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Autore: Tactolien    18/05/2016    2 recensioni
Questa storia è ambientata dopo L'Ultimo Guardiano. Inizia con un matrimonio particolare e spero di portarla avanti fino in fondo. Dopo Una pagina di Diario e Il Sigillo di Scilla ecco questa nuova storia, magari un po' assurda, che spero possa piacervi
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Che… che succede?”. Si guardò intorno preoccupata Spinella, ritrovandosi in uno spazio completamente vuoto e bianco.
“C’è nessuno?!”.
Era immenso, la sua voce faceva l’eco. Si accorse della sua mano, ancora chiusa in pugno con la sensazione di stringere qualcosa.
Sobbalzò: “Artemis!”.
Vero. Stava cadendo. Stavano cadendo.
Era morta e ora si trovava nell’aldilà?.
Sospirò avvilita. Aveva fallito e ora anche Artemis era morto. Ma d’altronde cosa credeva di fare buttandosi in quel modo?. Se l’era proprio andata a cercare.
Accennò un sorriso. Tutto sommato doveva ritenersi fortunata: aveva vissuto moltissime avventure, salvato il Popolo dozzine di volte e rischiato la vita; poi si era trasferita ad Avalon, che era considerato un onore invidiabile da tutti. Quali altri agenti LEP Ricog potevano dire altrettanto?.
Doveva capitare prima o poi. Si disse. Non si può vincere sempre.
Ma se quello era l’aldilà… dov’erano sua madre Coral Tappo, il Comandante Tubero e Amaro?. Era forse destinata a rimanere sola in quel vuoto bianco per sempre?.
“Non temere, mia cara”. Echeggiò una voce di donna alle sue spalle.
L’elfa si voltò. Una figura apparve dal bianco, e subito quell’ultimo si trasformò in un corridoio del palazzo reale, tappezzato di vetrate. Spinella vide subito che mostravano eventi del suo passato.
La figura s’avvicinò, i suoi contorni andarono a definirsi del tutto.
Una bellissima Fata più alta di lei, dalle orecchie a punta, lunghi capelli bianchi ornati di fiori ed enormi ali castane sulla schiena.
Spinella la riconobbe subito: la Regina Mad.
“Quindi sono… veramente morta”.
L’altra sorrise benevola: “No, Spinella Tappo. Questo è solo un limbo in cui ho racchiuso la mia anima, in attesa di quella giusta”.
“Quella giusta?”.
La Fata Regina tornò a parlare: “Sei stata molto coraggiosa a far quello che hai fatto. Sei sempre pronta a mettere in gioco la tua vita pur di salvare le persone che ami, e anche quelle che non conosci. Ma tutto questo sarebbe stato inutile se non fosse successo qualcos’altro”.
“Qualcos’altro? Che intende?”.
“Dei sentimenti che tutti i tuoi amici provano per te; inclusi quelli dei tuoi nuovi colleghi qui ad Avalon, di cui hai conquistato la stima. E infine il tuo gesto ha salvato tutta Avalon dalla maledizione di mia figlia”. Fece una pausa, mentre camminavano in mezzo alle vetrate; Spinella riconobbe il suo rapimento, e il salvataggio di Leale dal troll.
“Titania non l’aveva mai capito. Pensava che una regina fosse solo una padrona, ma una vera regina per il suo Popolo è prima di tutto un esempio”.
Essere un esempio. Rifletté Spinella: erano le stesse parole usate da Julius Tubero tanti anni prima.
“Ma perché mi trovo qui? –chiese in ansia- Dov’è Artemis, è morto?”.
“No. Appena sono venute da te il tempo si è fermato”.
L’elfa aggrottò la fronte. Sono venute da me? Di che sta parlando?.
“Ho atteso mille anni. E tu ora finalmente sei qui. Hai dimostrato di essere quella giusta, Spinella Tappo”.
“Giusta? Ma giusta per cosa?”.
 
Ridete pure.
Ecco a voi un’altra parodia tratta da una canzone dei My Little Pony.
 
Parte la musica.
Spinella e Mab passano in mezzo alle vetrate di eventi: l’assalto goblin, il salvataggio di Artemis Fowl Senior, la guarigione di Leale a Londra.
Mab prende a cantare.
 
