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Autore: Hikari_F    07/05/2016    3 recensioni
Otani ha dimenticato il compleanno della sua Risa e, come se non bastasse, non si è reso conto di quanto lei si sentisse sola. Decide di telefonarle prima di andare a dormire e quella che inizia come una semplice chiamata finisce per degenerare, spingendoli a vivere una notte di passione.
Dal testo:
"-Koizumi...- Sospiro e di scatto la stringo tra le mie braccia, affondando la testa nel suo petto come nelle fantasie di poco fa -Mi sei mancata così tanto.-
Deglutisce e le sue labbra mi sfiorano la testa -Ti...ho fatto male con quel pugno?-
Sollevo lo sguardo per guardarla negli occhi e, tanto per cambiare, sorrido un'altra volta.
-Figurati.- Le prendo delicatamente il viso tra le mani e lo attiro verso il mio per baciarla.
-Anche tu mi sei mancato tanto, Atsushi.-"
Con questi due è difficile non andare OOC. Spero di esserci riuscita :3
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccome se mi piaci abbastanza!


Le parole di Nobu e Nakao continuano a rimbombarmi nella mente; è dal tre agosto che non faccio altro che tormentarmi.

Ho dimenticato il compleanno della mia fidanzata e, come un cieco, non mi sono accorto di non essere stato capace di renderla felice; è lontana dalla sua migliore amica, non riesce a legare con nessuno nella nuova scuola e per questo si sente molto sola. Ma perché non me ne ha parlato? Per quale motivo sono venuto a saperlo tramite terzi?

-Atsushi?- La voce di mia madre mi distoglie da questi pensieri -Sicuro di non voler finire il takoyaki? Ti piace così tanto.-

Scuoto la testa -Tranquilla, mamma.- Sorrido -Ho mangiato un hamburger tornando dall'Università.-

Sto mentendo, ma proprio non mi va di finire la porzione che ho davanti. Forse...la colpa potrebbe essere stata mia? Forse avrei dovuto capire da solo che c'era qualcosa che non andava?

Forse ero troppo preso dai miei impegni e dalle nuove conoscenze per...

La suoneria del cellulare mi avvisa che è appena arrivato un nuovo sms da parte di Nakao. Che strano, cosa potrà mai volere a quest'ora della sera? Sollevo le spalle e mi appresto a leggere il testo del messaggio.

 

Non ti capisco, sai? La tua ragazza è qui con te. Non devi aspettare mesi interi per vederla, come invece accade tra me e Nobu. Eppure, a quanto sembra, il vostro ultimo appuntamento risale a tre settimane fa. Otani...se non dedichi sufficienti attenzioni alla persona che ami, qualcun altro potrebbe decidere di farlo per te.

 

Cosa? Andiamo, non ho propria voglia di farmi simili paranoie...e in ogni caso sono sicuro dei sentimenti di Koizumi. Anche se qualcuno le mettesse gli occhi addosso, non basterebbe di certo a portarmela via! Giusto...?

Maledetto Nakao.” Dico tra me e me, sgattaiolando di sopra per infilarmi a letto e dimenticare, almeno per una notte, quest'asfissiante faccenda “Lo sapevo che mi avrebbe messo la pulce all'orecchio!”

Una parte di me è tentata di rispondergli in malo modo, ma decido di evitare e di lasciar sbollire la rabbia.

Il poster di Umibozu mi fissa dalla parete di fronte e, tanto per cambiare, mi fa venire in mente Risa. Cosa dovrei fare? Telefonarle? Non nego che anche a me dispiace non avere tempo da dedicarle, mi manca passare ore a divertirci con i videogame, ad ascoltare rap insieme e, incredibilmente, mi mancano anche i nostri continui battibecchi. Ma tutto quello ormai appartiene al passato, a quando eravamo gli All Hanshin Kyojin e la nostra unica preoccupazione era procurarci in tempo i biglietti per il prossimo concerto.

Adesso...il duo di comici si è sciolto, e abbiamo fatto il nostro ingresso nel mondo degli adulti.

La verità, però, è che ho ancora tanto bisogno di tutto questo. Dopo i numerosi tormenti che abbiamo avuto da quando siamo diventati una coppia, tutto il tempo sprecato tra dubbi ed incomprensioni, non abbiamo avuto modo di vivere tranquillamente la nostra relazione.

Ma sono ancora in tempo.” Penso “Posso ancora fare qualcosa per rimediare!

Afferro il cellulare e le telefono, sperando di non svegliarla. Uno, due, tre... uno squillo a vuoto dopo l'altro.

