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Autore: Giuls_breath    20/05/2016    1 recensioni
Era trascorso circa un anno dagli ultimi terribili eventi che avevano devastato Mystic Falls, era tutto normale…. o almeno così mi piaceva pensare.
Stavo male, era un dato di fatto, non una fantasia o una suggestione.
Stavo male per tante cose, mi sentivo come una bomba ad orologeria e non sapevo che cosa avrebbe potuto disinnescarla, chi mi avrebbe aiutata.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Kai, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A sorpresa è arrivato il capitolo finale!
Avevo pensato di dividerlo in ancora due capitoli, ma poi 
ho pensato che era meglio darvi un finale in una volta.
Dopo questo c'è l'epilogo,
grazie a quante hanno letto la mia storia,
recensita e apprezzata,
grazie anche a quelli che l'hanno solo letta in silenzio...


 
Il mio mondo - prigione

Diciottesimo Capitolo
 
Erano pronti a far scoppiare questa bomba, ma gli effetti erano ancora incerti: non sapevano se effettivamente avrebbero salvato Bonnie o se fossero rimasti vittima di quel tentativo disperato.
Cominciarono a pronunciare la formula magica e lentamente il vento si alzò, divenne via via sempre più sferzante, sembrava voler far desistere Kai, Lucy, Caroline e Damon dal loro intento, ma la loro volontà era più forte, quella di Kai più di tutte. Sapeva cosa doveva fare, sapeva a cosa andava incontro, ma sapeva anche che avrebbe sofferto come non mai, ma come sentì dire da qualcuno una volta “l’amore comporta dei sacrifici, se ami veramente qualcuno si è pronti a farli”.
Una volta non lo avrebbe capito, ora sì.
Si strinsero sempre più forte le mani, come spaventati all’idea che quel vento potesse piegarli, ma questo non accadde, poi così come quel vento pungente si era alzato, così cessò. Restarono qualche istante in totale silenzio, completamente immobili, poi si resero conto di non essere più nella grotta, quindi liberate le loro mani dalla stretta, si guardarono intorno e capirono di essere altrove: erano arrivati.
 
Si guardarono intorno e la prima cosa che notarono fu la vegetazione completamente bruciata attorno a loro, sembrava essere divampato un incendio non molto tempo fa. Damon e Caroline si guardarono intorno senza sosta, Kai cercava la casa. Lucy semplicemente guardava attorno a sé.
“Allora come ci muoviamo precisamente? Fino a poco fa era ancora teoria, ora deve essere pratica.” affermò Caroline.
Kai guardò la strega come a cercare ausilio dalle sue parole, ma lei non ricambiò lo sguardo.
“Non dirmi che hai fatto il saputello senza però sapere esattamente come muoverci!” sbottò Damon socchiudendo gli occhi e stringendo le labbra.
Kai guardò Damon “No, no lo so.” prese tempo cercando una qualche ispirazione, ma poi parlò “Tu e Caroline farete da diversivo, io andrò a prendere Bonnie, tu, Lucy… ehm, aspettaci qui.”
“Oh, geniale questo piano!” esclamò Lucy “E se aveste bisogno di me?”
“Ce la caveremo.” rispose sbrigativamente Caroline.
Lucy imprecò a bassa voce dimenticandosi per un momento che tutti potevano sentirla senza tanti sforzi, ma nessuno la ammonì né le lanciò occhiatacce.
“Lucy, puoi venire un momento con me, per favore.” disse Kai tirando in disparte la parente di Bonnie “Ricordati, porta Bonnie con te a New Orleans.”
“Kai, è adulta e sarà lei a decidere.”
“E’ per il suo bene e lo sai anche tu.”
“Chi può dirlo cos’è! Anni fa avrei pensato che tu non lo eri affatto, ma oggi… lo sei, o meglio una gran parte di te lo è.” disse Lucy stirando le labbra in un sorriso, Kai ricambiò appena, troppo nervoso per poterci realmente riuscire.
“Nessuno è completamente buono o giusto.”
“Già.” convenì la strega “Ah, senti riguardo al fermarti il cuore…. io non lo so se con te funziona. Ricordati che comunque tu sei un vampiro, mi è ancora ignoto che tipo di vampiro sei… di certo però non sei un vampiro come Damon e Caroline.”
Kai annuì “Tienila lontana da me quando sarà... il momento.” fece una pausa “Riguardo al fermare il cuore…. lasciamo perdere. Dobbiamo inventarci qualcos’altro.”
Lucy osservò Kai “A me è venuta in mente un’idea, nel Grimorio che ho conservato a casa, c’è un’antica magia bianca che permette di rallentare il tempo, è una magia molto potente e, a quanto sembra, efficace.”
“La conoscevi già questa magia?”
“No.” scosse la testa “Ma so di potercela fare e in casi come questo, la sicurezza è un’arma vincente.”
Kai annuì stirando appena le labbra “Vorrei poter essere sicuro quanto te.”
Lucy toccò il braccio di Kai per la prima volta “Lo sei già, solo che la sicurezza in certi casi – soprattutto quando sono coinvolte le persone che amiamo – non basta.”
“Ma a te di Bonnie non importa niente? Insomma è una tua lontana cugina e dovresti volerle bene, ma… sembra che non te ne importi nulla.”
La mano di Lucy strinse più forte il braccio di Kai “Quando cominci a diventare più forte, a sentirti più forte, acquisti come un maggiore autocontrollo e le emozioni diventano gestibili, non ci si lascia più dominare da esse.” Kai la guardò con sguardo vacuo “Devi solo imparare a farlo, ma tutti possono.”
Kai scosse lentamente la testa “Ogni volta che credo che le cose per me possano migliorare, che possa fare qualche cosa di buono e che possa farmi stare bene…” fece una smorfia con le labbra come per trattenersi dall’imprecare.
“Kai, Bonnie apprezzerà quello che stai facendo per lei e apprezzerà anche ciò che desideri per lei per dopo.”
Kai si ritrovò solo ad annuire, dopo alcuni secondi disse “Ora ci serve un incantesimo di localizzazione.” disse Kai “Non sappiamo dove ci troviamo esattamente.”
“Ok.” disse Lucy “Kai dammi una mano.”


