Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Seira Katsuto    05/05/2016    2 recensioni
In un piccolo villaggio nel Nuovo Mondo viveva una giovane ragazza dai capelli dorati e dagli splendidi occhi azzurri.
Ella ogni giorno uscì di casa per andare al bosco a raccogliere bacche e fiori per i suoi cari.
Una sera, mentre tornava dalla sua passeggiata, incontrò un ragazzo.
Quest'ultimo, che si era invaghito della sua bellezza, chiese alla giovane se poteva aiutarla a trasportare il cestino pieno di erbe.
La ragazza, imbarazzata e intimidita, non sapeva come rispondergli così chinò lo sguardo per poi guardare l'altro negli occhi.
In quel momento, i loro sguardi si incrociarono e dentro al petto sentirono un forte sentimento pervaderli.
Fu così che lei si prese coraggio e gli rispose:
< Certo che no, manco ti conosco! Fuori dai piedi feccia, mi intralci il passaggio >
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barba nera, Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Satch, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In un piccolo villaggio nel Nuovo Mondo viveva una giovane ragazza dai capelli dorati e dagli splendidi occhi azzurri.
Ella ogni giorno uscì di casa per andare al bosco a raccogliere bacche e fiori per i suoi cari.
Una sera, mentre tornava dalla sua passeggiata, incontrò un ragazzo.
Quest'ultimo, che si era invaghito della sua bellezza, chiese alla giovane se poteva aiutarla a trasportare il cestino pieno di erbe.
La ragazza, imbarazzata e intimidita, non sapeva come rispondergli così chinò lo sguardo per poi guardare l'altro negli occhi.
In quel momento, i loro sguardi si incrociarono e dentro al petto sentirono un forte sentimento pervaderli.
Fu così che lei si prese coraggio e gli rispose:

< Certo che no, manco ti conosco! Fuori dai piedi feccia, mi intralci il passaggio >

< Oh, andiamo Mary! > un uomo sulla trentina d'anni dai lunghi capelli biondi e con dei buffi baffi neri pettinati a saetta scuoteva la testa rassegnato.
< Cosa! Non ce la facevo più! Questa storia fa venire il diabete! > rispose la ragazza del presunto racconto con tono seccato.
Il biondo sospirò e incominciò a borbottare tra sè e sè < Una donna così bella ma dal carattere ingestibile e pensare che se fosse un pochino più femminile forse riuscirebbe ad incontrare davvero un ragazzo così >. 
< Guarda che ti sento, non ho un carattere così brutto e, per la cronaca, una volta ho incontrato un ragazzo che ha fatto lo stesso gesto di quello del racconto > affermò con un ghigno lei.
L'uomo la guardò dubbioso e stralunato.
< ...Beh, diciamo che al posto della passeggiatina sui boschi stile cappuccetto rosso stavo tornando dagli allenamenti e al posto del cesto pieno di bacche portavo una cassa piena di spade rotte o arrugginite così lui mi ha chiesto se poteva aiutarmi a portare la cassa... >.
Il biondo s'incuriosì < E tu che cosa gli hai risposto? >.
< ...che la cassa era piena di vermi e spade arruggite e che se mi faceva perdere altro tempo gliene avrei ficcata una dritta nel culo > finì la frase con un sorriso innocente.
L'altro scosse la testa e si mise una mano in volto.
< Ricominciamo gli allenamenti che è meglio >.
_____________________

Come ho raccontato prima, sono una ragazza bionda dagli occhi azzuri, ho 28 anni e mi chiamo Mary Sue Shampoo... No, non sto scherzando...
Fin da piccola tutti credevano fossi una specie di dea scesa in terra, "la dolce ragazzina acqua e sapone dal talento innato", così dicevano se non sbaglio (era per lo più una presa in giro).