...Koizumi, sempre la solita.” Sospiro “Starai già dormendo, immagino.

Sto per arrendermi quando, improvvisamente, la voce assonnata di Risa fa capolino dall'altra parte del filo.

-P...pronto?- Farfuglia.

-Ehi, sono io.-

-Io chi?- La sento sbadigliare e non posso trattenere una risata.

-Jack lo squartatore. Vado in giro di notte ad uccidere le fanciulle vergini, e tu sarai la mia prossima vittima!- Rincaro la dose, portandomi una mano accanto alle labbra per camuffare la voce.

-Jackeccosa?!-

-Hai sentito bene. Dormi pure sonni tranquilli, finché non farò irruzione in camera tua per strapparti il cuore e mangiarlo con contorno di ravanelli al vapore.-

-Cosa...che vorresti fare al mio cuore...?-

-Basta, non ce la faccio!- Scoppio a ridere apertamente -Non puoi proprio fare a meno di essere così cretina?-

-Otani!- Esclama -Insomma, ti sembra il caso di chiamarmi a quest'ora per fare uno scherzo del genere?-

-Che posso farci, spilungona?- La schernisco -Sei talmente tonta che è obbligatorio prenderti in giro. Guarda che bastava leggere il nome sul display del cellulare, eh!-

-Ah, non farti vedere! Se ti prendo ti gonfio di botte.- Sibila, la sua voce è furiosa ma so che in realtà si sta divertendo almeno quanto me. Dopotutto è il nostro stile; come minimo adesso mi farà qualche battuta sulla statura -Ah, ma puoi star tranquillo in fondo. Sei così nanerottolo che sarà difficile che possa vederti!-

-Vuoi litigare, pennellona?-

-Vorrei, ma sono troppo stanca al momento.- La sua voce torna improvvisamente calma -Tu non sei stanco? Deve essere dura...con il nuovo lavoro part-time.-

Cos'è quest'improvvisa premura? Un idiota le telefona di notte soltanto per prendersi gioco di lei, e in cambio si preoccupa per me? Le labbra mi si curvano involontariamente in un sorriso, al pensiero.

-Lo sono, certo. Solo che...-

-Dai, andiamo a dormire. Domani dovrai svegliarti presto.- Mi interrompe.

-No...aspetta, Risa.-

L'ho chiamata per nome...non lo faccio mai, è una cosa talmente intima che mi riesce difficile da fare, e sembra aver avuto un certo impatto anche su di lei. Per alcuni, interminabili istanti, riesco a sentire soltanto il suo respiro.

-Ci sei ancora?-

-Sì.- Dice con un fil di voce -Sì, Atsushi.-

Un colpo al cuore. Anche lei lo ha fatto, anche lei mi ha chiamato per nome; i miei battiti cardiaci si accelerano e il sorriso ebete si allarga ancora di più, facendomi sentire un vero cretino. Cosa c'è di speciale? Mia madre e mia sorella lo fanno tutti i giorni, e anche la mia ex lo faceva, però...Risa è una persona diversa da tutte le altre. Il mio nome, pronunciato da lei, è un suono così piacevole da ascoltare.

-Non chiudere...per favore.-

-Non lo farò.- Replica.

-Allora, com'è andata la tua giornata?-

-Bene. Ho conosciuta una ragazza molto simpatica a scuola. L'ho invitata a casa e abbiamo fatto dei biscotti.-

-Fai dei biscotti e io non ne so nulla?-

Ride -Ne ho messi alcuni in una scatola di latta. Puoi venire a prenderla quando vuoi.-

-E quando pensavi di dirmelo, eh?- La punzecchio -Sei così sbadata che sicuramen...-

-Atsushi, non è il momento.- Sussurra, interrompendomi -Sono molto felice di sentirti. Vorrei semplicemente chiacchierare con te.-

-Va bene...Risa.- Deglutisco -Allora...che tipo di biscotti sono?-

-Biscotti con le gocce di cioccolato.-

-Mh, sicura che non sia uvetta?-

-Giuro solennemente che si tratta di gocce di cioccolato.-

-In questo caso, devo assolutamente correre a prenderli prima che vadano a male.-

-Solo per i biscotti?-

-Mh?-

-Correresti da me soltanto per i biscotti?-

Sussulto. Il tono della sua voce è diventato così malinconico tutto a un tratto, al punto da farmi rabbrividire per il repentino cambiamento.

