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Autore: arminaaa    22/05/2016    2 recensioni
[ JINHOON ]
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Jinwoo non avrebbe mai dimenticato quel profumo, mai.
Ogni volta che Seunghoon tornava, quel profumo faceva sparire ogni sensazione di solitudine.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Altri, Kim Jinwoo, Lee Seunghoon
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Canzone consigliata : EXO-K - Baby Don't Cry
https://www.youtube.com/watch?v=-poEUTl0wHE



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Jinwoo non avrebbe mai dimenticato quel profumo, mai. 
Ogni volta che Seunghoon tornava, quel profumo faceva sparire ogni sensazione di solitudine.

Il loro abbraccio durava ormai da qualche minuto ed era soffocante, ma non importava perché lui era a casa. 
Non avrebbe rischiato di perderlo nuovamente in quella guerra. Non lo avrebbe lasciato andare ancora.

Quante notti aveva passato insonni preoccupato? Era semplicemente terrorizzato all'idea di non rivederlo.
Ma in quel momento era lì, anche se con un braccio ingessato, era ancora vivo. Così come confermava il suo cuore che batteva ancora più veloce del solito, come il suo. 

Le lacrime non mancavano. Lunghe scie umide cadevano dai grandi occhi increduli del ragazzo e si facevano strada sulle sue guance. "Non puoi neanche immaginare quanto mi sei mancato." Mormorò Jinwoo contro la spalla dell'altro.

Seunghoon lasciò cadere la giacca a terra, con fare stanco. Quell'inverno lo aveva subito fin troppo. Ora era tornato a casa, tra le braccia dell'unica fonte di calore di cui aveva bisogno.

"Basta piangere." disse finalmente Seunghoon, le prime parole dal suo arrivo. Non sopportava molto vederlo piangere, sapeva che erano lacrime di gioia ma nascondevano emozioni più profonde. Tristezza, paura e solitudine.
"Sai che ora resterò qui, con te." Lo rassicurò accarezzandogli la testa. L'altro annuì mostrando un sorriso. 
A Seunghoon non sfuggirono le occhiaie del ragazzo quando ebbe l'occasione di vedere il suo viso. Gli asciugò le lacrime con la manica della sua maglietta e poi appoggiò la fronte su quella di Jinwoo, chiudendo gli occhi. "Mi sei mancato anche tu." disse prima di posare le labbra su quelle del ragazzo unendole in un tenero bacio.

Jinwoo ricambiò timidamente perché, nonostante si conoscessero da tre anni e mezzo, la guerra gli avevano permesso di vedersi pochissime volte. 
Il resto del tempo erano solo uno scambio continuo di lettere.
Lettere che Jinwoo non buttava mai.

Ancora un bacio e ancora uno. E nessuno dei due osava staccarsi dall'altro. 
Seunghoon prese la mano sinistra di Jinwoo posandola sulla propria guancia, guardandolo negli occhi. "Quanto tempo hai ancora?

Jinwoo arrossì abbassando subito la testa, con gli occhi ormai fissi sul pavimento, sapendo benissimo a cosa alludesse l'altro. "E' ancora mattina... mia madre è uscita meno di un'ora fa. Tornerà sicuramente per pranzo.

Nessuno sapeva della loro relazione. Seunghoon avrebbe rischiato troppo. 
Jinwoo non era stato accettato nell'esercito per via della sua corportatura poco atletica, per la sua salute cagionevole e per via del suo orientamento sessuale. E in quest'ultimo caso rischiava la morte che, fortunatamente, aveva evitato. Tutto merito della madre che lo aveva costretto a rimanere in casa.

Lei, poi, non aveva mai sospettato niente della relazione tra Sunghoon ed il proprio figlio, era convinta di una grande amicizia. Ma anche se ci fosse altro non le interessava, a differenza d'altri che avrebbero voluto condannarli a morte per la sola colpa di amarsi.

"Ma il tuo braccio..." disse preoccupato Jinwoo, prendendo improvvisamente coraggio, alzando il viso verso l'alto. Seunghoon lo baciò nuovamente. "Non preoccuparti. Non è niente." e con ciò lo circondò con il braccio ancora sano, stringendolo a se più di prima, lasciando una scia di leggeri baci sulla sua guangia, facendosi strada fino al collo. 

