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Autore: Sonera    06/05/2016    2 recensioni
Era come il paese dei balocchi,
una volta entrati ve ne pentirete amaramente.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Benvenuta, mon cher.



 
''Andiamo piccola Marie!'' esclamò mio fratello maggiore facendomi segno di avvicinarmi a lui.

Ricorreva l'anno 1983, ero solo una ragazzina a quei tempi; avevo la bellezza di 17 anni.
A Parigi era arrivato il carnevale ed io ero emozionatissima all'idea di andarci con mio fratello maggiore Louis.

''Arrivo!'' risposi al ragazzo correndo verso di lui; era davvero tutto così bello: le luci colorate, i tendoni, l'odore di dolciumi e dello zucchero filato per le vie, gli spettacoli meravigliosi degli acrobati e circensi di strada, ecc...
Ogni anno d'estate arrivava il carnevale, avevo sempre sognato di andarci ma ovviamente non riuscivamo a procurarci i biglietti, ma quella volta il mio fratellone mi aveva fatto una grande sorpresa.
''Allora, cosa vorresti fare per prima?'' sorrise il ragazzo guardandomi; ero davvero indecisa..c'erano così tante cose da vedere e provare.
''Mi vinci un peluche?'' lo guardai ricambiando il sorriso.
''Ma certo, te lo posso vincere anche ad occhi chiusi'' iniziò a ridere mentre ci dirigevamo verso il gioco dei barattoli da buttare giù.

Diede il gettone al tipo che stava lì e subito dopo iniziò a giocare con l'intento di vincermi uno dei tanti peluche che erano in bella mostra.
Io intanto mi guardavo intorno, e vedevo i bambini che giocavano tra loro e si procuravano più gettoni per le giostre. In meno di 3 secondi mio fratello si girò dandomi tra le braccia un orsacchiotto color viola scuro con gl'occhi fatti a bottone azzurri, una meraviglia.
''Per te cara, il viola so che è il tuo colore preferito'' sorrise lui.
''Grazie Louis sei il migliore!'' esclamai abbracciandolo per poi guardare quell'orsacchiotto buffo con la testolina inclinata che mi aveva appena vinto.

Giravamo per tutto il luna park, andavamo sulle giostre e mangiavamo talmente tanti dolciumi che ormai scoppiavamo; insomma ci stavamo divertendo, ma ovviamente qualcuno doveva rovinare tutto.
''Vostra madre è molto preoccupata, mi ha chiesto dove eravate e ora vi ho trovato'' disse quel ciccione di mio cugino Pavel trovandoci insieme vicino al carosello.
''Accidenti, Marie dobbiamo tornare a casa tesoro'' sospirò mio fratello girandosi verso di me.
''Io non ci torno a casa con quell'ubriaco di merda'' dissi; mio padre morì tempo prima quando avevo solo 5 anni, noi non avevamo più soldi e mia madre era andata fuori di testa, pensava solo a fare soldi e non ci riusciva da sola, non pensava quasi più a noi.
Decise di sposarsi con un ricco sfondato che pensava solo a bere e a farsi puttane dalla mattina alla sera, tante volte la vedevo con dei lividi in faccia e lei mi diceva sempre che stava bene, che si era fatta male da sola ma io non le credevo, in realtà era lui a farle del male ed io non potevo farci nulla.

''Ma perchè la mamma non lo molla quel pezzo di merda? Si deve ridurre così per cosa? Per i soldi? Che vita da schifo Louis!'' alzai leggermente la voce irritata.
''Modera il linguaggio e il tono di voce signorina!'' mi guardò sgridandomi.
''Oh, ora lo imiti anche?'' ricambiai lo sguardo che mi stava lanciando in quell'istante.
''Lo sai benissimo che lo odio pure io, ma senza di lui saremmo sotto un ponte e non qui...pensaci bene.'' mi disse lui prendendo una monetina dalla tasca per la cabina telefonica per avvisare nostra madre che stavamo tornando a casa.
''Al diavolo io rimango qui! Tu vattene pure a casa da solo!'' dissi sbuffando per poi allontanarmi da un'altra parte, ma lui mi prese il polso e mi tirò verso la strada di casa nostra, mi costringeva e io dovevo obbedirgli.

Nostra madre ci accolse in casa abbracciandoci, mentre il panzone il contrario.
''Dove siete stati?'' disse con tono serio posando il suo sguardo su di noi.
''Caro si stavano solo divertendo al carnevale'' lo guardò nostra madre.
''Zitta donna! Voi andate a dormire, e non disubbeditemi più, chiaro?'' rispose lui guardandoci, noi annuimmo e subito dopo andammo al piano di sopra della casa.
''Non fare scherzi, se non ubbidisci ci rimetto io è chiaro?'' mi prese per il polso Louis guardandandomi negl'occhi.
''Ti odio.'' risposi fredda entrando nella mia camera chiudendo la porta con leggera violenza.
In quel momento lo odiavo troppo, non mi divertivo così tanto da tempo e lui voleva obbedire a quello stronzo, non ci volevo proprio credere.

