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Autore: GiuRo    08/05/2016    0 recensioni
Due coppie felici, che però non lo saranno più. Due individui restano soli, due stanno insieme.
Da quattro diventano due, e da due quattro.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Samantha e David 

Samantha piangeva, era disperata. Il cuore saltava i colpi, battendo in modo irregolare e accelerando la frequenza. Il marito era di fronte a lei, in piedi. Fermo come una statua, non faceva niente, non diceva niente. Non provava a consolarla come al solito.
Ora si sentiva così sola, senza di lui non poteva farcela. Lui era sempre stato il suo sostegno, la sua forza. Era sempre stata una ragazza smarrita, ma grazie a lui aveva trovato forza e sicurezza. Si era innamorata, si era sposata,  e la sua vita era piena e felice. Avevano persino programmato di avere un bambino, frutto del loro amore. Eppure in pochi istanti si distrusse tutto, tutte le sue convinzioni andate in pezzi. David voleva il divorzio.
-Senti Sam, non fare così!-
-E cosa dovrei fare? Eh! Dimmelo! Arrivi qui, tutto triste, io penso che ti sia successo qualcosa. Mi preoccupo, ma mai potevo immaginare questo-
Ricominciò a piangere, a quel punto David si sedette accanto a lei. Allungo una mano sulla sua spalla. Il pianto diminuì.
Sam, alzo lo sguardo e guardò il marito. A quel punto David ritirò la mano, sapeva che quello sguardo era di speranza. Ma non c'era più speranza per loro. Era finita.
Lei ritorno a piangere.
-Perché? Perché? Perché?...........Perché?-
David tacque e abbasso lo sguardo. Quando Sam alzo il viso e lo vide in quella posizione capì. Entrambi si conoscevano troppo bene, per entrambi certi gesti erano come parole.
-C'È UN ALTRA?-
A quel punto la situazione cambiò, dopo aver urlato Sam si alzò. Le lacrime continuavano a scorrere ma a quel punto sentiva più rabbia che tristezza.
-PORCO! DA QUANTO TI SCOPI UN' ALTRA?-
Mentre urlava prese il telecomando, lo lancio al marito con tutta la forza che aveva, ma lui lo schivo alzandosi a sua volta. Colpì il muro e andò in frantumi.
-Senti Sam, non è come sembra!-
-Ah si!...............DIMMI TU COME SEMBRA! POI DIMMI COM'È REALMENTE-
Continuando a urlare e spingere, Sam si muoveva agitata.
-Ho conosciuto Allyson in palestra, prima eravamo solo amici lo giuro....-
Agitava le mani come per difendersi, come per giustificare la sua condotta. Sam lo vedeva preoccupato, sapeva che c'era qualcosa che lo spaventava. La maschera d'indifferenza che aveva tenuto fino a poco prima, era del tutto svanita.
-.......poi una cosa tira l'altra. Ci siamo conosciuti meglio e .....-
-E TE LA SEI SCOPATA, PORCO!- Fu il turno del vaso di fiori. Sam lo prese da sopra il mobiletto vicino al camino, ma anche quella volta David schivo alla perfezione.
Il rumore dei cocci che si infrangevano contro il muro, era coperto dalle urla di Sam. Erano un misto di rabbia e disperazione.
-Come hai potuto, mi hai ingannata per tutti questi anni!-
Si accasciò a terra, coprendosi il viso con le mani. E torno a piangere come prima.
-No Sam, io non ti ho mai ingannata! E' successo è basta, se mi sono innamorato di un altra non è colpa mia-
Sam scuoteva il capo. David tentò di avvicinarsi ma lei si alzò per spingerlo via.
-Mi hai ingannata tutti questi anni, Mi hai detto che mi amavi sopra ogni cosa, che saremmo stati sempre insieme. Che io e te eravamo anime gemelle. Avremmo avuto la nostra famiglia felice. Ma erano tutte bugie, dette da un porco. Appena una sciacquetta ti apre le gambe davanti, tu perdi la testa e mi dimentichi, vuoi il divorzio per chissà quale troia! Chissà quante volte mi hai tradito, quante volte mi hai mentito. Vattene! VATTENE! non voglio più vederti, non voglio più sapere niente di te. SPARISCI DALLA MIA VITA!-
Le urla di Sam fecero ritirare David, che usci di casa. Sentiva ancora il pianto della moglie mentre percorreva il vialetto, fino alla macchina.
Samantha sapeva che le parole che avevano detto non erano vere. Lei lo amava ancora, nonostante quello che gli stava facendo, se fosse tornato indietro per dargli un singolo abbraccio, lei lo avrebbe perdonato per tutto. Insieme potevano ancora ricominciare da capo. Non le importava se era stato con un altra donna, per lei era ancora l'unico amore della sua vita.


