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Autore: Destyno    04/05/2016    3 recensioni
[Ascension!AU]
La storia di Nathaniel e Bartimeus, raccontata un po' per sommi capi, dall'Incidente all'incontro con Thalìa.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bartimeus, Kitty Jones, Nathaniel, Tolomeo
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Crepuscolo.
 
È tutto buio. Tutto tace.
Provi a rimetterti in piedi, ma ti accorgi di non avere le gambe.
Provi a portarti una mano al volto, ma non è possibile. Non hai un volto, né tantomeno delle mani.
Sei pensiero disincarnato. Vorticando su te stesso, in preda alla confusione più totale, cerchi di richiamare alla mente i tuoi ultimi ricordi.
 
Labbra che si chiudono. Determinazione.
Rassegnazione.
Sto per morire.
Calore alle mani. Sorpresa.
Il mondo che esplode. Un corpo abbandonato sul pavimento.
Perché vedo tutto moltiplicato per sette?
Rocce che franano. Una cascata scrosciante. Un tornado che ulula. Fiamme che consumano tutto.
E poi il buio.
 
Ricordi, anche se poco. Non tutto. Ma è abbastanza.
Bartimeus!, urli senza bocca e senza voce.
Un pensiero che si espande per tutto il Vuoto, come un’onda sonora che cerca un appiglio a cui spingersi per tornare indietro.
Lentamente, una voce ti risponde.
Nathaniel?
 
š›♦
 
Non si è nemmeno curata di disegnare un cerchio di protezione. Sa che sarebbe inutile, qualunque sia l’esito dell’evocazione che sta per fare.
Evocazione rischiosa, Kitty lo sa. Non dovrebbe sforzarsi, le hanno raccomandato i medici, nonostante lei si senta molto più viva in quel corpo di sessantenne di quanto lo sia stata in tutta la sua vita.
Ma, a questo punto, che importa? Bartimeus non risponderà alla sua chiamata, perché è morto. È morto con John Mandrake – no, con Nathaniel, e il pentacolo resterà dolorosamente vuoto.
Li odia, Kathleen Jones. Li odia entrambi, uno perché ha infranto una promessa e l’altro perché non ha voluto dirle la verità. Perché Bartimeus sapeva a cosa andava incontro, sapeva che non l’avrebbe più rivista. Eppure aveva promesso anche lui, solo per poi sacrificarsi per distruggere Nouda.
Il pentacolo sarebbe rimasto vuoto, il suo appello inascoltato; perché provare? Ma Kitty non si è mai arresa. C’è ancora speranza nella sua anima, nonostante la ragione faccia di tutto per non alimentare quella singola brace.
Prende un bel respiro e inizia a cantilenare l’evocazione.
Quando finisce, aspetta sette secondi, come ha imparato a fare tempo addietro, quasi una vita fa, quando era ancora Lizzie Temple e assisteva il signor Button.
I sette secondi passano. Nessuno si presenta.
Kitty reprime un singhiozzo. Fa per uscire dalla piccola stanza usata per le evocazioni, quando un rumore, come di un qualcosa che si rompe, le raggiunge le orecchie.
Si volta, il cuore in tumulto.
Bartimeus è lì, col suo solito ghigno strafottente nella forma di Tolomeo.
«Ehi, Kitty» esclama «Qui c’è qualcuno che vuole dirti qualcosa»
E poi si scosta, rivelando la sagoma smilza ed alta di Nathaniel.
 
