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Autore: ArisuWolf    06/05/2016    0 recensioni
Kazama, Shiranui e Amagiri, con l'aggiunta di un Oni un po' particolare. ;)
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chikage Kazama, Kyou Shiranui, Kyuujyu Amagiri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ultimamente la confusione regna sovrana nel mio cuore e nella mia mente. Il motivo? Sempre e solo lui, Chikage.. La rivelazione della sera precedente l'aveva stabilizzata. Cosa voleva dire, che forse era la su seconda scelta?

Inutile negarlo..ormai per Chikage lei è, e rimarrà, l'ultima ruota del carro.

Ero sempre stata innamorata di lui, sin dalla tenera età, ma lo aveva scoperto troppo tardi e per puro caso: quando sua sorella minore era stata promessa a lui in sposa. Nonostante a quel tempo stessi con un umano, che amavo, provai un moto di gelosia verso la neo coppia. Non mi spiegavo tale sensazione, tale emozione: cosí forte e devastante. Io amavo il ragazzo umano, ma amavo anche Chikage? Non riuscivo a darmi risposta a quel tempo. Forse troppo piccola e ingenua.

Decisi infine di rinchiudere quel sentimenti devastanti e logoranti dentro il mio cuore, in attesa di sbocciare -cosa che non sarebbe mai successa-.

Ed ora eccomi, pensierosa e con il cuore che ripercorreva i tempi passati e le emozioni rinchiuse in me, mentre sgranocchiavo dei biscotti ed osservavo la Luna -per me irraggiungibile-, attenta ad ogni minimo cambiamento.

Di li a poco sarei dovuta partire con il mio amico d'infanzia verso la residenza degli Tsukiyama, dove avrei chiesto aiuto al Re della Luna Calante -Mio Padre- per riottenere i miei poteri da Oni. Ma il mio cuore era in subbuglio, sapendo già la piega che avrebbe preso la sera successiva.

Sospirai in preda all'ansia continuando ad osservare la Luna, mentre con la coda dell'occhio notai Lui che si dirigeva verso di me.

<< Ultimamente dormi poco, da come noto.. >>, disse sedendosi affianco a me per poi riempire un bicchiere di sake -spuntato dal nulla- e porgermelo.

<< Eh gia.. Il pensiero che il mio Sommo Padre reagirà male alla notizia della mia perdita, mi terrorizza al punto da non farmi dormire la notte .>>, risposi semplicemente, totalmente sincera. Non mi preoccupavo di farmi vedere debole davanti a lui. Sapevo che, in un modo e nell'altro, Chikage mi avrebbe sempre protetta.

<< Reagirà sicuramente male. Si infurierà con tutta la famiglia Yukimura, lo sai. Lo conosci meglio di me. >>, disse sorseggiando del sake per poi passare a mangiare degli stuzzichini che aveva portato.

<< Il tuo ottimismo invade il mio piccolo cuore pessimista, Chikage. >>, risposi, con una punta di malcelato sarcasmo. << Però hai dannatamente ragione.. >>, continuai bevendo tutto d'un sorso il liquido trasparente.

Presi poi la bottiglia di sake e ne versai un po nel mio bicchiere, riempiendolo sino all'orlo. Lo portai sulle labbra e lo ingurgitai in un attimo. Sentii il liquido scendere lungo l'esofago mentre la mia gola iniziò a pizzicare.

<< Cosí ti ubriacherai... >>, disse Chikage, bevendo un sorso di sake e mangiare ancora un po di stuzzichini, senza guardarmi in volto.

Lo sapevo, non reggevo l'alcool molto bene, ma quella sera non se ne preoccupò. Voleva dimenticare quei piccoli tormenti che sera dopo sera le stavano attanagliando il cuore.

Non risposi, limitandomi a riempire di nuovo il bicchiere, e rubando un cetriolino dal piatto degli stuzzichini.

<< Domani ne subirai le conseguenze. >>, continuò il biondo affianco a me, facendomi sospirare rassegnata. Da sotto il naso, poi, Chikage le rubò la bottiglia e il bicchiere. Misi subito dopo il broncio, guardandolo adirata. Sapevo che aveva ragione, ma per una volta voleva sgarrare..cosa c'era di male in ciò?

<< Eddai Chikage. >>, dissi piagnucolando, e sporgendomi verso di lui per prendere almeno il mio bicchiere. Non seppi come, ma caddi sulle sue gambe e senza vergogna alcuna -sicuramente dovuto dal fatto che ero già alticcia- mi accoccolai a lui per poi abbracciando la vita e spalmando il mio viso contro il ventre di lui.

<< Sei cattivo... >>, borbottai stringendomi a lui. << Lo sei sempre con me. Con Chizuru chan invece sei sempre gentile. Mi ha parlato di come la tratti, e ne sembri innamorato. Oppure è finzione? Non capisco... Perché sono sempre la seconda scelta di tutti? >>, dissi infine sussurrando appena.

Non mi aspettavo di certo una risposta da lui, lo conoscevo troppo bene, e nemmeno la volevo vista la situazione in cui mi trovavo.

Decisi dunque di stare li, sperando in cuor mio di essere stata la prima e unica nel sentire il battito accelerato del cuore di Chikage.

Prima di addormentarmi sentì le mani del biondo posarsi sul mio capo e accarezzarlo delicatamente, quasi con dolcezza. Dopodiché mi addormentai del tutto con un dolce sorriso sulle labbra.
 

Mi svegliai la mattina successiva senza ricordare nulla della sera precedente e di come fossi arrivata in camera mia. Non appena mi alzai sentí la testa pulsare in modo atroce.. Ah, mi sono ubriacata, ma poi? Non ricordavo nulla.

