(In memoria del
16
maggio)
Tre anni
hanno il peso
di macigni
su cui i ricordi
si annidano,
stanchi
e polverosi
ma vivi quando ne sfogli le pagine.
Tre anni
concedono l’oblio ovattato
della memoria
tenue
di un
acquerello troppo pallido,
i colori
stinti dal sole.
Tre anni sfumano
le lacrime
versate,
lente e vischiose
come rivoli
di sangue;
e le domande
buttate via,
il sorriso
che non torna e manca,
lo sgomento
che non passa.
Tre anni fa
tutto ha avuto fine
e la
decisione non l’ho presa davvero io:
brindo a te e a me, a noi separati
per non
rivederti mai più.