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Autore: RoranForteMartello    16/05/2016    2 recensioni
Rias Gremory non sapeva certo cosa aspettarsi quando fu convocata in un ospelda da un ragazzo vestito totalmente di nero. E rimase sicuramente sorpresa da quello che sarebbe stato il prezzo del suo desiderio.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Highschool SAO

Prima Parte

Quando Rias si ritrovo ad essere convocata dalla sala del Club per le Ricerche sull’occulto, capì che qualcosa di grande stava per accadere. Del resto non succedeva spesso che lei venisse convocata. Come un diavolo di alta classe, non era il tipo di persona che veniva chiamata per cose come aiutare con le faccende di casa, o ascoltare le lamentele di qualcuno. In genere quando veniva convocata c’era sempre qualcuno che aveva bisogno di protezione da qualche mostro, o qualche oggetto maledetto che aveva bisogno di essere affrontato.

Basti pensare che l’ultima volta che era stata convocata è stato quando aveva trovato Ise morente a terra davanti a lei.

Riportarlo in vita come un diavole le era costato sei pedine, ma lei ancora lo considerava un affare. In cambio aveva infatti ottenuto un adorabile fratellino, anche se un po’ perverso, nel suo titolo nobiliare. E considerando quante pedine le era costato, non c’erano dubbi che un giorno sarebbe diventato molto forte. Un perfetto membro della sua famiglia, sia in tempo di pace, che durante i Raiting Game.

Ciononostante, dopo essere arrivata, quando prese il suo primo sguardo di quanto la circondava una volta svanita la luce del teletrasporto, poteva già dire che qualunque compito stava per affrontare, sarebbe senza dubbio stato straziante.

Lo erano sempre quando veniva convocata in ospedale.

“Che cosa-?” Il ragazzo di fronte a lei si era già alzato in piedi dalla sedia su cui era seduto un secondo prima, raschiandola rumorosamente sul pavimento. Rias poteva sentire che lui era quello che l’aveva chiamata. Sentiva il cerchio magico del contratto richiamarla dall’interno della sua tasca. La prima impressione che Rias ha avuto su di lui era che era magro. Beh, forse magro non era la parola adatta. Ad occhio poteva dire che la sua magrezza era quella di qualcuno che non mangiava a sufficienza, ma la poca carne che poteva vedere sotto i vestiti, tutti neri, sembrava essere ben muscolosa.

Il suo viso portava lo sguardo di qualcuno che si era appena ripreso da una lunga malattia. Quando Rias posò lo sguardo sul letto d’ospedale vicino al quale era seduto il ragazzo, vide una ragazza con i capelli castani lunghi che fuoriuscivano da una strana sorta di casco. Lei era anche più magra del suo evocatore.

‘Una malattia, forse?’ Rias pensò tra sé mentre osservava i due. ‘Una da cui lui ha recuperato e lei invece no? Questo spiegherebbe il motivo per cui sono stata convocata…’

“Tu chi sei?” il ragazzo farfugliò, suonando innervosito, ma senza mostrare reale paura. Rias sollevò un sopracciglio mentre il ragazzo si spostava frapponendosi tra lei e la ragazza sul letto. A questa vista non poté non sorridere un po’. Lui, ovviamente, aveva profonda cura di lei, se arrivava addirittura a proteggerla quando accadeva qualcosa di inaspettato. Se aveva ragione sul perché era stata convocata, doveva tenere a lei immensamente.

Ci vogliono sentimenti forti per essere in grado di convocare un diavolo di alta classe come lei.

"Buona sera," ha parlato educatamente, sorridendo nel tentativo di calmare il ragazzo. "Il mio nome è Rias Gremory. E io sono un diavolo."

*  Pausa *

Non ci volle tutto il tempo che immaginava per spiegare la sua situazione al ragazzo. Di solito era la parte più difficile di un accordo con un nuovo cliente convincerlo che era davvero un diavolo e che non voleva cibarsi delle loro anime.

Questo ovviamente valeva per la maggior parte delle volte, infatti c’erano occasioni in cui il desiderio del cliente era così forte da giustificare persino la perdita della sua vita. Tuttavia erano eventi rari, e la maggior parte delle volte i pagamenti erano qualcosa di più a buon mercato.