La casa era a quasi un miglio da lì, quindi Kai, Caroline e Damon s’incamminarono, mentre Lucy restò lì. Non parlarono quasi, ma l’ansia e l’inquietudine serpeggiavano. Caroline e Damon volevano salvare la loro amica, Kai la ragazza che amava.
 
Intorno a loro miglia e miglia di terreno bruciato, i tre si guardarono attorno con aria interrogativa, Kai non riusciva a capire… “La casa è qui!”
Damon allora spezzò uno dei tanti rami che si trovavano lì intorno ed esclamò “Vediamo se funziona questo!” quindi con violenza lo scagliò, per magia la casa apparve.
Kai fischiò leggermente “Come facevi a sapere che si faceva così?” chiese.
“Intuito?” rispose Damon senza guardarlo. 
“Sì, come no!” esclamò in tono seccato Kai.
“Allora, come facciamo?” chiese Caroline.
 
 
Kai si nascose dietro ad un grosso e folto rovo, Caroline e Damon invece avevano portato da Mystic Falls alcuni “distrattori”, li fecero esplodere e poi attesero alcuni secondi, il piano funzionò, gli scagnozzi di Sebastian uscirono e inseguirono –come previsto- Damon e Caroline che scapparono facendoli allontanare, Kai allora entrò. C’era una diffusa penombra in casa che in qualche modo suscitava ancora più inquietudine del buio, procedette lentamente temendo di poter essere attaccato da un momento all’altro, ad un tratto in una stanza vide qualcosa che lo turbò e inquietò molto: un tavolo sul quale vi erano alcuni attrezzi di cui Kai ignorava l’uso, ma a giudicare dal sangue…. temeva che fossero stati usati e su di lei… “Bonnie…” sussurrò.
Ad un certo punto fu aggredito alle spalle, qualcuno gli saltò addosso mettendogli le mani al collo da dietro, Kai cercò di toglierlo di dosso con la magia, ma questa sembrava non funzionare perciò dovette ricorrere ad un altro modo: andò all’indietro andando a sbattere contro il muro, lo fece più e più volte sperando di farlo cedere, ma nulla allora si lasciò cadere per terra e dopo ancora un paio di tentativi riuscì a liberarsi. Respirando affannosamente si mise a pancia in su, l’uomo si mise in piedi e si avventò di nuovo su Kai, questi lo colpì con i piedi facendolo arretrare più e più volte, poi l’uomo si avventò letteralmente sul giovane che reagì facendogli fare una capriola e finendo quindi oltre la testa di Kai. Quindi il giovane riuscì a mettersi in piedi, lo stesso fece l’altro uomo che si scaraventò verso Kai nuovamente, il vampiro allora prese un attrezzo dal tavolo e lo colpì conficcandogli quella sorta di martello che aveva in mano nella tempia.
L’uomo quindi si accasciò e morì. Kai restò lì per mezzo minuto scosso poi si ridestò e riprese a cercare Bonnie.
 
