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Autore: rosewhite    10/04/2009    6 recensioni
Prima di leggere questa storiella vi conviene leggere " una nuova storia" giusto per capire un pò meglio ^^ [Dal primo chap.] - Entro solo io, faccio il prima possibile - entrai velocemente nel bar, chiesi scusa e presi lo zainetto. Quando uscì mi schiantai letteralmente contro un ragazzo che non avevo visto, facendo cadere tutto a terra... Proprietà di Rose Shade. Ecco cosa c’era scritto sulla prima pagina, la curiosità era troppa e continuai a leggere. 24 Febbraio Caro diario, penso di fare una grande cavolata scrivendoti, ora sono un personaggio pubblico e potresti andare in mano a qualche giornalista che ti pubblicherebbe, ma nel frattempo ho bisogno di sfogarmi con qualcuno
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Il Diario…

 

 

( Alex è l’abbreviativo di Alexander)

 

Da qui su tutto sembrava più piccolo: la foresta sembrava un parco e il lago sembrava solo un piccolo stagno. Spostai lo sguardo dal finestrino allo zaino sul sedile di fianco a me e presi il mio diario, che consisteva in un quaderno rosso con una R nera sopra, scrissi la mia paginetta di routine e poi lo rimisi a posto.  In quel momento ero sola, ma sapevo che in aeroporto, ad aspettarmi, ci sarebbe stato Alexander. Alexander era il mio manager, e si prendeva sempre cura di me anche essendo di soli 5 anni più grande. Ed ecco la voce dell’hostess che pregava di allacciare le cinture perché l’aereo stava per atterrare. Appena scesa dall’aereo mi guardai intorno e, sotto il cartellone con su scritto “ aéreoport de Paris” c’era Alexander vestito in modo elegante con un docile sorriso.

-Ciao Rose, com’è andato il viaggio?-

- Bene ma… cosa sono tutte queste formalità? Abbracciami no?- dissi aprendo le braccia. Il suo sorriso si allargò e mi abbracciò.

- Qual è la prima cosa che dobbiamo fare qui?-

- Andare a mangiare qualcosa. Non sei affamata?-

- In realtà ho solo voglia di qualcosa da bere. Mi porti in qualche bar? -chiesi.

- Ok! Conosco un bar che si chiama Blue Moon. Il proprietario, Jo, è amico mio, ci riposeremo lì per un po’ e poi andremo in hotel -

- Io ci sto - dissi salendo a bordo della macchina nera di Alexander. Dopo circa 15 minuti di viaggio arrivammo fuori un locale meraviglioso con un insegna altrettanto bella. L’insegna aveva uno sfondo nero con sopra disegnata una luna piena centrata tra la scritta Blue Moon in una meravigliosa scritta gothica bianca e blu ( immagine a fine capitolo ). Entrammo e vidi una persona che non mi sarei mai aspettata di vedere lì. Liz.  Aveva la divisa del locale, tutta nera con una luna disegnata sul taschino sul petto, quindi lavoravo lì. Non mi vide arrivare e mi avvicinai di soppiatto.

- Hey Liz non pensavo di incontrarti qui! - dissi arrivata al banco, lei alzò lo sguardo sorpresa e sorrise.

- Bè Rose sinceramente neanche io - uscì da dietro al bancone e mi venne ad abbracciare.

- Quindi voi due vi conoscete? - chiese Alexander seduto al bancone.

- Si! Ci siamo conosciute quando sono andata a fare le foto a Milano per quel giornale…- provai a spiegare.

- Si ero lì in vacanza e ci siamo conosciute durante una sua pausa e siamo diventate subito amiche- disse Liz. Io annuì e dalla porta dietro il bancone uscì un uomo molto alto, con i capelli corti e neri e con gli occhi verdi smeraldo. Di certo non si poteva dire che era un uomo brutto u.u

- Hey Jo come va? - disse Alexander all’uomo dietro il bancone.

- Hey Alexander! Chi è questa bella ragazza? Hai fatto conquiste eh? - disse facendogli l’occhiolino. Mi schiarì la gola.

- Piacere Rose Shade e tu devi essere Jo, il proprietario del bar- dissi con una faccia così u.u

- Hey che bel caratterino! - disse Jo incominciando a ridere

- Già la mia Rose ha proprio un bel caratterino - disse Alex ridendo a sua volta. Avrei fatto questioni su quel MIA ma passai oltre e lentamente ritornò serio.

-Hey Jack smettila di fare l’idiota -

- Stefan ma chi si sta muovendo? - bisticciavano due ragazzi seduti ad un tavolo.

- Hey Liz vieni un secondo? - disse uno dei due. Nemmeno quest’ultimo finì la frase che sia il mio cercapersone che quello di Alexander suonarono all’unisono.

