CAPITOLO 5
Dopo aver percorso
all’incirca una decina di corridoi, Jack si fermò
davanti alla porta della sala controllo.
Dentro sembrava esserci
molto movimento.
-Io entro per primo, li
metto tutti a sedere e poi tu installi quel programma- iniziò
Jack.
-Ma Signore, sono troppi!- provò a protestare Sam.
-Non ti preoccupare. Anche se ora sto seduto dietro ad una scrivania, non mi sono
dimenticato come si uccidono quelle teste di serpente- continuò Jack
sorridendo.
-Certo Signore, ma è
troppo…-
-Aspetta
qui, è un ordine- la interruppe
Jack.
-Va bene Signore ma…- provò ancora Sam senza successo.
-Lo so,
farò attenzione. Promesso!- sorrise infine Jack.
-Veramente io volevo solo
dirle di fare attenzione a non danneggiare i computer
principali!-
I due si scambiarono un sorriso, poi Sam osservò il suo superiore
entrare nella sala comando.
Dopo qualche secondo, i
rumori degli spari invasero gran parte della base. I corridoi erano avvolti nel
frastuono degli zat e dal rumore degli spari delle lance Jaffa.
Sam non riusciva
a starsene lì con le mani in mano, e ad ogni sparo la sua rabbia saliva,
così decise di entrare.
La scena che si trovò
davanti era piuttosto confusa; corpi di Jaffa distesi a terra in ogni parte
della stanza. Con gli occhi cercava di intravedere Jack,
ma non lo vide da nessuna parte, così iniziò a chiamarlo.
-Signore mi risponda!-
Nessun segno; Sam iniziò
allora a camminare tra i corpi dei Jaffa continuando a
chiamarlo, ormai con le lacrime agli occhi.
-JACK! RISPONDIMI!!-
All’improvviso un rumore
attirò la sua attenzione alle sue spalle.
Sam si precipitò e si inginocchiò vicino al corpo di un Jaffa.
Jack era proprio lì sotto;
Sam spostò il corpo senza vita della guardia di Ahtle’sh.
-Ciao
Sam!- sorrise debolmente Jack, non riuscendo a muovere un solo muscolo.
-Signore è ferito!- disse Sam con gli occhi ancora offuscati dalle
lacrime.
-Già, questa volta mi
hanno preso. Installa il programma forza! Sono stato attento
a non colpire nessun computer- continuò Jack.
Jack le sorrise ancora, ma questa volta lei non rispose.
Aveva notato la brutta ferita all’addome, ma eseguì l’ordine di
O’Neill.
Via radio avvertì le
squadre di sicurezza di avanzare ed eliminare le ultime guardie Jaffa presenti
nei corridoi, poi iniziò ad installare il programma e, una
volta terminato, chiuse lo Stargate e disattivò l’autodistruzione.
Subito dopo si voltò verso
il suo superiore, ma vide che i suoi occhi erano
chiusi, così si precipitò accanto a lui.
-Jack, svegliati, ti prego!-
Con la radio riuscì a
contattare la dottoressa Fraiser, che insieme ad un
equipe di infermieri trasportò Jack in infermeria in meno di cinque minuti.