Damon e Caroline corsero per circa un paio di miglia, corsero verso Lucy – come previsto – i quattro scagnozzi li seguirono e usata la magia – che lì funzionava – i quattro furono neutralizzati e successivamente uccisi dai due vampiri.
 
Kai decise di scendere, sapeva che Sebastian l’avrebbe tenuta lì nello scantinato, là dove aveva precedentemente tenuto prigioniero lui. Sentì un odore pungente, odore che sembrava essere…. sangue. Accelerò il passo e vide Bonnie in piedi e incatenata mani e piedi e grondante di sangue, si precipitò verso di lei e presa una sbarra di ferro prese a forzare la serratura che tenevano bloccati i polsi della giovane.
Quando ebbe liberato un polso, Kai sentì una voce alle sue spalle: “KAI, STA LONTANO DA LUI!” si voltò e Bonnie era sbucata dal nulla, con un fianco fasciato e gli abiti logori e macchiati. “MOTUS!” urlò appena in tempo: Sebastian riprese le sue naturali sembianze liberandosi dalle catene, Kai fu tirato dalla magia verso Bonnie.
“Ma com’è possibile che qui la magia funzioni?” chiese.
“Questa è l’ultima domanda che merita risposta.” rispose secca. “INCARCERAMO.” delle catene apparvero dal nulla imprigionando l’aguzzino.
“Andiamo!” disse Bonnie, quindi i due presero a scappare e uscirono di casa, corsero e quando pensarono di essere abbastanza lontani, si fermarono per prendere fiato e poi dopo un lungo sguardo, i due si precipitarono l’uno tra le braccia dell’altro scambiandosi un intenso bacio.
 
“Per un momento ho temuto che non saresti mai tornato!” disse Bonnie.
“Sai che non lo avrei mai fatto, in un modo o nell’altro ti trovo sempre.” le sorrise.
“Ora come usciamo?” chiese la ragazza.
“Ci troviamo con Lucy, Damon e Caroline poco più avanti.”
“Hai coinvolto Damon e Caroline?” chiese sorpresa.
“Dovevano fare da diversivo.”
“Okay.”
“Piuttosto, io non so ancora come possiamo sbarazzarci di Sebastian.” disse Kai.
“Ragioniamo, Sebastian mi è apparso in sogno per la prima volta e mi ha trascinata in questo posto che dobbiamo vedere come una dimensione onirica reale. Quindi credo che se riusciamo a creare il collegamento magico tra me e te in un sogno, riusciamo a liberarcene.”
Kai si guardò intorno “Ipotizziamo che io e te ci addormentiamo, con cosa lo uccidiamo? Non possiamo mica solo desiderare di vederlo morto, no?”
“No, questo no. Dovremmo usare un pugnale magico che… io ho sottratto a Sebastian.” disse Bonnie sfilando l’arma da dietro la schiena.
“Tu sei un genio.” disse Kai.
“Qualche volta!” convenì divertita Bonnie.
“Per farlo però in tutta sicurezza, dobbiamo tornare dagli altri perché l’idea di addormentarmi qui così… non mi rilassa per niente.”
“Sarà un sogno indotto.” disse Bonnie.
“Sarà sempre un sogno però!”
“No, è diverso. Se Lucy ci manda in un sogno ambientato in questo posto, costringiamo Sebastian a raggiungerci per sbarazzarsi di noi e in questo modo potremo ucciderlo.”
Kai assunse un’espressione confusa, quindi disse: “D’accordo, andiamo dagli altri.”
“Va bene, allora muoviamoci.” disse Kai prendendo la mano di Bonnie.
 