- Hey chi ha il numero del mio cercapersone? - chiesi guardando lo schermo. Alex guardò il mio cercapersone e mi spiegò che il numero apparteneva ad un produttore che dovevamo incontrare oggi.

- E come mai ha anche il mio numero di cercapersone? Questo doveva essere un numero privato - dissi sbuffando.

- Rose mi sa che l’hotel lo andiamo a vedere dopo -

- L’avevo capito -.-“ - Dopo aver salutato Liz e Jo ce ne andammo. Stavamo in macchina finché non urlai un sonoro

-TORNA INDIETROO- avevo dimenticato il mio zainetto nel bar.

- Entro solo io, faccio il prima possibile - entrai velocemente nel bar, chiesi scusa e presi lo zainetto. Quando uscì mi schiantai letteralmente contro un ragazzo che non avevo visto, facendo cadere tutto a terra.

- Scusami - dissi iniziando a raccogliere tutto quello che era caduto dallo zainetto.

- Figurati - disse aiutandomi a raccogliere gli oggetti restanti. Appena rimesso insieme i pezzi ^^ salì sulla Alexander’s Machine che partì di corsa.

 

P.V. JASON

 

Stavo entrando nel Blue Moon quando qualcosa mi venne addosso.

- scusami - mi disse iniziando a raccogliere le cose che le erano cadute.

- Figurati - dissi aiutandola. Avevo lo sguardo basso e per questo non riuscì a vederle il viso. Aveva dei capelli castani, abbastanza lunghi, era snella e si muoveva in modo aggraziato. Salì su una macchina nera e partì. Guardai a terra e trovai un quaderno rosso con sopra una R nera, lo raccolsi e lo misi nello zaino, glielo avrei ridato appena l’avrei rivista.

- Bah - dissi tra me e me. Entrai nel bar e mi andai a sedere al mio solito tavolo, quello con Stefan, Jack e Liz che aveva appena finito il turno.

- Guardate chi si rivede, Misteeeeer Jaaasooon! - disse Stefan con aria da presentatore di un quiz a premi, feci un inchino.

- Ciao Jason - mi salutò Liz, mentre Jack, che l’abbracciava, alzò solo la mano. Salutai entrambi e passammo così il nostro pomeriggio, tra chiacchiere e risate.

 

P.V. ROSE

 

Andammo alla riunione con il produttore e mi feci spiegare in cosa consisteva il film. Gli occhi dell’uomo che avevo di fronte si illuminarono.

- Bè in pratica è la storia di due nemici naturali che si innamorano -

- Una specie di Romeo e Giulietta? - chiesi.

- Si! Solo che i due nemici sono esseri sovrannaturali, si tratta di una guerra che viene portata avanti da secoli da due casate. Quella dei vampiri e quella dei licantropi- spiegò il produttore.

- Si mi piace come idea. E io chi dovrei interpretare? -  

- L’affascinante licantropa che si innamora di un vampiro da uccidere. In pratica sarai la co-protagonista. Basta solo firmare il contratto -

Alexander lesse il contratto e poi me lo porse annuendo. Firmai, tanto io non avevo niente da perdere.

- Perfetto allora ci vediamo Giovedì con la consegna dei copioni -

- A giovedì allora - dissi alzandomi e stringendo la mano che l’uomo mi porgeva. Salutammo e ce ne andammo.

 

 

P.V. JASON

 

Stavo sul mio letto e continuavo a guardare lo zaino, volevo almeno aprire quel quaderno per vedere a chi appartenesse, ma mi sembrava una cosa… non proprio giusta. Ma alla fine il mio lato curioso prese il sopravvento. Mi alzai ed andai a prendere il quaderno. Lo guardai per qualche secondo e poi lo aprì.

Proprietà di Rose Shade.

Ecco cosa c’era scritto sulla prima pagina, la curiosità era troppa e continuai a leggere.

 

                                                                               24 Febbraio

Caro diario,              

penso di fare una grande cavolata scrivendoti, ora sono un personaggio pubblico e potresti andare in mano a qualche giornalista che ti pubblicherebbe, ma nel frattempo ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e non me la sento di scaricare i miei problemi su qualcun altro.

Oggi è l’anniversario della morte di mia madre. In una lettera che mi lasciò mi disse che quando diventavo maggiorenne e quando volevo potevo chiedere a mio padre di consegnarmi il pacchetto. Sono maggiorenne e ho preso la decisione che tra poco mi farò consegnare questo pacchetto, vorrei solo aspettare il momento opportuno.

Ho paura di scoprire cosa c’è al suo interno!

Oggi mio fratello è strano, spero stia bene, quello a soffrire di più è lui, anche se io ho visto la morte di nostra madre in diretta.

Ora devo andare, Alexander sarà qui tra poco.

Ciao By Rose

 

Bè almeno ora so più cose di lei. 1 so che è maggiorenne, 2 so che le è morta la madre, 3 so che  è un personaggio pubblico. Ma che ci sarà in quel pacchetto?