Mi misi sotto le coperte infuriata, non riuscivo neanche a dormire.
Alle 01:40 di notte sentì il rumore di una lettere che veniva imbucata e mi girai; per terra c'era un bigliettino da parte di mio fratello con scritte sopra le scuse per quello che aveva fatto e detto prima, ma io ero talmente arrabbiata che strappai il bigliettino..in quel momento non mi importavano affatto le sue scuse, volevo ritornare in quel posto magico.
Aprì la finestra e arrampicandomi riuscì ad uscire e a scappare da quell'inferno e a tornare a piedi al carnevale, visto che distava poco da lì.
Arrivai dopo qualche minuto, ed era ancora stranamente aperto..solo che non c'era nessuno, e questo era molto strano.
Anche se erano spariti tutti quel posto emanava una magia immensa, tra le luci e le giostre; ma quella magia durò qualche secondo e poi sparì appena mi ritrovai davanti ad un tendone di color nero.

''Che strano'' sussurrai guardando il tendone.
''Stà cercando qualcosa mon cher?'' chiese una voce che assomigliava a quella di mio fratello.
''L-Louis?'' chiesi balbettando non vedendo nessuno.
''Cucù!'' ridacchiò quello che sembrava mio fratello che apparve dietro di me.
''Louis..ma che ci fai qui? Io non ci torno a casa'' dissi guardandolo dopo avermi fatto spaventare; sembrava così strano, era vestito in modo buffo sembrava un pagliaccio.
''Ma io non voglio tornare a casa mon cher, voglio giocare'' inclinò leggermente la testa sorridendomi.
''Ah! Finalmente ti sei deciso!'' lo abbracciai, anche se mi sembrava tutto un po' strano, ma sinceramente non mi importava più di tanto.
''Vieni, qui dentro c'è la vera magia!'' esclamò lui entrando nel bizzarro tendone nero ed io lo seguì leggermente inquietata.

Ed era realmente magico; appena entrati nel tendone sembrava di essere in un'altra dimensione, era pieno di circensi che si destreggiavano con trucchi fantastici, c'erano anche animali di ogni genere e abbastanza dolciumi da procurarsi le carie.
''Benvenuta, mon cher'' sorrise lui.
''Ma..è tutto vero?'' mi guardai intorno non credendoci.
''Certo, qui puoi fare quello che vuoi, niente genitori! Solo noi due mon cher, che ne dici?'' sorrise mio fratello prendendomi le mani.
Non ci pensai due volte a dire di sì ed iniziammo il divertimento insieme, era troppo bello stare in sua compagnia; da troppo tempo non mi divertivo così tanto con lui era un sogno, mi sembrava di rivivere quei momenti di felicità con mio padre e mia madre quando ero piccina.

Passarono ore ed ore, ed io iniziai a sentirmi stanca e mi sedetti su una panchina sbadigliando, in quell'istante volevo tornare a casa a riposarmi..riflettevo su quello che sarebbe successo se non ci fossimo presentati nel nostro letto al risveglio di satana; avrebbe sicuramente picchiato la mamma.
''Louis, sono stanca torniamo a casa'' sussurrai guardandolo.
''Ma ci stiamo divertendo così tanto mon cher, perchè vuoi andartene così presto?'' chiese guardandomi.
''Non sei stanco? E' da un po' tempo che siamo qui..'' dissi sbadigliando per una seconda volta.
''Certo che no, tu sei stanca? Se vuoi dormiamo qua.'' rispose lui.
''Spero tu stia scherzando, ah..ho capito, è stata quella cosa che ha bevuto prima, lo sapevo che ti dava alla testa..ora torniamo a casa dai'' mi alzai dalla panchina andando verso l'uscita del tendone, ma mi bloccò un uomo truccato da donna dotato di tre gambe che mi fece sobbalzare.

''Ma che..'' lo guardai leggermente spaventata.
''Mak sci, zah tih'' rispose con voce cupa il tizio guardandomi.
''Che d-dici?'' chiesi balbettando ed indietreggiando.
''Piedone dice che non puoi uscire, una volta esaurito il gettone per la giostra non torni più indietro mon cher..'' sorrise malizioso mio fratello avvicinandosi a me.
''Mi prendi in giro? Louis, non farmi scherzi torniamo a casa'' lo guardai.
''Visto a fare la bambina disobbediente che succede?'' ridacchiò prendendomi una guancia con le dita e stringendomela.
''Tu non sei mio fratello..'' lo guardai allontanandomi vedendo che i suoi capelli stavano diventando di color viola scuro.
''Oh ma davvero mon cher? E te ne sei accorta solo ora?'' rise mentre i suoi occhi si trasformarono in bottoni color azzurro chiaro; intanto dietro di lui arrivarono i circensi che si erano esibiti davanti a me poco tempo prima e notai che erano diventati deformi e spaventosi.
Io non ero mai stata così terrorizzata, cercai di uscire dal tendone ma quando lo facevo mi ritrovavo sempre in altri posti tranne che fuori.