Camminarono ancora per mezzo miglio quando videro poco lontano da loro i loro compagni, ma… non erano soli! Videro Damon e Caroline in ginocchio e con le mani nascoste dietro la schiena, dietro di loro c’erano due degli scagnozzi di Sebastian che guardavano verso di loro con aria minacciosa. Lucy invece era stata legata ad un albero.
Kai, porta subito via Bonnie.” Kai sentì questo mormorio nella sua testa, si fermò di colpo e fece fermare anche Bonnie. Lei lo guardò interrogativa non capendo quel brusco arresto. Kai scosse piano la testa e così andarono altrove.
I due presero a camminare velocemente, Kai guardava sempre indietro temendo di essere seguito da Sebastian o di essere stato visto da uno di quelli che tenevano prigionieri gli altri.
Quando furono sicuri di essere abbastanza lontani, Kai si voltò verso la ragazza.
“E adesso che cosa facciamo?” chiese Bonnie con il terrore negli occhi.
Kai si guardò in giro “Temo che dovremmo affrontare tutto da soli.” Bonnie lo guardò senza dire una parola “Pronta?”
Lei gli strinse forte le mani “Pronta.” rispose in tono determinato.
Entrambi si inginocchiarono e cominciarono a invocare con un incantesimo un sogno, ora dovevano solo aspettare che il pesce abboccasse….
 
I due aprirono gli occhi e si guardarono intorno “Siamo nel sogno?” chiese Kai vedendo tutto intorno a lui in bianco e nero. Bonnie annuì senza guardarlo, troppo presa dal guardarsi intorno in cerca di Sebastian.
“Come lo attiriamo qui?” chiese Bonnie.
“Potremmo ritornare nei pressi della casa e provocarlo, indurlo ad uscire!” rispose Bonnie.
Kai la guardò e aggiunse: “Tu sai che ti amo, vero?”
“Sì.” rispose “Ma… perché me lo dici?”
“Ricorda, qualunque cosa accada io ti amerò sempre.”
“Non mi piace quando parli così perché sembra tu ti stia preparando a fare qualcosa di estremo.”
Kai si morse appena il labbro e distolse lo sguardo da lei.
“Non vuoi fare niente che possa compromettere la tua vita, vero?” chiese titubante “Ricorda che sei sì un vampiro, ma sei vulnerabile.” aggiunse.
Kai annuì.
“Guardami negli occhi” Kai lo fece a malincuore “tu non stai pensando di ucciderti con lui, vero?”
Kai abbassò lo sguardo colpevole, lo avevo pensato per un momento.
Bonnie scosse il capo “N – no. No, tu non puoi.” si morse il labbro “Ho perso già troppe persone nella mia vita, non voglio perdere anche te.”
“Sì, ma io….” in quel momento qualcuno spezzò il collo di Kai che cadde a terra.
Bonnie indietreggiò terrorizzata, dietro Kai apparve Sebastian.
Bonnie gemette per la paura.
“Quanto tempo!” sorrise guardando negli occhi Bonnie.
 