-No...certo che no, cosa dici?-

-Eppure...- La voce cambia nuovamente, è tremula -Eppure dal giorno prima degli esami di ammissione, non sei più passato a casa.-

-Ma non posso presentarmi senza invito.- Farfuglio, preso alla sprovvista -Se potessi passerei molto più tempo insieme a te, Koizu...cioè, Risa. Dico sul serio.-

-Non ti credo.- Piagnucola -Se è così, perché non lo fai? Non ti capisco, quando parlo con te non riesco mai a rendermi conto se fai sul serio o se stai scherzando. A volte credo di non piacerti più, o di non esserti mai piaciuta.-

-Smettila, adesso.- Le intimo -Ti sembra che io possa stare con una persona che non mi piace? Solo perché non te lo dico non vuol dire che tu non mi piaccia...tantissimo.-

-Ma certe cose vanno dette, Otani. Ho bisogno di sentirmelo dire, ho bisogno di certezze. Tu...mi manchi da morire, ultimamente. Mi manca quando potevamo vederci tutti i giorni e fare una marea di stupidaggini insieme, ma mi mancano anche quei momento in cui ti sei lasciato andare e mi hai dimostrato apertamente che...-

-Lo sai che è il mio carattere, io...sono timido, non sono bravo a dire certe cose.-

Non risponde e per un paio di minuti restiamo entrambi zitti. Forse il consiglio di Nakao non va sottovalutato. Dovrei riservare più attenzioni alla mia ragazza, farla sentire speciale. Devo essere capace di dimenticare la mia timidezza e farle capire quanto la amo.

-Risa.- Sospiro -Come posso fare per farti entrare in quella testa di rapa che mi piaci da morire?-

-E cosa ti piace di me?- Mugugna -Non c'è un solo motivo per cui debba piacerti una pennellona.-

-Se adesso fossi lì con te, ti avrei già tappato la bocca con un bacio. Almeno avresti finito di dire sciocchezze.-

-Otani!- Esclama, imbarazzata -Davvero tu...-

Arrossisco al pensiero di ciò che sto per dirle. Ma voglio che lo sappia, voglio che possa capire quanto siano grandi l'amore e l'attrazione che provo per lei.

-Poi ti avrei stretta forte e ti avrei fatta scivolare sul letto. Avrei poggiato la testa sul tuo petto, proprio sopra il coniglio bianco che hai ricamato sul pigiama.-

-Co...come sai del coniglio?- Balbetta, immagino le sue guance infiammate e la scena mi invoglia ancora di più a continuare questo nuovo gioco che mi è venuto in mente.

-Non lo sapevo, ma adesso sì.- Rido -Mi sarei appoggiato bello comodo come su un cuscino e...-

-Ma quale cuscino, dai!- Anche lei scoppia a ridere -Al massimo come su un cuscinetto.-

-Be', forse non lo sai, ma a me i cuscinetti piacciono da morire.- Dico, con disinvoltura. Nella mia testa intanto vanno formandosi immagini decisamente poco caste che contribuiscono ulteriormente ad invogliarmi a continuare.

-Comunque, mi sarei accoccolato per bene sopra quei soffici cuscinetti. E a quel punto, credo che avresti sentito forte e chiaro quanto mi piaci.-

-Come l'avrei sentito?- Mi istiga Risa, cogliendomi alla sprovvista. Vuole continuare questo gioco? Proprio lei, che quando ha avuto la possibilità di dormire insieme a me ha fatto così tante storie che alla fine non abbiamo concluso praticamente nulla?

-Lo avresti sentito...ecco...- Inizio a sudare, mentre il sangue che circola tutto nell'altro cervello mi rende più spavaldo e meno razionale -Lo avresti sentito perché, steso su di te, mi sarei eccitato moltissimo. E quindi...-

-E adesso? Anche adesso sei eccitato?-

Accidenti, ma come fa? Come può una ragazza tanto imbranata ed innocente suscitare in me emozioni di questo calibro? Diamine...la mia erezione preme contro i boxer e stringo forte il pugno, per scacciare i pensieri che stanno prendendo possesso della mia mente.

-Sì.- Mi arrendo infine -Eccome, se lo sono.-

-E se io avessi cominciato a baciarti e affondare le dita nei tuoi capelli, spingendoti la faccia nei cuscinetti?-

-Allora avrei...io...- Sospiro e non posso fermare la mia mano che si stringe intorno al mio membro -Avrei iniziato a spogliarti e a baciarti il collo.-

-E se a quel punto io cominciassi ad esplorarti con le mani e con...-

Ma l'ultimo barlume di razionalità mi frena.

