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Autore: Ray TD    08/05/2016    6 recensioni
Maka Albarn è una ragazza solare, decisa e ottimista. Ha studiato per tanto tempo alla Shibusen assieme al suo partner Soul “Eater” Evans: Lei era la meister e lui la sua arma. [...] Ma c’era qualcosa che lei nascondeva dietro il suo sorriso…
Prima fanfic pubblicata su questo sito.
Soul/Maka
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Maka Albarn era, ed è tutt'ora, una ragazza solare, decisa e ottimista. Ha studiato per tanto tempo alla Shibusen assieme al suo partner Soul “Eater” Evans: Lei era la meister e lui la sua arma: Una falce. Loro erano i primi della classe ad aver raccolto novantanove anime malvagie, sebbene poi aver fallito miseramente catturando l’anima di una gatta con poteri magici e una malsana abitudine al portare meno vestiti possibili: Blair. Maka e Soul, insieme, hanno affrontato molteplici difficoltà: Crona, Medusa, l’Arachnophobia, il libro di Eibon, il Kishin stesso e sono riusciti, insieme, a superarle. Maka era riuscita pure a rendere Soul una falce della morte, riuscendo a realizzare il suo desiderio di diventare come sua madre. Ma c’era qualcosa che lei nascondeva dietro il suo sorriso…Lei era tormentata da un fantasma: Quello del suo passato. Infatti lei era rimasta traumatizzata quando suo padre Spirit, che ripeteva sempre a lei e a sua madre che le amava, tradiva ripetutamente quest’ultima per qualche donna più giovane e più carina. Nonostante siano passati diversi anni e lei abbia accettato suo padre e sia riuscita anche ad ammettere che, nonostante tutto, ci stesse provando ad essere un buon padre, ancora non era riuscita a superare il trauma.
Un giorno come gli altri, dove il cielo era sereno e terso, Maka stava per cenare, era immersa nei suoi pensieri e controllava la posta.
“Bolletta del gas, fattura del dentista (Soul si era fatto fare lo sbiancamento dei denti), lettere di ammiratrici (Soul era diventato il più popolare di tutta la Shibusen, come se prima non fosse desiderato dalle ragazze), estratto conto (Da quando era meister della falce della morte e voleva compiere una missione con Soul, doveva pagarsi lei il viaggio)…” elencò ad alta voce Maka fino a quando non trovò una lettera particolare che aveva questo mittente: Sora Akemi, la madre di Maka. Era da tanto tempo che sua madre non le scriveva. Aprì la lettera e lesse:
“Cara Maka,
volevo farti sapere che sto bene e mi sto occupando dell’Oceania assieme alla falce della morte che ha preso il posto di Marie Mjolnir. Ho saputo che sei divenuta la meister di una falce della morte come la tua mamma! Sono fiera di te, Maka. Spero tu riesca a trovare la felicità come la trovai io quando conobbi tuo padre al tempo.
Ti voglio bene
Sora”

Maka all’inizio era felice che sua madre le avesse scritto dopo tanto tempo, ma poi la sua espressione mutò in tristezza e malinconia quando lesse le parole “come la trovai io quando conobbi tuo padre al tempo.” Soul, che stava per cucinare, notò questo e non fece alcuna domanda, dato che si sarebbe beccato come risposta un “Fatti gli affari tuoi, Soul!”, ma preparò il piatto preferito di Maka: Ramen. Maka adorava il ramen e ogni volta ne finiva tre ciotole piene.
Dopo una mezz’oretta circa, Soul la chiamò dalla cucina: “Maka, è pronto!” e Maka si sedette a tavola notando che c’era il ramen, ma dopo quello che aveva letto non se la sentiva di mangiarlo. Soul notò che Maka stava rimuginando sulla sua ciotola e ciò per lui fu un campanello d’allarme: Maka, quando vede il ramen, lo mangia senza troppe cerimonie tranne quando ci sono degli ingredienti che non le piacciono tipo il pesce e in quel caso indugia un pochino, ma nel suo ramen c’erano solo i suoi ingredienti preferiti.
