Nella disperazione quelle mani stringevano la presa attorno a quel collo; no, non poteva essere vero, non voleva crederlo. Otome, la sua preziosa Otome non poteva non esserci più, non voleva crederci; eppure qualcosa in lui risuonò come un campanellino, una piccola consapevolezza.
 
   Le parole di Setsura erano state come una pugnalata al cuore, così dura e dolorosa, quel “ti amo” sussurrato per riportare un messaggio dimenticato fu come miele e fiele.
 
   La presa venne mollata e quegli occhi d’oro puro dalla sclera nera, così luminosi nel buio, riacquistarono il loro colore naturale; un forte calore divampò al centro del petto del Secondo, un calore doloroso eppure così dolce, fatto di mille ricordi che in un secondo lo avvolsero come un caldo abbraccio. Solo allora le lacrime cominciarono a scorrere calde, inesorabili.
   Tirato dolcemente da Setsura verso di lei, Rihan pianse; le sua urla riempirono l’aria, urla colme di tristezza.











   Angolo delle Cazzate: In attesa del prossimo capitolo de "Le Note dello Shamisen", scrivo questa piccola flash sperando che vi piaccia; buona lettura e alla prossima!