“Quindi sei un diavolo.” Sussurrò il ragazzo, respirando tranquillamente mentre osservava le nere fiamme del tuo potere della distruzione che ti ballavano tra le dita, scorrendoti nelle vene. Rias annuì, sorridendo dolcemente mentre lasciava scomparire la palla dell’annientamento. Nel tempo aveva capito che dare una piccola dimostrazione delle sue capacità, aiutava a convincere le persone. È stata la cosa migliore in quanto non aveva poi bisogno di rifarlo al secondo contratto, in quanto le persone che in genere ne facevano uno, poi generalmente trovano motivi per farne altri. “E puoi concedermi…” guardò la ragazza sul letto “… puoi esaudire desideri, giusto?”

“Si” Rias annuì incoraggiante.

“Ad un prezzo?” il ragazzo continuò a parlare, guardandola in maniera ambigua. Normalmente, questo era il punto in cui in cliente si innervosiva, cercando di rivendicare la propria anima o qualcosa del genere. Invece il suo evocatore sembrava pieno di speranza, come se pagare un qualunque prezzo fosse fin troppo facile pur di vedere il suo desiderio esaudito.

“Si” Rias annuì nuovamente. “Il prezzo varia a seconda del desiderio, ma se è in mio potere farlo accadere, lo farò.”

Ancora una volta, il ragazzo guardò la ragazza sul letto, e Rias sentì il cuore stringersi alla disperata nostalgia dei suoi lineamenti. È durato solo un momento però, e quando tornò a guardarla quasi trattenne il fiato.

Non c’era niente se non determinazione nel suo sguardo, una risoluzione così solida ed incrollabile che Rias non aveva alcun dubbio, qualsiasi fosse stato il presso, lui avrebbe pagato volentieri.

“Salvala” ordinò a Rias. “ed io ti darò tutto quello che chiedi”

Rias gli sorrise con espressione dolce ed incoraggiante. “Mi puoi dire esattamente qual è la situazione? Se è in mio potere, e se potrai pagare il prezzo, lo farò.”

Il ragazzo si irrigidì, e poi si affloscio, ricadendo sulla sedia sulla quale era seduto prima che arrivasse. I suoi occhi erano rivolti alla ragazza, anzi no, al casco che era sulla sua testa.

“Credo che dal momento che sei un diavolo, non conosci molto del mondo umano, vero?” chiese il ragazzo. E nonostante così non fosse, nonostante Rias amasse il mondo umano ed in particolare il Giappone, lo lasciò spiegare con i suoi tempi. “Quella cosa sulla sua testa” indicò il casco “si chiama NerveGear. E se proviamo a toglierlo lei morirà.”

“Cosa intendi?” Rias chiese, sorpresa dalla dichiarazione. Certo, gli esseri umani avevano creato cose strane di ogni tipo, ma addirittura un casco che ti uccide nel caso venisse tolto? Perché qualcuno dovrebbe inventare una cosa simile? Forse c'entrava qualche nemico della famiglia, che l’aveva costretta ad indossarlo? E da quanto tempo lo indossava? La ragazza era così magra… doveva averlo con se da un lungo periodo di tempo.

“Dovrebbe essere utilizzato per i giochi a realtà virtuale” il ragazzo continuò la sua spiegazione con una smorfia. “Ehm… sai cosa significa realtà virtuale, vero?” chiese goffamente, dandole modo di annuire solamente, piuttosto che offendersi per aver dato per scontato che non conoscesse una cosa così semplcie. “Beh, due anni fa, qualcuno, ha… ehm… sabotato un gioco, ed ha fatto in modo che esso avrebbe ucciso chiunque si togliesse il casco. Un sacco di persone sono rimaste intrappolate per un lungo periodo di tempo, ma di recente finalmente, la maggior parte di loro sono riuscite a liberarsi. Tuttavia, circa trecento persone intrappolate, non si sono svegliate. Nessuno sa cosa gli è successo o cosa è andato storto. Asu-” ha concluso di parlare a metà parola, dando a Rias uno sguardo cauto.

Rias era curiosa, ma riconobbe l’esitazione. C’erano un sacco di voci su diavoli che sono in grado di controllare le persone se conoscono il loro nome, tant’è che non erano poche le persone si mostrassero riluttanti a condividere quell’informazione, anche dopo aver convocato un diavolo più volte.

“Lei è una di loro.” Il ragazzo ha finalmente concluso. Le diede uno sguardo disperato. “Quindi?” ha continuato. “Puoi farlo? Puoi togliere il NerveGear dalla sua testa senza ucciderla?”