-Basta.- Sibilo, ritraendo la mano -Vengo da te, voglio continuare questa discussione di persona, d'accordo?.-

-Cos...Otani, no!- Esclama, improvvisamente terrorizzata -Cosa dici, dai..è un gioco, andiamo!-

-Non per me.- Biascico, infilando in fretta e furia un paio di scarpe da ginnastica e scendendo rapidamente le scale -Non chiudere la chiamata, ok? Sto arrivando.-

-Ho capito, è parte del gioco...- Sussurra, tornando nuovamente al tono seducente -In questo caso ti asseconderò.-

Sorrido mentre salgo sulla bicicletta ed inizio a pedalare. Vuole credere che sia solo scena? Bene, sarò io ad assecondare lei.

Continuo ad ascoltare le sue frasi erotiche e a risponderle per le rime, con il mio respiro affannoso che rende il tutto più credibile.

In un lampo sono sotto casa sua: credo di aver infranto ogni record di velocità.

-Allora, Risa...cosa faresti se adesso fossi lì da te?- Dico, ansimando per lo sforzo della pedalata.

-Farei l'amore con te.- Mormora, così piano che stento a sentirla.

Non replico e mi limito a sentire le guance che bruciano, mentre il sorriso mi si allarga ancora di più. Che sensazione strana...sapere di essere tanto desiderato dalla persona che si ama è così appagante! Non pensavo di poter essere attraente per lei fino a questo punto. Il solo pensiero mi fornisce la forza necessaria per concludere quello che ormai ho già cominciato.

-Apri la finestra.- Dico, sperando che non lo prenda come un ennesimo scherzo -Sono qui da te.-

-Dai, ti pare il momento di prendermi in giro!- Esclama, contrariata -Io ti dico una cosa così imbarazzante e tu...-

-Fallo. Accidenti, brutta spilungona, perché devi sempre complicarti la vita?-

-A chi hai detto brutta spilungona?-

-Forza, apri!-

-Non voglio farlo. So benissimo che sei nella tua stanza.-

Sospiro esasperato e afferro una manciata di ghiaia da lanciare contro il vetro. Lancio il primo sassolino e la voce di Risa ha un sussulto.

-Cos'è stato?- Farfuglia -Ho sentito qualcosa contro la finestra.-

-Ero io, scema.-

-Il gioco è bello quando dura poco, cretino.-

In risposta lancio un altro sassolino.

-Oh, guarda un po', un'altra volta. Adesso sei convinta?-

-Smettila! Santo cielo, sono sicuramente dei ladri!-

-Ma quali ladri? Accidenti, sei impossibile!- Ringhio, lanciando con più forza un altro sassolino. In contemporanea, Koizumi si è finalmente decisa ad aprire la finestra e il mio tiro la colpisce dritto in mezzo alla fronte.

-Accidenti, che male!- Si lagna, portandosi una mano sul punto dove è stata colpita. Subito dopo punta lo sguardo verso di me, che sono rimasto fermo con la mano a mezz'aria.

-Scusami.- Balbetto, arrossendo nel vederla affacciata; ha i capelli sciolti e scompigliati ed indossa il pigiama col coniglio, proprio come l'avevo immaginato.

-Scusarti? Mi prendi a sassate e dovrei anche scusarti?-

-Se non fossi stata una gigantessa il sassolino non avrebbe certo potuto prenderti in faccia, sai?!-

Resto muto ad aspettare una risposta che non arriva.

-Che succede...dai, ti fa molto male?- Mi informo, preoccupato.

-No, non è niente. Solo che...- Sospira -Non credevo che saresti davvero venuto da me. Vuoi la scatola di biscotti?-

-Cos...Koizumi!- Sono sull'orlo di una crisi di nervi -D'accordo, dopo prenderò anche la scatola di biscotti. Ma prima...prima, vorrei prendere te.-

Resta immobile con la bocca semiaperta ed il cellulare le scivola di mano. A quanto pare è molto meno intraprendente senza il supporto della distanza.

-Cosa dovrei fare?- Mormora, una volta ripreso il telefonino.

-Sono in pigiama in mezzo alla strada. Sarebbe carino farmi entrare, che ne dici?-

Alza gli occhi al cielo, chiude la chiamata e vedo la luce della sua stanza accendersi e poi spegnersi nuovamente. Ho il cuore in tumulto mentre resto paralizzato, in attesa, fissando la porta chiusa davanti a me. Uno scatto e Risa mi compare dinanzi, stravolta e con le guance in fiamme più delle mie.

