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Autore: InsaneMonkey    13/05/2016    4 recensioni
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«Ma comunque non ti dispiace, vero?» si azzarda a chiederle subito dopo, con un lieve accenno di ritrosia.
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In fin dei conti siamo lettere in viaggio. Indelebile inchiostro di cuore su pagine di eternità...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angol Mois, Natsumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '♡I fiori del Male♡'
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❤ ❤ ❤






«Angol Mois».
Un suono femminile e dolce percorre in poco le pareti della stanza, che accogliente e placida ospita entrambe le giovani figure.

È celere a viaggiare nell'aria e senza essere sovrastato da nessuna intensità maggiore raggiunge la sua meta serpeggiando nel nulla: i timpani della bionda.

La ragazza dai capelli del colore del grano si accorge subito di essere stata chiamata e percepisce al contempo la delicatezza e la tranquillità di quella voce, eppure non ruota il capo verso di lei, non si gira nella sua direzione per fissarla dritto negli occhi nocciola colmi di benevolenza, non consente ai loro sguardi di intersecarsi.

Preferisce restare nella sua posizione, nonostante il tono pacato e rassicurante dell'altra, con le iridi di cioccolato dalle sfumature ambra rivolte verso il basso, occupate ad osservare il vuoto.

Natsumi ha saggiamente deciso di andare da lei, lasciandosi guidare dalla prudenza, semplicemente perché la vede un po' giù.

Forse è una sua impressione, forse si preoccupa troppo del prossimo a volte, forse ha davvero ragione.

Tuttavia sostiene che sia meglio farle compagnia, per infonderle conforto.

La rossa avanza senza esitazione lungo il tappeto lilla della spaziosa camera del ranocchio verde, per il quale la sua amica ha una cotta da tempo immemorabile.

Angol Mois la intenerisce, in fin dei conti, perché è una ragazza docile e gentile, un dono degli angeli del cielo, degli spiriti guardiani del firmamento.













Natsumi non cessa di studiare la sagoma della bionda.

Senza domandarle cosa stia facendo, si rende conto da sola che sta mettendo in ordine all'interno di uno scatolone della medesima tonalità del caramello alcuni giocattoli lasciati sparsi per terra, con cui il ranocchio verde si è divertito un po'.

Come al solito Keroro non si è però premurato di inserirli nuovamente nello stesso posto da cui li ha presi.

La ragazza dalla chioma magenta racchiusa in una coppia graziosa di codini nota con quanta cura Angol Mois si dedica a mantenere intatta la pulizia nella stanza di Keroro, con quanta diligenza svolge un lavoro che onestamente nemmeno le spetterebbe.

Ma lei si comporta così perché per lui prova un'attrazione talmente grande che eseguirebbe di tutto pur di vederlo felice, esaudirebbe ogni suo desiderio perché sprigioni risate sincere e sfoggi sorrisi intrisi di gioia.

Eppure anche lei vorrebbe nel profondo che i suoi sogni romantici e traboccanti di zucchero si concretizzassero, che nel suo animo germogliasse un bocciolo di positività tale da trasmetterle un concentrato di contentezza e benessere.













«Il brutto ranocchio sta ancora giocando con Tamama» sussurra ad un certo punto Natsumi, temendo di infrangere il silenzio quasi irreale che avvolge il luogo in un soffice abbraccio e che impregna l'atmosfera.

Nel formulare quelle parole, è calma, mansueta: tiene da parte l'irruenza e la violenza, le riserva solo a Keroro e a chi le merita.

Non riesce a stabilire con esattezza se la giovane sia sconsolata, afflitta, se sia tormentata dal dolore, se i suoi occhi stiano per versare stille amare oppure no.

«Ma comunque non ti dispiace, vero?» si azzarda a chiederle subito dopo, con un lieve accenno di ritrosia.













«No, non mi dispiace» finalmente Angol Mois apre la bocca e consente ad un timido sussurro di fluttuare nell'aria, cullato dagli impercettibili spifferi del nulla, che lo lambiscono delicatamente.

Anche se il suo viso è ancora nascosto, non pare minimamente mesto né in procinto di essere rigato dalle lacrime: anzi, sebbene lei non stia esibendo i denti bianchi come il latte, ha stirato le labbra in un sorriso.

Un sorriso accennato ma gremito di tranquillità, mitezza.

«Onestamente mi fa molto piacere che Tamama e sir Keroro passino del tempo insieme e che si divertano...» osa rompere in mille cocci, ancora una volta, quella stessa quiete che ha contribuito a creare in precedenza, continuando a parlare, serena.

La sua cadenza è ricca di note che certificano la sincerità delle parole a cui ha appena concesso di volare libere.

La ragazza non mente: è importante per lei che il suo adorato trascorra bei momenti con qualunque essere umano o alieno voglia accanto a sé, anche solo per poco.

Si augura che egli indossi sempre un'espressione in grado di far trapelare gioia e accetta di buon grado che perché ciò avvenga giochi con il girino nero.

Non protesta, ma accoglie la notizia appena riferitale da Natsumi.

Il suo animo è così genuino che il mostro dagli occhi verdi - la gelosia - neppure si azzarda ad aggirarsi lì, essendo perfettamente consapevole che se tentasse di contaminarlo con scaglie di negatività fallirebbe miseramente nel suo vile intento.

«Solo che...» la giovane esita un poco prima di proseguire con il suo discorso, lasciato volutamente in sospeso.