Ally e Arthur 

-Ally, stai scherzando vero?-
-No Arty... no Arthur. Non sto scherzando, voglio rompere-
Per un istante Arthur ci aveva sperato, ma non aveva mai visto la moglie cosi seria in vita sua. Il cuore saltò un colpo. E poi inizio a battere irregolare.
-Ma....ma... ma che dici Allyson, che scherzi sono questi-
-Te lo detto, non è uno scherzo. Io ti lascio. Oggi stesso, faccio le valige e me ne vado-
-Come? perché?-
Arthur era sconvolto. La moglie andava davvero in camera a fare la valigia, lui la segui. Stava mettendo vestiti alla rinfusa nella valigia più grande che aveva. Non era da lei fare così.
-Ally che succede? Dimmelo ti prego!-
La moglie continuava la sua opera.
-Io non posso continuare cosi, ecco tutto-
-Cosi come?-
-Con le bugie, i tradimenti e tutto il resto-
- Ma io non ti ho mai mentito, ne tradito-
Allyson si fermo, fece uno sguardo duro- Ma io si, lo fatto-
Arthur si senti mancare. Non era possibile, non poteva essere vero, la sua Ally non lo avrebbe mai fatto. Ma per quanto si ostinasse a non credergli, dovette farlo, tutto quello che stava accadendo era troppo reale, per crederlo un semplice incubo.
Senti una forte rabbia, voleva sapere con chi? Perché?Da quanto durava? Aveva mille domande in testa, ma il cuore gli faceva troppo male.
Non riusciva a parlare, iniziò a respirare in modo agitato.
-Da... da.... perché?-
Ally aveva finito di fare la valigia. E iniziava a trascinarla fuori dalla stanza, appena arrivo davanti a lui si fermò. Lo guardò dispiaciuto.
-Mi sono innamorata di un altro. Mi dispiace, ma succede-
Lo sposto con una mano, un leggero tocco che lo fece muovere come se a spingerlo fosse stato un carro armato.
Innamorata di un altro? Ma loro due erano sempre stati la coppia più solida e unita del mondo. Mai un litigio, mai una bugia detta, mai una crisi, sempre uniti in una complicità eccezionale. Era impossibile, e quel tradimento era cosi strano. Era reale? Non aveva visto cambiamenti. Tranne forse uno.
-La palestra? Lo hai conosciuto li?-
-Si!-
A quel punto si spiegò come mai tutte quelle visite, non andava da allenarsi.
Ally si dirigeva verso la porta. Prima di aprirla Arthur ebbe l'ultima scossa.
-Allyson ti prego. Non andare, non lasciarmi. Io ti amo ancora, ti perdono, non mi importa se mi hai tradito, ma ti prego resta con me. Ti amo troppo-
Corse verso di lei per abbracciarla, ma lo sguardo di lei che si girava lo impietrì.
-Non voglio il tuo perdono, voglio solo andarmene da qui. Voglio stare con la persona che amo. Come tutti, non puoi costringermi ad amarti. Arthur, tu non hai fatto nulla di male. Scusami se puoi-
Usci dalla casa. E Arthur stette fermo a guardarla. Immobile mentre iniziava a piangere.




Allyson e David 

Allyson e David si incontrarono alla stazione di benzina. Lei era arrivata li in taxi, e trascinava la sua valigia. Lui aveva tutto in macchina. Appena si videro, si avvicinarono l'uno all'altra per abbracciarsi. Entrambi tremanti, desideravano quel contatto.
David si stacco da lei per prendergli il viso fra le mani.
-Hai pianto a quanto vedo-
Lei fece un debole sorriso, mentre si lui gli asciugava una lacrima, poi allungo la sua mano per fare altrettanto a lui.
-Anche tu-
Restarono immobili a fissarsi per qualche secondo. poi si diressero verso la macchina.
Lui prese la sua valigia, e la sistemo dietro fra i sedili.
Quando salirono senza dire una parola, David accese la macchina e partirono.
-Quando ti hanno dato a te?-
 Allyson tremava più di prima.
-Un anno, forse meno. A te invece?-
-Sei mesi-
La perdita di peso era evidente in entrambi. Avevano nascosto la cosa ai rispettivi coniugi con la scusa della palestra, ma in realtà non ci andavano mai. Non si erano nemmeno conosciuti li, ma in ospedale.
-Sei sicuro che sia la cosa giusta, Arthur era distrutto. Non so come ho fatto a non tornare indietro e dirgli la verità-
- Anche Sam non l'ha presa bene che credi. Ma comunque secondo me è la cosa giusta. Tu hai visto quelle coppie no? Li hai visti com'erano. In quell'ospedale del cavolo, quando moriva uno, anche l'altro si rompeva. Non è più vita quella. Stare accanto a un moribondo, vedere la persona che ami spegnersi, ti distrugge dentro. Non si sarebbero mai ripresi da quello.  Se fossimo rimasti con loro come l'avrebbero presa secondo te? Si sarebbero rovinati la vita standoci accanto per questi ultimi mesi. Avrebbero vissuto nel nostro ricordo, lo sappiamo benissimo. Lo avremmo fatto anche noi. Ma così no. Sono giovani ed energici, sapranno andare avanti-
Ally poteva tornare a piangere. Un pianto lento e silenzioso.
David aveva già versato tutto quello che aveva, subito dopo essere salito in macchina a casa sua.
-Ora andiamo a starcene in quella clinica, quando peggioreremo sapranno cosa fare. Hai lasciato i documenti all'avvocato?-
-Si. E' tutto a posto. Pensi crederanno tutti a questa storia?-
-Si, andremo all'estero per morire. Ma ufficialmente la nostra è una fuga d'amore-
-Pensi si incontreranno davvero?-
-Si, l'avvocato e lo stesso per tutti e due. Ho organizzato la cosa, vedrai, si faranno forza a vicenda. Magari staranno anche insieme. Sarebbe come uno scambio di coppia-
David cercò di dirlo come una battuta, per sdrammatizzare. Ma la cosa non gli piaceva più di tanto. Amava Sam come un pazzo, anche da morto sarebbe stato difficile, sapere che stava con un altro. Per Allyson era lo stesso.
Ma ormai era fatta.
Un dolore intenso e forte stavano provando tutti e quattro, ma Sam e Arthur lo avrebbero superato in quel modo. Le loro vite non si sarebbero fermate, e la loro felicità contava più di tutto.
Ally e David erano buoni amici, ma insieme in quella macchina, erano due estranei. La loro morte era già arrivata quando si erano separati dai loro amori.
A quel punto la vera morte non li spaventava, sarebbe stata solo un sollievo per le loro sofferenze.
 
