Imagine your OTP with person A sleeping. Person B walks by, seeing A sleeping. Person B then proceeds to get on top of A, waking them up. What happens from there is up to you.

Una leggera brezza correva dentro la stanza buia , sospiri si alzavano, coperte su muovevano, Vegeta al fianco di quella terrestre non era riuscito a prendere sonno, come sempre.
Era veramente un disastro cercare di addormentarsi accanto a quella donna, un terremoto sarebbe stato più silenzioso e cauto di quanto Bulma sarebbe mai stata durante il suo sonno.
Non poche volte si era ritrovato a dormire in un angolo, le mani di Bulma erano corse sul suo corpo, il caldo asfissiante che era capace di lasciarlo nervoso per tutto il giorno seguente con le ore di sonno che la stessa Bulma - inconsapevolmente - gli aveva tolto con quel suo fare agitato.
Nuovamente un movimento, Vegeta alzò gli occhi al cielo, non si sarebbe dormito nemmeno quella notte, tanto valeva alzarsi ed andare ad allenarsi, avrebbe speso correttamente la notte.
Ormai era da più di un anno che aveva qualcosa che Bulma soleva chiamare conoscenza e che di certo Vegeta non amava smentire, ma quelle pretese di dormire insieme quasi fossero una coppia sposata innervosivano il Saiyan data anche la qualità della notte.
Naturalmente , la prima parte della nottata poteva dirsi piacevole, aveva potuto avere il corpo di quella terrestre sotto le sue mani, il tocco della sua lingua lungo il proprio corpo, un beneficio che ancora il corpo chiedeva ancora a gran voce.
Ma ora non avrebbe riposato, del resto bastava vedere i movimenti di Bulma per comprendere che sarebbe stato complesso chiudere occhio.
Portò una mano alla fronte guardando il suo corpo coperto da un sottile strato di coperte, era indubbiamente una donna piacente, ma questo non le consentiva di rubargli ore di sonno.
Osservava ora Bulma dormire, come era strana quella terrestre.
I capelli azzurri ricadevano sul suo volto , dormiva placidamente, sembrava quasi una bambina.
No, non aveva più senso rimanere chiuso in quel letto senza alcun profitto.
Allora perché continuava a guardare il suo volto rischiarato da una sottile luce proveniente dalla finestre? Che cosa stava succedendo al fiero guerriero ora chino sul volto di Bulma?
Osservava i dettagli della sua pelle, del suo viso, riposava tranquillamente, si sarebbe detto che la sua presenza al suo fianco aiutava la donna a prendere sonno.
Che idiozia, che pensiero folle.
Allora perché continuava a guardare i suoi tratti?
Cercava forse d'imprimenere nella mente quanto diversa ella fosse durante il sonno da come l'aveva conosciuta solamente due ore prima?
Ricordava la smorfia della sua bocca quando l'aveva invasa, un ghigno di piacere su quelle labbra distese ora si sarebbe detto in un sorriso.
Tirò un sospiro, la donna si muoveva, maledizione, si fece subito indietro, tirò appena le coperte , Bulma si muoveva ancora, tirava le coperte dal suo lato.
Vegeta gliele lasciò, sarebbe dovuto anche gelare semplicemente perché così il sonno della terrestre sarebbe stato più piacevole?
No.
Si avvicinò nuovamente, questa volta sarebbero stato le coperte il suo obiettivo, allora perchè l'occhio dell'uomo cadeva sul collo della turchina dove ricordava aver lasciato due tracce di passione lambendo la sua pelle poco tempo prima?
Perché la guardava?
Le dita di Vegeta strinsero un lembo di coperte, tirò appena.
Gli occhi di Bulma si aprirono, assonnati, rivolti in quelli di Vegeta.
Questa non ci voleva, l'aveva svegliata per così poco?!
" Mh, che ore sono...?"
"Dormi e dammi un po' di coperta." tirò nuovamente, la donna lasciò la coperta, apriva ancora gli occhi, si muoveva verso il proprio corpo, cinse la sua vita con un braccio.
Era pazza? Cosa significava adesso quel contatto?
" Mh, qui si sta meglio..." commentò Bulma posando la testa sul petto ampio e muscoloso del Saiyan, imprecava quest'ultimo, voleva solamente della coperta.
Alzò le braccia, non l'avrebbe toccata.
Lasciò che il suo corpo fosse da cuscino per la donna almeno per qualche minuto, il tempo necessario che s'addormentasse e che potesse andare via.
La sentì subito dopo respirare lentamente sinonimo del sonno che ormai l'aveva rubata, ringraziò il cielo , poteva realmente andare via.
Guardò quella donna, si era stretta al suo corpo, che cosa significava per lei la sua presenza?
Sentiva l'esile stretta del corpo di Bulma attorno alla sua vita.
Avrebbe desiderato fuggire da quella sensazione di calore che la stretta gli donava, rimase.
La sua mente elaborò la seguente scusa " Se me ne andrò, si sveglierà e addio pace in questa casa." , ma forse gli piaceva quella stretta, gli piaceva rimanere lì con una persona che si occupava di lui come nemmeno sua madre aveva mai fatto.
Ci teneva alla donna ?
No, fu la sua risposta.
Forse, fu la sua tacita ammissione subito uccisa da un orgoglio e da una vita che non lasciava spazio a sentimenti.