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Autore: KHREM    04/05/2016    3 recensioni
''Ti amo perdutamente, cosi tanto, da desiderare di essere, io e te, una persona sola, anche se io ti voglio dappertutto: davanti, dietro, accanto, dentro, fuori, sopra, sotto.''
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ti desidero in modo cosi forte che la notte i battiti del mio cuore risuonano per tutta la stanza.
Il buio e quelle coperte addosso che non sono il tuo corpo.
Tanti cieli stellati fuori dalla mia finestra hanno sentito la voglia che ho di te.
Si, è cosi che si dice: "ho voglia".
La mia folle e immensa voglia del nostro amore.
Quell'amore che desidero cosi tanto da voler respirare i tuoi dolci affanni quando le mie mani percorrono le tue forme, quelle parti del tuo corpo che tu non sopporti ma che a me fanno impazzire, le stesse che mi tolgono il sonno quando invano ti cerco tra le mie lenzuola.
Voglio tutto.
Voglio le tue labbra bagnate dai nostri baci.
Voglio il freddo per sentire il tuo corpo sotto di me lentamente scaldarsi.
Voglio il caldo per sentire il tuo corpo sopra di me velocemente bruciare.
Si, ti voglio appiccicata completamente a me.
Voglio assaporare la tua pelle quando sulla mia schiena c'è il via vai delle tue dita che si aggrappano ad ogni piccolo angolo, che premono forte e si intrecciano tra i miei capelli.
Voglio sentire il tuo corpo sotto di me fremere per la dolcezza con cui la mia bocca si adagia sul tuo collo.
Voglio toccarti ovunque.
Voglio che mi tocchi ovunque.
Voglio accarezzarti le gambe prima lentamente e poi sentirti cosi impaziente di avermi ancora di più, da essere tu stessa ad accompagnare le mie mani fino alle parti più nascoste di te.
Voglio vederti salire prepotentemente su di me, e voglio che mi strappi tutto, anche l'anima.
Voglio che tu mi dica che non sono di nessun'altra a questo mondo, che solo tu mi possiedi e che da quel momento in poi non risponderai di te stessa, ma ti abbandonerai tra le mie braccia che ti stringeranno fino a farti meravigliosamente male.
Voglio che i tuoi baci partano dal punto più alto della mia testa e arrivino al punto più distante da essa.
Voglio sentire il tuo profumo confondersi col mio tanto da creare una nuova fragranza.
Voglio sentire il tuo sudore mischiarsi col mio.
E voglio ancora le tue mani intrecciate con le mie.
E voglio ancora tanti baci, di quelli profondi, di quelli in cui la tua lingua si perde con la mia, di quelli dove la senti muovere dolcemente, come se ogni centimetro superato non bastasse mai ad avvicinarci completamente.
Voglio esplodere della tua passione.
Voglio i tuoi graffi e i tuoi piccoli morsi mentre i nostri affanni sembrano non sapere più cosa sia l'ossigeno.
Voglio sentirti liberare sempre di più ad ogni piccolo nostro respiro.
Voglio che il tuo corpo mentre sotto di me si muove, implori al mio di non smettere...non adesso, non ora che ci stiamo amando cosi tanto da non riuscire e a non volere più fermarci.
Ti desidero cosi tanto che quello che sarei capace di farti per una notte intera, ti farebbe impazzire per tutta la vita.
Ti desidero cosi tanto che dopo essere stata mia, continueresti a sentire i tuoi respiri e i tuoi battiti sempre più forti.