"Hmm," Rias pensava, considerando la richiesta. Aveva bisogno di un po’ più di informazioni per essere sicura, ma probabilmente ... "Come li uccide?"

"La batteria", ha spiegato indicando la parte posteriore dell’ingombrante casco. "Ha un gruppo di continuità sempre carico. Quando li hanno sabotati, hanno fatto in modo tale che quel gruppo di continuità avrebbe rilasciato un impulso EMP distruggendolo se tolto."

"Capisco," Rias annuì, prendendo in considerazione la richiesta. Per un momento, pensò di utilizzare il suo primo alfiere, Gasper, ma lei represse una smorfia e si rese conto che non avrebbe funzionato. Certo, la Forbidden Balor View avrebbe potuto fermare la macchina il tempo necessario a farla rimuovere, ma dal momento che il mezzo vampiro ancora non riusciva a controllare il suo potere, le cose sarebbero potute andare male nel caso ne avesse perso il controllo. “Il casco puo essere manomesso?"

"No", il ragazzo scosse immediatamente la testa. "È stato provato prima dalle autorità e tutte le volte non è finita bene"

"Hmmm," Rias ronzava, scartando tra se e se l’opzione di vaporizzare il casco. Il potere della distruzione avrebbe annichilito tutto ciò con cui fosse venuto in contatto, ma non c'era alcuna garanzia che sarebbe stata in grado di distruggerla completamente prima che i sistemi di difesa si fossero attivati.

'Forse sto facendo tutto nel modo sbagliato,' Pensò il diavolo, tornando con la mente agli altri membri della sua nobiltà.

"Cosa fai?" chiese il ragazzo vedendo un cerchio rosso brillante di fronte a Rias. Lei gli rivolse un sorriso rassicurante.

"Sto consultando un collega diavolo", lo rassicurò, concentrandosi sulla sua convocazione. Con un lampo, non erano più solo in tre nella stanza.

"R-Rias-sama?" Asia Argento rimase a bocca aperta mentre si guardava intorno con confusione e nervosismo. "C-cosa sta succedendo? Dove sono?"

"Va tutto bene, l'Asia," Rias sorrise alla ex suora, ora diavolo. "Ho solo bisogno di farti una domanda sul tuo Sacred Gear ..."

* Pausa *

"Sei sicura che funzionerà?" chiese il ragazzo ad alta voce, combattuto tra speranza e disperazione.

"Sì," Asia ha dichiarato, annuendo con enfasi al ragazzo. "Ho usato il mio Sacred Gear per casi simili prima, quando ancora," si interruppe, senza dubbio ricordando il suo tempo come Santa fanciulla, prima che la chiesa la rinnegasse. "Beh, prima".

"Funzionerà” Rias annuì, sorridendo per rassicurare il ragazzo. Per ancora un momento rimase teso, prima di sospirare e crollare nuovamente sulla sedia. Quasi si sentì male quando ha continuato. "Ma prima di salvarla, dobbiamo discutere il prezzo."

Era stata convocata qui come un diavolo, per fare il lavoro di un diavolo. Anche se si simpatizzava per il ragazzo, anche se si trattava di qualcosa che non le sarebbe dispiaciuto fare, era ancora necessario che riscuotesse una qualche forma di pagamento.

"Nome” Il ragazzo parlò chiaramente, fissandola con intensità negli occhi. Rias annuì, felice di vedere la sua determinazione.

“Un momento," gli disse, tirando fuori il suo cellulare. Il ragazzo rimase confuso quando vide un diavolo con un dispositivo così… umano. "Devo solo caricare i dati sulla mia app ..."

"Avete  un’app per questo genere di cose?" mormorò il ragazzo, fissando Rias che  giocherellava con il suo telefono.

"Anche io ero sorpresa," disse Asia, sorridendo timidamente. "Sono ancora un nuovo diavolo, quindi è stato davvero sorprendente quando l’ho visto la prima volta."

"Il nostro mondo cerca di essere progressivo per questo genere di cose", ha informato entrambi Rias, mentre digitava il desiderio. "Con questo, possiamo garantire che noi diavoli veniamo sempre ripagati adeguatamente per i nostri servizi”

"Questo è così surreale," mormorò il ragazzo, continuando a fissarla. Rias finì di inserire il desiderio nell’app, colpendo poi il pulsante di invio.

