01/05/2016
1 recensioni Capitolo 1:
la donna che ho amato.
La donna che ho ucciso
Ultron aveva immaginato sin dal suo primo istante di vita cosa provassero gli umani appena nati.
Il loro primo respiro, il loro primo battito di ciglia, le loro prime, strazianti urla … e la Madre. Già, la Madre, colei che aveva generato quel bambino, probabilmente il primo viso mai visto dal pargolo, una persona capace di far conoscere al bambino il suo primo sentimento: la felicità.
Ma Ultron, disgraziatamente non aveva avuto l'opportunità di nascere a quel modo, non aveva potuto provare quei sentimenti alla propria “nascita”.
Ma anzi, al contrario delle altre persone, lui era persino capace di ricordare- seppur a tratti e in modo parecchio vago- tale evento evento. era un giorno d’inverno freddo. freddo come il cuore di colui che lo aveva creato. freddo quanto l'essere che odiava di più a questo mondo.
Colui che portava il nome di Victor Von Doom.
Egli ricordava ancora con chiarezza l'aspetto di quest'ultimo : il suo sguardo coperto da un orrida maschera, la sua portatura fiera e priva della benché minima insicurezza nei propri movimenti, i suoi occhi fissi su di lui, rossi come due fuochi ardenti. Rossi come se fossero due piccole fessure in grado di far intravedere l'inferno stesso. Rossi come i suoi.
Viene spesso detto che un Padre debba educare il proprio figlio, e si può dire che lui lo fece a modo suo : egli infatti lo obbligò ad apportare delle migliorie al proprio corpo meccanico, fornendolo di nuove armi, nuovi ingegnosi meccanismi nascosti, un intelligenza maggiormente progredita rispetto alla precedente e, inaspettatamente … un lato umano,un dono negato nella maggior parte dei casi ad esseri come lui, e un dono per cui lo odierà sempre.
Per quale ragione sarebbe dovuto diventare un essere umano, anche se soltanto in minima parte?!? questi erano deboli, fragili e , a suo parere, fin troppo inclini a mostrare i propri sentimenti al loro prossimo, è per tale motivo continuava a reprimere quel suo orrido lato, illudendosi di poterlo persino controllare … finendo, però, per commettere il più grande degli errori.
poiché Ultron, infatti, era incappato in uno dei peggiori sentimenti umani che gli potesse capitare di provare, quello che per lui era, al di sopra di tutti gli altri, il più deplorevole di tutti. Il più disgustoso.
il sentimento che portava il nome di amore.
Un amore che nutriva verso un solo ed unico essere vivente, verso l’ultimo sacco di carne di cui avrebbe mai creduto di potersi realmente innamorare.
Wanda Maximoff, l'eroina mutante.
Ricordava bene il loro primo incontro: era avvenuto molto tempo prima che Destino lo modificasse, più precisamente quando lavorava alla torre degli Ultimates come inserviente. Egli non era, allora, niente se non un servo degli esseri umani. Un mero strumento da sacrificare in una battaglia di cui non ricordava nemmeno il perché. Uno schiavo che per Stark e il resto del team era alla stregua di un oggetto, un mobile da poter utilizzare a proprio piacimento in tutti i modi possibili. Wanda, ai tempi- così come adesso- era bella, solare, tanto che la si potrebbe facilmente paragonare ad un angelo disceso dal punto più alto del cielo, ma che aveva, al contempo, un qualcosa di sinistro, demoniaco, quasi satanico nel suo essere, sebbene Ultron non riuscisse a comprendere esattamente cosa fosse.
I due si scambiarono uno semplice, sfuggente sguardo inizialmente, per poi approfondire meglio il loro rapporto nel corso dei loro incontri successivi, i quali, vista l'entrata ufficiale della giovane nel gruppo, erano ormai diventati abbastanza frequenti. I due chiacchieravano, discutevano sulle missioni, parlavano tanto di cose serie quanto di cose banali e stupide. Spesso Wanda dimenticava di avere di fronte una fredda macchina, e ciò la portava a fare spesso battutaccie. A volte risultavano decisamente eccessive, mentre altre volte... altre volte, lo ammetteva, erano piuttosto divertenti.
Ma tutto ciò, purtroppo, ebbe fine ben due mesi dopo quando, per seguire la sorella, Pietro Maximoff, fratello maggiore di Wanda, entrò a fare parte della strada: Da lì in poi nessuno poteva più avvicinarsi a Wanda. nemmeno Capitan America, leader del gruppo, ne aveva la possibilità, figuriamoci uno come lui! Nessuno poteva essere troppo confidente nei confronti della ragazza, e se qualcuno provava a iniziare un qualsiasi discorso con lei che andasse oltre i semplici ordini per una missione, Il fratello sopraggiungeva, allontanandola dal posto e guardando, con sguardi colmi di odio, il malcapitato di turno.
