulla per salvarti. Ma come avrei potuto salvarti, Lysandre, se non volevi parlarmi?
 
Some sort of window to your right    
As he goes left and you stay right   
Between the lines of fear and blame   
You begin to wonder why you came   

 
La prima volta che ci siamo incontrati eravamo poco più che ragazzini. Io cercavo il mio pacchetto di sigarette e tu il tuo taccuino. Li abbiamo trovati entrambi sulla panchina in cortile e, la prima cosa che ho pensato, fu che tu eri  un tipo strano. In qualche modo, mi sono dovuto ricredere in fretta. Anche se fondamentalmente opposti, in un certo senso eri più simile a me di quanto credessi. Eri migliore di me anche se non ce ne siamo mai accorti, eri più sincero con te stesso perché eri qualcuno che volevi essere senza la paura di essere giudicato. La tua stranezza non era di facciata. Guardo i tubi collegati al tuo braccio, la macchina che segna il tuo battito, sempre più lieve. Serro i pugni e stringo i denti, ma benché la rabbia scorra dentro di me più del mio sangue, non posso fare nulla. Non ho nulla da colpire, se non me stesso.
Elisewin si alza a testa bassa e, alzando lo sguardo, mi guarda con occhi tristi. Questo è lo sguardo di chi sta perdendo ogni speranza. Stava andando tutto così bene, dice lei, se avessi cercato di aiutarlo, forse non sarebbe qui adesso. Vedo le lacrime scorrerle sul viso e le circondo le spalle con un braccio. Spero mi perdonerai, Lysandre. Se non riesco a farmi forza da solo, forse posso almeno aiutare lei a riprendersi. Non ti sta mica tradendo, dopotutto. Non si sarà mica fermato il tuo battito, vero?
 
 
As he begins to raise his voice
You lower yours and grant him one last choice 
Drive until you lose the road 
Or break with the ones you've followed
 

 
Se chiudo gli occhi posso sentirti urlare, dal luogo in cui ti trovi adesso, che sono un grande vigliacco. Avresti ragione, Lysandre, se non fossi solo un’allucinazione. Poco prima di andartene mi hai detto che non siamo più gli stessi, poi mi hai guardato, sorridendo indulgente, quando ti dissi di smetterla di dire cazzate filosofiche. Non ho avuto il tempo di dirti che, anche se irrimediabilmente coglione, eri pur sempre il mio migliore amico. Forse eri l’unico che avevo. Non ricordo il caos che seguì la tua partenza, su quel letto d’ospedale, non ricordo le urla e i pianti. Ricordo solo la rassegnazione sul viso dei medici, il profondo dolore sul viso di Elisewin e le lacrime silenziose su quelli di Rosalya e Leigh. Adesso aspettano un figlio, e tu saresti qui, con noi, a ricordare di quando adolescenti ci trovavamo nel sottoscala del liceo per suonare i nostri pezzi. Forse avresti fatto carriera anche tu. Abbiamo tutti venti, venticinque anni, a stento conosciamo il passato. Nessuno di noi si è dimenticato di te. Guardo Elisewin lasciare una rosa bianca, bianca come i tuoi capelli, sulla tua tomba coperta dall’erica. Dopo cinque anni guarda ancora la tua foto con espressione triste. Fa strano vedere una ragazza di ventun’anni appena tenere in braccio un bambino di pochi mesi, con i capelli scuri, gli occhi apparentemente grigi. Fa un po’ meno strano sapere che l’abbiamo chiamato Lysandre.
 
Where did I go wrong, I lost a friend   
Somewhere along in the bitterness  
And I would have stayed up with you all night
    Had I known how to save a life.            

 
   
 
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