Fumetti/Cartoni americani > Gravity Falls
Ricorda la storia  |       
Autore: Claireroxy    08/05/2016    1 recensioni
{Partecipa al contest "Wherever we are" di EmmaStarr, risultata seconda classificata}
{one!sided GideonxMabel, accenni DipperxWendy e MabelxMermando}
Arabia, epoca di geni, avventure, e grandi magie.
Mabaal è sempre vissuta nel piccolo villaggio di Gravir Fallsah, assieme al prozio e al gemello, ma tutto cambia quando trova una mappa per il più grande tesoro di tutti i secoli. Ha la possibilità di spiccare il volo e cambiare completamente il suo destino, e l'afferra senza pensarci.
Ma, si sa, c'è sempre un lato negativo nelle cose, e questo dono dal cielo si può rivelare avvelenato...
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gideon Gleeful, Mabel Pines, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota introduttiva dell'Autrice
Salve! Vorrei approfittare di questo spazio per spiegare un paio di cose. Siccome l'AU in cui è ambientato questa storia è "Le mille e una notte", ho deciso di cambiare i nomi dei personaggi principali (siccome, a mio parere, nomi inglesi avrebbero stonato in una storia ambientata nei paesi arabi, come sono le Mille e una notte) sia di inserire parole che si riferiscono a quel luogo. Ma comprendo che non tutti potrebbero capire subito chi è chi, o che non tutti abbiano idea di che cosa sia un emiro, ad esempio. Quindi, alla fine di ogni capitolo ci sarà un glossario, che spiegherà più dettagliamene qual'è il personaggio che porta tal nome o anche che cosa significa quella parola, oltre a chiarire vari ed eventuali riferimenti allo show. Ovviamente, non è necessario leggerlo per capire la trama della storia (sono solo dei plus, per così dire) quindi è a libera consultazione: potreste guardarlo ogni volta che vi viene un dubbio, o ignorarlo tranquillamente.
Ok, ho finito. Grazie per l'attenzione e buona lettura!

L'alba non era ancora sorta quando Mabaal si tagliò i lisci capelli, indossò la tunica e il turbante del fratello e uscì, senza osare guardarsi indietro, dal Bazar del Mistero.
Si avvicinò al dromedario del prozio Satam el Hissam, su cui la sera prima aveva caricato le bisacce rattoppate, e lo accarezzò. Il vecchio animale si riscosse dal sonno e si mise a sbuffare infastidito.
"Vediamo... pane, qualche velo per eventuali tempeste di sabbia, il mio braccialetto in legno portafortuna, acqua, datteri, polveri colorate... polveri colorate? Non ci sarà nulla da colorare in viaggio, non mi servono! Per il resto è tutto pronto!" decise, alleggerendo il dromedario dalla zavorra e salendoci sopra.
"Che peccato non possa mettermi il mio nuovo velo viola per il viaggio, è bellissimo!" pensò, mentre guidava la sua riluttante cavalcatura al di fuori del cortile fangoso del Bazar. Il sole stava iniziando a fare capolino sulle strade, illuminando Gravir Fallsah di una luce rosata "Però Direes con un velo farebbe strano... perché ricorda: sei tuo fratello, che sta per unirsi a una carovana per andare alla ricerca del tesoro di Kallaman. E lo sto facendo davvero, incredibile!"
Fece un enorme sorrisone, e avrebbe anche fatto una capriola sul dromedario se avesse avuto spazio, ma si riscosse in tempo "Concentrati, Mabaal. Direes non è così espansivo, lui riguarderebbe la lista che ha fatto per controllare che vada tutto bene... e poi è una persona molto seria. Serissima"
Provava a calmarsi pensando così, ma in realtà si sentiva molto eccitata: era la prima volta che camminava da sola per la città! Di solito c'era il gemello con lei, o un parente delle sue amiche, o più raramente 'Isa, ma non questa volta.
Volgeva ovunque lo sguardo, ammirando tutto ciò che vedeva: i fornai che esponevano pane caldo e tortine su banchetti, servi che si trascinavano assonnati per i cortili, anche i topi che si ritiravano squittendo nei vicoli bui.
Non era mai uscita così presto, con le sue amiche e suo fratello giocava principalmente verso sera: ci pensava Windad, una dipendente sottopagata del prozio, a richiamarli, se non si era unita a loro.
"Mi dispiace di averle mentito" pensò Mabaal, ricordando che le aveva promesso di avvertire Direes che l'ora di ritrovo era cambiata. Gli amici di Windad (lei non sarebbe venuta: purtroppo le ragazze non potevano uscire dalla città se non accompagnate dal marito, ma lei non era sposata) non avevano voluto sentire ragioni. Mabaal aveva fiutato subito l'occasione: sarebbe andata lei al posto del fratello, avrebbe trovato il tesoro e con quello avrebbe arricchito la sua famiglia. Un'idea perfetta per dimostrare quanto valeva!