La risposta arrivò appena un secondo dopo, facendo sollevare un sopracciglio al demone per la sorpresa.

"Questo è ...» mormorò, prima di scuotere la testa sorpresa. "Ancora un attimo, per favore". Il ragazzo continuava a guardarla, iniziando a innervosirsi, mentre lei inseriva nuovamente il desiderio. Quando venne fuori la stessa risposta lei strinse le labbra.

"Che cos'è?" chiese il ragazzo, sporgendosi in avanti mentre la guardava da vicino. "Qual è il prezzo? Non importa cosa sia, io pagherò ..."

"Il prezzo," Rias iniziò, abbassando il suo telefono per dare al ragazzo uno sguardo serio. "Il prezzo è che tu venga reincarnato come diavolo e ti unisca alla mia nobiltà."

"Nobiltà?" ripeté il ragazzo, la testa piegata di lato in confusione, ovviamente non capiva quello che stava dicendo.

"Ah," Asia apparve stordita mentre guardava la sua padrona. "Questo significa…"

Come il diavolo che più recentemente era stato reincarnato, lei si prese la briga di parlare con l’evocatore, mentre Rias continuava a tenere le labbra strette, studiandolo. Aveva sentito parlare di prezzi come questo. Non era neanche troppo raro in realtà. Del resto non tutte le persone avevano lo stesso valore, ed il prezzo per alcuni di loro poteva essere diverso che per altri anche desiderando la stessa cosa. A volte, per servire sotto il diavolo che concedeva il desiderio, l’evocatore era in possesso di grandi abilità, o anche un qualche talento specifico o una Sacred Gear. Se qualcuno del genere, che aveva effettivamente qualcosa di speciale avesse espresso un desiderio di una cera grandezza, unirsi alla nobiltà del diavolo convocato era il miglior prezzo per loro.

Il problema reale era che davvero non avvertiva nulla provenire dal ragazzo. Anche mentre lo studiava, non avvertiva la presenza di nessuna Sacred Gear, nessuna capacità segreta o abilità speciale. Era solo un ragazzo magro, uno che probabilmente aveva attraversato le stesse sfortunate circostanze della ragazza stesa sul letto. Era improbabile che avesse fatto qualcosa di eroico o avuto un grande potere nascosto.

Eppure, nonostante questo, il prezzo era scritto a chiare lettere. Non era impossibile adempiere alla richiesta, aveva i pezzi del male necessari ed anche dopo la reincarnazione di Ise, gli erano rimasti ancora due pedoni. Nel caso più improbabile che ci fosse davvero un potere sopito nel ragazzo, aveva anche una torre ed un alfiere.

Rias si ritrovò incuriosita. Che cosa aveva reso il ragazzo abbastanza unico da renderlo degno di diventare un diavolo sotto di lei?

“Detto tutto?” chiese infine ad Asia, che si era fermata nella sua spiegazione di cosa un titolo nobiliare fosse. “Conosci il prezzo ora, sei ancora disposto a pagarlo?”

“Ah” Asia intervenne ancora, mettendo le mani davanti a lei seriamente. “Non è poi così male signor Cliente! Rias-sama è molto gentile e lei si è presa davvero molto cura di me da quando sono diventata anche io un diavolo!”

Il ragazzo la guardò, il conflitto evidente nei suoi occhi. E poi guardò la ragazza nel letto ancora una volta. Il conflitto scomparve.

“Fallo.” Le disse, tornando a fissarla con sguardo risoluto. “Non mi importa se sei la persona più gentile del mondo o la più crudele. Lo farò. Anche se devo servirti per sempre, questo è un prezzo basso da pagare per salvarla.”

“Che spirito risoluto!” Rias gli sorrise. Anche se non avesse dimostrato alcuna caratterista importante, il suo atteggiamento gli fece guadagnare la sua approvazione. Era un uomo che era disposto a seguire i suoi ideali, che aveva abbastanza cura degli altri da mettere se stesso a rischio. Qualcuno con un atteggiamento del genere, che si preoccupava così tanto, sarebbe stato un ottimo acquisto alla sua nobiltà! Avrebbe nel peggiore dei casi trovato qualcuno che lo addestrasse più in là nel tempo, o aiutarlo a sviluppare le competenze necessarie per combattere  nei Raiting Games. “Come ti chiami, tu che presto servirai nella mia nobiltà?”