Sei qui, dopo tanta strada.
Sei qui. Aspettavo solo te.
Crescevi e fiorivi.
Crescevi e capivi.
 
Passano davanti alla vetrata della morte di Julius Tubero e al salvataggio dei demoni dal Limbo.
 
Non hai mai fallito.
E nel mio cuore orgoglio c’è per te.
 
Passano davanti alla sconfitta di Opal Koboi, alla resurrezione di Artemis e infine ai vari eventi accaduti ad Avalon fino alla vetrata finale: Spinella che afferra Artemis in caduta.
 
Il tempo è arrivato e tuuu… sei pronta,
il passato non c’è più.
Per andare a scoprire, vedere e provare.
Trovare la strada, perché è tempo ormai.
E adesso tu sarai…
 
Mab spalancò le grandi ali. Quelle s’illuminarono dorate. Ancora una volta Spinella percepì quel bruciore alla schiena.
Un secondo bagliore… e Spinella si trovò nuovamente a cadere dalla scogliera con la mano di Artemis stretta nella sua.
Durò appena mezzo secondo perché d’istinto spiegò le ali castane che magicamente le si erano attaccate tra le scapole, riprendendo subito quota.
 
 
Artemis Fowl non riusciva a credere ai propri occhi.
Vedeva davvero quello che stava vedendo… o era uno scherzo del suo cervello?.
Magari si era spiaccicato tra le rocce e ora il suo inconscio gli mandava quelle immagini per addolcire la pillola.
Ma sembrava così reale!. Il vento, il vuoto che sfrecciava sotto di lui… Spinella che volava!.
Spinella sta volando. Realizzò infine. E non sembrava affatto un’illusione. Credo di aver capito.
 
 
Spinella non era in grado di pensare. Agiva e basta. Si sorprese della naturalezza con cui muoveva quelle ali, era come se sapesse usarle da sempre.
Virò, evitò uno spuntone di roccia a destra, poi subito un altro facendo attenzione a dove spostava il peso. Per un secondo fu come se la vista e la mente non le appartenessero.
Che succede?. Riuscì finalmente a chiedersi. Da dove vengono queste ali?... Oh, sì, ricordo. E’ stata la Regina Mab.
Fu come svegliarsi da un sogno. D’improvviso ricordò di avere il ragazzo con sé. S’innalzò verso l’alto cercando un buon punto per l’atterraggio.
No! Pensò invece. Non è ancora tempo per fermarsi.
Non seppe dire perché. Sapeva solo… che lo sapeva. C’era ancora da fare sia al castello che ad Avalon.
Sfrecciò sopra gli alberi e la vegetazione, i ricordi e le esperienze della Regina Mab dentro di lei che le insegnavano come domare le grandi ali.
In tutto quel trambusto la mente di Artemis non smise di lavorare, e una volta superata la sorpresa per l’inaspettato salvataggio, riuscì a farsi sola una domanda.
E’ una mia impressione… o la mano di Spinella sembra più grande?.
“Ti devo lasciare qui!”. Urlò lei, superando il vento che sferzava le loro orecchie.
“Che?!”.
Mollò la presa.
Colto alla sprovvista, il giovane irlandese cadde gridando per parecchi metri prima di essere preso al volo dall’orco Edward, che passava di lì portandosi dietro due Fangosi affascinati e altri legati come salami.
“Oohh! Ha visto che roba, Pecto?”. Cantilenarono gli umani affascinati.
“Sììì, Pata. Eccola un’altra che vola”.
“Ce ne sono di bestioline strane qui”.
“E’ successo qualcosa di straordinario”. Tornò a parlare il ragazzo, riprendendosi dallo scombussolamento.
“Ali della Regina”. Grugnì Edward.
E quando si mosse… Artemis Fowl poté sperimentare il potere degli Stivali delle Sette Leghe.
“Oohh! E’ sparito. Hai visto Pecto?”.
“Sì, Pata. Prima era apparso… ora è sparito”.
 