L'appuntamento era davanti alle porte della città, quelle a cui ora stavano affluendo tutti i mercanti. Per arrivarci, alla ragazza non serviva altro che seguire l'odore di spezie: Gravir Fallsah era famosa per esse, e ogni mattina i mercanti uscivano per venderle in ogni parte del mondo. E gli odori mischiati di cardamomo, curcuma, taklia e coriandolo erano inconfondibili.
Avvicinandosi alle porte, Mabaal si coprì bene col turbante bucato, per evitare domande indiscrete e pericolose, anche se ciò non la trattenne dal dare un'occhiata a un ragazzo carino che si stava grattando i primi peli spuntati sulla faccia. Che fosse l'amore della sua vita?
"Se ora ci fosse Direes, avrebbe già detto che me ne trovo uno nuovo ogni settimana!" pensò divertita, anche se l'allegria le durò poco "Chissà se lui e il prozio si sono svegliati. Forse mi stanno già cercando"
Sospirò. Non avrebbe voluto andarsene via senza dire nulla, se Direes o Windad le avessero preso un posto nella carovana non lo avrebbe fatto! Dopotutto, se lo meritava: era stata importante nel ritrovamento della mappa.

Qualche sera fa aveva aiutato il gemello nella ricerca di vecchi tesori nel giardino, se così si poteva chiamare quel deposito di roba inutile, del vecchio Majd Gudeen, quando aveva trovato un foglio di papiro. Sopra vi era scritto "Mappa per il tesoro di Kallaman".
L'avevano esaminata insieme, Direes e lei, e avevano deciso che sembrava più vera delle centinaia che il prozio e altri proprietari di bazar vendevano quotidianamente. Lui s'era eccitato molto e, fattosi raccontare qualcosa dal vecchio pazzo, era giunto alla conclusione che indicasse la sua reale ubicazione. Poi, dopo essere venuto a sapere che alcuni amici di Windad stavano organizzando una carovana per andare a sentire un imam, in un luogo poco lontano da quello del presunto tesoro, era andato a cercare un passaggio.
"T'immagini, Mabaal?" le aveva detto al Bazar, dopo che ci era tornato annunciando di aver risolto tutto "Il tesoro di Kallaman... il bandito magico, lo chiamavano, per la velocità con cui faceva i colpi! Era così ricco che creò una città sotterranea per sé e i suoi uomini, in cui nascose tutta la refurtiva rubata!"
"Certo che lo so!" aveva replicato lei, sdraiandosi su uno stuoino mangiato dalle termiti e sognando ad occhi aperti "Casse piene d'oro, bellissime pietre preziose, le più soffici sete dorate..."
"Vacci piano, altrimenti diventerai come il prozio!" l'aveva burlata Direes, sdraiandosi accanto a lei, ma senza guardarla negli occhi.
"Ehi! Questa è una fonte di guadagno onesta" aveva replicato la ragazza, calcando sull'ultima parola "E poi, non interessa anche a te diventare ricco? O ti sei troppo affezionato a questo brutto bazar, Samir?" e si era messa a punzecchiargli la spalla, divertita. Sapeva che suo fratello non sopportava il suo soprannome, non si sentiva affatto un compagno divertente. Eppure sua sorella continuava a trovare il suo significato molto adatto a lui.
"Ah, ma allora vuoi la guerra!" aveva replicato lui, mettendosi a farle il solletico, e alla fine si erano ritrovati a rotolare sul pavimento come due bambini.
"Ah... scusa" gli aveva Mabaal, una volta rimasti entrambi senza fiato "A che ora dobbiamo partire?"
All'improvviso, tutto il divertimento era svanito dagli occhi di Direes, che si era chinato a raccogliere il turbante "Partirò fra tre giorni, un'ora dopo l'alba" le aveva detto mentre lo puliva attento.
Mabaal aveva sgranato gli occhi "E... e io?"
"Non puoi venire. Gli amici di Windad dicono che, anche se poi divideremo le strade, non se la sentono a portare con loro due... bambini. Rabee' mi ha detto esplicitamente che ne sopporterà solo uno" Gli costava fatica dire quelle parole, lo si vedeva da come teneva la testa abbassata, ma allora non ci aveva fatto caso. Dopotutto, era perfettamente comprensibile: era la prima volta che le impediva di stargli al suo fianco.
"Cioè, hai scelto arbitrariamente che saresti andato tu? Senza consultarmi?"
"Ehi" aveva replicato lui, sollevando la testa di scatto "Anche Windad ha detto che non sarebbe una buona cosa se uscissi..."