“Forse dovrei scusarmi per aver spiato la vostra conversazione, ma sai non ho resistito! Quando amate, siete patetici! Perdete voi stessi, perdete la… com’è che si dice? La spina dorsale, credo. Sì. Proprio quello.” guardò Kai e lo calciò appena per vedere se poteva reagire oppure no “Bene, il nostro amico qui è momentaneamente fuori gioco quindi” sorrise “posso divertirmi un po’ con te.”
Bonnie deglutì, gli occhi spalancati per il terrore di ritrovarsi di nuovo da sola con lui.
“Oh, andiamo! Non fare quella faccia! Presto Kai tornerà tra noi e potremo completare ciò che abbiamo iniziato quel giorno sulla neve. Te lo ricordi quel giorno?”
“Come dimenticarlo!” esclamò Bonnie.
“Bene, adesso ti dirò cosa devi fare. Questo è un Ascendente che risale al 1800 circa” disse tirando fuori dalla testa quel piccolo aggeggio con cui Bonnie aveva avuto a che fare tante e tante volte “e ora, Kai appena si degnerà di unirsi a noi dovrà dare un po’ di sangue… oh, che sbadato!” esclamò “Posso farlo anche senza il suo consenso.” prese dalla tasca un coltellino a serramanico e tagliò appena la manica del maglione del giovane ancora a terra e fece pressione sul polso, Bonnie assistette alla scena senza sapere che cosa fare esattamente.
“Bene.” disse Sebastian mostrando a Bonnie il coltellino pieno di sangue “Abbiamo quello che ci serve!” esclamò con aria soddisfatta e sorridendo. “Ora, dammi le mani!” ordinò.
Quel suo scherzare le faceva venire i brividi, guardò Kai ancora disteso per terra con un taglio netto sul polso, il sangue si stava cominciando a seccare mentre per terra si era formata una sorta di piccola pozza che fece venire una fortissima nausea a Bonnie che fu costretta a distogliere lo sguardo da lui.
Bonnie non vedeva altra via d’uscita se non far come diceva lui, posò titubante le mani sulle sue, odiava il sarcasmo di Sebastian… “Dai, non essere così impaurita! Le mie mani sono quelle di Kai, dai! Pensala così!” le strizzò l’occhio.
 “Ora” Sebastian fece scattare la lama, Bonnie sobbalzò “è il momento: il tuo e il suo sangue saranno la mia via per la libertà!” proprio in quel momento Sebastian si fermò, gli occhi sgranati e la bocca a formare una o perfetta, Bonnie si allontanò e allora lo vide: una lama che trafiggeva il corpo di Sebastian e Kai con il braccio teso verso di lui. Sebastian si accasciò sulle ginocchia, mentre Kai si rimetteva in piedi e raggiungeva Bonnie.
Bonnie abbracciò velocemente Kai, era così sollevata nel vederlo salvo e al suo fianco!
“Bonnie, ora dobbiamo andare!”
Mentre Bonnie stava per annuire, Kai vide Sebastian alzarsi in piedi con il coltello in mano che avanzava verso la schiena della ragazza. Kai fece voltare rapidamente Bonnie e proprio in quel momento Sebastian lo colpì alla schiena ed esclamò agonizzante: “La tua maledizione sarà quella di non poterla più amare…” poi tutto fu un tripudio di luci, rumori come se qualcosa vicino a loro stesse esplodendo, Kai chiuse gli occhi privo di conoscenza, Bonnie si coprì gli occhi accecata da quella luce….
 
 
La prima cosa che Kai vide quando si riprese fu un terreno incolto sul quale si trovava, aprì e chiuse svariate volte gli occhi prima di riuscire a mettere a fuoco il resto che lo circondava: Bonnie, Lucy, Caroline, Damon erano poco più in là ancora privi di sensi.
“La tua maledizione sarà quella di non poterla più amare…” ricordò “Non la potrai mai più toccare o lei subirà atroci dolori!” così gli aveva detto mentre quel mondo – prigione stava implodendo. Prese a fissare la terra davanti ai suoi occhi, cosa avrebbe fatto?
Posò i palmi delle mani a terra e strinse il terreno tra le mani, appena si sarebbero sentiti tutti meglio incluso lui, avrebbe fatto ciò che aveva chiesto precedentemente a Lucy… poi vide Bonnie e si mise carponi per raggiungerla, si trascinò quasi vicino a lei, voleva prenderla tra le braccia, accarezzarle il viso e spostarle i capelli, ma poi arrivato a pochi centimetri da lei e con la mano tesa verso il suo viso… si rese conto che non poteva farlo. Si limitò a guardarla e basta con sguardo quasi adorante, l’avrebbe guardata e seguita a distanza proprio come faceva all’inizio nel mondo – prigione, nel 1994. L’avrebbe seguita ed amata anche se lei non l’avrebbe mai visto… non più.
Si guardò intorno e si rese conto di essere tornato nel mondo reale, a Mystic Falls, accanto a lui i pezzi distrutti dell’Ascendente che aveva visto tra le mani di Sebastian e il coltello che aveva usato completamente annerito. Quella prigione creata per Sebastian era distrutta e presumibilmente anche lui, ma non era questo quello che in quel momento tormentava l’animo del ragazzo.
Kai infatti si chiedeva primo se ciò che Sebastian avesse detto fosse vero e secondo quanto male avrebbe provato Bonnie se lui l’avesse abbracciata.
Si stese per terra e rimase così fin quando non sentì Caroline, Damon e Lucy svegliarsi, si voltò quindi verso di loro; incrociò subito lo sguardo di Lucy che gli si avvicinò e. posate le mani sulle sue spalle. gli chiese come si sentisse, Kai si limitò a guardarla e probabilmente lei capì che avrebbero parlato dopo più dettagliatamente di quanto era successo. Il ragazzo allora si mise seduto mentre gli altri si alzavano, toccò anche a Kai farlo e osservò Bonnie ancora svenuta.
“Perché non la porti tu nella sua stanza?” chiese Caroline, tutti la guardarono “Sono sicura che ne sarebbe felice.” Kai non si mosse abbassò solo lo sguardo.
“Ci penso io.” si offrì Damon avvicinandosi a Bonnie e prendendola tra le braccia.
“Ma…” cominciò Caroline, ma lo sguardo duro di Lucy la fece desistere dal farle dire altro.
Kai vide Damon allontanarsi con Bonnie e allora pensò a ciò che avrebbe dovuto fare.
Chiuse gli occhi e pensò che quella sarebbe stata una delle scelte più dure che potesse mai prendere, si sentì stringere la mano e allora aprì gli occhi, Lucy lo guardò con una strana luce negli occhi, annuì come per dire ‘lo so cosa stai provando’, chissà se era veramente così…
 