Soul provò ad indovinare che aveva, ma in maniera abbastanza sottile in modo che non se ne accorgesse, e disse:
“Sai Maka, Kid mi ha convocato e mi ha detto che dovrò partire con lui a breve.”
“Buon per te” rispose Maka tranquillamente.
Non è preoccupata per le mie partenze…
“Poi ho incontrato Black*Star e mi ha detto che si è fidanzato con Tsubaki.”
“Che bella notizia” rispose Maka sorridendo.
Non ha a che vedere con l’amore…
“Dopo ho incrociato Spirit che stava lucidando i faretti della scuola e mi ha detto “Stai lontano dalla mia bambina” come se fossi quello appena arrivato a soffiargli la figlia dalle mani e non un partner da parecchio tempo.”
“Quant'è scemo” rispose Maka ridendo leggermente.
Non c’entra il padre, almeno per quanto riguarda il rapporto tra me e lui…
“Poi è arrivata Blair che l’ha accompagnato al Chupa Cabras.”
“Ah…” rispose Maka rabbuiandosi.
Allora riguarda il padre…
“Maka, che ti succede?” chiese Soul, abbastanza preoccupato.
“Niente” mentì Maka.
“Maka, non sai mentire. Puoi dirmi che hai?”
“Non ho nulla!”
“Non mangi il tuo ramen”
“Non ho fame.”
“Mangi sempre il tuo ramen, anche dopo aver mangiato un kebab con patatine fritte. E ne mangi due porzioni.”
“Oggi non avevo voglia di mangiarlo, tutto qui!”
“Non me la dai a bere, sai? Ho visto che sei preoccupata da qualcosa, ma vorrei solo capire cosa!”
Non voglio parlarne, Evans!” disse alzandosi, sull’orlo delle lacrime.
Maka era parecchio incazzata con Soul: Lo chiamava per il suo vero cognome solo in poche occasioni e quelle occasioni finivano con una sola ed unica conclusione: Maka-Chop con una settimana di emicrania lancinante.
Soul temeva il peggio che però non arrivò mai. Maka subito dopo cominciò a singhiozzare e rispose, con un filo di voce, rotta dal pianto incombente:
“S-Scusami…” e fuggì in camera sua per rinchiudersi e piangere sul suo cuscino, come faceva ogni volta che aveva una crisi isterica.
Soul, cinque minuti dopo, bussò alla porta di Maka e la aprì trovandosi di fronte uno spettacolo straziante: Maka aveva la faccia immersa nel cuscino e si sentivano solo dei flebili singhiozzi.
“Maka…”
Lei sollevò la faccia dal cuscino e si mise dritta, ma rimanendo seduta sul letto.
“Soul…non volevo che mi vedessi così…” disse Maka con una voce amareggiata.
“Non fa nulla, Maka. Vuoi dirmi qualcosa?”
“No…”
Soul non si arrese a questo ennesimo rifiuto e provò un approccio più confortevole:
“Maka, sono la tua arma e il tuo migliore amico, puoi confidarti con me. Sono qui per condividere le tue fatiche e i tuoi dolori” disse Soul dolcemente.
Maka allora capì che non poteva tenersi dentro tutto e decise di rivelare il suo dolore a Soul.
“Lo sai che mia madre ha lasciato mio padre perché l’ha tradita, no?”
“Si, Maka…”
“Nonostante sia riuscita ad accettare mio padre, non posso accettare il fatto che lui abbia tradito mia madre nonostante lui abbia detto che la amava e che amava me…”
Maka, appena finì di dire questo, riprese a singhiozzare.
“Se amava veramente me e mia madre, perché tradirla? Perché spezzare una famiglia?” disse, tra le lacrime.
Soul prese Maka e, portando la testa di lei vicino al suo cuore, la cinse con le sue braccia.
“Maka…mi spiace che tu abbia dovuto sopportare questo fardello per così tanto tempo. Quello che ha fatto tuo padre è imperdonabile e tu non dovevi subire tutto questo.”
Maka si sentiva meno triste alle parole di Soul. Lui, nonostante non avesse subito la sua esperienza, sembrava capirla perfettamente.