 
“E quello cos’è?!”. Puntarono le dita gli abitanti di Avalon, vedendo una figura alata sfrecciare sopra di loro.
“Aiuto! Aiuto!”. Gridava un piccolo folletto che cercava disperatamente di reggersi ad una radice sporgente; i piedi penzolanti in un abisso in cui rischiava di cadere.
Era accaduto il caos durante il primo terremoto. In tutta l’isola si erano aperti profondi crepacci che avevano inghiottito qualunque cosa vi fosse: case, negozi… persone.
La radice si spezzò.
Il piccolo folletto cadde per due metri esatti prima di essere afferrato da qualcosa che lo riportò immediatamente sulla terra sicura.
“Ma che diavolo…?”. Borbottarono i fortunati che la videro.
 
 
Spinella chiuse gli occhi. Non aveva mai provato un così forte senso di libertà.
Quelle ali erano straordinarie. Così, senza pesi morti da portarsi appresso, la velocità di volo era addirittura raddoppiata. Un’altra spinta… e divennero ancor più veloci delle ali meccaniche progettate da Polledro.
Chissà a che altezza arrivano?.
Scosse la testa. Non era quello il momento per simili romanticherie: Artemis era sotto le cure di Edward, ma c’era ancora chi aveva bisogno di lei.
Arrivò al castello reale. Intravide un individuo attraverso una vetrata rotta che la guardava esterrefatto.
Argh Sgrunt?! Lui qui?! Chi l’avrebbe mai detto?.
Non stette lì a prendersi la briga di raggiungerlo: una seconda figura era apparsa alle sue spalle, pronta a bloccarlo.
Fece il giro della torre. Un’altra vetrata era distrutta. Sotto… qualcuno. Si buttò in picchiata, pronta ad intervenire.
 
 
Ma che diavolo era successo alle ali?! Non faceva che chiedersi Sgrunt. Stava per colpirle… e invece erano volate via da sole!.
Diede un’occhiata fuori. Il terremoto era finito, Avalon non stava più cadendo in pezzi.
E appena alzò lo sguardo verso l’orizzonte…: “Non è possibile…”.
Una creatura volante girava attorno al castello, fissandolo tra lo stupore e il disprezzo.
Era Spinella Tappo quella che vedeva?! Stentava a crederlo. Che diavolo ci faceva con quelle ali addosso?!.
Non poté impedirsi un’espressione colorita quando l’elfa decise d’ignorarlo per andarsene altrove.
“Ah sì?! –fremette lo gnomo- Vediamo se ignori pure questo?!”. E le puntò contro l’arma modificata, usata per N°1.
Non sapeva cosa fosse successo all’ex capitano della LEP, ma nessuno poteva niente contro il grasso animale.
Non ebbe neanche il tempo di prendere la mira che si sentì strattonare all’indietro.
Cadde a terra. Qualcuno lo immobilizzò, torcendogli un braccio. Un paio di manette scattarono ai suoi polsi.
“Siete in arresto per tradimento e tentato omicidio”. Parlò sicura Gemma Twist, continuando a tenerlo a terra.
A Sgrunt venne quasi da ridere: la fata novellina della Guardia.
Messo nel sacco da una così.
Il secondo dopo molti altri agenti irruppero ad armi spianate.
 