Entro e faccio per togliermi le scarpe -Permes...-

-Zitto, idiota!- Sibila, Mollandomi un pugno sulla testa.

-Ma sei impazzita, deficiente?-

-Cosa pensi di fare se i miei genitori dovessero sbucare alle nostre spalle? Ma poi, ti sembra normale togliere le scarpe? Caspita, sei proprio un agente segreto.- Mi schernisce, nascondendo l'imbarazzo dietro le solite facce sceme. Mi ritrovo a sorridere di nuovo e a desiderare di pizzicarle quelle guance arrossate, ma mi trattengo e resto in piedi senza sapere cosa fare.

-Allora...vado a prendere...i biscotti.- Farfuglia -Aspetti qui?-

-Koizumi...- Sospiro e di scatto la stringo tra le mie braccia, affondando la testa nel suo petto come nelle fantasie di poco fa -Mi sei mancata così tanto.-

Deglutisce e le sue labbra mi sfiorano la testa -Ti...ho fatto male con quel pugno?-

Sollevo lo sguardo per guardarla negli occhi e, tanto per cambiare, sorrido un'altra volta.

-Figurati.- Le prendo delicatamente il viso tra le mani e lo attiro verso il mio per baciarla.

-Anche tu mi sei mancato tanto, Atsushi.-

Ah, che fitta al petto! Non è come sentirselo dire per telefono, ha un impatto completamente diverso. Mi tornano in mente tutte le cose che ci siamo detti e cerco in me il coraggio per continuare dove ci eravamo interrotti, nonostante mi renda conto da solo che non sarà altrettanto semplice faccia a faccia.

-Risa...- Mormoro, strofinandomi ancora contro il suo petto e lasciando scivolare una mano lungo la sua schiena -Hai detto che se fossi stato qui da te avresti volut...-

-N...no!- Balbetta -Dimenticati quello che ho detto, io...-

-Eh no, spilungona.- Dico, sollevando un sopracciglio -Non puoi farmi correre fin qui in queste condizioni e pensare di passarla liscia, ok?-

-Dai, Otani...ti prego...-

-Atsushi.- Ringhio -Chiamami Atsushi.-

Da dove tiro fuori tanta spavalderia? Non lo so, ma forse il desiderio di concretizzare le promesse che mi sono state fatte è più grande della mia innata timidezza. Per questa volta sarò io a conquistare la mia ragazza.

-D'accordo...Atsushi.- Sospira e cerca di svincolarsi dalla mia stretta -Io ho detto quelle cose perché mi mancavi molto e poi sei stato tu a cominciare.-

-Ma se lo hai fatto è perché volevi farlo.- Intreccio la mano con la sua e senza esitare ulteriormente la conduco verso la sua stanza.

-No, ti scongiuro...- Sibila -Non pensi a cosa accadrebbe se ci scoprissero?-

-Risa, tesoro mio.- Scuoto la testa -Ho passato tutta la serata a pensare con i se. Adesso, se permetti, sono stufo di parlare per ipotesi.-

Saliamo le scale in silenzio e, una volta entrati nella penombra della stanza, osservo il profilo di Koizumi indugiare davanti all'interruttore. Alla fine sceglie di lasciare la luce spenta; probabilmente, in questo modo si sentirà più a suo agio.

-Allora...ehm...cosa dovrei fare esattamente?-

-Prima ne avevi di fantasia.- La punzecchio, sedendomi sul letto accanto a lei.

-Prima era diverso!- Si lagna -Prima non era niente di più che giocare a un gioco di appuntamenti virtuali. Per questo era così semplice e...-

-Mi paragoni a un videogame?- Dico, seccato -Ma io sono qui, sono vero.- Le afferro la mano e la poso sul mio petto, per farle sentire i miei battiti cardiaci -Ascolta quanto sono vero, e quanto ti amo.-

-T...tu...- Spalanca gli occhi e arrossisce come non ha mai fatto -Cos'è che hai detto?-

-Devo proprio ripeterlo?- Bofonchio, distogliendo lo sguardo -Ti amo, Risa.-

-Ah, santo cielo.- Si porta entrambe le mani sul petto -Sto per avere un mancamento.-

-Dai, buffona.- Sorrido e le bacio piano le labbra.

-Ti amo, Atsushi.- Sussurra e ricambia il bacio.