Negli anni in cui ho vissuto ho fatto in modo che queste "voci" venissero smentite, probabilmente questo è uno dei tanti motivi per cui ho un simile carattere, ma non è colpa mia se mi hanno chiamata così... e non è colpa mia se sono bionda e ho gli occhi azzurri... mio dio a sto punto se proprio doveva succedere era meglio essere un super figone potentissimo di nome Gary Stu, perché sì, è facile dire "talento innato" quando ci si allena ogni pomeriggio fino allo sfinimento!
L'uomo con cui parlavo prima si chiama McGuy ed è un famoso pirata del nuovo mondo, è attraccato su quest'isola qualche tempo fa con la sua ciurma, dopo esserci conosciuti è diventato il mio maestro temporaneo.
Per ora mi sta aiutando a controllare l'haki, cosa che ancora non mi riesce bene...
Lui ha una tecnica di spada davvero interessante, senza aver mangiato un frutto del diavolo riesce a scatenare elettricità dalla lama, quando ha provato a spiegarmi come funzionasse ha detto:
"Bisogna conoscere un elemento come se facesse parte della propria anima, scoprirne i pregi e difetti, solo dopo si potrà controllarlo a proprio piacimento"
Non ho ancora capito cosa stesse cercando di dirmi ma come poi mi ha spiegato: tutto verrà a tempo debito.
Tornando dagli allenamenti mi sono diretta verso casa insieme a McGuy che, ogni sera, viene alla locanda da noi per farsi qualche bevuta.
I miei genitori gestiscono l'unica locanda del paese, sono aperti ventiquattro ore su ventiquattro e per questo, quando non sono agli allenamenti, cerco sempre di aiutarli al lavoro.
Intravedo la locanda e noto un certo movimento, così mi precipito a vedere cos'è successo, molti pirati e banditi attraccano su quest'isola con cattive intenzioni, per questo mi alleno tanto, non permetterò a nessuno di distruggere la quiete di questo posto.
< Che disastro, disastro, disastro! > sento la voce di mio padre.
< Che succede!? > chiedo immediatamente.
< Ah, Mary! Oh, Mary non sai... è un disastro... abbiamo avvistato la nave di Barbabianca poco distante da qui e la locanda è inguardabile, lercia e disordinata! >
Aaah... sì, certo... L'uomo più forte del mondo sta per sbarcare qui e tu pensi all'ordine... sissi... sto cazzo! < Che minchia stai dicendo papà! dobbiamo pensare a come difenderci piuttosto!!! >
Lui mi fissa stranito. < Tesoro, i pirati di Barbabianca, a meno che non gli pesti i piedi, non devastano i villaggi a caso, anzi se entriamo nelle grazie di quell'uomo è probabile che non avremo più problemi riguardanti banditi e altri pirati con intenzioni ostili >.
Leccaculo! lo guardo istizzita.
< Capisco, capisco, allora io non sono la persona adatta a questo piano, mi rifugerò in camera mia per tutta la loro permanenza >.
< Oh, no, mi servi per servire i tavoli, sei la migliore qui, non posso sostituirti > Mi sorride gentilmente, ma allo stesso tempo in modo arrogante.
Cosa?
< Inoltre non dovrai essere sgarbata con loro, ma gentile e cordiale >.
Per poco non mi metto a ridere < Certo e già che ci sono mi vesto da cameriera con la gonnellina striminzita >.
< Esattamente, ho finito di preparare una divisa della tua misura proprio un'ora fa > interviene una donna intenta a pulire le bottiglie dietro il balcone.
< Mamma.........no > Rispondo decisa.
< Sì > Afferma convinto mio padre.
< No >
< Sì >
< No >
< Sì > dicono infine all'unisono.
Non adremo da nessuna parte di questo passo.
< Mi tengo la spada però > 
< Ok, ma dì che è un usanza del locale e non tirarla fuori > conclude ricominciando a mettere a posto i tavoli.
Si prospetta una bellissima serata...
_____________________

Come previsto, dopo qualche ora la ciurma dell'imperatore bianco sbarcò sull'isola.
Ci volle una mezz'oretta ed eccoli qui.
