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Autore: Eriss    01/05/2016    5 recensioni
Estratto dal testo: "«Soul?»
La voce di Maka lo distrae dai suoi pensieri e senza accorgersene gli occhi scivolano sulle labbra che ha saggiato instancabilmente la notte appena trascorsa, fino a renderle rosse di morsi e baci.
«Ma mi stai ascoltando?»
«No.»
Forse si è completamente rincitrullito, ha perso qualche neurone a causa dei continui Maka-chop, perché quella è la peggiore delle risposte che potrebbe accampare; d’altronde, la furia della shokunin non ha orario. Eppure in quel momento non gli importa minimamente, perché vuole (esige) un’unica cosa: baciarla. Non prima di averla punzecchiata ancora ovviamente. Com’è che si dice? Ah, sì: “Prima il dovere, poi il piacere.”

{Early morning – Fluff, fluff and fluff – SoulMaka}
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le sfumature verdi che ha il mattino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La prima cosa che (non) vede quando si sveglia è qualcosa di fastidioso e accecante. Quando i suoi neuroni decidono di allacciare le sinapsi, capisce che si tratta del sole.

Dannazione. Dannazione a Maka e al suo vizio del cavolo di spalancare le finestre appena sveglia.

Sprofonda il volto nel cuscino e la sente sussurrare qualcosa che dovrebbe assomigliare ad un buongiorno, ma è ancora assonnata e le sue capacità linguistiche con lei.

Riesce ad essere una seccatura fin dal mattino, pensa Soul, mentre volge lo sguardo ai suoi occhi, e il fastidio si acuisce.

È colpa di quelle pozze smeraldo. È perfettamente consapevole che sono loro la ragione per cui casualmente quel giorno non si lamenterà per il risveglio molesto, perché, nonostante il tono di voce irritante quando lo rimprovera e l’abitudine di essere manesca, i modi da maschiaccio e la testardaggine, le sue iridi riescono spesso ad ammutolirlo.

Nota sul suo viso i segni lasciati dal cuscino e ridacchia; è piacevole e al tempo stesso spassoso poterla osservare con i capelli scarmigliati e il corpo nudo aggrovigliato tra le lenzuola anziché con il completo ordinato e le codine, che la fanno sembrare ancora bambina.

«Perché ridi, Soul?»

Il ragazzo scuote la testa in risposta, deciso a prenderla in giro per un po’; è solo una piccola rivincita contro quella strega -non sa nemmeno l’effetto che ha su di lui.

Maka gonfia le guance indispettita e gli sale a cavalcioni con un balzo, pronta ad estorcergli una confessione, anche con la violenza se necessario -sì, si è svegliata. Soul le rivolge un sorriso di sfida, divertito dalla sua reazione. È uno di quei tanti gesti che ha imparato a riconoscere e prevedere, come quando dimentica l’ammorbidente nell’anta sbagliata dell’armadietto o quando utilizza il suo spazzolino senza rendersene conto. Non nota quei particolari perché è oggetto della sua attenzione costantemente, ma perché abitano assieme e negli anni certe cose non possono che saltare all’occhio. Non è certo uno di quei ragazzini disperatamente innamorati, lui.

«Soul?»

La voce di Maka lo distrae dai suoi pensieri e senza accorgersene gli occhi scivolano sulle labbra che ha saggiato instancabilmente la notte appena trascorsa, fino a renderle rosse di morsi e baci.

«Ma mi stai ascoltando?»

«No.»

Forse si è completamente rincitrullito, ha perso qualche neurone a causa dei continui Maka-chop, perché quella è la peggiore delle risposte che potrebbe accampare; d’altronde, la furia della shokunin non ha orario. Eppure in quel momento non gli importa minimamente, perché vuole (esige) un’unica cosa: baciarla. Non prima di averla punzecchiata ancora ovviamente. Com’è che si dice? Ah, sì: “Prima il dovere, poi il piacere.”

«Lo sai che sei sporca lì, Maka?»

La ragazza si tocca l’angolo della bocca con la punta delle dita, quelle stesse dita capaci di stringere con forza il metallo freddo in cui si trasforma e di accarezzargli il volto con inaspettata dolcezza, di uccidere decine di mostri e di fargli provare piacere.

«Qui?»

Soul ghigna e accosta le labbra a quelle della sua (ingenua) shokunin.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buon giorno, care lettrici e cari lettori :3 

Non mi sembra vero... sono di ritorno nel fandom dopo tre anni di assenza -come autrice, perché come lettrice non l'ho mai abbandonato! Mi era mancato pubblicare storie con protagonisti Soul e Maka -pubblicare, già, perché ne ho almeno due in fase di sviluppo. Allora, vi siete fatti una bella flebo dopo questa dose di diabete? Di solito non sono particolarmente dedita al fluff, ma questa piccola storia è nata sul mio blocco durante un'ora di lezione e quando l'ho riletta mi è piaciuta. Così ci ho messo mano e l'ho sistemata e... *rullo di tamburi* è una fra le più corte che abbia mai scritto. Almeno i lettori non cadono morti sulla tastiera prima di aver letto il finale! 

Riguardo la storia non ho nulla in particolare da dire, penso sia comprensibile così. E' ambientata in un giorno qualunque e Soul e Maka sono già compagni da qualche anno -sì, sono passati i tempi in cui si rotolavano nel letto senza riuscire a dormire perché non sapevano ancora cosa provavano per l'altra/o; adesso vi si rotolano per un altro motivo. E' un estratto di vita quotidiana, dove Soul si rivela nella sua dolcezza, almeno nei pensieri e Maka... beh, lei di mattina è un po' indormenta. Spero vi abbia strappato un sorriso. Sayonara :3

   
 
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