 
Un pugno sullo zigomo. Un altro alla mascella. Leale sentì le forze venirgli meno ad ogni colpo che riceveva.
Quando Tozz gli era corso addosso mentre lui era ancora a terra, gli era bastato un calcio ben assestato nello stomaco per rimetterlo in riga. Purtroppo era durato poco.
Nonostante ci avesse provato con ogni mezzo a lui disponibile, Arno finiva sempre col rimettersi in piedi pronto a tornare all’attacco.
Inutile. Ansimò l’enorme eurasiatico, avvertendo il petto appesantirsi sempre di più. Non sono più quel genere di guardia del corpo. Non sono in grado di batterlo.
Mandò un’occhiata a Bombarda Sterro, riverso a terra debole e svenuto.
Non aveva ancora ripreso conoscenza dalla discutibile discesa che avevano avuto. Le interiora dei nani erano robuste, certo, ma trasportare due omoni della loro stazza era uno sforzo troppo grande per una creatura così piccola.
Si ripromise di portarlo subito a farlo curare da N°1, se ne fosse uscito vivo.
“Visto che caos –prese a parlare il neozelandese- E’ successo un bel macello”.
Leale non rispose. Quel Tozz cercava solo di distrarlo.
“Immagino che tu sappia cosa significhi. Saranno talmente occupati per i fatti loro da non mandare nessuno ad aiutare te”.
“E chi dice che abbia bisogno d’aiuto?”. Non si trattenne la guardia del corpo, pur sapendo di mentire spudoratamente.
“Il sudore della tua fronte… il respiro pesante… e i movimenti limitati –sorrise terribile- Sei mio Leale”.
La spallata arrivò violenta e del tutto inaspettata. Leale stramazzò sul cristallo accanto a Bombarda, battendo la testa.
Irritante fu la risata trionfante di Tozz.
Estrasse un coltello dalla caviglia. Gli si avventò contro urlando.
Leale strinse i denti. Era davvero quella la sua fine? Assassinato da un tirapiedi di serie B?.
Be’… probabilmente lo sarebbe stata se un’alquanto cambiata Spinella Tappo non fosse intervenuta a salvargli la pelle come al solito.
Gli si parò davanti e con un singolo energico sbatter d’ali… creò una ventata così violenta che investì Tozz, scaraventandolo giù per la torre.
Chiunque altro si sarebbe sfracellato a terra, ma la fortuna volle che il neozelandese precipitasse su alcuni alberi che gli attutirono la caduta.
Gemette stordito. Le Guardie nei paraggi furono svelte ad appioppargli un paio di manette a prova di troll, immobilizzandolo.
 
 
Spinella non rimase da quelle parti a lungo. Appena Leale fu salvo sfrecciò in giro per tutta Avalon aiutando chi poteva e dando prova di nuovi poteri magici che prima non aveva.
In tutta l’isola non vi fu un solo individuo che non alzò lo sguardo incantato, indicando la femmina volante che passava portando sollievo.
“Cos’è?”. Si chiedevano.
“Ma chi è?”.
“Possibile che…?”.
 