Trascorsero un paio d’ore e i quattro erano rientrati a casa di Lucy, Caroline riposava sul divano, Damon fissava il tremolio delle fiamme nel camino, lui – Kai – era fuori dalla porta di Bonnie, attraverso la porta socchiuso la vide dormire: Lucy le aveva dato un sonnifero.
“Cosa pensi di fare ora?” qualcuno chiese alle sue spalle, lui si voltò e vide Lucy appena illuminata dalla luce che proveniva dalla stanza in cui si trovava Bonnie.
“Non le dirò come stanno le cose.”
“Ma…” cominciò Lucy.
“Ti prego, non ti ci mettere anche tu!” esclamò in tono sofferente. Voltò il viso appena verso Lucy e riprese “Farai così: quando lei si sveglierà io sarò lontano, tu allora la porterai con te a New Orleans e ti prenderai cura di lei. La seguirai e quando lei si sentirà sola la consolerai, la abbraccerai. La guiderai quando per lei tutto sembrerà troppo, farai tutto questo al posto mio.” tacque “Lo farai, vero?” si voltò verso la donna e la guardò dritto negli occhi.
La vide deglutire e poi annuire “Sai” cominciò “non mi sono mai presa veramente cura di qualcuno a parte me stessa, provarci sarà… stimolante e forse anche bello.”
“E’ bellissimo, solo che io l’ho capito troppo tardi.”
“E se lei mi chiede di te? Non posso dirgli semplicemente che sei sparito, farebbe un incantesimo di localizzazione e ti troverebbe. Anche se forse è quello che speri.”
“Purtroppo non posso più vivere di speranze, quello che mi ha fatto Sebastian… forse è permanente, forse no… ma è comunque una certezza e io non posso far finta di nulla, ecco perché devo andare via e Bonnie deve venire con te.”
Lucy sospirò “Lo farò. Quando si sentirà meglio…”
“Abbi cura di te.”
Kai annuì dopodiché si voltò verso la stanza e rimase così forse per un’ora o forse per due, quando cominciò a vedere i primi movimenti di Bonnie scappò fuori dalla casa per non essere visto.
Per alcuni questo poteva sembrare un atteggiamento infantile e da vigliacchi, forse altri lo avrebbero visto come un grande sacrificio per amore. Kai in quel momento non riusciva a identificarsi né pienamente nella prima categoria né nella seconda. Si sedette sulle scale del piccolo portico della casa e rimase così, poi un movimento alle sue spalle, Damon.
“Ho sentito che…”
Kai annuì per poi dire “Hai sentito bene. Ancora per poco e poi andrò via, da solo.”
“Sei sicuro?”
Scosse la testa “No” rispose “ma non ho altra scelta, non posso impedire a Bonnie di vivere come una giovane della sua età, immagino che cosa desidererebbe fare, ma io… non posso più farlo.” si guardò le mani “Non posso condannarla all’infelicità o a dovermi stare a mezzo metro di distanza per sempre. Questo non lo chiederei mai a nessuno.” Kai si alzò e fece due passi avanti verso il cancelletto della villa.
“Sai, Parker, se la tua famiglia ti avesse sentito parlare prima così, forse saresti stato realmente un buon capo della Congrega Gemini.”
Kai sorrise amaramente “Non ho avuto una seconda occasione quindi… sono qui, da solo.” Damon restò in silenzio “Damon, un favore… non tanto per me quanto per Bonnie… stalle vicino e… aiutala a dimenticarmi, tu sai come fare.”
Damon restò con la bocca semi aperta, vide quindi Kai raggiungere il cancelletto e uscire per poi allontanarsi lentamente dalla casa, da loro, da Bonnie.
 