Crede che sia meglio fermarsi un attimo e, proprio grazie a quella pausa, attira completamente a sé l'attenzione dell'altra.

Badando alla sua interruzione, Natsumi non smette di fissarla.

«Solo che...?» la incalza questa, incuriosita.













Angol Mois adesso stringe tra le dita sottili e affusolate delle mani uno dei tanti modellini di robot della rana verde e si accinge a porlo con cura nello scatolone.

«Ultimamente sir Keroro è troppo impegnato per pensare a me. Eppure io lo penso così spesso...» ammette la biondina, un po' amaramente.

All'improvviso pare essere divenuta malinconica.

Sembra che dentro di lei si sia fatta largo una labile traccia di tristezza, tesa a scavare fino in profondità.

Sembra che dentro di lei questa desideri rimanere, che da lì non brami assolutamente di allontanarsi, per cancellarle con cattiveria l'angelico sorriso dal volto.

Sembra che abbia intenzione di prevalere su tutti gli altri sensi, per strapparle via ogni speranza.

Angol Mois non vorrebbe affatto che il ranocchio rinunciasse ai suoi amici per stare solo con lei: non è egoista.

Eppure si sentirebbe meglio se i sacrifici che compie fossero riconosciuti.

Natsumi la ascolta.
Il suo sguardo non ha ancora avuto l'occasione di incrociare quello dell'altra.

La rossa si porta una mano al petto e rivolge un'occhiata di empatia ad Angol Mois, dipinto nel viso vivido disappunto.

Non le fa piacere che, pur essendosi sforzata duramente, ancora la biondina non sia riuscita a realizzare il suo sogno romantico, a coronare la sua vita con il trasformarsi di un semplice flusso di forti emozioni in un amore corrisposto e puro.

Non reputa assolutamente giusto che il destino permetta che la sua cara amica venga accantonata così spesso dal sergente proprio come un peluche logoro e vecchio, in un angolo remoto.

«Meriteresti molte più attenzioni da parte del brutto ranocchio, credimi» esclama Natsumi, sincera.













Angol Mois ha ormai finito di riporre i vari giochi nella scatola.

Le sfugge un debole sospiro; onestamente non è facile per Natsumi comprendere se si tratti di un sospiro affranto, oppure no.

«Ad ogni modo, sono fiduciosa» le parole escono repentine dalle labbra della bionda, che torna inevitabilmente a sorridere serena.

Di colpo volge finalmente lo sguardo verso la seconda figura femminile presente lì con lei nella stanza.

Ruota il capo piuttosto rapidamente; presto la coppia di ambre incastonate nel suo volto dai tratti dolci può incontrare le iridi di cioccolato dell'altra, senza più lasciarle andare.

Gli occhi della ragazza perdutamente innamorata di Keroro paiono effettivamente alquanto lucidi, ma non sono di certo il dolore e la mestizia a renderli limpidi come acqua.

Anche la mezzaluna in cui ha curvato la bocca sembra risplendere alla stregua di una luminosa stella del firmamento.

È un sorriso di giubilo, frutto di una scarica di positività improvvisa che le si è appena manifestata nell'animo. Una scarica provocata in parte dalla fermezza con cui crede a ciò che lei stessa ha appena proferito.

È un sorriso di giubilo.
Ed è veramente bello.

È incredibile come Angol Mois riesca a far intuire, mediante quel semplice e innocente gesto di grande valore, di essere a proprio agio, assolutamente in pace con sé stessa.

È incredibile come Angol Mois riesca a mantenere costante la serenità nel cuore in ogni singola situazione.

Ma, soprattutto, è davvero incredibile come riesca a guardare il futuro con ottimismo, a ipotizzare che sia colmo di distese di gioie, di sensazioni da assaporare, di magia.













Natsumi la squadra stupita.
Stupita da come sia stata in grado di risorgere in fretta da una fitta coltre di malinconia, cambiando in poco umore.

Non è la prima volta in assoluto che si domanda dove affondi esattamente le radici la certezza che ogni desiderio sia alla fine destinato a realizzarsi.

O cosa la spinga a pensare ancora con la medesima mentalità di una bambina, vivendo a metà tra fantasia e illusioni.

Ma è proprio perché non è ancora capace di concepire una risposta concreta, di comprendere sino in fondo, che la bionda, dopo aver chiuso gli occhi, si accinge a spiegare e a giustificare la sua tendenza caratteriale.

Sempre con un sorriso...

«So benissimo che nel profondo sir Keroro mi vuole bene».

Ed è sentendo al centro del petto un calore intenso che Angol Mois, senza negarlo, si accorge nuovamente - e rende partecipe Natsumi - del fatto che sia caduta in una fitta e intricata rete di emozioni, nata da un sentimento di cui l'animo umano non può privarsi.


L'amore.
























🌸Magico Regno dei Kinder Pinguì🌸

Ho scritto questa storia in un solo giorno, presa da un'ispirazione acuta.

In questo modo, inoltre, inauguro una nuova serie di storie non collegate tra loro, che avevo in mente da quasi un anno!🌺

Prima di darvi appuntamento alla prossima storia, ci tengo a precisare che il titolo non è stato messo a caso: infatti, nel linguaggio dei fiori, il tulipano simboleggia un grande e vero amore.

A presto,

InsaneMonkey🌺💗






   
 
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