 
Ci volle almeno un’oretta, poi la frenesia del mutamento e i vari ricordi della regina Mab cominciarono a scivolare in fondo alla sua mente, fino a perdersi del tutto.
Spinella tornò alla sala del trono passando direttamente dalla finestra in un atterraggio perfetto. L’interno era un po’ in disordine: fori di proiettile alle pareti, e la teca di cristallo distrutta sul pavimento.
“Ragazzi”. Parlò per la prima volta.
Vi trovò tutti: Artemis, Leale, un Bombarda appena rinvenuto, N°1, Gemma ed Edward. Tutti a guardarla allucinati come fosse una bestia rara.
“State tutti bene?”. Ruppe il ghiaccio.
Inizialmente fu silenzio assoluto, poi come un bambino esaltato N°1 le corse incontro abbracciandola stretto. Lo stesso fecero tutti gli altri stando ben attenti a non toccare quelle grosse ali che ancora si portava sulla schiena.
Tuttavia c’era ancora qualcosa ad essere cambiato. Se n’erano accorti tutti, ma sembrava che la diretta interessata no.
“Spinella… sei più alta”. Disse Artemis mettendosi accanto a lei per un confronto.
“Più alta di cosa?”.
“Di prima! Sei pochi centimetri più bassa di me!”.
“Ha ragione, guarda qui che differenza!”. Si unì Bombarda Sterro, che era sempre stato più alto dell’elfa.
Quell’ultima sgranò gli occhi girando su se stessa per essere sicura che non scherzassero. No. Nessuno scherzo: era veramente diventata più alta, riusciva addirittura a guardare negli occhi sia Artemis che N°1, che era alto un metro e mezzo!.
“Siete bellissima, caposquadra -si unì la fata Gemma, senza nessun accenno di ruffianeria- Prima siete stata una Lucente, e adesso siete una specie di Fata Regina… Be’… non proprio una Fata, più un’Elfa Fata Regina. C’è qualche definizione per questo?”.
Il giovane Fowl la guardò attentamente. Prima Spinella misurava un metro scarso, ora invece portava almeno sessanta centimetri in più.
Come la Regina Mab.
Fino a poco tempo fa sarebbe stato in grado di tenerla in braccio senza problemi, ma adesso…
“Forse è per via delle ali –ipotizzò- La loro magia ha modificato il tuo corpo per riuscire a tenerle. Altrimenti sarebbero state troppo sproporzionate”.
“Ciò significa che appena si steccheranno tornerò ad essere come prima”.
Senza pensarci due volte l’alta elfa si portò le mani tra le scapole per tastare l’attaccatura. Non ci riuscì.
“N°1, prova a tirarle”.
Il diavoletto obbedì. Il risultato fu rischiare di cadere all’indietro.
“Sono incollate in profondità”.
“Come si staccano, non posso tenerle”.
“Non credo sia qualcosa che si possa staccare -aggiunse Leale- Sono tue e basta”.
“Lo sai che sembri proprio una regina come quelle delle vetrate?”. Scherzò N°1.
“Forse perché ora lei è una regina”. Si fece sentire la voce di Baltus Ferroso.
S’avvicinò zoppicando, le ferite su spalla e gambe che già cominciavano a guarire.
“Sindaco Baltus, che significa?”.
“Che il desiderio della Regina Mab si è avverato”. Completò la frase Artemis Fowl.
“Esattamente. Non è forse la storia che racconto a tutti? Aveva detto che un giorno sarebbero state le ali stesse a scegliere la nuova Regina di Avalon. E così è stato”.
Il cuore di Spinella perse un colpo. Ora finalmente si spiegavano le parole di Mab in quel limbo bianco.
“Ma io… non posso essere io. Non so nulla su come si fa la regina”.
“Nessuno sa come si fa. Lo si impara poco alla volta; e non dovete preoccuparvi, perché ci sarò io ad aiutarvi”.
L’elfa storse gli occhi: “Mi da del lei?”.
“Certo. Non potrei riferirmi in altro modo alla Regina di Avalon. Io mi sono sempre ritenuto il custode del trono, nessuno era più in alto di me in quanto autorità; ma ora… io sono vostro suddito. Siamo tutti ai vostri ordini, Mia Signora”. E s’inchinò, subito seguito da Gemma ed Edward.
Allibita, Spinella si rivolse ai suoi amici in cerca d’aiuto. Per tutta risposta… Artemis Fowl fu il primo a inchinarsi, imitato dagli altri. Confuso, Bombarda lo fece con qualche secondo di ritardo.
“Il titolo di Regina non può essere che tu, Spinella –parlò il ragazzo quindicenne, guardandola serio- Quando Baltus mi ha detto che ti aveva fatto venire ad Avalon per vedere se eri tu la nuova regina, mi sorprese che non fosse accaduto niente fin da subito. Non c’è nessuno più adatto di te in tutto il Popolo”.
Leale lo guardò sorpreso. Era strano sentire certe parole uscire dalla bocca del suo protetto. Angeline Fowl avrebbe detto… il più lungo discorso di argomento non scientifico che ti abbia mai sentito fare.
“Tu ne hai passate tante, Spinella, talvolta a causa mia. E nonostante tutto continui a mettere a rischio la tua vita per me e per gli altri. Come hai fatto su quella scogliera. Questa è la tua ricompensa per tutto quello che hai fatto. Julius Tubero sarebbe fiero di te”.
Camminando leggermente sbilanciata dal peso sulla schiena, l’elfa si avvicinò ad una finestra rimasta intatta.
Contemplò il proprio riflesso. Quasi non si riconobbe, così alta con quelle ali enormi.
Era davvero lei quella giusta come diceva Mab? Poteva essere Regina? Essere l’esempio di cui tutti avevano bisogno?.
Ripensò ad una frase di Julius Tubero poco prima di morire. Questa promozione non è per te, è per il Popolo.
“Accidenti –sospirò sorridendo suo malgrado- Quando mi dissero che venendo qui avrei avuto la possibilità di carriera non mi aspettavo certo questo”.
 
 
Diario di Artemis Fowl. In codice.
 