Le avvolgo le spalle con un abbraccio e continuiamo a baciarci con dolcezza, mentre la stanza è avvolta nel più totale silenzio. Riesco a sentire distintamente il nostro respiro ed i nostri cuori in tumulto che suonano in sincronia.

Non parliamo più e ci adagiamo sul letto senza staccarci, come a colmare un vuoto che entrambi abbiamo sopportato troppo a lungo.

Quante volte ho immaginato un momento del genere...in realtà pensavo che sarebbe stato ridicolo. Una ragazza spaventosamente alta e un ragazzo spaventosamente basso che vanno in intimità, cosa c'è di più ridicolo? Ho immaginato le posizioni da assumere per cercare di non far apparire il quadretto più esilarante di quanto non sarebbe già di per sé, ma non è che me ne siano venute in mente chissà quante. Senza contare che entrambi siamo alla nostra prima esperienza e...

-Atsushi...- Sussurra Risa, stesa sotto di me -Com'era con Kanzaki?-

-Eh?-

-Con la tua ex fidanzata. Com'era farlo con lei?- Abbassa lo sguardo e appoggia le mani sulle mie spalle.

Sono indelicato, lo so, ma non posso trattenermi dal ridere come un matto.

-Andiamo, ti sembra carino prendermi in giro?- Sbotta.

-No, non è per te, giuro.- Dico subito -Solo che...eravamo due bambinetti, Risa. Per me era già assurdo pensare di tenerci per mano o darci un bacetto a stampo.-

-Dici sul serio...?- Mette il broncio -Pensavo che...farlo con una spilungona come me ti sarebbe sembrato ridicolo. Invece, con Kanzaki...-

-Non mi importa niente di Kanzaki.- Sbraito -E non ho mai pensato di fare una cosa del genere con lei. Tu sei un'altra cosa, d'accordo?-

I suoi occhi sono lucidi, come se volesse scoppiare a piangere. Mi rendo conto che essere la mia ragazza significa abituarsi a non essere trattata con dolcezza, né a ricevere complimenti o frasi dolci...ma sono fatto così, e quello che sta succedendo con Risa è una sfida difficilissima per un tipo come me.

-Allora, prima hai detto che se fossi stato steso su di me avrei sentito quanto ti piaccio.- Balbetta, il suo viso è nuovamente a fuoco.

-Non lo senti?- Le bacio piano il collo e lei sussulta, facendomi provare nuovamente una fitta al cuore.

Stringo di più il mio corpo al suo e lascio che possa percepirne il calore, mentre con le mani tengo fede alle promesse fatte. Le sue dita affondano nei miei capelli e prendono a massaggiarmi la testa, rilassandomi e nel contempo eccitandomi. La desidero, la desidero come non mai.

Senza dire nulla mi tiro su e inizio a togliere la maglia del pigiama, ma è più svelta di me ed è lei a spogliarmi. Mi chiedo se il mio corpo le piacerà abbastanza e, dall'esitazione con cui si lascia sfilare gli indumenti, capisco che anche lei ha lo stesso dubbio.

-Sei bellissima.- Dico, contemplandola in intimo -Sei anche più bella di quel che immaginavo.-

Arrossisce, ma sorride -Anche tu sei bellissimo.- Farfuglia.

Siamo entrambi mezzi spogliati, l'uno davanti all'altra. Mi sento uno stupido ad aver pensato a questo momento come ad una situazione ridicola; presi dal sentimento e dalla passione, i quindici centimetri e otto millimetri che ci separano sono una cosa davvero di poco conto, in fondo.

-Però, Risa...adesso che ci penso, credo proprio che non possiamo farlo.-

-E perché mai?-

-Perché nella fretta non mi sono procurato un preservativo.- Dico d'un fiato, imbarazzato nel dire quella parola.

-Quindi è solo quello il problema?-

Annuisco.

-Ah, che sollievo.- Sospira -Per un attimo credevo che non te la sentissi più.-

-Possibile che dopo tutto questo ancora non sei convinta di piacermi?-

Ignora la mia domanda e mi scansa piano, scendendo dal letto e iniziando a frugare in un cassetto. Strabuzzo gli occhi nel vederla tornare con un profilattico tra le dita.

-Questo è di mio fratello.- Spiega -Mamma glieli ha comprati per essere certa che non faccia sciocchezze.-

-E perché li tieni in camera tua, scusa?-

Ride -Perché mamma si vergogna a darglieli e quindi li tiene qui in attesa di trovare il coraggio.-

Scuoto la testa ma rido anche io. Rido per nascondere l'imbarazzo: adesso non abbiamo più scuse di alcun tipo. Lo vogliamo entrambi, e dobbiamo avere il coraggio di farlo.

