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Autore: Anastasija00V    12/05/2016    0 recensioni
La storia di un addio. L'arrivederci più solenne.
Personaggi: Kamijo; Isabel.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho immaginato questa one-shot come un pezzeto mai trattato nella prima storia che ho pubblicato su Efp: "The Ark of Covenant. Reminiscence of a discendent". Isabel è infatti uno dei personaggi legati alla storia appena citata.
Spero vi piaccia ^_^
 

 

Isabel.

La bambina immortale.

Era la nostra ultima notte insieme.

Le avevo detto di andare a dormire e lei mi aveva ubbidito, anche se non aveva bisogno di dormire.

Le avevo letto una storia, o forse tante, mille fiabe che si infrangevano al vento.

Le nostre voci erano solenni, non volevamo parlare del futuro imminente, ma sapevamo entrambi che avremmo dovuto separarci nelle ore seguenti.

A volte mi chiedevo se era felice come sembrava.

Sorrideva sempre.

Non sembrava fingere, sono sempre stato io il mentecatto.

Parlammo tutta la notte.

Mi ascoltava mentre le parlavo delle fate e degli angeli che stanno in cielo.

- Vedi Isabel, c'è una persona che non hai mai conosciuto. Anche lei è una Discendente della Rosa, lo sai? Si chiama Jasmine. Come un fiore.- Sorrisi. Non era facile parlare di Jasmine. L'incantatrice.

- E perché non è qui?

- Perché è dovuta andare lontano, affrontare un lungo viaggio. Lei è come un angelo, ha delle ali bellissime, tutte viola.

- È come mamma e papà che sono in cielo?

- Si...quasi.

La voce si spezzava.

Si bloccava in gola.

Isabel non poteva comprendere, ma provava il mio stesso dolore.

Non so se sono degno di amare, non l'ho mai saputo, ma una cosa è sempre stata certa nel mio cuore: il mio amore per Jasmine. Una creatura pura, semplice.

Jasmine mi aveva salvato tante volte, mi aveva aiutato ad attraversare l'oblio e ad uscirne. In qualche modo. Forte.

Quando il mondo era diventato uno spazio troppo piccolo per lei, aveva spigato quelle sue meravigliose ali verso il cielo ed era andata via.

Non aveva paura, non ne ha mai avuta, se n'è andata con il sorriso, mentre tutti noi eravamo in lacrime.

Abbassai lo sguardo.

I ricordi fanno più male delle botte.

- Cosa ti succede? Sei triste?- Mi chiese allarmata la dolce Isabel.

- No, non sono triste. Anzi, sono felice! Ho ricordato una delle persone più care che ho grazie a te!

Non mentivo in fondo.

- Sai, a volte vedo delle piume viola che scendono dal cielo quando gioco al parco...credevo fosse un messaggio delle fate che volevano giocare con me. Ma ora so di chi si trattava. In fondo non mi sbagliavo.- Sorrise.

- Oh Isabel!

L'abbracciai, mentre calde lacrime di sangue scorrevano per le guance tracciando percorsi irregolari.

Avrei voluto non staccarmi da quel sole che si stringeva a me con le sue braccia sottili.

Ma ahimè, dovevo farlo. Per il suo bene.

Si addormentò quasi subito.

Restai tutta la notte a contemplarla, seduto sulla sedia accanto al letto.

Di tanto in tanto le accarezzavo i capelli, il viso.

Dormiva serena, con il sorriso sulle labbra.

Solo le persone candide possono addormentarsi così.

Invocai Jasmine.

- Ti prego Jasmine, proteggila sempre e guidala, come un tempo hai fatto con me. Ci manchi molto.

Il giorno arrivò vivace con la sua alba rosata, svegliando i fiori e tutte le creature del mondo.

Anche Isabel aprì gli occhi.

Sorrise.

Lo feci anch'io.

- Sei pronta?- Le chiesi.

Lei annuì.

- Sì.  

   
 
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