Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: queenjane    30/04/2016    12 recensioni
La vita di Maria Teresa Carlotta, prima figlia di Maria Antonietta e Luigi XVI, una vita lunga ma non felice. Nata tra lusso e agi, conobbe e sopportò dolori atroci, la morte dei fratelli e dei genitori, fu cacciata, esiliata, bandita, nessuno ebbe pietà di lei e per lei, ma fu l'ultima regina di Francia della Casa dei Borboni.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Portraits '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono nata a Versailles il 19 dicembre 1778, la prima figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta..
Fu l’inizio delle dure prove che hanno segnato la mia vita, che mia madre svenne per il caldo e toccò salassarla e aprire le finestre, una folla immensa si era adunata nella sua stanza, come costume, per vedere la nascita reale e testimoniare che non vi fossero scambi ..
Sovrani dal 1774, sposi dal 1770, tutti si attendevano un maschio, un EREDE;  e invece nacqui io …

Quando mia madre rinvenne, fu la sola a accogliermi con delizia, enunciando che ero la sua piccolina, che non ero stata desiderata e nonostante ciò non le sarei stata meno cara, che un Figlio sarebbe appartenuto alla Francia, io a LEI Sola..

Mi chiamarono Maria Teresa Carlotta, Maria Teresa come la sovrana austriaca, mia nonna materna, Carlotta come la prediletta sorella di mia madre, che divenne la Regina Maria Carolina di Napoli, la sua preferita,appunto, come le dissi molto dopo ..

Come figlia del Re ero una Fille de France, dai cinque anni in avanti Madame Royale..
Mia madre mi chiamava Mussolina, come la sua seta preferita e leggera, con cui amava vestirsi al Petit Trianon,quando era lontana dagli impegni di corte e voleva rivivere i giorni della sua infanzia amava le rose e i giacinti.
Mio Padre, alto, forte e massiccio, mi adorava e viziava, senza ritegno, ero la sua prima figlia, il suo tesoro mentre mia madre era più severa, invitava i bambini di basso rango a cenare con me e regalava loro i miei giocattoli, sostenendo che ne avevo a sufficienza..

ADORAVO MIO PADRE, era il mio eroe, mi dedicava sempre tempo e attenzioni, mentre mia madre, quando veniva nella nursery parlava con la governante reale, prima Madame de Guéméné, poi Madame Polignac, che la sostituì, e guardava i miei fratelli, Luigi Giuseppe e Luigi Carlo, nati nel 1781 e nel 1785.. Forse mi amava, tranne che le sue attenzioni erano riservate al Delfino e a Luigi Carlo ..


Crebbi, ero bionda, con una chiara epidermide e occhi chiari, graziosa ma non bella, mentre giungevano altre prove, come la morte di Sophie, la mia sorellina, a un anno, nel 1787, ma il colpo peggiore fu la morte del delfino, Luigi Giuseppe, nel giugno 1789 ..


E venne la rivoluzione.. Non capivo, ero appena una fanciulla, la più seria delle mie preoccupazioni riguardava il mio futuro sposo, un principe straniero, un principe francese, magari un mio cugino, il figlio di mio zio, il conte d’Artois.. Sognavo bianchi cavalli e balli, anche se mai una principessa si sposa per amore..


E nell’ottobre 1789 andammo alle Tuileries, dopo la marcia compiuta dalle donne di Parigi, che volevano nella capitale mio Padre e mio fratello, il nuovo delfino.. La folla ci insultava, il palazzo era mal ridotto, sporco e ..preferisco dimenticare.


Altre prove, come il lento ritorno da Varennes, mio padre, incoronato da un arcivescovo, unto con il Santo olio, che solo gli angeli erano superiori a Lui, paragonato a un maiale, mia madre a una meretrice, che si era macchiata di adulterio ..


Era il giugno 1791, una discesa verso il gorgo degli inferi, ma i miei genitori agivano per il bene della Francia, ci invitavano a perdonare i nostri nemici, a non cercare mai la vendetta, lo ripetevano a me e mio fratello, anche dopo che venimmo condotti nella Torre del Tempio, nel mese di agosto 1792, dopo avere trovato rifugio nell’Assemblea Legislativa, che dichiarò decaduta la MONARCHIA..


Ci insultavano e schernivano, in basse e umide stanzette, pure stavamo insieme, una famiglia, mio padre ci faceva le lezioni, mia madre e mia zia Elisabetta mi insegnavano a ricamare e pettinarmi da sola, dormivo in una stanza dalle tappezzerie chiare e non guardavo le sbarre..
Il cibo era ottimo, come il vino, ma avevamo pochi vestiti e tremavamo per il freddo e le cattive notizie.


Poi accusarono mio padre di tradimento e lo rivedemmo solo alla vigilia della Sua morte, il 20 gennaio 1793, il mese prima per il mio compleanno, mi fece pervenire gli auguri a mezzo del suo valletto e il presente fu un un almanacco per il 1793, che stringo ancora tra le mani ..
PAPA..