"E perché? Abbiamo la stessa età, quindi perché dovresti andarci solo tu?" aveva ribattuto lei, alzandosi in piedi e puntandogli un dito contro "Poi questa cosa riguarda anche me! La mappa l'abbiamo trovata insieme, avevamo pianificato di arricchirci insieme... e poi ti ho sempre accompagnato nelle tue avventure, perché questa volta dev'essere diversa?"
Direes aveva sospirato. E poi aveva detto...

"Ehi, piccolo! Dove stai andando tutto solo?" la interruppe una voce squillante ma strascicata. Mabaal alzò gli occhi, forse con troppa veemenza: una guardia allampanata e con pochi capelli le rivolse uno sguardo incuriosito. In mano, stringeva una campanella.
"I-io?" sobbalzò la ragazzina, poi si ricordò di fare la voce da maschio "Non sono da solo. Sto aspettando un gruppo di compagni, usciamo per andare a sentire un imam" e, nel frattempo, si guardò attorno cercando Rabee' e i suoi amici. Non erano già andati, vero?
"Oh. E come si chiamano?" le chiese ancora.
"Ma fanno tutte queste domande a ogni persona che esce dalla città?" pensò Mabaal. In ogni caso, tentò di dargli una risposta soddisfacente "Beh, il loro capo Rabee', e poi..." Un po' più in là notò un ragazzo avvolto in una tunica nera e dalla pelle molto pallida per quella latitudine, con accanto uno assai più basso e dalla carnagione più scura "Sono laggiù! Permesso, devo raggiungerli!" e fece fare uno scatto al dromedario, che protestò ma riuscì a superare la guardia.
"Tutto a posto, Edawud?!" sentì, ma la risposta si perse nella folla dietro di lei.
"Ragazzi!" li chiamò non appena fu abbastanza vicina, usando la voce da uomo. Rabee' e l'altro si girarono.
"Ehi! Sei il ragazzino che viene con noi, giusto? Io sono Naeem!" la salutò il più basso.
"Era ora, piccoletto" commentò invece l'altro "Stavamo per lasciarti indietro. E vedi di non rallentarci, o lo facciamo davvero"
Mabaal avrebbe replicato, ma avevano oltrepassato la porta e si ammutolì alla vista del deserto. Sabbia e roccia: non si vedeva altro, ma rimase emozionata comunque.
Era uscita dalla città.
E, dall'altra parte di quel deserto, l'attendevano la ricchezza e il rispetto.

"Ci fermiamo qui" decise Rabee', non appena vide un po' di ombra.
Erano le prime parole che Mabaal sentiva in quella mattina, e ne era grata: per paura che la scoprissero, la sua loquacità si era improvvisamente arrestata. Era stata quasi male, nel non poter far notare agli altri tutte le piccole cose su cui il suo occhi cadeva.
"Ma, ragazzi, non è un brutto posto questo?" tentò di obbiettare il più sudato del gruppo  "È proprio sulla strada..."
"Stai tranquillo, Thaabit!" esclamò un altro, il cui turbante non riusciva a trattenere i lunghi capelli chiari, dandogli un forte pugno sulla spalla "Che ci potrebbe accadere? Non abbiamo niente di valore! E poi, non hai fame? Quei falafel che hai sembrano deliziosi, me ne dai un po'?"
L'altro annuì, e questo chiuse la discussione.
I giovani viaggiatori si sedettero, aprirono le bisacce e tirarono fuori il cibo.
"Ti consiglio di non mangiare così tanto, Direes" le disse quello che prima si era rivolto a Thaabit, avvicinandosi "Il viaggio è ancora lungo, sai"
"Hai ragione" disse la ragazzina. Sospirò e rimise dentro gran parte delle provviste.
"Che c'è? Si è già preso un insolazione, Le'ay?" domandò Naeem.
"Nah, scommetto solo che gli manca già casa!" sorrise l'altro. I due si misero a ridere e a darsi pugni sulle spalle, come facevano sempre lei e il gemello.
Si scostò, improvvisamente infastidita mentre Thaabit cercava di dire qualcosa. Lei non gli prestò attenzione, gli occhi fissi sul terreno, e finì per andare a sbattere contro qualcuno.
Alzò la testa e incontrò lo sguardo di Rabee', che la osservò irritato per poi sbuffare. Si allontanò dal gruppo, quasi rischiando di uscire dall'ombra prodotta dalla duna.
"Se hai cambiato idea non ti riportiamo indietro" decretò, sputando fuori il seme di un dattero.
"Non ho cambiato idea" gli rispose lei, camuffando la voce. Sapeva che tra lui e Samir c'era astio per via di Windad, ma non immaginava così tanto...
Il solo ripensare al soprannome del fratello le strinse il cuore, ma strinse i denti e provò a non pensarci.