Maka decise di liberarsi anche da un altro peso che aveva nel cuore: Le incertezze che si portava dietro dal capitolo dell’invidia di Eibon.
“Soul…io…” disse timidamente Maka.
“Che c’è, Maka?”
“Io…penso di non meritarti.”
Soul era scioccato e la lasciò andare.
“Maka…che stai dicendo?”
“Nel capitolo dell’invidia del libro di Eibon c’erano delle ragazze che mi dicevano che non sapevo manovrarti a dovere…che io sono una meister incapace…che una falce della morte come te meriterebbe-” disse Maka singhiozzando.
“No, Maka, no. Non dire questo, ti prego. Tu non sei affatto un incapace. Tu sei la migliore meister che abbia mai conosciuto…” la interruppe Soul, abbracciandola di nuovo.
Appena finì di dire ciò, cominciò ad accarezzarle la schiena per rassicurarla.
“Tu mi hai reso una falce della morte, tu sei riuscita a rendermi la più giovane arma ad aver sconfitto il kishin…tu mi hai reso ciò che sono ora e te ne sarò per sempre grato…Sono io che non meriterei di stare con te…tu sei una parte importante della mia vita, Maka...” disse Soul quasi sussurrando.

Maka a questo punto lo abbracciò così come aveva fatto lui poc’anzi.
“Soul…”
Lui alzò la testa e non ebbe il tempo di dire una parola che due labbra calde e morbide si posarono sulle sue. Era stupefatto: Maka lo stava baciando in quel momento quando poco prima era rinchiusa nella sua autocommiserazione. Lei si staccò dal suo partner e disse:
“Soul, sei un ragazzo meraviglioso e sei il miglior partner che possa aver mai avuto. Io prima diffidavo degli uomini e li consideravo tutti meschini e traditori, ma tu…tu sei riuscito a farmi cambiare idea. Credo di essermi innamorata di te fin dal primo momento in cui ti ho incontrato, ma mi sono resa conto di amarti quando hai voluto parare il fendente di Crona quella notte a Firenze…ho capito che tu avresti dato la tua stessa vita per potermi salvare e io te ne sarò per sempre grata di tutto ciò.”

Soul non disse nulla, si alzò dal letto, andò verso la porta, la imboccò e la chiuse dietro di sé. Maka era annichilita dallo stupore: Si era aperta al suo partner, all’amore di una vita, l’aveva baciato e lui se ne va senza dire nulla. Maka cominciò a singhiozzare e riprese a piangere rimproverandosi:
“Ho rovinato tutto…ora la nostra amicizia è distrutta…non riuscirò a guardarlo più in faccia…sono solo una…” ma non fece in tempo a finire la frase che Soul tornò con un cuscino e una coperta sottobraccio.
Soul poi si avvicinò a Maka, le sollevò delicatamente la testa, le asciugò le lacrime e disse: “Ti ho sentito mentre dicevi quelle cose, Maka…voglio che tu sappia questo…” e poi la baciò dolcemente sulle labbra. Maka era confusa e, dopo quel momento, si staccò da lui e lo guardò con aria confusa. Soul disse:
“Mia cara Maka, tu sei stata la prima meister che ho avuto. Tu sei stata la prima persona a comprendere la mia anima e ad accettarmi per quello che sono. Credo pure io di essermi innamorato di te fin dal primo momento che ti ho vista, ma mi son reso conto che tu sei la mia anima gemella sin dalla nostra prima anima umana catturata. Io ti proteggerei mille e più volte perché non sono solo il tuo partner, non sono solo il tuo migliore amico ma sono anche la persona che vorrebbe proteggere quanto di più caro ha al mondo dopo la sua famiglia.”
Maka era rimasta stupefatta dalla dichiarazione di Soul: Nessun uomo si era dichiarato così apertamente a lei. Riprese a piangere, preoccupando Soul che chiese:
“Che ti succede, Maka? Perché sei così triste?”
“Non sono triste, anzi. Sono felice di essermi dichiarata ad un ragazzo così dolce come te.”