Jinwoo strinse nella sua mano la maglietta di Seunghoon, mentre l'altra gli accarezzava il collo. Era timido, sicuramente, ma gli lasciava fare tutto ciò che voleva perché si fidava ciecamente di lui.

"Hoonie..." Era il nomignolo che Jinwoo gli aveva attribuito, che, a seconda della situazione assumeva vari significati. In quel caso Seunghoon capì subito che dovevano cambiare stanza. 




Camminarono vicini, salendo la scala mentre si scambiavano qualche bacio, per poi chiudersi la porta alle spalle.

Una volta dentro, lentamente Seunghoon alzò la maglietta di Jinwoo, osservando il suo pallido torace, accarezzandolo con le punta delle dita. 
Poteva vedere benissimo le sue costole, sotto la pelle. "Jinwoo, ti prego non saltare i pasti. Voglio che tu sia in piena salute.

Jinwoo non rispose. Quello era solamente il risultato dopo tutti quei mesi senza vederlo. L'ansia lo aveva parecchio influenzato. 

"Jinwoo, promettimelo. Promettimi che mangerai e dormirai quanto basta." Seunghoon gli mostrò il mignolo in segno di promessa, così come facevano i bambini. "Lo prometto, solo se mi prometti che resterai qui con me." Seunghoon incrociò il mignolo di Jinwoo con il proprio.
"Per tutta la vita.

Subito dopo le braccia di Jinwoo avvolsero il collo di Seunghoon, facendolo indietreggiare in direzione del letto, riprendendo il bacio che poco prima avevano interrotto. 

A breve i due corpi si ricaldarono, avvertendo il bisogno di amarsi, come se non lo avessero mai fatto. 

Le loro bocche si aprirono in un bacio più erotico, un continuo intreccio di lingue e baci lenti e confusi. 
Malgrado la stanchezza, i loro corpi sembravano svegliarsi ai sfregamenti quasi involontari dei loro membri.

La stanza si riempì subito dei loro ansiti, un continuo eco nella testa di Jinwoo. 
La sua pelle pallida riuscì a prendere un colore roseo sulle guange e qualche parte del torso e delle braccia per i vari segni che Seunghoon lasciava con i suoi morsi.

Dei morsi dolorosi. Troppo dolorosi.
Bruciavano come ferite aperte.




Quando Jinwoo aprì gli occhi vide altro che morsi sulla sua pelle. 
Lentamente alzò lo sguardo per poi guardarsi attorno.

Giusto. Come dimenticare la cruda realtà?
Jinwoo si sedette sul letto accarezzando il cuscino e le lenzuola.

'Un altro sogno?' pensò ricominciando a piangere. Ecco ancora quella sensazione di nostalgia.
Cosa mai avrebbe potuto ridargli il suo Seunghoon?
I sogni potevano solamente consolarlo, ma niente gli poteva ridare la sua felicità.

E poi quell'ospedale psichiatrico non era il suo luogo. 
Lui non doveva essere lì. Lo rendeva solo triste. Non era malato. 
Quel luogo lo faceva diventare pazzo.

Vagamente ricordava il suo arresto. Giusto alcune assurde accuse e le urla della madre che pregavano disperatamente i poliziotti di lasciarlo stare.

Ed i tagli erano solo un tentativo di cercare il modo più veloce di togliersi la vita.
Avrebbe preferito la morte piuttosto che restare ancora un secondo là dentro.

Per lo meno la morte lo avrebbe riavvicinato a Seunghoon.
Per sempre.


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E sono ancora qui a rompere con le mie fanfic C: ops 

Per tutti quelli che si sono chiesti che fine avessi fatto.... beh la risposa è semplice: maturità.
In parte non ero più convinta di voler continuare a scrivere ma ora sono qui, quindi voglio ringraziare quelle persone che mi hanno incoraggiata sui vari social o che mi hanno complimentata.
;; <3 
Ringrazio soprattutto la mia beta reader per l'aiuto 
~~
Bye bye e grazie per aver letto la mia prima fanfic JinHoon ~

-Armina
   
 
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