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Autore: Anairim M    12/05/2016    0 recensioni
Questa storia parla di Steven, un ragazzo all'apparenza normale, ma che scopre di avere dei poteri e decide perciò di frequentare la prestigiosa Heroe's Academy.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I corsi alla Heroe's Academy sono già iniziati mentre io mi trovo ancora qui alla fermata, aspettando il superbus. Il sole risplende in alto nel cielo e un'atmosfera di tranquillità pervade questa stradina. E' il mio primo anno all'accademia dei supereroi; Ho tanti dubbi e non so cosa aspettarmi. Mio cugino Pavlov, anche conosciuto come l'uomo colla, che frequenta il quinto ed ultimo anno, mi ha avvertito su quelle che potrebbero essere le difficoltà a cui andare incontro, soprattutto considerato che i frequentatori dell'accademia sono soliti prendere di mira i semi-eroi. I semi-eroi sono quelle figure eroiche nate da un padre eroe ed una madre umana o viceversa; In realtà, la storia mia e dei miei genitori è ben diversa. Sono figlio di Kate, beneamata pasticcera del paesino di Levinston dove sono cresciuto, e di John, quelli che tutti definiscono l'artigiano più divertente dei dintorni, entrambi umani di natura. Tutto è iniziato all'incirca all'età di 6 anni, quando, dietro le quinte in attesa di prendere parte alla recita scolastica, desiderai tanto di voler scomparire e così di non dover recitare, che ciò successe. La maestra e i miei compagni mi stavano cercando; Ormai erano arrivati nel punto esatto in cui mi ero rifugiato, ero rassegnato, sapevo che avrei dovuto partecipare a quello spettacolo. Essi si avvicinavano sempre di più eppure non proferivano parola. Mi sarei aspettato un rimprovero o comunque un datti una mossa, invece si guardarono intorno e senza dire niente, se ne andarono da un'altra parte , continuando a gridare: << Steven, dove sei? La recita sta per iniziare! >>. Ero confuso e felice allo stesso. Per fortuna non avrei recitato ma perchè la mia maestra e i miei compagni fecero finta di non vedermi?. Ero in piedi davanti loro, era impossibile che fosse successo veramente. Mi domandai se non fosse tutto frutto di un sogno, così mi diedi un pizzicotto. Considerato il dolore provocato da esso, posso affermare fossi più che sveglio. In un istante, un barlume di follia prese il sopravvento nei miei pensieri; Che fossi diventato invisibile?. In fin dei conti, a pensarci bene, fin da piccino avevo sentito parlare i miei parenti di avere delle doti "particolari" e di una prestigiosa scuola per potenziarle, la Heroe's Academy. Ma sapevo anche che dall'unione di due umani non sarebbe mai potuto nascere un eroe. Mi chiesi se uno dei miei genitori fosse un eroe e non me lo avesse mai detto. Nei giorni successivi, sputai il rospo e feci la fatidica domanda. Non mi aspettavo una risposta del genere; Mi aspettavo una confessione seguita da delle scuse invece i miei genitori dichiararono fermamente di non essere degli eroi ma dei semplici umani. Gli anni passavano e le mie potenzialità crescevano; Ero un potenziale supereroe nonostante non fossi figlio di questi stessi. L'invisibilità non era l'unica fonte a cui potevo attribuire, negli anni seguenti fui in grado di sviluppare altre doti, ma ne parleremo in seguito. Sto ripensando alla mia vita e a cosa ne sarebbe stato se non fossi stato un eroe, quando tutt'ad un tratto arriva l'atteso superbus. Tiro un sospiro di sollievo, mi faccio coraggio e salgo sul mezzo. Eroi di tutti i tipi sono impegnati in assurde conversazioni riguardanti le loro capacità; Alcuni dicono perfino di avere più di una dote e gli altri rimangono esterrefatti. Avere più capacità è una cosa normale, perchè non credono a coloro che dicono di averne di più?. Da Acquaman a Turbolento, da Violento a Orsacchiotto, gli eroi su cui mi cade l'attenzione sono davvero molto diversi tra loro. Sono quasi tutti i posti occupati tranne alcuni, in particolare uno vicino uno strano tizio dalla pelle verdastra e una lunga coda. Prima che possa proferire parola, egli esclama: << Ehi, amico, siediti pure qui se vuoi! Sono Mark, piacere! >>. Un po’emozionato, mi siedo e rispondo a tono: << Grazie Mark, io sono Steven >>, stringendogli la mano. Stiamo percorrendo la strada per arrivare alla Heroe's Academy e nel frattempo io e Mark ci troviamo già in sintonia, nonostante il poco tempo passato insieme. E' solo quando sento il rumore della frenata del superbus, che mi accorgo di trovarmi di fronte a quella che per anni è stata la mia ambita meta. Sono preso dall'agitazione, non so cosa fare e cosa dire. Ho paura di non piacere per come sono ma allo stesso tempo non voglio cambiare per il giudizio di qualcun altro. Scendo e mi trovo davanti l'entrata dell'accademia.  
   
 
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