Un mezzo-gigante dall'aria imponenente insieme ad un tizio biondo con la testa a forma d'ananas ed un altro coi capelli a pompadour (ma una versione esagerata) insieme ad altri uomini sono entrati nella locanda.
Mio padre senza scomporsi nemmeno un'istante gli dà il benvenuto ed incomincia a preparare alcune bevande.
Non ci credo... Newgate in persona... Non credevo si scomodasse a scendere dalla nave lui stesso o forse ci speravo...
Vicino al banco c'è McGuy a bere da solo, non voleva perdersi lo spettacolo, di per sé non è un pirata che và in cerca di risse, è un uomo piuttosto diplomatico.
Così mio padre li fa accomodare nei tavoli, dato il gran numero di uomini, riescono a riempire quasi tutto il locale.
Dopo nemmeno una decina di minuti hanno già iniziato a fare baldoria come una normale ciurma di pirati ed io sono strapiena di lavoro, non smettono mai di ordinare! Quasi sembra lo facciano apposta a farmi sgobbare... Aspetta un attimo:
Incomincio a guardarmi bene intorno e mi accorgo della faccia da ebeti che hanno tutti ogni volta che mi avvicino a loro o mi giro.
LO STANNO FACENDO APPOSTA!!!
No... non devo farlo... non devo rovinare l'atmosfera... così l'isola sarà salva...
Sento improvvisamente un braccio attorno alla vita, mi irrigidisco e cerco con una pazienza che non mi appartiene di non sfoderare la spada e fare a fette chiunque abbia osato toccarmi in quel modo.
Mi volto. Testa a banana. Da quanto ho capito dalle loro conversazioni si chiama Sacht ed è il quarto comandante di Barbabianca.
Cerco in tutti modi di sorridergli gentilmente, ma un tic all'occhio per la rabbia mi rimane.
< Ehi splendore! Mi potresti portare un altro bicchiere di questa roba? >
Puzza ed è ubriaco marcio, davvero non posso ucciderlo? Giusto... Perché non potrei ucciderlo? Ne ho tutto il diritto, è una feccia del mare no? 
Gli tolgo il braccio delicatamente e gli rispondo cordialmente < Certo, arrivo subito >
< Sacht non infastidire la ragazza! > Urla l'uomo ananas di prima, quello che dovrebbe essere il comandante della prima flotta, Marco.
Forse lui riesce a capire la situazione... Almeno uno buono in questa ciurma di pazzi c'è...
Mio padre, che stava parlando col capitano del più e del meno, incominciò a seguire con la coda dell'occhio la scena sperando che non accadesse nulla.
Sacht alza le mani con un fare innocente per poi far ricadere il suo occhio nella spada che tengo nel fianco destro < Quella spada? > chiede cambiando completamente discorso.
< Ah, è un usanza del locale, spero non sia un problema... > dico con non curanza andando verso il balcone e appoggiare un attimo alcune bottiglie vuote.
< Mary, non farlo... > dice improvvisamente mio padre con un tono preoccupato.
Non fare cos-
Sento una mano toccarmi abusivamente il culo.
Solo tre secondi, sono rimasta immobile per soli tre secondi, per poi girarmi guardare in faccia la mia futura vittima.
Oh, quello di prima! Non me l'aspettavo proprio.
Gli mostro un sorriso innocente ma allo stesso tempo con un qualcosa di sadico, gli levo la mano, sento il mio cuore battere di rabbia, non capisco perché ancora io non l'abbia fatto a fette.
< Ah! Oh, scusami Mary, ma non sono proprio riuscito a trattenermi > si scusa l'altro mostrando i suoi trentadue denti al completo.
Tutti gli altri comandanti incominciano ad insultarlo e dirgli che è sempre il solito, ma ormai quelle sono voci lontane per me.
L'unica cosa che voglio in quest'istante è: provocargli una ferita mortale.
