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Autore: Kind_of_Magic    11/05/2016    2 recensioni
Storia nata da un prompt sul gruppo Facebook "We are out for prompt"
Innominato/Cardinal Federigo: Per anni il cardinale aveva osservato il bandito, desiderando averlo vicino a sé, consigliere e amante. Quando lo vede pentito, convertito, e così luminoso, non può credere ai suoi occhi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Federigo Borromeo, Innominato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Per anni il cardinale aveva osservato il bandito, desiderando averlo vicino a sé, consigliere e amante. Quando lo vede pentito, convertito, e così luminoso, non può credere ai suoi occhi.

 ---L’amore di Dio---

Per i primi dieci secondi dopo che il cappellano gli annunciò quell’inaspettato visitatore, il Cardinale pensò che si trattasse di uno scherzo. Forse furono anche di meno. Poi si convinse che le sue preghiere erano state esaudite.
Vedendolo entrare sentì subito che qualcosa era cambiato in lui: sembrava avere una luce speciale, come se tutti gli angeli del paradiso gli avessero soffiato addosso della polvere d’oro. Non dovette fare alcuno sforzo per esprimere la pietà e la forza di Dio, parlando con lui: la sentiva dentro di sé e la vedeva nel proprio interlocutore. Sapeva che era ancora confuso, che aveva bisogno di conferme della presenza di Dio in tutte le cose, compreso in lui. Sapeva che avrebbe dovuto dimostrargli che Dio aveva avuto interesse nella sua conversione da molto prima che egli cominciasse a sentire quel tormento. E ci riuscì, perché credeva in ogni singola parola che stava pronunciando, perché aveva davanti a sé la prova lampante che aveva sempre avuto ragione.
Quando infine lo vide scoppiare in lacrime, sentì forte il bisogno di stringerlo tra le braccia e rassicurarlo che era tutto finito e che poteva cominciare la propria nuova vita, ma il Cardinale non poteva lasciarsi trascinare a tal punto dalle proprie egoistiche passioni e si limitò a tendergli la mano. Il rifiuto terrorizzato opposto da quell’uomo lo fece tremare dentro di sé, ma poi capì che non era nient’altro che la forma più alta e pura del rigetto degli orrori che aveva commesso. In quella stretta di mani, i due suggellarono un’unione che andava oltre qualunque cosa entrambi avessero mai sperimentato.
«Francesco» sussurrò il Cardinale, per non spaventarlo «siate benvenuto in questo nuovo mondo»
«Siate benedetto, Federigo, per avermelo aperto» gli venne naturale rispondere chiamandolo per nome, come il Cardinale aveva fatto con lui.
Erano entrambi cauti con le parole, perché nessuno dei due sapeva per certo quali sentimenti l’altro nutrisse nei suoi confronti. Il Cardinale sapeva che, se qualcuno doveva rompere quella tensione dello studiarsi reciprocamente, era lui: certamente l’altro avrebbe sentito troppo timore.
«E siate benvenuto anche nel mio mondo» continuò Federigo «Ho atteso a lungo prima che voi voleste farne parte, ma spero che ora questo momento sia giunto»
Il Cardinale vide passare sul volto dell’Innominato un’ombra dell’antica diffidenza, quasi non avesse voluto credere di aver sentito veramente quelle parole, quasi fosse stato convinto di averle interpretate male.
Ma Federigo manteneva sul volto quel sorriso così ampio e sincero che infine l’animo di Francesco cedette: «Non desidero altro» ammise, rispondendo con un timido sorriso alla letizia dell’altro.
Non c’erano altre parole che il Cardinale avrebbe voluto sentire. Non si trattenne più e lo strinse fra le proprie braccia, gioendo della sensazione di fiducioso abbandono che sentiva provenire dall’Innominato.
Francesco si sentì al sicuro, come se avesse finalmente trovato ciò che aveva cercato per tutta la vita. Seppe in quell’istante preciso che aveva bisogno di quell’uomo. Aveva bisogno di vederlo, di ascoltare le sue illuminanti parole, di lasciarsi stringere dal suo abbraccio confortante. Non avrebbe mai più potuto vivere allo stesso modo, non dopo aver provato quella gioia incommensurabile. Se anche avesse dovuto trascorrere il resto dei propri giorni deprivato di cibo e acqua, l’avrebbe accettato volentieri se ciò gli avesse permesso di rimanere per sempre vicino a lui.
Federigo non poteva conoscere i pensieri di colui che stava stringendo tra le braccia, ma senza dubbio percepì la forza dei sentimenti che Francesco stava provando. Non l’avrebbe mai più abbandonato, non avrebbe commesso di nuovo l’errore di lasciarlo a se stesso. Sarebbe dovuto andare a parlare con lui molto tempo prima, si disse e si maledisse per non averlo fatto. Ma ormai era andata così e tutto ciò che poteva fare era rimanergli vicino per offrigli tutto il conforto che non aveva avuto in quegli anni. Doveva fargli percepire tutto l’amore di Dio.
E il proprio.

(One-shot, 642 parole)


Beh, che dire... è la mia prima fic sui Promessi, fatemi sapere che ve ne pare! :)
   
 
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