š›♦
 
Li congeda solo dopo due fortissimi schiaffoni, uno a testa, ed una lunghissima ed estenuante serie di domande. Come hanno fatto a sopravvivere? Perché Nathaniel è stato convocato insieme a Bartimeus, quando Kitty aveva chiamato solo lui? Perché gli occhi di Nathaniel sono di un argento brillante, e quelli di Bartimeus, per quanto si sforzi, non assumono altro colore se non quello dell’oro? Nathaniel è diventato uno spirito? Come è possibile che il mondo fisico non danneggi più l’essenza di Bartimeus?
A molte domande non sanno rispondere, e probabilmente nessuno potrebbe. Ciò che è sicuro è che sono qualcosa di completamente nuovo e sconosciuto. E potente, molto probabilmente.
Nathaniel, non più vincolato ad una forma materiale, volge il pensiero alla cupola buia del Vuoto.
È questo l’Altro Luogo?, formula, impressionato.
No, risponde Bartimeus, l’Altro Luogo è più…
Mentre il djinn cerca di trovare le parole adatte, un caleidoscopio di colori e forme, glorioso nel suo multiforme caos, si forma attorno a loro.
Più… così?, azzarda l’altro.
… sì. Che strano.

Il paesaggio attorno a loro cambia: adesso c’è Kitty che cammina per le strade di Londra, affiancata da un’indaffarata signorina Piper, che porta tra le braccia una risma di fogli. Stanno parlando di qualcosa, ma non riescono a sentirle.
… questo posto…
Credo sia un piano a metà tra la Terra e l’Altro Luogo, lo interrompe Bartimeus, probabilmente può mostrare entrambi i posti, se lo vogliamo.
Dici che siamo soli, qui dentro?
Io non sento nessun altro, oltre a te.
 
š›♦
 
La morte di Kitty giunge inaspettata.
No, forse inaspettata è un po’ forte come termine. Erano anni che la malattia la consumava, se lo sarebbero dovuti aspettare.
Dovrebbero essere grati di poter assistere al funerale.
Il marito di Kitty sta piangendo, di fronte alla lapide. Nathaniel è lì, in piedi, gli occhi argentati persi nel vuoto.
Bartimeus, per la prima volta da tanto tempo, si sente a disagio; non riesce a stare fermo, sposta il peso da un piede all’altro, si sistema la camicia anche se non ne ha bisogno, evita qualsiasi tipo di conversazione.
È abituato alla morte, al fatto che gli umani muoiano come mosche, ma non ha mai partecipato ad un funerale, se non qualche rara volta in cui doveva difendere qualche mago. E anche allora non aveva dovuto indossare un vestito così formale.
Si tiene lontano soprattutto da Nathaniel. Sa che è sconvolto, che ha appena realizzato di non essere invecchiato un giorno da quell’incidente, che ha capito. Lo sa come se fossero le sue stesse emozioni, perché da quel giorno il legame che univa le loro anime non si è mai dissolto del tutto. E perché anche lui ha provato quelle stesse emozioni, con Tolomeo.
Vorrebbe piangere anche lui, ma non ce la fa. Kitty Jones era forte, la donna più forte che avesse mai conosciuto, questo è vero, ma non riesce a piangere. E si vergogna.
Lentamente, gli ospiti se ne vanno. Strette di mano, condoglianze, giacche nere che diminuiscono a vista d’occhio.
Alla fine, rimangono solo la famiglia Jones, Jakob e loro due.
Nathaniel deglutisce a vuoto. Mormora qualcosa, probabilmente un ringraziamento, poi una promessa.
I due figli di Kathleen, che loro hanno visto crescere e diventare adulti, sorridono, benché i loro occhi siano appannati di lacrime. Mormorano qualcosa a loro volta, un “grazie”, forse.
Quello che un tempo era John Mandrake china rispettosamente la testa, per poi volgersi verso il djinn: è tempo di andare.
Un istante, è il tempo che serve a Bartimeus per tracciare il cerchio con minuscole lingue di fuoco. Nathaniel lo raggiunge in poche falcate, mormorando a bassa voce formule che non ha mai dimenticato.
Una bambina, una dei nipotini della loro vecchia amica, accenna un timido saluto con la mano. Il djinn sorride e ricambia, prima che il mondo esploda in un vortice di colori e l’ormai familiare buio del Vuoto lo accolga.
È solo lì che Nathaniel si permette di scoppiare in lacrime.
 