E nel mese di agosto 1793 portarono via mia madre, dopo che poche settimane prima le avevano tolto mio fratello, ora Re Luigi XVII..
Come disse Gesù sulla croce, Padre, perdona loro che non sanno quello che fanno ma era dura..
Rimasi sola con mia zia, poi accusarono MAMAN di incesto con mio fratello, lui l’aveva calunniata, negai tutto e firmai risoluta la mia dichiarazione, allora non capivo, ma sapevo solamente che erano cose che non si dovevano fare, una prova ulteriore, come quando portarono via mia zia nel maggio 1794, MAMAN era morta il 16 ottobre 1793, come mio PADRE, il Pontefice disse nel giugno 1793 che era stato un martire della fede, che aveva lasciato l’effimera corona dei gigli di Francia per quella dell’eternità..


Rimasi sola, in preda alla noia, con solo due libri, quello di preghiere “L’imitazione di Cristo” e i Viaggi di La Harpe, non me ne davano di nuovi, sentivo mio fratello che piangeva e gridava quando lo battevano ..


Scrissi sulla parete nella mia stanza nella Torre: “Marie-Thérèse-Charlotte est la plus malheureuse personne du monde. Elle ne peut obtenir de savoir des nouvelles de sa mère, pas même d'être réunie à elle quoiqu'elle l'ait demandé mille fois. Vive ma bonne mère que j'aime bien et dont je ne peux savoir des nouvelles. Ô mon père, veillez sur moi du haut du Ciel. Ô mon Dieu, pardonnez à ceux qui ont fait souffrir mes parents.”



Mio fratello morì nel giugno 1795, io lasciai la Francia nel dicembre 1795, andando in Austria, a Vienna, per uno scambio di prigionieri, vestita di crespo nero, in lutto per i miei, la vita all’inizio tanto mi aveva dato e poi mi aveva tutto tolto.


Raggiunsi poi mio zio, il conte di Provenza, nell’esilio, sposando poi mio cugino, Luigi Antonio, duca di Angouleme, il figlio dell’altro mio zio, il conte di Artois, timido, con gli occhiali, senza ambizione, ci sposammo il 10 giugno 1799 ..


Molti si sono chiesti se il mio matrimonio è stato consumato, come all’inizio quello dei miei genitori, io non rispondo, non abbiamo avuto figli, ogni 21 gennaio e 16 ottobre passavo le giornate a digiuno e in preghiera, pregando per i miei morti genitori nei loro anniversari di morte e di tornare, abbiamo vissuto a lungo in Gran Bretagna.


Quando Napoleone abdicò, vi fu il ritorno finale e la Restaurazione, re era mio zio, Luigi XVIII, già conte di Provenza, anche se vi furono molti imbroglioni, che pretendevano di essere il mio defunto fratello, una falsità abnorme che mi procurava un dolore immenso..


Altra dura prova fu quando mio cognate, il duca di Berry, venne ucciso da un sarto, che simpatizzava per Napoleone, a teatro, nel gennaio 1820, era l’ultimo Borbone in grado di procreare, ma Dio ascoltò le nostre preghiere, che sua moglie era incinta e nel settembre 1820 partorì Enrico, il figlio del miracolo,il duc de Bordeaux, poi comte de Chambord.


Louis XVIII morì Quattro anni dopo, gli successe il comte d'Artois, come Carlo X, e mio marito, suo figlio, era ora l’erede al trono e mi appellavano Madame la Dauphine, come mia madre. Il 2 agosto 1830, dopo la Rivoluzione del Luglio 1830, Carlo X, che si era rifugiato a Rambouillet, abdicò a favore di mio marito, che a sua volta rinunciò al trono a favore di un bambino di nove anni, il duc de Bordeaux.
Firmando il documento dopo circa venti minuti.


Luigi Filippo d’Orleans accettò la corona dalla Camera dei deputati, che lo nominò re della Francia., che ci consentì di partire per l’ultimo esilio, a Edimburgo, in Scozia, poi a Praga, ospiti di mio cugino, l’imperatore Francesco I di Austria.


Assistetti mio zio, che morì di colera nel 1836, mio marito morì nel 1844.

Andai a Frohsdorf, un castello barocco vicino a Vienna, dove ho trascorso i miei giorni tra passeggiate, libri e devozione, solo la Fede Cattolica mi è rimasta, assieme al mio caro conte di Chambord e sua sorella.
Li ho allevati io, dopo che la loro madre, contro ogni regola, nel 1831 li lasciò per riprendere il trono, venne catturata e imprigionata in una fortezza, dove partorì una bambina,che disse figlia delle sue seconde nozze, ma i FIGLI di Francia non potevano crescere con LEI; che aveva disobbedito e sognato una altra vita, una altra sorte, non era una nuova Giovanna d'Arco.




Ho amato osservare le rose e i giacinti, i fiori che mia Madre amava.


La Francia diventò una Repubblica nel 1848.

Maria Teresa morì di polmonite il 19 ottobre 1851, 58 anni e tre giorni dopo l’esecuzione di sua madre, sulla sua tomba viene descritta come regina vedova di Francia, poiché, per 20 minuti, il 2 agosto 1830, il tempo che trascorse tra le firma di suo suocero che abdicava e quella successiva di suo marito, fu appunto REGINA, the LAST QUEEN of France della casa dei Borboni.
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: queenjane