Ti desidero cosi tanto che sentiresti le mie mani sui tuoi fianchi, sul tuo viso senza che ti stiano realmente sfiorando.
Ti desidero cosi tanto che sentiresti le mie labbra sulla tua pancia, sul tuo seno, sulla tua schiena, sulla tua bocca, anche quando io sono distante da te.
Voglio guardarti negli occhi senza dire nulla e nello stesso tempo desiderare che il mio sguardo sprofondi nel tuo, senza preoccuparmi di poter tornare indietro, perchè io da te non voglio andare via.
Voglio appartenerti senza limiti e senza barriere.
Voglio sentire la tua voce parlarmi prima di dormire.
Voglio avvertire il solletico dei tuoi capelli quando poggi la tua testa sul mio petto.
Voglio le tue risate quando dico qualche idiozia o faccio qualcosa di buffo.
Voglio le tue vendette dopo i miei ennesimi stupidi scherzi.
Voglio i nostri sorrisi quando i nostri occhi si incontrano per strada in mezzo a tanta gente.
Voglio vederti correre verso di me e crollare in un tuo abbraccio.
Voglio il tuo solletico che mi impedisce di avere la serietà stampata in faccia.
Voglio la tua insistenza nel farmi conoscere qualcuno, nell'entrare in un negozio, nello scegliere chi ha torto e chi ha ragione.
Voglio che mi metti il muso solo perchè tu possa stare zitta cosi da poterti baciare di nuovo e fare pace.
Voglio mangiare con te.
Voglio che mi sporchi la guancia con un bacio al ragù e voglio che il tuo gelato con un tocco finisca sulla punta del mio naso.
Voglio spettinarti i capelli dopo esserteli sistemati solo per passare i guai insieme a te.
Voglio stonare tutte le canzoni che ascoltiamo insieme.
Voglio camminare con te mano nella mano e sentirmi la tua persona.
Voglio che tu conosca tutte le mie debolezze, i miei difetti, le mie fottute problematiche.
E al diavolo se mi apri la porta e sei ancora in pigiama.
E al diavolo se il trucco non copre le tue imperfezioni.
E al diavolo se la ceretta non l'hai fatta, l'hai fatta a metà, ti sei dimenticata oppure no, non me ne importa un c**** dei peli superflui e dello smalto da ripassare.
Io voglio te completamente esattamente cosi come sei venuta al mondo.
Io ti amo, non sai quanto.
Si, ti amo anche da mettere su casa, da avere dei figli e se lo desideri anche portarti all'altare.
Ti amo perdutamente, cosi tanto, da desiderare di essere, io e te, una persona sola, anche se io ti voglio dappertutto: davanti, dietro, accanto, dentro, fuori, sopra, sotto.
Ti amo a tal punto da volerti vedere felice per davvero.
Ti amo da accettare che quel "felice" non sia accanto me.
Ti amo dal trattenermi sapendo che ci sono altre mani a toccarti, altre labbra a baciarti, altri pensieri a sfiorarti.
Ti amo da sapere che ci sono altri occhi a tenerti sveglia fino a tarda notte, ad invaderti la mente, a mancarti continuamente, a farti sciogliere in uno splendido sorriso.
Ti amo da comprendere che se stai male non è da me che trovi rifugio.
Ti amo da sopportare la cura con cui tu cerchi il regalo per lui.
Ti amo da non riuscire a dirtelo.
Ti amo da tenerlo nascosto, da capire che mia tu non sei.
Ti amo da far finta che non sia cosi.
E allora sorrido ai miei sciocchi pensieri, chiudo gli occhi e ricomincio a sognarti.
Magari sognando che leggendo queste righe, tu sia rimasta senza fiato e con il cuore a mille, accorgendoti che nello scorrere tutto quanto hai immaginato noi e nessun altro.