 

Samantha e Arthur

Il cimitero era in cima ad una collina. Sam e Arthur andavano li in macchina,  due volte all'anno. Una da soli e una insieme.
Non entravano insieme. C'erano due entrate differenti, una posta proprio davanti alla strada, una invece nascosta a sinistra, vicino all'accesso della  cappella.
Sam scese dalla macchina, lei entrava dall'accesso principale. Aveva un mazzo di fiori ed un cero.
Non guardò in faccia Arthur mentre scendeva, non lo faceva mai. E lui nemmeno provava a cercare il suo sguardo.
Arthur posteggiò la macchina e si diresse anche lui con dei fiori e il cero, verso l'entrata a sinistra.
Quando andavano insieme non si incontravano mai dentro il cimitero. Per ognuno era una visita privata, non sapevano niente dell'altro. Le tombe di David e Allyson erano distanti.
Ma se si fossero visti avrebbero notato la loro somiglianza, nei gesti e nelle emozioni. Entrambi sistemavano i fiori vicino alla foto, stando attenti a non coprirla. Poi accendevano il cero, bruciandosi sempre le dita.
E alla fine si sedevano davanti alla tomba, guardavano la foto, e iniziavano a parlare. Parlavano per almeno un ora, raccontando tutto quello che gli passava per la mente, come se parlassero ad una persona viva. Ridevano, piangevano e a volte si arrabbiavano. Sempre per la stessa ragione.
Quella bugia.
L'avevano scoperta alla fine.
Non si erano conosciuti dall'avvocato, come avevano programmato Ally e David, ma fuori dal cimitero.
Strano posto per un primo incontro.
Ad Arthur si ruppe la macchina, e quel giorno pioveva ed era senza telefono. Mentre camminava cercando di coprirsi al meglio, Sam si fermo vedendolo. E gli diede un passaggio. Rimasero zitti subito dopo i convenevoli, e si salutarono alla prima stazione. Dove Sam lascio Arthur.
Sei mesi dopo capitò la stessa cosa, ma fu Arthur a dare il passaggio a Sam. Quella volta Sam rispose al telefono, e Arthur senti il nome dell'avvocato. Da li partirono a parlare, fu come un sasso che rotola da una montagna, che poi crea una frana. Scoprirono tutto.
Dopo un' ora uscirono dal cimitero.
Non si sarebbero guardati negli occhi per qualche minuto. Più che altro per l'imbarazzo.
Amavano ancora quelle persone, era impossibile negarlo. Ma in quegli anni si erano anche innamorati fra di loro. Avevano scoperto una nuova felicità insieme. Proprio quando pensavano fosse impossibile riottenerla.
Non fu come progettato da Ally e David, non si unirono per solitudine. Il loro rapporto era nato in quel modo, ma si era evoluto in qualcosa di più forte. Altrimenti non avrebbe funzionato, non potevano cercare un rimpiazzo per la persona amata, loro non lo fecero. Crearono un nuovo amore, il loro. Un terzo amore, vero e puro, con una persona che conosceva il dolore dell'altra.
Quando uscirono dalla strada del cimitero si guardarono negli occhi, e sorrisero entrambi.
Entrarono in città e si diressero all'uscita della scuola.
Mentre aspettavano si stringevano la mano. La vita continua, e il loro amore lo aveva dimostrato.
Sentirono il suono della campanella, e videro i gemelli che uscivano. Nel vederli Ally e David gridarono insieme la stessa cosa - MAMMA! PAPA'!-
Corsero da loro e si abbracciarono. Per tutti loro erano una normale famiglia felice. 
   
 
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