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Autore: KHREM    07/05/2016    0 recensioni
"Mi sentivo oscillare, quasi come se ci fosse del vento in quella stanza, ed io non potevo controllare più la stabilità del mio corpo. C'era qualcosa che mi attraeva a sé ed io avevo paura ad avvicinarmi, ma nello stesso tempo la mia dannata curiosità mi spinse a farlo."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Ero solo in una stanza buia.
Sentivo solo il mio respiro accompagnare i miei passi.
Sembrava un vuoto incolmabile quel posto.
Io mi fermai, lì, al centro della stanza.
Chiusi gli occhi per non continuare a fissare quel buio che mi avvolgeva, che mi voleva tra le sue braccia.
Mi sentivo oscillare, quasi come se ci fosse del vento in quella stanza, ed io non potevo controllare più la stabilità del mio corpo.
C'era qualcosa che mi attraeva a sé ed io avevo paura ad avvicinarmi, ma nello stesso tempo la mia dannata curiosità mi spinse a farlo.
Arrivai in un punto della stanza, in cui, io urtai contro qualcosa...o...qualcuno...
No, sembrava una parete di gomma o di quella plastica morbida che puoi toccare con le mani.
Improvvisamente incominciai a vedere qualcosa che si muoveva dall'altra parte.
Toccavo con la mano per sentirne la sostanza e ad un tratto mi accorsi che quella cosa stava cercando di raggiungere la mia mano.
Il mio cuore incominciò a battere.
Adesso oltre al mio respiro, si sentivano anche i miei battiti rimbombare in quella minuscola area di buio.
Nel concentrarmi a quei suoni così naturali e semplici, quel qualcosa si poggiò in un punto preciso della parete e adesso occupava molto più spazio di prima.
Io andai nello stesso punto, senza pensarci due volte e nel posarci sopra la mia mano capii esattamente cos'era.
Sentivo un altro respiro e non era il mio...
Sentivo altri battiti e non erano i miei...
La mia mano era separata da questa parete nera e morbida, da un'altra mano, leggermente più piccola, ma dai tratti dolci e teneri.
Le nostre dita incominciarono a toccarsi, quasi a conoscersi, così lentamente, come una stramaledettissima e bellissima agonia.
I nostri respiri erano diventati una cosa sola, nessuno in quel momento oltre noi, poteva essere lì in quel momento, nessuno poteva separare le nostre mani, anche se tra noi, c'era un muro che ci divideva fisicamente.
La sua mano incominciò a spostarsi lungo la parete ed io iniziai a seguirla.
Le nostre mani camminavano insieme, una sull'altra, dolcemente.
Era lunghissima la strada ed io non ne vedevo neanche la fine.
I nostri passi così lievi sul pavimento e poi le mani diventarono quattro.
Mi ritrovai con la faccia che sfiorava la parete, consapevole che dall'altra parte c'era il suo viso.
Continuavamo il percorso con le mani tra le mani, che s'incollavano quasi ad inciampare tra di loro.
Non avevo mai provato una sensazione simile.
Avvertire emozioni con l'ignoto, con qualcosa che non hai mai visto e che non credevi di poter conoscere, così...
Era tutto così surreale, ma stava succedendo a me.
Non sapevo cosa pensare.
Accelerò tutto: i respiri, i passi, i battiti, le nostre mani...tutto così precipitosamente...!
Ad un tratto le sue mani si fermarono, anche le mie a loro volta si fermarono.
Non potevamo più andare avanti, la parete ormai era finita e adesso eravamo lì, ad un passo dalla felicità...
Adesso bastava solamente trovare il coraggio di ammetterlo: ci eravamo finalmente trovati...
Che aspettavamo?
Perchè nessuno dei due faceva niente per avvicinarsi?
Cosa ce l'ho impediva?
Quali erano le nostre paure?...
Eravamo lì...solo noi due...nessun'altro...
Così pensai “chiunque tu sia...non voglio perderti...”
Con l'indice incominciai a disegnare un cuore e subito dopo lo vidi disegnare dall'altra mano, lo stesso cuore, nello stesso punto della parete.
Misi una mano fuori dalla parete così che la persona che stava dall'altra parte, potesse vederla.
La sua mano si spostò molto lentamente e dopo qualche piccola esitazione, strinse forte la mia.
Era una mano bellissima, così delicata e dolce.
Ci stringevamo così forte da sentire il battito del cuore anche attraverso i nostri palmi.
Tirò la mia mano verso di sé ed io stavo quasi venendo allo scoperto, ma in tempo riuscii a restare nell'ombra.
Mi diede un bacio timido sul dorso della mia mano, adesso fredda e immobile.
Rimasi pietrificato e davanti al mio corpo avvolto dal buio incontrai il suo e mi ritrovai con lo
sguardo meravigliosamente perso e...
Amore.
Amore mio.
   
 
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