Fallì: i suoi occhi iniziarono a inumidirsi, quindi decise di andare dietro la duna a sfogarsi in pace "Mi scappa" spiegò velocemente agli altri, dopo aver afferrato le sue bisacce.
"Sta' attento agli scorpioni!" le disse Thaabit, mentre Le'ay e Naeem ridacchiavano.
"Che cosa ho detto di sbagliato?" si chiese, mentre girava l'angolo "Forse i ragazzi non dicono mi scappa? Ma cosa dicono allora?" Sospirò, sedendosi sotto il sole.
Si sentiva all'improvviso molto triste, e il rimorso le stringeva sempre di più lo stomaco.
"Chissà se 'Isa e Windad sono già arrivati? Spero di no, il poverino si prenderebbe un colpo... e Windad capirebbe subito tutto. E Tahadaa? Sarà anche un maiale, ma capisce moltissime cose, quindi forse..."
"Bene bene, chi abbiamo qui?"
Mabaal si raddrizzò. Di chi erano quelle voci? Sembravano molto profonde e cavernose.
"Non abbiamo niente che vi interessi, lasciateci in pace" sentì dire a Rabee', con un certo tremito nella sua voce. Non resistette più, e si sporse incuriosita da dietro la duna.
Una decina di uomini dalle tuniche strappate e il volto coperto, che definire massicci e muscolosi sarebbe stato poco, aveva circondato i ragazzi. Tutti i suoi compagni avevano in mano delle scimitarre, ma non ce n'era uno che riuscisse a tenerla ferma.
"Niente che vi interessi?" scimmiottò uno dei briganti più pelosi, quello che sembrava il capo "Nidal? Husam? Che ne dite, secondo voi non hanno nulla che ci interessi?"
"Dimostreremo la nostra virilità rapinandoli, quindi certo che ci interessano!" risposero in coro i due.
"Eccellente risposta!" applaudì il capo. Tutti lo imitarono facendo buffi versi, ma un occhiata gli fece riprendere la loro aria minacciosa.
"Allora" si rivolse il capo a Rabee' "Volete che usiamo le buone o le cattive?"
"Davvero, non abbiamo nulla. Non siamo mercanti o cose del genere, stiamo solo andando a vedere un imam a Ih-al-Ban." pregò lui, indietreggiando e finendo contro le spalle di Thaabit, che gli sussurrò "Non dovresti comportarti così, l-li rendi più sicuri!"
"Beh, attaccali tu allora!" replicò stizzito il ragazzo pallido.
"Qui le cose si mettono male" pensò Mabaal, raccogliendo un sasso. Non erano suoi amici, è vero, ma non per questo li avrebbe lasciati in difficoltà!
"Quindi non combatterete? Fate i codardi. Peccato" commentò l'uomo, per poi estrarre una saif e alzarla al cielo "Addosso, ragazzi!"
"Sì, Mohammed!" urlarono i briganti, mentre contemporaneamente Mabaal urlava "No!" e si sporgeva per lanciare un sasso nella direzione del capo.
Riuscì a colpirlo proprio sulla testa.
"CHI È STATO?!" tuonò l'uomo, voltandosi. Vide Mabaal, e non esitò a capire.
"Prendetelo!" urlò, mentre la indicava.
Ma proprio in quel momento Thaabit si fece avanti e lo colpì. Con il pomo della spada, ma riuscì comunque a distrarlo "Bastardo, ti distruggo!" esclamò Mohammed rivolgendosi verso di lui, ancora più infuriato.
Ma Thaabit non demorse, colpendolo ancora" Ragazzi, attaccate!" urlava intanto rivolgendosi agli altri "Non ce la faccio da solo, prendete esempio da Direes!"
Uno dei briganti stava per attaccarlo alle spalle, ma Naeem riuscì a intercettarlo. Il grasso ragazzo gli rivolse uno sguardo riconoscente, però l'altro non lo considerò, girandosi ad attaccare gli altri. Anche La'ey aveva preso coraggio, e riuscì a contrastare uno, ferendolo a un braccio.
Mabaal era rimasta lì, a guardare la battaglia, ma qualcuno le afferrò un braccio e si mise a trascinarla via.
"Ehi!" gridò la ragazzina, per poi riconoscere chi era. Rabee'. Fortunatamente, era troppo impegnato a correre via per notare la strana tonalità con cui aveva pronunciato il suo nome. Camuffando la voce, Mabaal esclamò:
"Il combattimento è dall'altra parte!"
"E noi non ci immischiamo! I ragazzi se la stanno cavando" replicò lui subito "Non sono bravo con la spada, e Windad mi ammazza se non ti riporto a casa intero, quindi..."
"Ehi, tu!"
