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Autore: moni93    17/05/2016    2 recensioni
Riflettendo su me stessa e ciò che mi caratterizza, non solo in quanto "me" ma anche in quanto essere umano, non posso che paragonarmi agli elementi della natura. O, forse, è più corretto dire che gli elementi stessi fanno parte di me, rendendomi ciò che sono. Fuoco, terra, acqua e aria... faranno realmente parte di me o sono semplicemente un'illusione?
Essendo umana, in me non potranno mai albergare unicamente le loro qualità, dunque, chi sono in realtà?
Purtroppo le mie parole sono semplici e, probabilmente, non riescono ad esprimere bene il turbamento del mio cuore. Tuttavia, ho voluto tentare. In qualche modo la tempesta si è così placata, perchè ha trovato conforto tra il nero dell'inchiostro e il bianco del foglio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ESSERE

 

Se il fuoco brucia ogni cosa

che incontra sul suo cammino.

Se la terra ha radici profonde

da cui nulla vengono smosse.

Se l’acqua crea il suo destino

attraverso la dura roccia.

Se l’aria è libera, leggera

eppure capace di tramutarsi in tempesta.

Se tutto ciò vive in me

e allo stesso tempo così non è

io cosa sono?

Le mie fiamme feriscono

la mia pelle, più che i miei nemici.

I miei germogli sono ormai cresciuti

eppure perseverano nella loro fragilità.

Le mie onde s’infrangono sugli scogli

ma, temerarie, resistono a chi tenta di spezzarle.

Il mio vento sembra non raggiungere mai il cielo

tuttavia grida sempre più acuto

disperato.

Non riesce a trovare alcuna via di fuga.

Per quanto si disperino

per quanto essi graffino le pareti del cuore,

nessuno dei miei elementi ha la forza per vincere.

I pensieri si accavallano

senza trovare conforto.

Alla fine, il mio spirito s’invola

lontano,

fugge via.

Mentre la mia mente si fa pesante

cede alle tenebre,

al sonno della ragione.

Io cosa sono?

Solo

me stessa.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

 

Buonasera a tutti. =)

Dopo tanto tempo mi cimento nuovamente con le poesie. Se qualcuno mi avesse detto, qualche anno fa, che avrei scritto poesie di mia iniziativa, gli avrei indicato il più vicino manicomio (anche se, probabilmente, l’avrei indirizzato verso l’acquario, date le mie innate doti in geografia).

Comunque, tornado al mio scritto, questa poesia ha visto la luce qualche mese fa, in un periodo piuttosto cupo. Mi erano capitate tante cose spiacevoli e avevo avuto da ridire con una delle persone a cui tengo di più al mondo, la quale mi aveva accusata di non essere più quella di un tempo. Scrissi queste righe di getto e le abbandonai nei meandri del mio cellulare, dimenticandomene. Fino a stasera, quando, mentre cercavo tra le note del mio cellulare qualche appunto di una mia fic, ho trovato questa poesia. Mi sono detta “Perchè non metterla sul pc?”. Una volta fatto, mi è sorto spontaneo darle qualche aggiustatina e, quello che vedete, è il lavoro finale.

Mi sembra dannatamente semplice e sciocca, eppure ho ugualmente scelto di pubblicarla. Forse l’ho fatto per mero sfogo, per permettere ai miei pensieri di fluire definitivamente via da me. Spero, tuttavia, che qualcuno possa apprezzare le mie parole e, chissà?, magari trovare un po’ di conforto. Spero sempre che le mie opere possano in qualche modo rimanere nel cuore delle persone, anche solo per pochi minuti. ^-^

Per chi si chiedesse cosa rappresentano i vari elementi, preferisco lasciare che sia il lettore a deciderlo. Sono infatti convinta che ogni poesia vada letta non solo come l’ha concepita l’autore, ma anche e soprattutto come la percepisce il lettore. Tuttavia, per i curiosi (se ce ne sono e sono giunti a leggere sino a qui xD), vi dirò in breve la mia “analisi del testo”.

Il fuoco rappresenta il mio spirito, che trova particolare espressione nella mia loquacità. Sebbene dovrebbe essere un’arma per esprimermi e ferire chi tenta di aggredirmi, ha provocato dolore più a me stessa che agli altri, dato che (in quel sopracitato periodo poco felice) una certa persona ha detto di non sopportare le mie parole e mi ha anzi accusata di essere io l’aggressore, e non l’aggredita.

La terra rappresenta le mie convinzioni, i miei valori che credo di seguire e che tento di condividere con gli altri, come fossero radici che si allungano sempre più. Tuttavia, proprio a causa di quelle parole rivoltemi, ho seriamente pensato di aver perso la strada, di non saper più distinguere cosa fosse giusto e cosa, invece, sbagliato.

L’acqua rappresenta la mia mente, che ostinata vuole farsi strada tra le difficoltà della vita, ma che spesso ne viene invece schiacciata, infranta.

L’aria, infine, rappresenta il mio cuore. È la parte di me che vorrebbe fuggire via, andare in un luogo dove non esistono i pensieri e in cui posso essere me stessa senza più paure.

Vi ringrazio di cuore per aver letto la mia poesia, mi auguro che possa aver rappresentato per voi un momento di piacevole lettura, nonostante la sua semplicità. Se voleste lasciarmi un commento a riguardo ve ne sarei davvero grata, ma, in ogni caso, mi reputo già felice di aver ricevuto la vostra attenzione.

Un abbraccio a tutti e buonanotte!

 

Moni =)

 

PS: L’immagine in figura è un’incisione di Goya, intitolata “Il sonno della ragione genera mostri”. È un’opera che mi ha sempre affascinato moltissimo, e l’ho trovata azzeccata per questo mio lavoro, in quanto la mia poesia esprime il medesimo concetto. Quando non si pensa lucidamente, ma ci si lascia trasportare dallo sconforto, non possono che nascere chimere orribili. Anche se, quelle raffigurate da Goya, mi piacciono molto! xD *donna che ama corvi, topolini, pipistrelli and Co, a rapporto!*

   
 
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