La platea si alzò in piedi, un po' commossa e un po' folgorata dalla magia e dallo spettacolo a cui aveva appena assistito.
La mia idea aveva funzionato: una voce femminile fuori campo che leggeva accompagnata dalle ombre cinesi, che si fermarono quando a Clarissa si spezzò la voce a metà del testo, presa dell'emozione.
Io ero dietro le quinte, insieme ad Hector, il mio maestro di vita, era come un padre per me.
Clarissa ci corse incontro un po' scossa, scusandosi con noi per essersi interrotta.
Credeva di aver rovinato tutto.
Invece quella semplice ma bella spontaneità, fu inaspettatamente, la nostra ciliegina sulla torta.

C'era fermento all'interno del teatro.
Il concorso di scrittura stava per avere il nome del vincitore della nona edizione.
Noi ci stavamo già infilando le giacche, pensando che con i soliti raccomandati non saremmo arrivati neanche tra i primi dieci.
Improvvisamente, un tecnico della regia, ci disse di prepararci.
Eravamo sul podio e dovevamo salire sul palco al momento della chiamata da parte del presentatore.
- Sul podio? - chiesi incredula.
Hector sorrise mentre a me venne un colpo.
Presi Clarissa da parte e la guardai preoccupata.
- Devi farmi un favore enorme. -
Lei annuì facendomi cenno di continuare.
- Quando ritirerai il premio, devi dire che sei stata tu a scrivere quel testo. -
- Cosa? Ma questo non è giusto! Sei stata tu a scriverlo. -
- Ti prego...te lo sto chiedendo come se fosse l'unica cosa al mondo che mi potesse salvare. -
Anche se non voleva prendersi il merito, capì le mie ragioni e acconsentì a farsi passare non solo per la voce che narrava, ma anche per l'autrice del testo.
Nello stesso istante sentimmo un boato.
Il pubblico era in delirio e noi, oh si, noi avevamo vinto quel cavolo di concorso.

Sara e Giulia erano in prima fila a sostenerci.
Quando videro Clarissa salire sul palco anche come autrice del testo, Giulia esclamò - ma questo è uno scherzo...non può essere...- 
Sara la guardò - perchè dici cosi? - quel testo non l'ha scritto Clarissa, ne sono sicura. -
Mentre loro venivano assalite dai dubbi su quale poteva essere la verità in merito alla stesura del testo, Clarissa veniva riempita di complimenti.
Anche io vedendo arrivare Sara e Giulia, incominciai ad eloggiare le qualità artistiche della mia amica.
Eravamo riuscite a far credere a tutti quanti quello che volevo far passare.
- Hector, posso parlarti un secondo? - domandò Giulia.
- Cosa posso fare per te? -
- Chi ha scritto quel testo? E' stata Paige, vero? -
- No, è stata Clarissa a scriverlo. -
- Ed io invece ti sto dicendo che quel testo lo ha scritto Paige. -
- Perchè ti ostini a credere che sia di Paige il testo? -
- Semplicemente perchè riconoscerei il suo stile tra mille altri diversi. -
Hector la guardò sorridendo, ma senza darle soddisfazione.
- Sicura che non sia tu a sperare che sia stata Paige a scrivere quel testo, proprio perchè realmente tu hai immaginato voi due quando ascoltavi? -
- Questo è assurdo...No, certo che no. -
Prese la sua borsa e andò via ancora convinta della sua idea, ma rossa dalla vergogna per la domanda impertinente di Hector.
Io ero innamorata di Giulia, ma non volevo assolutamente che lo venisse a sapere, non volevo, e poi come avevo scritto, lei non era mia.
Cercai lo sguardo di Hector per essere sicura che mi avesse retto il gioco, e lui mi fece intendere di si.

Passarono tre settimane prima che il mio piano venisse scoperto.
Ricordo bene quel giorno.
Ero al parco, sbracata sull'erba a guardare le nuvole.
Giulia arrivò e me la ritrovai che mi fissava dall'alto verso il basso.
- Alzati. -
Mi alzai e mi spolverai un po' i pantaloni per far cadere qualche filo d'erba.
- Cosa c'è? -
- Te lo chiedo per l'ennesima volta, chi ha scritto quel testo? -
Io mi sentivo braccata, più la guardavo e più ero sicura di essere in trappola e di non poter nascondermi più.
- Vuoi rispondermi? Ti ho fatto una domanda. Voglio sapere chi ha scritto quel testo.
- L'ho scritto io... - mi guardò dritta negli occhi.
- L'ho scritto pensando a te. -
Mi tirò un ceffone, di quelli belli forti e si voltò per andarsene.
Adesso no, questo non potevo accettarlo, non dopo tutto quello che avevo passato per lei.
Le andai dietro e l'afferrai violentemente per un braccio.
- E lasciami...-
- No. Stavolta non ti lascerò andare. Non sono cosi folle. -
E la baciai.
E mi baciò.
Lascio immaginare a voi come continuò la storia.
   
 
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