Il terreno tremava sotto i loro piedi, costringendoli a rallentare. Quando si voltarono, videro che l'enorme capo dei briganti li seguiva. Aveva perso la sua spada ed era ferito, ma stava comunque caricando un pugno.
Rabee' le lasciò il braccio per correre più veloce, ma perse l'equilibrio e cadde. Mabaal urlò e provò ad allontanarsi, ma l'uomo la raggiunse prima che potesse fare un passo.
"Ti ammazzo, ragazzino!" le gridò, per poi centrarla in pieno con un pugno in faccia. Mabaal volò sul terreno, senza forze.
"Direes!" sentì Rabee' urlare.
Poi, il buio.

Mabaal sbatté le palpebre, e il bianco invase le sue pupille.
"Che è successo? Perché il sole è bianco? O è il cielo?" Ma, quando riuscì ad aprire bene gli occhi, capì che non era né l'uno né l'altro. Era il soffitto di un'enorme tenda.
"Ah, ti sei svegliato vedo!"
Manaal si rizzò di scatto, per girarsi verso destra, da dove era venuta la voce. E lì, su un enorme pila di cuscini e teli rossi, stava sdraiato il ragazzo più strano che avesse mai visto: aveva occhi azzurri e capelli bianchi e ben curati, anche se erano così alti che il turbante faticava a coprirli, ma quello che catturò la ragazza fu la tunica, color azzurro chiaro e ricoperta di luminose pietre preziose ai lati.
Alla moschea cantavano che quando incontravi un uomo sconosciuto da sola dovevi ritirarti il prima possibile, specie se sembrava molto più ricco di te, come quel ragazzo. Però lei aveva sempre vissuto fianco a fianco con i componenti maschili della sua famiglia, e oltre a essere vestita da uomo era ancora confusa, quindi non provò quel pudore che generalmente le ragazze della sua età avevano.
"Dove siamo?" chiese, con la voce ancora impastata, per poi sgranare gli occhi: si era dimenticata di fare la voce da maschio!
Ma il ragazzo davanti a lei non sembrò prendersela "Avevo ragione quindi, sei una donna!"
"Sì, ma ti prego, gli altri non..." Solo allora Mabaal si guardò attorno "Scusa, dov'è il resto della carovana?"
"Carovana?" l'altro agrottò le sopracciglia "Non ho visto nessun altro eccetto te. In effetti mi era sembrato strano che una ragazza viaggiasse da sola nel bel mezzo del deserto, si possono fare brutti incontri, ma ho visto cose molto più strane di questa! E scommetto che hai un'ottima ragione per comportarti così"
"È vero" confermò lei "Ma è impossibile che siano spariti nel nulla... non hai visto nulla di sospetto lì intorno?" Non poteva credere che quei banditi gli avessero catturati, se la stavano cavando piuttosto bene prima che perdesse i sensi!
"No. Ti ho trovata nel bel mezzo del deserto, senza neanche un dromedario, mentre erravo. Ho allestito subito una tenda e ti ho portata dentro, per paura che potessi avere un insolazione, ma per fortuna ti sei ripresa in fretta!"
"Sei stato gentile..." Eppure, questo sollevava un mucchio di domande "Ma sei proprio sicuro di non aver visto nulla? Vedi, in questa spedizione eravamo tanti, cioè non proprio una marea ma comunque abbastanza da non perderci, e non eravamo proprio una spedizione ma io mi ci ero aggregata comunque, però il fatto importante è che siamo stati attaccati dai predoni e... aspetta!" e qui si fermò, sedendosi e osservando fisso l'altro davanti a sé "Non dovrei dirti tutto questo, potresti essere uno di loro! Dopotutto non mi hai detto dove siamo, né qual'è il tuo nome..." finì, assottigliando gli occhi.
"Neppure tu l'hai detto" puntualizzò l'altro, mettendosi in ginocchio "Comunque, mi sembra che abbiamo molto di cui parlare, e ci si seccherà presto la gola! Vuoi qualcosa da bere?" Battè le mani e una teiera che stava sullo stuoino, che era in mezzo a loro due, si alzò "Posso offrirti del tè, se gradisci"
Mabaal non rispose, limitandosi a osservare il servizio a bocca aperta.
"Beh, tu pensaci. Intanto io mi servo!" annunciò il ragazzo. Con un cenno della mano la teiera s'inclinò e fece sgorgare un caldo liquido verde in una delle tazzine che erano a terra.
Finalmente, Mabaal ritrovò la parola.
"Non ci credo... sei un mago?" Non lasciò all'altro il tempo di rispondere che già esclamava, alzando le mani e sbilanciandosi all'indietro "Uao, ho sempre desiderato conoscerne uno! Ahi!" Cadde sulla schiena, ma si rizzò subito "Mio prozio dice che sono tutti dei truffatori, ma io non ci credo! Sai fare delle vere magie, giusto?" si era messa a dondolare eccitata, dimenticandosi per il momento di tutte le cose strane che erano accadute.