“Ki..” il ragazzo abbassò un attimo lo sguardo, raggiungendo una qualche conclusione. “Kirito.”

“Bene allora, Kirito” lo salutò gentilmente, nonostante fosse già a conoscenza del fatto che quello non fosse il suo vero nome. “Iniziamo con l’esaudire il tuo desiderio.”

Dopo così tanti negoziati e tanta confusione, e dopo la drammatica rivelazione del prezzo, il compito in sé duro quasi troppo poco. Finì senza quasi aver tempo di incominciare. Con il Twilight Healing di Asia, anche il danno di un EMP era stato guarito in una questione di secondi, lasciando a Rias unicamente il tempo di poggiare il casco sul tavolo.

"Ki ... ri ... a ... kun?" le labbra della ragazza si mossero, ed anche con il suo udito da diavolo, Rias fu a malapena in grado di sentirla. Kirito, che era ancora accanto a lei, singhiozzò, e Rias vide delle lacrime cadere sulla coperta sotto di lui.

“Asuna” sussurrò. Come se richiesto dalle sue parole, Asuna apri gli occhi.

“Kirito-kun, sei davvero tu?” sussurrò, sbattendo le palpebre mentre anche i suoi occhi iniziavano ad annebbiarsi di lacrime. “Non sto sognando… vero?”

“È finita Asuna” Kirito parlò, mentre Asuna allungava una delle sue braccia sottili e tramanti verso di lui. “È finita, sei finalmente libera…”

“Andiamo a chiamare un medico Asia” disse Rias alla bionda. Gli occhi della ex-suora stavano cominciando ad inumidirsi di fronte alla scena toccante, e anche Rias cominciava a cedere mentre li osservava. Augurando buona fortuna alla ragazza, Rias lasciò i due alla loro riconciliazione.  

* Pausa *

“Sei pronto dunque, Kirito?” Rias chiese al ragazzo in nero. C’era voluta quasi un’ora prima che avesse la possibilità di parlare da solo con lui. Aveva fatto tornare Asia indietro qualche tempo fa, e da allora aveva aspettato pazientemente che medici ed infermieri eccitati, e poi molti uomini e donne in abiti costosi, si susseguissero nella stanza. Aveva guardato con perplessa curiosità quando apparvero due agenti di polizia ed arrestarono uno degli uomini in abiti costosi, trascinandolo fuori dall’ospedale. Di fronte a quella scena, Kirito sembro particolarmente soddisfatto per qualche motivo.

“Si” il ragazzo in nero disse soddisfatto. Sembrava così in pace che Rias non poteva che essere felice che presto sarebbe stato un suo servitore. Era il modo di fare dei Gremory quello di far tesoro della loro nobiltà, come se fossero membri effettivi della famiglia, e questo voleva dire che presto avrebbe guadagnato un nuovo fratellino. “Grazie, Gremory-san. Dopo quello che hai fatto, sarò contento di servirti per sempre.”

“Sono contenta” gli disse, facendo apparire una delle sue pedine rimanenti. Lentamente l’avvicino al petto di Kirito. “Bene, allora Kirito-kun, benvenuto nella mia nobiltà.”

* Pausa *

“Ara, Ara” Akeno si copriva la bocca con una mano mentre versava il the. Rias diede alla sua regina uno sguardo curioso, alzando gli occhi dal lavoro d’ufficio di fronte a lei. “Quindi, quando avremo l’occasione di vedere il nuovo membro del club, Buchou?”

Erano passati due giorni da quando Rias aveva accolto il suo ultimo pedone, e finora aveva affrontato più problemi di quanti se ne aspettasse. Aveva fatto richiesta perché Kirito, o Kirigaya Kazuto, che era il suo vero nome, si trasferisse all’accademia Kuoh in modo da poter essere in contatto con il resto della sua nobiltà, ma nonostante lui fosse d’accordo, si stava rivelando abbastanza difficile sbrigare le pratiche burocratiche.

 Per qualche ragione, le persone che gestivano il suo attuale liceo erano riluttanti a lasciarlo trasferire. Il lavoro d’ufficio iniziale era stato respinto e Rias si era dovuta recare personalmente alla scuola, usando un po’ della sua magia da diavolo perché le pratiche venissero accettate. Un ritardo del genere era molto insolito, e la cosa aveva fatto aggrottare la fronte a Rias.

“Presto Akeno” Rias rispose alla sua regina. “Kirito-kun dovrebbe trasferirsi la settimana prossima.”

