Prompt: la
mattina in cui Rapunzel diventa
regina, Flynn è al suo fianco.
Infine, il
momento era giunto.
Rapunzel non
avrebbe mai immagino che
il padre e la madre avrebbero abdicato in suo favore dopo soli cinque
anni dal
loro ricongiungimento. Li aveva supplicati di non farlo, dicendo di non
sentirsi all’altezza per governare un Regno che, seppur
piccolo, necessitava di
sovrani esperti.
Ma i genitori
erano stati
irremovibili e l’avevano rassicurato con dolci parole e caldi
abbracci, dicendole
che lei non solo era all’altezza del compito, ma che sarebbe
anche stata una
sovrana più abile e amata di loro.
- Sai cosa vuol dire amare e soffrire, bambina mia – le aveva
detto la madre,
dandole un bacio sulla fronte. Un bacio vero, non come quelli che le
riservava Gothel.
- E sai quanto è importante essere liberi e inseguire i
propri sogni – aveva
incalzato suo padre, abbracciandola – sarai una regina
magnifica.
Rapunzel non
aveva più obiettato e
aveva assistito ai preparativi con ansia crescente. Come aveva fatto
con quelli
per il suo matrimonio, del resto.
E adesso, eccola
lì, con indosso un
magnifico abito lilla e la sua corona di regina
sulla zazzera di capelli bruni. Si guardò allo specchio e
vide solo una ragazzina
spaventata dagli occhi di bambina cresciuta troppo velocemente.
“Faccio
ancora in tempo a fuggire via?” si chiese,
gettando una veloce occhiata alla porta
presidiata da una guardia.
- Rapunzel?
Il suo sguardo
tornò di nuovo sulla
superficie dello specchio e, accanto al proprio riflesso, vide quello
del suo
amato. Eugene le stava rivolgendo un sorriso dolcissimo, che lei
ricambiò
commossa. Cosa avrebbe fatto se non avesse avuto accanto lui, pronto a
sostenerla in qualsiasi suo sogno e progetto? “Se
non ci fosse stato lui, non sarei qui”.
- Sono
spaventata – sussurrò infine –
e se non riuscissi a governare saggiamente come hanno fatto i miei
genitori
prima di me? E se non ne fossi all’altezza?
Sentì
gli occhi riempiersi di
lacrime, mentre si volgeva per stringersi contro il petto del giovane.
Avrebbe
voluto sparirci, in quell’abbraccio così caldo e
protettivo.
- Non dirlo – le sussurrò lui, baciandole i
capelli – lo sarai, ne sono certo.
Risollevò
il capo.
- Come fai ad esserne così sicuro?
Eugene
increspò le labbra in un sorriso
sghembo e, suo malgrado, Rapunzel rise. Lo “sguardo che
conquista” del marito,
nonostante gli anni che continuavano a passare, sortiva sempre i suoi
improbabili effetti!
- Lo sono, amore mio, perché non c’è
persona che non ti conosca meglio di me –
le disse – so quanto tu abbia lottato per realizzare i tuoi
sogni e so che
persona saggia e giusta tu sia. Non esisterà regina migliore
di te, sono pronto
a scommetterci la testa!
Rapunzel gli
gettò le braccia al
collo e lo baciò come non aveva mai fatto prima.
Intrecciò la lingua alla sua e
affondò entrambe le mani fra le sue ciocche scure,
costringendolo a tener unite
le loro bocche ancora per qualche istante.
- Ti amo, Eugene – gli sussurrò poi –
come farei senza di te?
- Non saprei – le rispose, ammiccando – ma,
intanto, senza corona non potrai
essere regina...
Rapunzel
spostò lo sguardo sulla mano
del marito, che portava in trionfo la corona che le aveva sottratto
senza che
lei se ne accorgesse. Come accidenti aveva fatto? Amava e odiava al
tempo
stesso quella sua inquietante abilità di ladruncolo!
- Eugene!! – sbottò, divertita.
Si tese per
riacciuffare il prezioso
oggetto e l’uomo ne approfittò per rubarle un
nuovo bacio. La strinse a sé,
protettivo.
- La parte migliore inizia adesso, Rapunzel – le disse
– perché affronteremo
questo momento insieme, come abbiamo sempre fatto – e le
riadagiò la corona sul
capo.
Si presero per
mano e, finalmente,
uscirono alla luce del Sole.