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Autore: scarlett_midori    16/05/2016    0 recensioni
Cosa accade se i presenti ad una tranquilla cena si ritrovano tutti innamorati del Sommo Stregone a causa di una pozione?
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Catarina Loss, Clarissa, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Cuscino, scelgo te!» esclamò Simon, dopo aver lanciato per la seconda volta lo stesso cuscino di piume, che in precedenza se ne stava tanto tranquillo sul divano.
A quel punto, Magnus aveva smesso di rincorrere Jace, Izzy e Simon e si era seduto, osservando la scena con aria sconfortata. 
La pozione non aveva avuto esattamente il risultato sperato, anzi. Lo Stregone si era ritrovato con una casa piena di ragazzino che saltellavano a destra e a manca, professando il loro "amore" per Magnus...
Amore, certo. 
Alla fine, Alec gli aveva ordinato di non muoversi per evitare ulteriori incidenti e poi si era messo a rincorrere gli altri, con la speranza di fermarli. E, mentre cercava di prendere l'ennesimo vaso dalle mani del parabatai, la sorella saltò addosso a Simon ed entrambi si ritrovarono a terra.
Alec riuscì a salvare il vaso, ma l'ex vampiro finì legato e appeso ad un gancio alla parete.
«Non vale, voi siete addestrati da molti più anni, non potete trattarmi così! Maaaaaaagnus, aiutami, ti prego. Sei il mio amato, dovresti salvarmi da tutto questo» si lamentava Simon.
«Non credo mi vada, Seamus. Sono stanco, arrabbiato e se vedo un altro mobile della mia casa graffiato, disintegro qualcuno. Vi spedirò in Perù così non potrò più venire a prendervi!» 
«Ma-Maaaaaagnus.»
In qualche modo, nel frattempo, Alexander era riuscito a separare la sorella da Jace e a far cessare il combattimento per un po'.
«Ora basta, vi state rendendo ridicoli» disse il ragazzo più grande, «smettete di comportarvi da bambini e datemi ascolto.»
«Non possiamo, tu sei il nostro nemico numero uno! Aspettiamo un ordine da parte del Sommo, Bellissimo, Splendente Stregone Magnus Bane per farti fuori» spiegò Jace con una certa precisione nel descrivere Magnus.
Alexander alzò gli occhi al cielo e sperò solo che Catarina giungesse al più presto, per salvare tutti da quell'inferno. E pensare che c'era davvero stato all'inferno, ma il loft, quella sera, era cento volte peggio.
«Vogliamo rimandare omicidi e combattimenti, che ne dite, ragazzi? Perché non riposate, adesso?» propose lo Shadowhunter.
Izzy si divincolò dalle braccia del fratello che cercavano di tenerla ferma, si alzò ed esclamò a gran voce: «Mai e poi mai riposerò, non prima di aver salvato da tutti voi il mio più grande amore!»
Saltò sul divano, ignorando il commento di Magnus: "Il divano no!" e si precipitò da lui.
«Sposami, Stregone. Andremo via da qui insieme, fuggiremo lontano, fino ai confini del mondo.»
La proposta non fu apprezzata molto da Jace, che corse fin dall'amato e si inginocchiò al suo cospetto.
«No, sposa me! I ragazzi sono migliori e più interessanti, non è vero?»
«E allora me, me!» esclamò Simon, ancora legato e appeso all'attaccapanni.
«Perché non me, allora?»
Catarina era appena entrata dalla porta che aveva colpito il naso di Lewis, essendo lui dietro di essa.
«Scusa, scusa» disse con tono gentile, dopo essersi accorta della sua presenza.
«Simon, che ci fai appeso e legato come un salame?» chiese Clary, decisamente confusa.
«Isabelle...» rispose lui, con tono lamentoso.
Nel frattempo, Catarina aveva richiuso la porta di ingresso e si era avvicinata all'amico e agli Shadowhunters inginocchiati al suo cospetto.
«Allora?» chiese e Magnus seppe già di diversi aspettare uno sguardo pieno di rimprovero. 
«Hai qualcosa da dirmi?»
«Ti prego, liberami da questi mostriciattoli e ti offrirò la cena per un mese!»
«Facciamo due» rispose la Stregona e fece qualche passo indietro, finché non raggiunse la sua borsa, nella quale aveva l'antidoto.
«Catarina, al risveglio ricorderanno quanto successo?» chiese Clary, dopo aver slegato il miglior amico.
«No, i ricordi riaffioreranno completamente solo dopo qualche ora. Magnus, avrai abbastanza tempo per cambiare identità e universo.»
«Che spiritosa...» Lo Stregone si alzò, ma subito Jace e Izzy si avvinghiarono ai suoi polpacci, volendo trattenerlo.
«Non andare, non combatteremo, ti ameremo unicamente e tutti insieme.»
«No, grazie, credo di star bene così» annunciò Magnus e dopo essersi liberato degli Shadowhunters, bloccò con la magia loro e anche Simon.
«E questo non potevi farlo prima, Magnus?» domandò Alec, ancora più contrariato.
«Già, avrei potuto. Ma mi stavo divertendo troppo.»

*~*~*

La pozione creata da Catarina funzionò benissimo e Isabelle, Jace e Simon caddero addormentati sul divano per un'ora. La pozione d'amore era troppo forte per aspettare che l'effetto svanisse da solo, ci sarebbero potuti volere giorni.
Nel frattempo, Magnus aveva dato una pulita alla casa e l'aveva sistemata, facendola tornare all'antico splendere. 
Clary e Alec erano sulle poltrone, stanchi e mezzi addormentati.
«Mi spieghi che hai combinato?» chiese la Stregona, dopo essersi liberato anche del più piccolo residuo di pozione d'amore.
«Una piccola vendetta, diciamo. Quando Simon si era avvicinato al tavolo, sapevo avrebbe combinato qualcosa, quindi ho fatto cadere una piccola goccia del mio sangue nella pozione... In tal modo, quando ha versato la pozione, lui e gli altri ne sono stati vittime. Fortuna che Clary era fuori con te.»
Catarina rise, poi scosse la testa ed alzò gli occhi al cielo.
«Immagino avranno imparato che non si deve criticare il lavoro di uno Stregone come me!»
«Noi tutti dovremmo inchinarci alla tua grandezza, Magnus Bane» commentò Catarina, divertita. 
«Ma non farlo più, intesi?»
«Oh, certo» disse, ma la Stregona poté cogliere uno strano luccichio perverso in quegli occhi felini. Sarebbe sempre rimasto il solito bambino!

Alla fine, quando tutti si svegliarono, gli occhi viola erano spariti. Catarina controllò comunque il loro stato di salute e dopo furono tutti liberi di andare via. Erano confusi ed assonnati, quindi non furono un vero problema. I casini ci sarebbero stati non appena ognuno di loro avesse riacquistato la memoria. 
Quando tutti furono via, Magnus prese Alec tra le braccia. Si era addormentato sulla poltrona, così lo portò in camera e, una volta steso sul letto, lo coprì con le lenzuola. 
«Devi farti perdonare comunque, Bane. Non credere di cavartela così» sussurrò il Nephilim, prima di riaddormentarsi.
Magnus rise e poi gli baciò la fronte: si sarebbe fatto perdonare sicuramente.

   
 
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