Detto questo, si baciarono e assaporarono ogni momento.
Quanto passò? Trenta secondi? Un minuto? Due minuti? Non lo sapevano e non lo volevano sapere perché per loro il tempo era fermo e desideravano che quell'evento non passasse mai.
Si staccarono da quel magico momento e Soul disse:
“Ti amo, Maka”
“Anche io ti amo, Soul Evans.”
Sorrisero entrambi e Maka chiese a Soul se poteva dormire con lei per evitare i brutti sogni, a patto che non se ne approfittasse. Soul accettò volentieri e giurò di non approfittarne dicendo:
“Un ragazzo cool non lo farebbe mai senza il permesso.”
Si addormentarono, l’uno nelle braccia dell’altro e con un sorriso raggiante sulle loro labbra: Avevano entrambi raggiunto la felicità. Maka, da quel giorno, non dovette più preoccuparsi degli spettri del passato: Erano finalmente scomparsi per sempre, cacciati via da un eroe dalla bianca chioma e dagli occhi dal colore del rubino.

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Salve! Questa è stata la mia prima fanfic su Soul Eater! Ma non la prima fic in assoluto visto che ho fatto altre fic...che non menzionerò mai più dato che mi fanno ABBASTANZA ribrezzo.
Ecco alcune domande che POTRESTE farmi riguardo a questa fic e a cui ho deciso di rispondere in anticipo per evitare, appunto, queste domande nelle recensioni:
1. Ma la madre di Maka non si chiamava "Kami"?
No, la madre di Maka non ha un nome ufficiale. Kami è una traduzione ERRATA di "Motokamisan" che è il termine giapponese per indicare la ex-moglie (Sia essa morta o viva, ma che ha divorziato). Ispirandomi molto alla scelta dei nomi di Ohkubo, ho partorito il nome "Sora Akemi" che userò in altre fic che seguiranno. "Sora" vuol dire "Cielo" e "Akemi" deriva da "Ake" che vuol dire "Luminoso" e "Mi" che vuol dire "Meraviglioso".
2. Ma Maka non è passata oltre il fatto che suo padre è un traditore?
Si, ma non vuol dire che non ne soffra ancora. Ricordiamoci che per tantissimi anni l'ha visto con tantissime donne diverse. Ciò l'ha traumatizzata.
3. Maka mangia il ramen e il kebab?
Qui mi sono preso una licenza poetica. Nonostante vivano in America, nel Nevada, per essere precisi, ho deciso di mettere il ramen come cibo dato che si vede principalmente il cibo giapponese come cibo in Soul Eater. Il kebab con patatine è sempre licenza poetica tratta da esperienza personale: Una volta mangiai un kebab con patatine fritte e mi riempì come un tacchino il giorno del ringraziamento e ho imparato questa lezione: A meno che non ti chiami Adam Richman, il kebab MAI con i contorni tipo le patatine.
4. Che razza di titolo hai scelto?
Il titolo letteralmente si traduce in "Fantasmi del passato nel guscio dell'umanità". Robe che manco Hidetaka Miyazaki (Creatore di Dark Souls). Ma l'ho scelto per un altro motivo ben preciso: Contiene un easter egg. Trovatelo e fatemi sapere.
5. Anime umane? Ma non sono uova di Kishin?
Come avete potuto notare, ho scritto "Anime malvagie" e "Anime umane" al posto del classico "Uovo di Kishin". Come mai? Perché nel manga vengono indicate così e l'anime, per quanto sia discreto come anime a se stante, è un adattamento riuscito male.
Vi invito a lasciare una recensione se la fic vi è piaciuta o meno con il relativo perché.
La sequenza dove Soul esce dalla stanza e prende la sua coperta e il suo cuscino è ripresa da un capitolo di una fic inglese trovata su Wattpad intitolata "Soul Eater: Maka and Soul" di AutumnWebster.
Dato che mi era piaciuta molto, ho deciso di metterla, rimaneggiandola un pochino.
Grazie per aver visto questa fic e ci vediamo alla prossima!
Ciao!
Ray

  
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