Indossai il mio kimono azzurro cielo, mentre con maestria attorcigliai attorno alla vita un obi giallo girasole e preparai i bagagli per la partenza che sarebbe avvenuta nel pomeriggio.

Non feci colazione e ne pranzai, mi feci semplicemente trovare davanti alla carrozza che ci avrebbe condotti verso la mia casa. Chikage arrivò pochi secondi dopo, bello come il sole e letale come un coltello. La sua bellezza sarebbe dovuta essere illegale.

Durante il viaggio ne approfittai per dormire, spalmando il viso sul finestrino. Mi svegliai di colpo grazie al una buca che la carrozza aveva preso in pieno, notando poco dopo che la residenza era lontana si e no 10 minuti.

Non mi erano mai piaciute quel tipo di visite, si sentiva oppressa a farne parte -grazie alla sua posizione-, e smetteva quasi di respirare ogni volta.

Decisi infine di andare dal mio Sommo Padre, con sguardo quasi terrorizzato. Non appena arrivammo, Chikage chiuse la porta alle sue spalle e con eleganza si sedette al mio fianco facendo un inchino a mio Padre.

<< Figlia, ti vedo diversa. È forse per tale motivo che sei venuta a farmi visita? >>, chiese con tono duro. Ma solo Arisu sapeva trovare la nota dolce nella sua voce.

Vidi mio Padre alzarsi e venire incontro a me con passo lento e calcolato. Sorrisi, sapendo gia cosa voleva fare. Si abbassò per poi scoccare un dolce bacio sulla mia fronte. Chiusi gli occhi per godermi quel tenero momento, che solo mio Padre riusciva a donarmi.

<< Si, Padre. Sono rammaricata nel darti questa orribile notizia. Vedi, il capo del clan Yukimura mi ha teso un agguato e ha rubato una parte dei miei poteri insieme al mio orgoglio di Guerriera >>, confessai mentre mi inchinavo in segno di scuse. Lo avevo offeso, e avevo infangato il nome del mio clan, un gesto imperdonabile per una Principessa come me, prossima erede.

Sentí il movimemto improvviso di mio Padre. Alzai la testa e lo vidi mentre di trasformava in preda alla rabbia.

I capelli bruni diventarono candidi come la neve, mentre delle corna spuntavano ai lati del capo diventando sempre piu grandi ed attorcigliandosi su se stesse, mentre gli occhi da prima smeraldini, diventarono ambrati.

<< Come diavolo è potuto accadere Arisu?! >>, urlò in preda all'ira.

<< Ero debole Padre! Non so come ma Yukimura Koudo è venuto a conoscenza del nostro punto debole. Ero impreparata e quell'uomo ne ha approfittato! >>, urlai di rimando, con tono disperato.

Lo avevo visto diverse volte arrabbiato, ma non cosi. Era una sorpresa, una terrificante sorpresa. Lo osservai, mentre lui di scatto si girava verso il biondo, che ci guardava con il suo solito sguardo freddo e distaccato.

Con passo spedito si avvicinò a lui, per poi prenderlo dal bavero del kimono per metterlo in piedi e fronteggiarlo con guardo fiero e adirato. Chikage nel mentre non aveva perso la sua solita compostezza.

<< Avevamo un patto mi sembra, Kazama Chikage! La dovevi proteggere, a costo della tua stessa vita, a patto che io avrei disdetto il vostro matrimonio. Allora spiegami perchè ora, la mia adorata figlia, è ridotta in questo stato! >>, chiese urlando, ad un palmo dal viso di Chikage.

Nel mentre il biondo Oni, con fare stizzito e duro, ma senza perdere la sua solita calma,rispose: << Non ero presente, avrei adempiuto alla mia promessa senno. Ma la vostra adorata figlia ha preferito girovagare di notte con la sola compagnia di un inutile umano. >>

Mio Padre non disse nulla, si limitò a rimanere in silenzio tornando composto al suo posto, mentre con lentezza prendeva le sue solite sembianze.

Beh, io? Ero immobile e bianca. Eh si, mi avevano ammutolito con quella rivelazione. Stavo cercando di immagazzinare le poche e quasi incomprensibili informazioni che mio Padre si era lasciato sfuggire. Promessa in sposa, di Chikage? Quando? E perché? Ma sopratutto per quale ragione non ne sapevo nulla, essendo la diretta interessata? Non me lo spiegavo..

Mi alzai, lentamente, e con tono duro affermai: << Cosa vuoi dire ciò che poco fa è uscito dalle tue labbra, Padre? >>

Rivolsi un'occhiata di fuoco verso l'unico genitore presente in quella stanza. Voleva, anzi, doveva avere delle spiegazioni. Le pretendeva, e tutti in quella stanza sapevano quanto poteva essere testarda a volte.

Vidi mio Padre sbiancare, per poi rivolgere uno sguardo colmo di aiuto verso Chikage, che ovviamente non arrivò.

<< Cosa diavolo vuol dire? Io avrei dovuto sposare Chikage? Perche diavolo non ne sapevo nulla, eh?!? >>, Chiesi furiosa, preda di una rabbia che mi rendeva cieca.

Aspettai una risposta, che non arrivò da nessuno dei due uomini. Decisi di andarmene, mentre la rabbia prendeva possesso del mio corpo. Mi diressi in un batter d'occhio nelle mie stanze, mentre mille domande affollavano la mia mente e il mio cuore, facendo sprofondare la mia anima in un oblio di confusione ed insicurezza.

Il giorno dopo avrebbe chiesto spiegazioni al suo amico d'infanzia, sperando in una risposta non elusiva. Non sapeva cosa pensare..

Oramai per lei, Chikage, stava diventando un mistero.

   
 
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