Una volta catturato da Destino, modificato da quest'ultimo e in seguito rispedito alla Ultimates mansion senza che nessuno notasse la sua assenza, Ultron era riuscito a comprendere meglio la situazione, in quanto, prendendo il controllo delle telecamere, aveva scoperto i due nell'intento di scambiarsi dei baci appassionati, tenere effusioni e non si sarebbe certamente sorpreso se li avesse beccati nel ben mezzo di un rapporto sessuale, ma un evento simile non era avvenuto. Non che ci tenesse a vederlo.
Tuttavi, tutto ciò non era importante al momento : la sua vendetta stava per consumarsi. Vendetta verso quella strega.
Oramai era li, con il proprio esoscheletro ricoperto da un largo cappello e da un pesante cappotto ,lì, quel corpo che aveva costruito per l’occasione. Non era nulla di particolarmente complesso, la sua struttura era pressapoco identica a quella degli altri Ultron presenti alla Ultimates mansion, salvo una caratteristica particolare: la classica mano destra era stata sostituita da una studiata e complessa pistola, la quale era stata caricata con un solo proiettile. Un proiettile già puntato verso il proprio bersaglio.
Fermandosi, fissò il cielo per un attimo : la neve cadeva dal cielo senza accennare a fermarsi. Miliardi di fiocchi cadevano lenttamente verso il suolo, contribuendo a rendere più sostanziosa la già massiccia massa di neve bianca posata sul terreno. Alcuni gli finirono in viso, e per un attimo gli fece sperare ardentemente di poter sentire qualcosa, di poter percepire il freddo sul proprio viso metallico come ogni essere umano. Ultron abbassò lo sguardo. la vide. Wanda, la quale per il freddo stava ora indossando un grande cappotto che sovrastava il suo costume da battaglia rosso cremisi, danzava in mezzo alla neve come una bambina che assisteva all'inverno per la prima volta nella propria vita, girando costantemente su se stessa e attirando, com'era prevedibile del resto, l'attenzione di alcuni passanti.
Guardò un ultima volta gli occhi pieni di felicità e di vita della ragazza , una vita che presto sarebbe giunta ad una tragica conclusione.
Premette il grilletto.
lo sparo si udì per tutta la strada.
fiotti di sangue dipinsero la neve col proprio colore.
la scena fu come rallentatore: lei che cadeva,il fratello che osservava con orrore il ventre dell'amata sorella dalla quale usciva un oceano di sangue, e le urla dei presenti colt dal panico, i quali si misero a correre ad ogni lato, temendo di poter essere le prossime vittime dell'assassino ancora lì presente .
Con gli ultimi sforzi rimastogli, la donna alzò lo sguardo incrociando quello di Ultron: non era, come il robot s aspettava che fosse, uno sguardo colmo di rabbia e disprezzo, ne tantomeno di terrore … ma era, anzi, uno sguardo colmo di tristezza e malinconia.
Wanda lo guardò dritto negli occhi. L'androide si limitò a ricambiare lo sguardo, per poi udire qualcosa. Era come una voce nella sua testa. Non un pensiero suo proprio, bensì una voce femminile appena udibile, quasi un sussurro.
“Tu sei meglio di così, Ultron”
Questi rimase di stucco, mentre la ragazza abbassava lentamente il proprio sguardo, versando una lacrima. Wanda Maximoff morì tra le braccia del proprio fratello. tra le braccia dell'uomo che amava .
“Missione compiuta” disse tra se e se . Ultron ripose mani e pistola nelle proprie tasche, girando i tacchi e camminando indifferente fra la folla, la quale era ora nel caos più totale.
“Io non sono meglio di così” si disse. “Io non potrei essere migliore di così. Io sono la perfezione. Io sono Ultron”ripetè deciso dirigendosi verso la propria vettura.
Non c’era più nessuno a controllarlo. Ora si poteva definire libero.Nessun burattinaio, nessuno degli Ultimates ad usarlo come un servo , nessun Victor a usarlo come arma , nessuna Wanda a giocare con i suoi sentimenti.
Ultron lasciò indisturbato la zona, senza togliersi dalla mente la frase di Wanda.
“Tu sei meglio di così … molto meglio Ultron”
"Molto meglio..."
“Molto meglio”
Com’era? Spero bello! Questa è la mia prima fan fiction perciò non massacratemi please !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per chi di voi è un po’ confuso riguardo alla storia ( ad esempio Ultron creato dal dott. Destino, L’amore e la morte di Wanda) è perché questa e la versione Ultimate di Ultron perciò le differenze è ovvio che ci siano.
Comunque spero che vi sia piaciuta .a presto!!!!