“Non vedo l’ora di incontrarlo.” Akeno sorrise. “È così romantico che abbia usato il suo desiderio per salvare la sua ragazza. Mi piacerebbe vedere un gentiluomo del genere più da vicino…”

“Anche io sono interessato ad incontrare il nostro nuovo compagno.” Kiba sorrise, sorseggiando il suo the. “Da quello che hai detto di lui, sembra uno splendido gentiluomo.”

“…Meglio del pervertito.” Koneko ha aggiunto mentre continuava a mangiare i suoi soliti spuntini.

“Chi è meglio di chi?” Issei intervenne non appena attraversò la porta, cogliendo solo l’ultima parte della conversazione. Dal momento che ancora non aveva alcun potere demoniaco da utilizzare per il cerchio di evocazione, era sempre l’ultimo a raggiungere la sala del club.

“Ara?” Akeno mise una mano sulla guancia fingendo sorpresa. “Non te l’ha detto nessuno, Ise-kun?”

“Dirmi cosa?” chiese il ragazzo, grattandosi la guancia in confusione.

“Così sembra…” Rias sorrise, iniziando a spiegare, solo per fermarsi nel momento in cui a sopresa, comparve un cerchio di evocazione sotto di lei.

“Ancora?” Akeno fece schioccare la lingua e Rias ha condiviso la sorpresa della sua regina. Perché ricevesse due evocazioni in così poco tempo… Chi altro potrebbe avere un desiderio che richiederebbe un diavolo d’alta classe?

Nonostante la sua confusione, Rias si alzò, permettendo alla convocazione di portarla via. La sua confusione raddoppio quando si trovò nuovamente in ospedale. No, non solo in ospedale: lo stesso ospedale e la stessa camera dell’ultima volta che era stata convocata!

“Tu” una voce femminile roca si fece strada tra i suoi pensieri. In essa avversi accusa, ostilità e solo in ritardo che era diretta a lei. “Tu sei il diavolo, non è vero? Quello che fatto un accordo con il mio Kirito-kun?”

“Io?” Rias si trovò onestamente scoraggiata davanti all’accusa malcelata, prima di riconoscere chi stesse parlando. “Ah, Asuna, non è vero?”

“Si” Asuna annuì debolmente. Rias osservò con attenzione la ragazza. Lei era poggiata in maniera tale che potesse stare seduta sul letto e le sue braccia sottili erano incrociate di fronte a lei. Nonostante il fatto che stesse tremando dallo sforzo, una mano stringeva saldamente il volantino da convocazione. “Penso di ricordarmi di te da quella notte, ma tu sei lei giusto? Il diavolo con cui ha fatto un contratto.”

“Si” ammesse Rias, ancora incerta sulla situazione. “Sono Rias Gremory, il diavolo che ha fatto un contratto con Kirito-kun” Lei esitò mentre gli occhi della ragazza si socchiusero a senti pronunciare quel soprannome. “Ma come fai a saperlo? Non dovresti essere a conoscenza delle transizioni dei diavoli…”

“Me l’ha detto.” Asuna la interruppe, prima di tossire. Le deboli mani della ragazza tentarono di afferrare una tazza d’acqua dal suo capezzale, e nonostante l’ostilità che le aveva dimostrato, Rias si avvicinò rapidamente per aiutarla. Rias non poteva evitarlo, vedendo quando debole fosse la povera ragazza.  Avrebbe probabilmente impiegato un po’ di tempo per recuperare la forza perduta, ed anche allora sarebbe probabilmente rimasta magra come il suo servo fino a che non avesse avuto il tempo di recuperare tutto il peso perduto. “La scorsa notte, quando ho chiesto come mi ha salvata, mi ha detto tutto.” Asuna si fermò e nonostante la sua evidente antipatia per Rias, mormorò un veloce “grazie”, dopo aver finito un sorso d’acqua.

“I Diavoli non dovrebbero parlare di questo genere di cose con le persone che non sono coinvolte.” Rias sospirò tra se. “Dovrò rimproverarlo per questo.”

“Persone non coinvolte?” Asuna si accigliò nuovamente, fissando Rias. Il diavolo vide i suoi occhi scivolare verso il basso, prima di tornare a fissarla con il suo cipiglio raddoppiato. Rias si chiese per un attimo il perché la ragazza avesse iniziato a fissarla.