Damon entrò nella stanza di Bonnie, lei era sveglia, forse solo un po’ stordita.
“Ehi.” la salutò il vampiro.
Lei piegò appena le labbra all’insù e ricambiò il saluto.
“Come ti senti?” le chiese.
“Stordita e molto dolorante, ma a parte questo sono ancora qui.”
Sorrise “Lo vedo, e mi fa piacere. Ne hai passate così tante in questi ultimi anni che ti posso quasi definire un’eroina.”
Lei sorrise “Non dire sciocchezze, sono sopravvissuta e basta, ma non sono un’eroina.”
Le accarezzò una mano “Comunque sia, hai avuto un gran coraggio laggiù.”
Lei si limitò a guardarlo senza aggiungere altro.
Dopo qualche istante lei si guardò intorno e chiese: “Hai visto Kai?” Damon s’irrigidì appena, ma troppo poco perché lei potesse notarlo.
“Ascolta, Bonnie, in questo momento devi pensare a te stessa e a ciò che è meglio per te.”
“Ma Kai è qui, vero? Voglio dire… è tornato da laggiù, non è rimasto prigioniero di Sebastian, vero?” chiese allarmata.
“Bonnie, Kai sta bene. Ne è uscito come sei uscita tu.”
Parve appena tranquillizzata, ma permase l’espressione preoccupata sul suo volto.
“Credimi, è vivo e sta bene.”
“Se è così perché non è qui? Lui non mi avrebbe lasciato da sola.”
“Facciamo così, tu adesso ti riposi e recuperi le forze e… più tardi ti faremo una sorpresa.”
Damon sperò vivamente di averla convinta anche se l’espressione preoccupata non lo tranquillizzò.
Chiuse quindi la porta alle sue spalle e nella stanza accanto c’erano Caroline e Lucy sedute ed entrambe avevano l’aria molto seria e preoccupata.
“Kai è proprio uno stro….”
Lucy la fulminò con lo sguardo.
“Non si fa così.” riprese Caroline “Quel tipo non mi ha mai convinto e lo sapevo che avrebbe fatto soffrire Bonnie! Se solo avessi sentito tutto con le mie orecchie gli avrei torto il collo! E’ un grande egoista!”
“Invece no.” intervenne Lucy “Il suo è stato un gesto di grande amore e sacrificio, ma cosa credi che lasciare Bonnie sia stato per lui un piacere o che gli faccia piacere dover stare lontano da lei per il resto dei suoi giorni? Io ammiro tutta la forza che ha avuto nell’uscire da questa casa e assicurarsi che lei stia bene!”
“Come potrebbe stare bene dopo che saprà che Kai se n’è andato per sempre e non si rivedranno mai più?!” esclamò Caroline.
In quel momento un singhiozzo interruppe qualsiasi altra possibile parola, i tre si voltarono e Bonnie era lì appoggiata allo stipite della porta in lacrime, guardava con aria stravolta tutti e tre, ma in particolare Damon.
“Mi hai mentito.” disse tra i singhiozzi “Perché? E’ per questo che mi hai detto che sono un’eroina? Perché ti faccio pena?”
“No, non…”
Bonnie esclamò: “Non dire niente!” si voltò “Una cosa però la voglio sapere” guardò di nuovo in faccia tutti e tre “perché Kai è dovuto andare via?”
I tre presero a guardarsi tra loro “Se non volete dirmelo” riprese Bonnie “lo troverò da sola, statene certi!” quindi fece per tornare nella sua stanza, ma cadde e Damon le si parò davanti, Bonnie lo guardò con gli occhi pieni di lacrime e allora, Damon fece ciò che aveva promesso a Kai…

 
  
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