š›♦
 
Dopo la morte dell’ultimo discendente di Kathleen Jones, un tempo nota come Clara Bell e Lizzie Temple, né Nathaniel né Bartimeus hanno mostrato più interesse per il mondo degli umani.
Ogni tanto capita, certo; qualche evocazione, domande semplicissime e compiti così facili che Bartimeus si chiede come potesse averli mai trovati complicati.
Ma sono sempre più rade. Nessuno dei due si chiese mai il perché.
Poi, dopo tremila anni, accade qualcosa.
Vengono svegliati dal loro torpore eterno da infiniti pianti e lamenti, provenienti dalla Terra e dall’Altro Luogo.
Nathaniel è il primo a reagire; intorno a loro si dipinge lo scenario apocalittico di una guerra.
Spiriti e umani si stanno massacrando. Non si capisce quali siano i due schieramenti, né quale sia lo scopo di questa guerra. Alla fine uno dei due eserciti vince la battaglia, e le urla terminano.
I due spiriti lasciano andare la visione, turbati. Sperano di potersene dimenticare, ma ben presto la realtà che hanno ignorato per tanti anni torna a bussare alla porta.
Vedono la più grande guerra che il mondo avesse mai visto. Armi in grado di alterare le stesse barriere che separavano l’Altro Luogo dalla Terra, in grado di distorcere i piani e vaporizzare legioni di spiriti in un soffio.
Vedono umani e spiriti cadere in egual misura; vedono bombe sganciate su città piene di civili innocenti; vedono bambini morire tra le braccia delle madri.
Vedono la fine.
E vedono anche l’inizio.
 
š›♦
 
Sono entrambi cambiati, è innegabile.
Diecimila anni passati in un luogo vuoto, solamente con la compagnia l’uno dell’altro. Diecimila anni passati a sentire il proprio potere aumentare lentamente, sostenuto  dalla magia caotica del mondo degli spiriti e dalla magia placida del mondo degli uomini.
Diecimila anni di vite che sono passate quasi come soffi di vento, per loro.
E, diecimila anni dopo l’incidente del Palazzo di Vetro, cinquemila anni dopo la Guerra, qualcuno li invoca per la prima volta.
Si avviano con calma, seguendo l’evocazione che, più che un comando, è una chiamata.
Quando appaiono sono luminosi come stelle; ma una luce è d’argento, brillante come mercurio, e l’altra è dorata, splendente come il sole.
Due paia di ali sono a malapena visibili.
I sacerdoti attorno al cerchio si prostrano immediatamente, cantilenando in una lingua bassa e musicale quella che sembra una preghiera.
Bartimeus sorride. Li hanno scambiati per i loro dei.
 
š›♦
 
La prima volta che  il Vuoto testimonia le loro lacrime è quando vedono l’anima di Tolomeo.
Bartimeus piange, finalmente. Si unisce a lui anche Nathaniel, perché conosce tutti i ricordi dell’altro spirito e sa quanto fosse speciale.
Quel giorno, Thalìa vede una cosa strana: le pare che due figure, avvolte in una luce rispettivamente dorata e argentata, la stiano guardando, il volto tra le mani, piangendo e sorridendo insieme.
Qualcosa, dentro di lei, la spinge a sorridere e a salutare con la mano le figure evanescenti, che tuttavia scompaiono dopo un istante.
Un po’ più felice, la giovane si rimbocca le maniche e riprende in mano la zappa.
C’è molto lavoro da fare. 


SONO SPAZZATURA E MI AMO
NON HO NESSUNA SCUSA ADDIO
Ho spiegato tutto qui 
http://erunerwynter.tumblr.com/post/143491457961/im-completely-heartless-garbage
Spero non vi dispiaccia leggere in inglese *si butta dalla finestra e scappa*
 
   
 
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