Profumavano di tè verde quelle sue grandi mani,
un po’ troppo piene di calli
per aver suonato esageratamente la sua canzone preferita.
E mi accarezzavano, dolcemente.
Così finivo col perdermi nei suoi abbracci.
Occhi immensi,
di un color nocciola,
talmente pieni di vita che da lui nemmeno te lo aspetti.
Labbra, oh quelle labbra;
così secche e abbellite da un sorriso malinconico,
che ti resta impresso dentro l’animo,
non si sa come.
Lo amavo, era quella fragilità che forse a me mancava.
Lo amo, sì ancora. Lo amo come se fosse uno di quei ricordi da custodire,
anche a costo della morte.