La curiosità mi uccideva e quindi lessi un'altra pagina.

 

 

4 Marzo

Caro Diario,

Questi impegni di lavoro mi occupano troppo tempo!

Oggi chiederò a mio padre di darmi quel pacchetto. Sono curiosa!

Quando ho chiesto di consegnarmi il pacchetto di cui parla mia madre nella lettera lui mi ha risposto che dovevo pensarci bene.

Parole testuali:  Rose, figlia mia pensaci bene, non so cosa c’è in quel pacchetto, è una storia troppo lunga… tua madre una volta ti scrisse un’altra lettera che mise vicino a quel pacchetto, capirai tutto a tempo debito.

Gli risponderò domani e ti farò sapere. Speriamo che non sia niente di grave.

A domani… Rose

 

 

5 Marzo

Caro Diario,

Oggi ho dato la risposta a mio padre. Non mi importa se quel pacchetto mi cambierà la vita. Devo sapere! E così lui mi ha consegnato il pacchetto con una lettera. Mi sono chiusa in camera mia e ho aperto il pacchetto che questa notte non mi ha fatto dormire ( e aggiungere DANNATO PACCHETTO) ti allego qui la lettera

 

 Incollata ad un'altra pagina del diario c’era una busta con all’interno una lettera. La presi… era giusto sapere tutto questo di una sconosciuta? Tutta quella storia mi attirava terribilmente. Come una farfalla che viene attirata dalla luce anche se sa che quest’ultima la ferirà. Anche se quella storia andava sempre più verso il buio. Presi la lettera facendo attenzione e la lessi.

 

Cara dolce, piccola Rose,

forse quando aprirai questa lettera non sarai poi così piccola, sarai già una signorina, anzi una donna, perché a 18 anni ormai si è già una donna! Ora hai cinque anni e mi sembra la cosa migliore iniziare a scrivere questa lettera che poi ti consegneremo quando raggiungerai la maggiore età.

C’è una cosa importante per cui ti abbiamo scritto questa lettera, di solito certe cose si dicono di persona, ma ho il brutto presentimento che non arriverò a vederti già grande.

Un giorno trovammo un cesto fuori alla nostra porta, Nicole era piccola aveva 4 anni, e guardando in quel cesto trovammo un bellissima bambina con gli occhi color cioccolato, angelo mio quella bambina eri tu.

Vicino a quel cesto c’era una lettera e un pacchetto.

La lettera era per noi e ci diceva che tu eri una bambina speciale e che per non metterti in pericolo avevano deciso di affidarti a noi e il pacchetto… del pacchetto se ne parlava anche nella lettera e c’era scritto che puoi aprirlo solo tu. Sappi solo che io e tuo padre ti abbiamo sempre amato come una figlia.

Ti voglio bene

La tua Mamma

 

Sulla lettera c’era una macchiolina, come di una lacrima. Sinceramente quella lettera aveva commosso anche me. Stavo entrando nella vita di una ragazza della quale non avevo mai visto gli occhi. La stavo conoscendo come mai nessun altro aveva fatto. Voltai ancora pagine e continuai a leggere. L’ultima pagina che avrei letto quel giorno.

 

Questo è il continuo della pagina di prima… mia madre aveva ragione, solo io potevo aprire quel pacchetto. Appena lo toccai il sigillo ( che sembrava in cera lacca) si aprì da solo mostrandomi il contenuto.

Al suo interno c’era una croce formata da delle pietre di un colore strano, tra il topazio e il marroncino. Su un cartoncino all’interno del pacchetto c’era scritto:

Con la speranza che un giorno ci rivedremmo…

Sappi solo che ti abbiamo voluto bene e che sei una bambina speciale.

Con amore

Charlotte e Sebastien.

Quando ho girato il cartoncino ho trovato una scritta:

Insieme in Francia ( scritto in francese).

Ho parlato con Alexander e gli ho detto che volevo partire senza dirgli il vero motivo, ovvero che volevo andare in Francia per cercare i miei veri genitori, lui mi ha già trovato un lavoro in Francia. Speriamo vada tutto bene.

Baci…Rose

 

Chiusi il quaderno/diario e lo rimisi nello zaino, sperando di incontrare il prima possibile questa ragazza della quale conoscevo i pensieri ma non gli occhi.

 

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Ragazzi spero che questo primo capitolo del sequel vi piaccia… è venuto lunghissimo ! O_O mai successo!! Bah… avvolte la fantasia prende il sopravvento sulla razionalità!

Grazie 1000 a chiunque legga questa Fan Fiction.

Fatemi sapere se vi piace!

UN MONUMENTO D’ORO AD ALESSIA/ ALICE GRAZIE 1000 DELL’IMMY

 Grazie… Kiss Kiss  Rose

 

   
 
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