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Autore: ImFederico    08/05/2016    1 recensioni
In un altro mondo si vive una vita diversa.
Non vi aspettate navicelle spaziali o congegni mega scientifici, questo è solo il racconto di una vita in un mondo diverso, in un futuro lontano, nel 3014.
Genere: Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel tribunale regnava il silenzio.

Le cento persone che formavano la giuria erano tutte riunite, sedute sui loro spalti.

I due assegnatori erano seduti nelle loro sedie, uno alla sinistra, e uno alla destra dei giudici.

Al centro dell'attenzione di tutti c'era un uomo; Era giovane, sui venti anni, vestito con la classica tenuta blu della persona sotto giudizio.

Tutti erano in silenzio, in attesa che arrivasse l'annunciatore. Altri cinque minuti passarono prima che i suoi passi echeggianti risuonassero nella sala.

“La legge è del popolo!” esclamò, era la classica formula di inizio del processo.

“Il signor Paul Brown è presente per rispondere alle accuse?”

“Purtroppo sì, volevo andare al bar a fare colazione, ma sai com'è?È difficile resistere a delle persone che ti sedano”

Tutte le persone della giuria erano seccati dal sarcasmo, e lo erano anche gli assegnatori, ma il volto dell'annunciatore rimase impassibile.

“È stato denunciato da trentasette persone di averle disturbate con musica a volume molto alto”

Non appena disse questa cosa trentasette persone della giuria si alzarono e se ne andarono.

Era così che funzionava, non esistevano processi penali, tutto era civile, qualunque cosa venisse fatta era legale, ma se qualcuno ti denunciava cento persone avrebbero deciso se eri o meno da punire, e altre due avrebbero scelto come. Essendo che si doveva essere giudicati colpevoli o meno da cento persone, se trentasette ti avevano denunciato era come se trentasette persone ti avessero già giudicato colpevole, e quindi la giuria nel processo si riduceva.

Proprio per questo se ti denunciavano cento o più persone al processo erano presenti solo i due assegnatori, per darti la pena.

“È stato anche accusato di aver urtato la sensibilità di qualcuno con quelle stesse canzoni”

Nei casi in cui “si urtava la sensibilità di qualcuno” se ne andava una sola persona dalla giuria.

Erano rimasti sessantadue giudici.

“Ehi, in questo caso anche io voglio sporgere denuncia!” disse Paul.

“Per quale ragione?” chiese l'annunciatore.

“Quelle canzoni erano canzoni che parlavano della mia vita, quindi se le hanno trovate offensive, significa che hanno trovato offensiva la mia vita. Sa com'è?” disse per poi aggiungere sarcastico “questo urta la mia sensibilità”.

“In un secondo momento la questione sarà approfondita” disse con voce seria l'uomo.

“Ora esponi le ragioni che ti hanno spinto ad alzare così tanto il volume”

“Mi piacevano un sacco quelle canzoni” disse semplicemente.

“Che i giudici votino” disse l'annunciatore.

Sessantuno mani si alzarono.

“Sei stato considerato da punire, ora gli assegn...”

“Sì lo so, lo so, ora gli assegnatori decideranno la mia pena” disse il signor Brown interrompendo.

I due uomini si alzarono e si consultarono e dopo qualche decina di minuti andarono dall'annunciatore per comunicargli la pena decisa per poi tornare a sedersi.

“È stato deciso che non potrai usufruire dei servizi pubblici, né ascoltare musica, per una settimana”

A quel punto entrarono due ragazzi con dei vestiti, li porsero a Paul Brown e attesero che si spogliasse così da poter prendere i vestiti ufficiali.

Si spogliò e si rimise i suoi vestiti, consegnando quelli blu.

   
 
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