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Autore: Orleans    15/05/2016    0 recensioni
Il personaggio di Aiace ci è sempre stato presentato come un eroe ,il quale per ottenere una morte dignitosa, dopo l'umiliazione subita, deciderà di suicidarsi .... cosa ne pensa però il figlio lasciato al suo destino sin dall'infanzia? lo ammira o lo detesta ?lo ama o lo odia? il suicidio era davvero l'unica soluzione o l'amore della sua famiglia lo avrebbe potuto salvare?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                        AIACE   
              
Dicevano che era forte, valoroso ,uno dei più forti guerrieri che l’esercito acheo avesse mai visto. Si batteva con onore contro i suoi avversari e non invocava mai gli dei in suo favore. Io , non ho mai creduto a tutte le loro menzogne, mio padre non era degno di così tanti  elogi,egli  era un uomo egoista che per onore ci ha abbandonati e per orgoglio ha impedito al suo unico figlio di conoscerlo, togliendosi la vita. Fin da piccolo mi è stato detto che mio padre era in guerra per difendere la patria e combatteva con onore anche per noi e io ,quindi, stupito non riuscivo a capire come potesse combattere e soffrire per noi , come potesse amarci a tal punto se non ricordavo neanche il suo volto. No, lui non combatteva per noi ma per la sua sete di gloria e forse anche per dimostrare che il dolore marchiato nell’ anima di mia madre era giustificato, per un bene superiore, per la Patria. Sono passati anni ormai dalla sua morte e ogni giorno, anno ,che passa mi rendo conto sempre di più che i suoi sforzi e la sua morte sono state vane,questo però credo che lo avesse compreso pure lui quando ,ad  Ulisse, furono consegnate le armi di Achille. Ero piccolo allora ,ma , adesso, provo un malsano piacere nel pensare che quell’ uomo fu distrutto non dal suo nemico ma dai suoi fidati compagni, amici. Quello che accadde dopo conferma tutto ciò che ho sempre pensato sudi lui, egli infatti era talmente accecato dalla sete di vendetta e ferito nell’ orgoglio che decise di uccidere i suoi comandanti, coloro che avevano guidato l’esercito verso la vittoria, Agamennone e Menelao.Se lui avesse veramente combattuto e lottato per la patria non avrebbe mai nemmeno pensato di compiere un simile tradimento uccidendo  i comandanti dell’esercito invece ha tentato di assassinarli, essi però sono stati salvati da Atena, che lo ha fatto impazzire . Uccise quindi Menelao , Agamennone e tutti gli achei che incontrò sul suo percorso , o almeno era ciò che lui credeva, infatti quando Atena tolse il velo di pazzia che era sceso sui suoi occhi si rese conto di aver massacrato un gregge di pecore e grondante di sangue si guardò intorno e vide il mondo per la prima volta. Io sarò un uomo codardo e vile ma non avrei mai preso la sua decisione , morire è troppo semplice. Tutti invece la considerarono una morte dignitosa degna di un uomo che rincarnava le virtù dell’umanità, sciocchi .Non so se fu in quell 'occasione o no, ma ricordo che un giorno mio padre venne a parlarmi non ricordo il suo odore o come le sue mani mi accarezzassero la testa ma ricordo la voce, profonda e ruvida che mi incuteva timore e mi  risuonava in mente. Quella volta mi parlò e credo che stesse cercando in me , nei miei occhi ,di capire se sarei diventato l’ uomo che sperava, mi auguro di no, ma tra le sue parole una frase mi rimase impressa:- ti auguro di essere più fortunato di tuo padre, per il resto uguale:-
 
 
 
 
   
 
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