-Vieni qui.- Sussurro, prendendo l'anticoncezionale che mi porge -Non abbiamo fretta, possiamo andarci piano.-

-Sì.- Risponde, sfiorandomi la schiena fino ad arrivare ai boxer. Comincia a giocare con l'orlo della stoffa e a sfilarli lentamente, lasciandomi perdere anche l'ultimo barlume di lucidità. Mi sento come se l'Università, il lavoro e l'intero mondo circostante fossero dissolti, lasciandoci in una dimensione diversa in cui ci siamo solamente noi due.

Le tolgo gli slip e tento di sganciare il reggiseno, ma ci rinuncio quasi subito e lo strappo praticamente via.

-Ma che fai!- Esclama sgomenta -Era uno dei miei preferiti.-

-Allora so cosa regalarti per la prossima ricorrenza.- La liquido, prendendo a baciarle ogni centimetro di pelle con una brama ed una passione che mai avrei creduto di poter liberare.

Anche lei si è lasciata andare e mi avvolge completamente con le braccia e le gambe, mentre la mia erezione preme contro la sua pelle ed il mio viso affonda nei piccoli seni, i cuscinetti che tanto mi piacciono.

Vorrei che esplorassimo i nostri corpi prima di andare al sodo, che ci conoscessimo l'un l'altra in maniera più approfondita. Non sono esperto e cerco di capire dove le piace essere toccata e lei sembra star facendo lo stesso con me.

Inizia a sfiorarmi sempre più audacemente e almeno in apparenza abbiamo vinto entrambi l'imbarazzo di trovarci nudi, completamente vulnerabili.

-Mi farai male?- Chiede mentre indosso il preservativo -Nobu ha detto che Nakao è stato molto delicato con lei, ma è stato comunque un po' doloroso.-

-Suvvia, sei grande e grossa. Un piccoletto come me cosa potrà mai farti?-

-Sei piccoletto, però...- Arrossisce e distoglie lo sguardo; a quanto pare doveva essere un complimento alle mie misure.

-Cercherò di fare più piano che posso. Anche perché non dobbiamo farci sentire, giusto?-

-Anche se mi farai male non potrò urlare.- Mugola, mentre apre timidamente le gambe e si prepara ad accogliermi dentro di sé.

-Non sarà necessario, però cerca di rilassarti di più.-

-Mh.- Deglutisce e chiude gli occhi.

-No...Risa, guardami.- Le afferro il viso tra le mani e le bacio le labbra -Voglio guardarti negli occhi mentre lo facciamo.-

-Ti prego, Otani, è così imbarazzante!-

-Atsushi.- La correggo -Lo so, è imbarazzante anche per me...ma dopo tutto quello che abbiamo detto questa sera, che cosa vuoi che sia?-

-Però...e se non sarò brava abbastanza?-

-Allora dovremo esercitarci di più per imparare.-

Le mie parole sembrano incoraggiarla. Il suo sguardo si fa serio ed annuisce, dopodiché continuiamo a baciarci appassionatamente per dimenticare le preoccupazioni, e lasciare che la passione e l'istinto siano i soli a guidarci.

Quando sono certo che è completamente rilassata mi faccio spazio ed inizio ad entrare gradualmente in lei...è così accogliente. Mi sembra di essere tornato a casa dopo un lungo viaggio estenuante; la sensazione di benessere aumenta man mano che spingo più in profondità, esortato dai suoi mugolii.

-Ti sto facendo male?- Chiedo, fermando le spinte -Posso continuare così?-

-Sì...- Sussurra -Così va bene.-

-Vieni più vicino.- La avvolgo tra le braccia e spingo con più decisione; il suo viso è attraversato da una smorfia di dolore, che mi istiga a diminuire l'intensità.

-No.- Dice, decisa -Continua.-

-Sei sicura...?-

-Sì. Faceva un po' male, ma era sopportabile.-

Annuisco e continuo ad entrare, avvertendo brividi lungo tutto il corpo. Se prima potevo fermarmi, adesso credo di non esserne più capace. Mi sento così bene che mi sembra inconcepibile l'idea di interrompermi e Risa mi sta incitando a continuare, segno che il dolore che prova si sta lentamente trasformando in piacere.