"Ma certo!" confermò il piccoletto "Guarda qui!" Schioccò le dita, e tutt'a un tratto sul collo di Mabaal comparve una collana di rubini.
"Incredibile" sussurrò lei ammaliata.
"Purtroppo sono falsi, non riesco a crearne di veri" Un altro schiocco di dita, ed essi scomparvero "Ma sono uno che impara in fretta, sai. Presto la magia non avrà più segreti per me, e allora..." e qui si alzò in tutta la sua statura, alzando un braccio verso l'entrata della tenda "Tutti sapranno chi è il Piccolo Jidrin!"
"Ehi!" notò Mabaal, alzandosi in piedi "Siamo quasi della stessa altezza!"
"Cosa?" Il ragazzo all'inizio era sembrato seccato, ma poi lo sguardo gli si era illuminato "Anche tu hai dieci anni?"
"No, a dire il vero dodici. Quasi tredici" precisò con un certo orgoglio.
"Beh, saranno i miei capelli a farmi sembrare più grande!" se li toccò Jidrin, sorridendo. I suoi denti erano di un biancore perfetto.
"Ma... non sei un po' troppo piccolo per viaggiare da solo? Cioè, è vero che anche io ora sono da sola, ma come ti ho già detto prima..."
"No, capisco" la interruppe Jidrin rimettendosi a sedere, cosa che Mabaal imitò. Fece un gran sospiro e prese in mano la tazza "Vedi..."
"Mabaal" lo precedette la ragazza, intendendo la domanda.
"Bel nome" si complimentò lui, gustando il tè. Lei arrossì un po' per il complimento, e mosse la mano come per negare quello che l'altro aveva detto.
"Vedi, Mabaal" proseguì il ragazzo, facendo schioccare la lingua sul palato "Io ho sempre vissuto isolato dal mondo, in una piccola oasi dispersa nel deserto. Lì si cresce in fretta, sai, non si hanno tutte le comodità delle città! Tuttavia, mi sono sempre distinto per una certa intelligenza e bravura con la magia. Volevo uscire fuori da lì per cercare fortuna, ma i miei genitori non volevano, sostenevano che fossi troppo piccolo e immaturo. Però non immagini quanto velocemente hanno cambiato idea, quando gli ho mostrato quanto bene mi difendevo!" qui sorrise fiero, per poi continuare "Pensavo di dirigermi a Bagdad, ma non ne sono  convinto. E tu? Che cosa ti porta in questo luogo deserto?"
Mabaal esitò un po' prima di rispondere: l'aveva appena conosciuto, forse non era una buona idea raccontargli tutto. Se l'avesse riportata a Gravir Fallsah?
"Ma che cosa dici?" si disse poi "Non gli ho detto da dove provengo, e poi è un viaggiatore come me! Che ho da temere?!"
"Sono alla ricerca del tesoro di Kallaman" rivelò "Mio fratello e io abbiamo trovato una mappa che ne indicava la postazione, e volevo impadronirmene per arricchire me e i miei familiari... e anche per dimostrargli che me la so cavare. Stavo andando lì con una carovana a cui non avevo rivelato le mie intenzioni"
"Il tesoro di Kallaman?" Jidrin incrociò le gambe. Il suo sguardo si era illuminato quando aveva nominato il gemello. Mabaal si morse la lingua: avrebbe dovuto essere più cauta! Di certo ora le avrebbe rivolto domande scomode...
Però, ancora una volta, il ragazzo la sorprese.
"Se ne vendono tante mappe, di quel tesoro, e mai ne è stata trovata una che fosse giusta!" commentò lui, poi aggiunse "E poi, ho letto un libro su di esso: esiste, ma è in una città sotterranea, infestata da spiriti morti violentemente, pronti a stregarti con i loro incantesimi e a ucciderti per placare la loro rabbia! Non sarebbe proprio il posto migliore da visitare da soli, Mabaal"
"Oh" fu tutto quello che la ragazza riuscì a dire. Si mise a giocherellare con un angolo della tunica rattoppata del fratello (faceva un forte contrasto con lo stuoino di fili dorati, notò), riflettendo "E tu credi che sia davvero così?" disse.
"Naturalmente" rispose Jidrin "Quel libro era una fonte molto autorevole. Se tu sei così determinata ad andare, però, non ti fermerò" Detto questo, tirò fuori dalla manica una boccetta in vetro colorato "Ti dispiace se mi profumo?"
La ragazza inarcò le sopracciglia "Ti profumi?"
"Ci tengo al mio aspetto fisico" sentenziò lui, mentre lo apriva e un buon odore avvolgeva tutta la stanza "E poi dici così perché non ti ho trovata prima di trattarmi i capelli, per quelli di solito ci metto un'ora!"
