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Autore: Stray_Girl    19/05/2016    4 recensioni
I pensieri di Tatsumi in seguito alla morte di Mine, più un piccolo missing moment del finale dell'anime. Spero vi piaccia!
*Dal testo*
Sento ancora il sapore delle sue labbra sulle mie, sebbene anche quello stia svanendo rapidamente. Perché, perché non ce lo siamo detti prima? Perché invece di litigare non abbiamo avuto il coraggio di dichiararci? Se lo avessimo fatto, a quest’ora Mine potrebbe ancora essere viva, essere ancora al mio fianco.
Improvvisamente, mi ritornano in mente le sue ultime parole: “Sono contenta di essermi innamorata di te … Ti amo” aveva detto. Le lacrime prendono a scorrere più copiosamente, inarrestabili.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tatsumi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Mentre il cielo si fa più scuro per via dell’avvicinarsi della notte, il volto di Mine diventa sempre più pallido, la sua temperatura corporea che diminuisce con quella dell’aria che ci circonda. La stringo di nuovo a me, incapace di trattenere le lacrime. Stento ancora a crederci: questa non è la fine, è solo un brutto incubo, non può finire così. Non posso credere che da domani non sentirò più la sua voce, che non litigherò più con lei, che non vedrò più il suo sorriso che troppo tardi ho iniziato ad amare. Non stringerò più il suo fragile corpo tra le mie braccia, l’unica cosa che mi rimarrà di lei sarà un vago ricordo nella mente.
- Andiamo Mine, apri gli occhi … Non scherzare su queste cose, avanti, svegliati …
Sento ancora il sapore delle sue labbra sulle mie, sebbene anche quello stia svanendo rapidamente. Perché, perché non ce lo siamo detti prima? Perché invece di litigare non abbiamo avuto il coraggio di dichiararci? Se lo avessimo fatto, a quest’ora Mine potrebbe ancora essere viva, essere ancora al mio fianco.
Improvvisamente, mi ritornano in mente le sue ultime parole: “Sono contenta di essermi innamorata di te … Ti amo” aveva detto. Le lacrime prendono a scorrere più copiosamente, inarrestabili.
- Mine … Mine … MINE!
Urlare il suo nome fino a farmi scoppiare i polmoni è l’unica cosa che ora sono in grado di fare per esternare la mia disperazione. Non voglio … Non posso aggiungere il nome di Mine alla lista già numerosa di tutti quelli che ho perso: Sayo, Ieyasu, Sheele, Bulat, Chelsea, Lubdock, Susanoo … No, è impossibile, non posso, non ce la faccio. In fondo alla lista non può esserci anche Mine. Vi prego, scriveteci un qualsiasi altro nome, anche il mio, ma non quello di Mine, non il suo …
 
[…]
 
Apro a fatica gli occhi, cercando di mettere a fuoco la visuale. L’unica cosa che riesco a vedere, però, è Akame, in piedi di fronte a me, che mi guarda preoccupata. Faccio un passo avanti, cadendo fra le sue braccia, mentre il mio sangue continua inesorabilmente ad uscire come un fiume dalle ferite che cospargono tutto il mio corpo. Non so dove trovo la forza, dato che ormai mi sento completamente vuoto, ma riesco a sussurrare un’ultima cosa alla mia amica.
- Perdonami … Sembra che non riuscirò a mantenere la mia promessa.
- Me lo avevi promesso! Avevi promesso che saresti sopravvissuto! – la sento gridare, ma le ultime parole si confondono con l’improvviso silenzio che mi avvolge. Vengo risucchiato dall’oscurità, fluttuo nel nulla. È questo che si prova ad essere morti? Non lo immaginavo così indolore.
A poco a poco, il buio inizia a dissiparsi, e un puntino di luce bianca comincia a brillare di fronte a me. Si avvicina sempre di più, ingrandendosi, fino ad inghiottirmi. Mi ritrovo in uno spazio indefinito, tanto bianco da essere accecante, ma non perdo tempo a guardarmi intorno. I miei occhi hanno da subito captato qualcosa, o meglio qualcuno, in piedi di fronte a me. Sbatto più volte le palpebre, incredulo.
- M-Mine?
- Ciao Tatsumi – mi saluta lei, sorridendomi e lasciando un leggero bacio sulle mie labbra. La abbraccio stretta, affondando il mio viso nel suo collo.
- Mine … Credevo di non rivederti più …
- Sei il solito stupido Tatsumi. Era ovvio che ci saremmo rivisti, anche se non mi aspettavo così presto.
Mi stacco dall’abbraccio, baciandola di nuovo. Lei ricambia, poi mi prende per mano sorridendomi.
- Andiamo … Anche gli altri vogliono salutarti.
A quelle parole, uno squarcio si apre nella parete bianca di quel luogo, e al di là del tunnel comparso li vedo, sorridenti. Solo a quel punto mi ritorna in mente una frase, sentita chissà dove anni prima. La dico ad alta voce, quasi senza accorgermene.
- La morte è solo l’inizio del secondo tempo.
- Cosa? Hai detto qualcosa? – mi domanda Mine. Scuoto la testa, stringendole la mano.
- Niente. Andiamo.
Lei mi sorride, ed insieme ci avviamo verso la nostra nuova vita.
   
 
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