-Atsushi...- Sussurra, facendomi sentire ancora più eccitato -Ti amo, Atsushi.-

Affondo lo sguardo nel suo e mi ritrovo ad ammirarla come la più bella delle opere d'arte. I suoi capelli sono ancora più scompigliati e, complice la calura estiva, entrambi siamo completamente madidi di sudore...eppure mi piace. Eccome se mi piace.

-Ti amo, Risa.- Queste parole, che mi sembravano così difficili anche solo da pensare, in questo momento sono la cosa più naturale al mondo.

D'improvviso anche Koizumi inizia a muoversi sopra di me, accompagnando le mie spinte e cogliendomi alla sprovvista. Il piacere che provavo prima sembra nulla in confronto a questo. I nostri corpi si fondono, sono perfettamente in sintonia.

Mentre sto per arrivare al culmine la stringo in un abbraccio ancora più forte: vorrei che non ci staccassimo mai più.

-Stai bene?- Chiedo, dopo essere venuto il mio cervello sta iniziando finalmente a pensare con razionalità -Scusami, a un certo punto mi sono lasciato prendere e...-

-Stai tranquillo.- Risponde, strofinando il suo profilo contro di me -Non sono mai stata meglio di così.-

-Bene, dovresti ringraziarmi. Ti ho salvata da Jack lo squartatore.-

-Ma cosa dici!- Ridacchia.

-Lui mangia solo il cuore delle vergini.-

-Oh, smettila, questa è una cosa che hai inventato tu ed è anche inesatta!-

-Chi può dirlo.- Sollevo le spalle e mi lascio cadere nuovamente col viso nei suoi seni. Quasi quasi mi addormento così.

-Dai, adesso vai a casa. Abbiamo rischiato anche troppo.-

-Mh? Ma come, mi sfrutti per il tuo piacere e poi vuoi mandarmi via?- La stuzzico, lasciando quella confortevole posizione per distendermi al suo fianco.

Il volto le va a fuoco -No! Ma cosa dici, è solo che...-

-Scusate...- La porta della camera di Risa si socchiude e riesco a intravedere una testa che sbuca dallo spiraglio.

Io e Koizumi restiamo paralizzati per alcuni secondi, in attesa. Che sia davvero Jack lo squartatore, il suo fantasma o chissà cosa? O peggio...i genitori di Koizumi?

-Santo cielo.- Bisbiglia Risa -È mio fratello.-

Accidenti, avevo scordato che ci fosse anche lui tra gli eventuali pericoli!

-Non è come sembra.- Farfuglio, cercando di pescare rapidamente i miei vestiti da terra -Stavamo giocando a quel gioco in cui...sì, insomma hai capito, quello che...-

-Qualunque cosa sia, potreste fare più piano?- Biascica, con la voce impastata dal sonno -Mi avete svegliato.-

-Scusaci, fratellino.- Mormora Koizumi; nonostante siamo nella penombra, riesco a vedere la sua espressione terrorizzata e nel contempo divertita.

-Scuse accettate.- Sospira -Certo che sei incredibile, tu. Mamma e papà sono fuori per due giorni e tu ne approfitti subito per fare i tuoi comodi. Otani, ma sei proprio sicuro di volere un tipo del genere?-

Ridacchio -Sono molto più che sicuro.-

-Mi dispiace di avervi interrotti. Ci vediamo domani mattina, allora.- Richiude la porta alle sue spalle e il mio sguardo cade su Koizumi.

-Risa...non dirmi che avevi dimenticato che i tuoi genitori non ci fossero.-

-Io...ehm...pare proprio di sì.- Balbetta, sorridendo impacciata -Ma in fondo se lo avessi saputo cosa sarebbe cambiato?-

-Stai scherzando, tontolona?- Sorrido beffardo e le rivolgo uno sguardo eloquente.

-Che vorresti fare?- Farfuglia, allontanandosi da me.

Le afferro un polso e la tiro giù dal letto.

-Atsushi...no. Non vorrai...-

-Voglio.- Sorrido e afferro una manciata di preservativi dalla scatola sulla scrivania.

-Ti prego, no!- Balbetta, mentre la trascino con me -Non in camera dei miei!-

-Non vorrai disturbare nuovamente il tuo fratellino.-

La mia ragazza sospira e si arrende. Dopotutto è stata lei a sfidarmi.

Adesso, sicuramente, non avrà più dubbi sul fatto che mi piace da morire.

Note:
Ciaoo! Spero che il rating arancione vado bene, non mi sembrava così spinta da dover andare sul rosso c: Spero che i personaggi siano abbastanza in character, è difficile far fare cose fluffose a questi due. Alla prossima! *^*
Hikari Chan

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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