Mabaal sorrise "Non ho mai conosciuto un ragazzo come te!"
"Ne sono certo" le allungò la boccetta "Ne vuoi un po'?"
Lei riflettè un secondo, poi decise di rifiutare "Sei molto gentile ma non sono tipa da profumi. Mi piacciono di più i vestiti!"
"Beh, a ognuno il suo!" sentenziò Jidrin, spruzzandoselo e facendola un po' tossire. Finito, il procedimento, chiese a bruciapelo "Scusa... mi dovevi dire qualcosa?"
"Allora ha capito che c'è qualcosa di strano!" comprese Mabaal "Ma non vuole chiedermelo direttamente. Io però non glielo rivelo. È gentile, ma è pur sempre uno sconosciuto"
"No" disse quindi, anche se lo sguardo indagatore dell'altro la costrinse a ripiegare su un'altra motivazione "È che, beh... è triste che abbia fatto tutta questa strada per nulla. Ora dovrò tornare a mani vuote"
Era certo una motivazione che la intristiva, si rese conto Mabaal, ma non era di certo la principale. Tuttavia, meglio una bugia bianca che la completa falsità.
"Se è solo questo il tuo problema, ti posso donare io qualcosa!"
Mabaal sussultò "Che vuoi dire? Non credo che i gioielli falsi funzioneranno"
"Ma io non intendevo usare quelli" Jidrin si sporse, come se stesse per rivelarle un segreto "Ti ricordi quanto ho detto sulle mie origini? Sull'oasi? Mio padre se n'è impadronito dopo che l'ha scoperta, e grazie alle mie capacità ho trovato che lì sotto scorreva una fonte magica! Mi è bastato modificare un paio di cose e l'oasi è diventata miracolosa"
"E come?" chiese Mabaal, non potendo trattenere la curiosità.
Jidrin sorrise "Ho fatto dirottare la fonte in modo che bagnasse le radici di cinque palme al centro dell'oasi, e ora al posto delle solite noci di cocco producono gemme preziose e grandi quanto i loro normali frutti! Visto il tuo nobile scopo, mi si struggerebbe il cuore a non fartene dono almeno di un paio!" concluse, portandosi teatralmente le mani al petto.
"È... meraviglioso" pensò lei "Troppo per essere vero". Aveva visto troppe volte il prozio in azione per capire che spesso c'era un secondo fine.
"E cosa vuoi in cambio?" decise di chiedergli diretta.
"Che tu ceni con me e i miei genitori a palazzo"
Lo guardò stupita "Solo questo? Davvero?"
"So che è difficile da credermi, ma ci sentiamo sempre molto soli. L'oasi è nel mezzo del deserto, e pochi viaggiatori vi arrivano. Faresti molto felice i miei familiari e la loro corte e anche me!" e la guardò con occhi dolci.
Quello sguardo la colpì, e Mabaal rifletté sulla situazione: era la soluzione a tutti i suoi problemi... anche se il racconto di come aveva trovato il tesoro di Kallaman sarebbe stato di certo più avvincente!
Però aveva fatto esperienza di quanto potesse essere pericoloso viaggiare, e una ragazza sola sarebbe stato un bersaglio facile per tutti. Dall'altro lato, andare a casa di uno sconosciuto come Jidrin non era molto saggio, anche se si era dimostrato gentile con lei e credeva che meritasse completa fiducia. Però, a parte tutto, un po' d'oro non avrebbe fatto male...
Il mago la guardava dritta negli occhi, doveva prendere una decisione in fretta.
Alla fine, scelse: meglio con un gentile sconosciuto che le avrebbe donato la ricchezza che da sola in mezzo al nulla, senza vivande. Se le cose si fossero messe male, sarebbe corsa via.
"Va bene, ci sto!" esclamò, ma le difficoltà si presentarono subito "Ma non ho un velo per presentarmi a casa tua. È vero, mi vedranno a viso scoperto quando arriverò però ci tenevo. Ne avevo appena preso uno viola con ricami meravigliosi, sai? E poi come ci arrivo? Non ho un cammello o un dromedario!"
"Ah, per il velo potresti usare uno di quelli vecchi di mia madre" le disse lui, alzandosi e facendole cenno di imitarlo "E, se proprio non ne trovi uno di tuo gradimento, te ne farò confezionare uno, abbiamo delle sarte molto abili. Per quanto riguarda il mezzo di trasporto" e qui sorrise "Non ci servirà un dromedario"
Schioccò le dita, mormorando qualcosa. All'improvviso, la tenda iniziò a sbatacchiare, e Mabaal scattò accanto a lui, spaventata.