 
Devo riconoscere che questa è stata un’avventura diversa dalle altre. In genere ero sempre io, col mio intelletto superiore, a salvare la situazione del momento. Su Avalon invece ho solo dato un piccolo contributo; non posso dire che mi dispiaccia perché il resto della scena l’ha avuta Spinella.
Sono molto felice per lei, soprattutto perché andando ad Avalon ho avuto modo di metter le mani su un gran mucchio di dati interessanti.
Ma non è solo questo. Pensavo veramente quello che le ho detto nella sala del trono, anche se mai più lo ripeterei. Adesso che la mia amica è regina sono sicuro che per lei le cose andranno per il meglio. Non solo perché ha il ruolo che più merita, ma anche perché è lei stessa ad essere cambiata: non ha ricevuto solo ali e centimetri, ma anche un tipo di magia del tutto diverso da quello di prima. In parole povere… sono più tranquillo perché ora nessuno potrà più farle del male.
Tra poco ripartirò per l’isola. Ho dovuto strappare a mio padre il permesso per andarci di nuovo. Dopo che ha saputo dei guai in cui mi ero cacciato è un miracolo che mi lasci ancora uscire di casa, perciò dovrò essere di ritorno entro due giorni e chiamare ad ogni ora, o mi farà bloccare tutti i conti bancari.
Bombarda mi raggiungerà al porto, stavolta legalmente. E a N°1 è piaciuta così tanto Avalon che non ha più voluto andarsene: Spinella lo ospita nel suo nuovo palazzo.
Stento quasi a crederlo: Spinella ha palazzo reale tutto suo.
Ci saranno tutti all’evento di dopodomani. E io non posso mancare.
In fondo… è il giorno dell’incoronazione.
 
 
 
 
La piazzetta del palazzo di cristallo era ghermita di gente di tutte le razze del Popolo e di tutte le sue autorità più influenti. Non capitava spesso d’essere invitati in superficie per una celebrazione così importante, come l’incoronazione di una regina.
In mezzo a loro… due figure spiccavano per altezza: Artemis e Leale si guardavano intorno, fiancheggiati da N°1 e Qwan. Bombarda Sterro non si vedeva, probabilmente da qualche parte a razziare un buffet.
Là tra tutti riuscirono a scorgere i membri del Consiglio di Cantuccio, che si rodevano il fegato per il passato turbolento di Spinella.
Più in là c’era Lili Foglietta, avvinghiata al braccio di un elfo d’alto rango. Grana Algonzo, invece, stava solo in pompa magna in mezzo a tutti i suoi agenti, composto nel suo ruolo di Comandante.
Artemis lo guardò tirando su sogghigno ironico. Poveraccio. Ha preferito una falsa principessa ad una vera Regina.
Squillarono le trombe. Baltus Ferroso uscì sul balcone: “Amici miei! Oggi e un gran giorno per il Popolo. Dopo mille anni d’attesa è per me un onore presentare la nuova sovrana di Avalon. La Regina Spinella Tappo!!”.
Furono applausi scroscianti. Il corteo delle Guardie prese a sfilare, il Comandante Legnetto in testa: “E’ pronta, Caposquadra Twist?”.
Gemma fece il saluto militare, raggiante nella sua alta uniforme con mostrine luccicanti nuove di zecca: “Con piacere”. E s’innalzò in volo seguita dalla sua squadra in una coreografia acrobatica aerea.
E all’interno del palazzo, poco prima del balcone…
 
Musica di Frozen.
 
Spinella avanza vestita nella sua uniforme da Guardia. Si ferma e dei Ragnetti Tessili cominciano a camminarle addosso.
 
Let it go! Let it go!
E come l’alba risorgerò
Let it go! Let it go!
La perfect girl is gone! (la ragazza perfetta è sparita).
 
L’uniforme scopare. I Regnetti Tessili lo sostituiscono e al suo posto compare l’abito disegnato da Gemma: verde con corta gonna e strascico.
Spinella si presenta a tutti.
 
Ecco qua la tempesta cheee non si fermeràààà.
 
Spiega le ali e vola via. Si posa sopra un iceberg senza alcun disagio.
 
Il freddo non mi da più fastidio.
 
 
 
Fine.
 
 
 
 
Nota dell’autrice: Ehh! Lo so. Questa storia è stata leggerissimamente diversa. Probabilmente non è neanche all’altezza delle altre, visto che ho voluto fare un miscuglio di opere che mi son piaciute. Comunque non esitate a farmi sapere le vostre opinioni. Che dite? Avete trovato esagerate le canzoni? Il mio problema è che quando c’è qualcosa che mi frulla in testa devo per forza scriverlo affinché si calmi. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita, e chissà… magari un giorno potrebbe venirmi in mente un continuo.
Grazie a tutti!.

 
  
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