Cambiando espressione poso lentamente la mano al mio fianco, mi chino leggermente, lo guardo con istinti omicidi per poi sfoderare l'arma.
Mi stupii vederlo schivare il primo colpo, ma di certo questo non basta per fermarmi:
Fendenti e affondi ben calcolati in punti vitali... tutti schivati facilmente o parati con i coltelli che aveva tirato fuori dalla manica.
Bastardo!
Lo ammazzo... lo ammazzo... lo ammazzo!!!

Senza rendermene conto per un attimo non c'era più niente, non in senso letterario, tutto si è come dire... attutito e l'unica cosa che si sentiva distintamente in quel momento era l'aria... 
La vedo, che strana sensazione... vedo l'aria, il vento! E' debole ma riesco comunque a vederlo, posso colpirlo, posso sfondarlo! E' come se mi chiedesse di distruggerlo...
Preparo l'affondo, punto verso l'uomo e colpisco!
Sento qualcosa rompersi e vedo scoppiare l'aria davanti alla mia lama, come se avessi colpito un palloncino invisibile, solo che quest'ultimo non si limitò a scoppiare, ma a creare una vera e propria bomba che spacca a metà porta.
Ripongo l'arma nel fodero, guardo stranita il varco creato da me stessa per poi spostare lo sguardo verso il mio avversario che mi fissa palesemente sconcertato e ubriaco.
Cazzo... è vivo.
Aaaah, per oggi penso che lo perdonerò, devo lavorare di più su questa tecnica... giusto... questa tecnica... è una tecnica? Com'è che avevo fatto? Forse è la famosa padronanza dell'elemento di cui mi parlava McGuy... certo, un'arte che funziona solo quando sono tremendamente incazzata!
Ah, basta con il sarcasmo... dovrei tornare subito agli allenamenti, devo imparare a controllare questa forza al più presto... così magari riuscirò ad avere qualche possibilità contro questo stronzo... perché sì. Me la pagherà.
< Gurarararara > La risata imponente dell'imperatore pervade il bar.
Mi volto verso l'uomo con uno sguardo impassibile < Sei proprio divertente, sei la prima che risponde così di netto a qualcuno di noi fregandosene delle possibili conseguenze >.
Conseguenze? Ah, giusto! Ho attaccato uno dei preziosi figli di Barbabianca, un comandante per la precisione! E lui ride, che tipo strano... meglio così, mi piace.
Mi scappa un sorriso, vista da una prospettiva più familiare questa ciurma è davvero dolce, sembra un padre amorevole che assiste ai disastri dei propri figli, un padre che sa quando è il momento di rimproverare e quando è il momento di lasciarli "litigare", pensare che sto parlando dell'uomo più temuto al mondo è assurdo... 
< Papà non ti scordi di qualcuno forse? > gli ricorda Marco mostrando un lieve sorriso vedendo entrare un ragazzetto dai capelli corvini scompigliati con indosso un'appariscente cappello arancione.
< Ah, beh! Lui non lo batte nessuno > Conferma Sacht per poi far scatenare una risata generale.
< Ohi, manco sono arrivato e già sparlate di me!? > risponde il ragazzo con aria arrabbiata, ma lasciando sempre un sorriso sul volto.
< Su Ace non prendertela, piuttosto bevi questo, è squisito! > lo corrompre il cuoco facendogli dimenticare quello che era apppena successo.
Sospiro, beh, per oggi penso che sarò impegnata con con questi qui, non sarà un dramma svagarmi per un giorno no?
Così la serata continuò, però adesso, senza più menzogne, io rispondo acidamente com'è nella mia natura e mio padre parla di figli ingestibili con Barbabianca, devo ammetterlo, è proprio una bella atmosfera.

Ed è così che conobbi il più forte degli imperatori, un comandante fin troppo intraprendente, un altro fin troppo serio e un ultimo fin troppo casinista.
Questa storia, infatti, parla di me, di loro e di un certo frutto dalla storia alquanto raccapricciante.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Seira Katsuto