Ma poi sgranò gli occhi, ammirando la tenda che si sollevava e si ripiegava su se stessa e che diventava sempre più piccola (lo stuoino, sul quale erano loro, non ne faceva parte quindi non fu incluso nella trasformazione), fino a creare un perfetto rettangolo che rimase a fluttuare poco distante da terra.
"Non quando si ha un mezzo di trasporto più comodo come un tappeto volante!" esclamò il mago.

Glossario
Mabaal=Mabel. Il nome arabo più assonante all'originale che ho trovato era "Manaal", ma mi pareva la ricordasse poco, così ho cambiato una lettera e il gioco è fatto!
Bazar del Mistero=Il Regno del Mistero (Mystery Shack). Perché il bazar è un tipico negozio orientale, e volevo adattare anche il negozio/museo del prozio.
Satam El Hissam=Il prozio Stan. Il nome (Satam) l'ho scelto per semi-assonanza col nome originale, mentre "El Hissam" sarebbe equivalente al cognome. Letteralmente, vuol dire Figlio di Hissam". Hissam ha il significato di "Generosità", e tutti sappiamo che non c'è una parola più adatta di "Generoso" per descrivere questo personaggio!
Gravir Fallsah=Gravity Falls. Non mi sono ispirata a nulla per crearlo, ho solo tentato di dargli un suono più arabo!
Direes=Dipper. Sì, ha pochissima assonanza, ma non ho trovato nomi arabi con la D iniziale che mi soddisfacessero. Quindi, ho preso un nome che iniziava con la I (Idrees) e ho invertito le prime due lettere.
Kallaman=personaggio inventato da me, che non ha nessuna correlazione con lo show. In teoria il suo nome doveva essere Kamal, ma poi ho scritto per sbaglio questo e mi è piaciuto di più!
Samir=vuol dire "Compagno divertente", e mi sembrava adatto a Dipper come soprannome, quindi l'ho utilizzato!
'Isa=Soos. Poiché il nome originale del personaggio è Jesus, ovvero Gesù, ho cercato il nome arabo di questo personaggio, ed è risultato essere 'Isa.
Majd Gudeen=il vecchio McGucket, alias l'anziano con qualche (coffcoffmoltecoffcoff) rotella fuori posto. Avevo trovato un nome simile, Majd Udeen (che non è il migliore, ma un po' gli ci assomiglia), e ho deciso di renderlo più simile aggiungendogli una G. Il risultato non è venuto troppo simile, vero.
Windad=Wendy. Anche qui, il nome arabo più simile che ho trovato era Widad, così ho deciso di aggiungerci solo una lettera per farlo sembrare più simile!
Taklia: Spezia fatta con aglio e coriandolo.
Rabee'=Robbie. Finalmente un nome che assomiglia all'originale senza bisogno di modifiche!
Edawud=Vicesceriffo Edwin. A quanto pare non esiste un nome arabo che inizi con la "E", quindi ho cercato quello che assomigliasse il più possibile a "Dwin" e gli ho aggiunto una "E" davanti. Stringe una campanella perché gli piace farlo, come mostrato nell'episodio 8 della prima stagione.
Naeem=Nate, uno degli amici di Wendy (quello dalla pelle scura, per intenderci).
Thaabit=Thompson, l'amico grasso e un po' sfigato di Robbie e Wendy. Avrei potuto cercargli un nome migliore o modificarlo, ma praticamente è solo una comparsa.
Falafel: polpette fritte di fave e ceci, con varie spezie.
Le'ay=Lee, l'unico maschio mancante del gruppo degli amici di Wendy. Avete conosciuto la carovana al completo, signore e signori! (Ah, e il nome originale è Lu'ay. Volevo renderlo più simile, e ho tramutato la u in una e).
Tahadaa=Dondolo, o Waddles, a seconda della versione che avete visto/state seguendo. Ho cercato il significato del nome originale e, grazie a Google Traduttore (perché non c'era un altro sito che mi desse la parola scritta con il nostro alfabeto) ho cercato un verbo che avesse lo stesso significato. Poi, se sapete l'arabo e capite che è sbagliato, venitemelo a dire!
Nidal, Husam, Mohammed=sono gli uomotauri, che ho scelto di far diventare briganti perché... Mi serviva un gruppo spaventoso e forzuto, e questi sono spaventosi e forzuti! Ah, e in questo AU sono umanizzati ovviamente. Ho dato dei nomi come Nidal (lotta), Husam (spada), Mohammed (per indicare il capo) che facessero un po' ricordare la loro forza.
Ih-al-Ban: Nome di città inventato da me, non ha nessun riscontro nello show.
Saif: Tipica spada araba.
Jidrin=Gideon. Anche questo parte da un nome arabo un po' simile, "Jibril", però un po' modificato.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Gravity Falls / Vai alla pagina dell'autore: Claireroxy