''E' inutile che fuggi da me mon cher, tanto ti prendo'' sentivo la risata isterica del quasi sosia di mio fratello avvicinarsi a me.
Mi ritrovai in vari posti diversi ma di sicuro quello che mi disgustò di più era una stanza con delle viscere di corpo umano sparse ovunque.
Mi veniva da vomitare, ma da lì non c'era più uscita e lui alla fine mi prese e mi costringeva a guardare quello scempio davanti ai miei occhi.
''Vedi? Sai di chi sono? Di quei mostri che hai visto prima, li ho riempiti io stesso con del cotone..ora sono i miei amici peluche'' continuò a ridere lo psicopatico tenendomi ferma lì; io iniziai a piangere e a tremare.
''Anche le tue viscere le metterò qui, aprirò la tua pancia e ti riempirò di cotone..e sai perchè? Perchè sei una di loro, una ragazzina viziata che fa i capricci'' mentre lui mi sussurrava all'orecchio io vidi un coltello alla mia sinistra, dovevo prenderlo.
''Volevi restare qui mon cher? Bene, ora ci resterai per sempre!'' prima che lui iniziò a ridere presi scatto il coltello e glielo inficcai dritto nel cuore.
''Stupida ragazzina, ti sei dimenticata che sono un pupazzo?'' rise per poi buttarmi a terra con violenza prendendo il coltello.
Cercai di strisciare via da lui, mi aveva fatto male alla gamba e facevo fatica ad alzarmi.
''Mi dispiace Louis, se solo ti avessi dato ascolto'' pensai tra le lacrime, pensavo fosse giunta la mia ora ma in quel momento vidi in fondo al tendone che c'era una specie di camino, così continuai a strisciare fino lì.
''Che patetica'' disse lui seguendomi tagliandomi la guancia, dandomi calci e manate.
''Benvenuta nel mio mondo, mon cher'' continuò cercando di accoltellarmi, ma io fui stata più veloce di lui e lo spinsi dentro il fuoco.
Lo vedevo bruciare, stava diventando solo cenere.
''Questa me la pagherai Marie! Ti verrò a trovare!'' urlò tra le fiamme mentre io riuscì ad alzarmi e a scappare via da quel posto.

Finalmente mi ritrovai veramente fuori dal tendone, e vidi mio fratello da lontano che mi cercava.
''Louis!'' zoppicai da lui e lo strinsi forte a me.
''Marie! Dio santo, stai bene?'' mi chiese. ''Che ti sei fatta alla gamba? E alla faccia?'' continuò.
''Tu non ci crederai mai c'era uno psicopatico in quel tendone'' mi girai per indicare il tendone, ma era sparito.
''Ma..c'era un tendone Louis te lo giuro.'' lo guardai.
''Andiamo a casa piccola, sei troppo stanca'' disse prendendomi per mano.
Il giorno dopo gli raccontai di tutto quello che mi era succeso, lui decise di credermi e da quel momento in poi decisi di non fare più capricci.

Passarono anni e questa storia la raccontai alle miei nipoti quando compirono 17 anni e anche a loro insegnai di pensare quando si vogliono ribellare ai propri genitori.
Portai le cicatrici di quella brutta esperienza per sempre.
''Andate a dormire adesso'' ridacchiai leggermente vedendo le gemelle interessate alla mia storia andare nei propri letti.
Mi alzai dal divano e decisi di andare da mio fratello che era nella stanza accando.
''Ehi Louis allora esci con la tua fidanzata o resti..'' mi bloccai vedendo il suo corpo penzolante tutto bruciato; appena lo vidi feci uno scatto e caddi per terra sconvolta, mi tappai la bocca per non urlare e farmi sentire dalle mie nipoti.
Come era possibile?
Trovai una lettera sotto il suo corpo penzolante, la aprì e c'era scritto questo:

Tuo fratello si è
un po' bruciacchiato...


Il terrore mi assalì appena vidi il peluche che mi aveva vinto Louis color viola scuro con i bottoni azzuri per occhi che era apparso sotto di me, quello psicopatico era tornato per vendicarsi..mi avveva avvertita.







Spazio Autrice:
Eh voilà, un'altra One Shot finita male muhahaha.
So che sono cattiva,ma prometto che ne farò altre e che stavolta finiscono bene !
Se questa vi è piaciuta lasciate una recensione (accetto anche le critiche).

 
-S o n e r a-



 
   
 
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