Aspetta, non stava fissando lei, stava fissando lei sue…

Ah, questo spiegherebbe tutto. Anche Ise spesso le fissava i seni, ma Rias era abbastanza sicura che la ragione per cui lo stesse facendo Asuna fosse totalmente diversa.

“Asuna-san.” Rias iniziò con tono rassicurante, sorridendo alla ragazza. “Non c’è niente di cui tu ti debba preoccupare. Anche se lui è il mio servo, ciò non significa che Kirito ha alcun obbligo verso di me in quel modo.” Eppure, nonostante il possibile equivoco, Rias si ritrovò a sorridere. Quei due, il suo servo e la ragazza che aveva salvato, erano così adorabili insieme! “Prometto che non interferirò nel vostro rapporto.” Il viso di Asuna arrossì alla parola ‘rapporto’. “Non è raro che diavoli ed esseri umano si frequentino, quindi non ci sarà alcun motivo perché voi due…”

“Non è questo che mi preoccupa!” Asuna la interruppe, suonando sia imbarazzata che arrabbiata. “Kirito-kun è mio marito e so che non mi tradirebbe.”

“Marito?” Rias sbatte le palpebre, sorpresa dal titolo. Quei due erano già sposati? Dovevano amarsi davvero profondamente per sposarci così giovani! Rias decise in quel momento di fare tutto il possibile per sostenere la relazione del suo più giovane pedone. Era così romantico! “Complimenti!”

“Grazie” Asuna borbottò imbronciata di nuovo, arrossendo all’evidente incoraggiamento. Strinse le labbra strettamente per un momento, porgendo poi il contratto che ancora stringeva in mano. “Tu esaudisci i desideri, giusto?”

“Oh” Rias si raddrizzò, comprendendo. Così l’altra ragazza non l’aveva chiamata solo per un confronto sul suo fidanzato, anzi marito. “Così vuoi fare un contratto?”

Rias pensò ad una dozzina di cose che la ragazza avrebbe potuto desiderare. Forse voleva riguadagnare la sua salute, in modo che potesse tornare dal marito in breve tempo?

“Si” Asuna annuì a se stessa, prima di incontrare direttamente gli occhi di Rias. “Vorrei restare al fianco di Kirito-kun per sempre.”

“Questo…” Rias fu sorpresa dal desiderio. Era così semplice che non poteva fare a meno di sbattere le palpebre. Non era raro che i diavoli ricevessero quel tipo di desiderio dalle giovani ragazze. Purtoppo, qualcosa di così ampio e non specifico aveva in genere un prezzo che non poteva essere pagato. “Beh, un momento per favore…”

“Così i diavoli utilizzano davvero app per il telefono…” mormorò Asuna, sembrando incredula come la volta in cui Kirito gliene parlò tempo prima. Rias non poté non sorridere alla sua espressione. È stata davvero una delle sue gioie segrete vedere la meraviglia negli occhi delle persone quando usavano l’app per trovare i prezzi adeguati.

“Il prezzo del tuo desiderio è…” Rias si interruppe, socchiudendo gli occhi mentre fissava la risposta del telefono.

Di nuovo. Anche in questo caso la risposta era che lei servisse nella sua nobiltà.

Non solo una volta, ma due. Questa ragazza non aveva poteri speciali, non aveva una Sacred Gear, non aveva capacità degne di nota che Rias potesse vedere, tranne forse l’esperienza di aver attraversato qualcosa di spiacevole. Ed ancora una volta, nonostante questo, era stata ritenuta degna dell’incarnazione.

‘Una volta sarebbe potuto essere un incidente’ Pensò Rias ‘Ma la seconda? Per di più da parte di persone così collegate tra loro. Cosa sta succedendo qui?’

“Il prezzo?” Asuna chiese, stringendo gli occhi con sospetto.

“Il prezzo…” Rias ha iniziato, prima di decidere che una cosa del genere non poteva essere solo una coincidenza. Ci doveva essere una ragione se aveva incontrato i due. Ci doveva essere una ragione se l’esatto numero di pedoni che le erano rimasti poteva coprire questa situazione. “Il prezzo è che tu ti unisca a Kirito nella mia nobiltà.”

Lo sguardo di Asuna non era sorpreso o confuso. Rias avrebbe potuto classificarlo come ‘trionfante’.

"Perfetto", la ragazza costretta a letto dichiarò ferocemente.

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AAA: Cerco beat

  
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