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Autore: kikka_67    22/05/2016    1 recensioni
Dopo aver passato tutta la sera a discutere con l’unico parente che mi riteneva un essere inutile, non ero dell’umore adatto per calarmi nei panni del buon samaritano né tanto meno di improvvisarmi eroe, ma alla fine anche se di malavoglia, scesi dall’auto in tempo per salvare quella donnina da morte certa. Mi era stato riferito dagli addetti del soccorso stradale che il serbatoio era danneggiato e stava perdendo gasolio, era un miracolo che l’auto non fosse esplosa appena dopo l’impatto.
Per un attimo rivedo il suo viso dolce, chissà cosa le era saltato in mente di girare da sola di notte invece di rimanere in casa tra le braccia di suo marito. La risposta era chiaramente una sola, quella donna stava scappando da qualcosa o da qualcuno. Aveva capelli castani che le sfioravano le spalle, la pelle candida, un piccolo nasino e un’espressione truce quasi sofferente in viso. Era bella, tenera, una di quelle donne da accudire, una di quelle da cui tornare dopo ogni tempesta, una donna inavvicinabile per lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il commesso della gioielleria guarda Chris con uno sguardo bramoso ogni volta che prende in mano un anello costoso e me con uno risentito ogni volta che disdegno l’oggetto proposto, mi sono lasciata convincere a portare avanti la messa in scena a beneficio della salute di Leonard che miracolosamente si era ripreso apprendendo la notizia dell’imminente cerimonia. Mi ha trascinata per tutta la mattina a cercare un anello adatto, siamo entrati in parecchie gioiellerie ma non sono riuscita a convincerlo ad acquistare un anellino da poco, ritenevo inutile spendere una cifra considerevole solo per convincere il nonno. Ma lui non era molto d’accordo.
 
                                      
  • Ma perché non vuoi capire? Non voglio un anello costoso, va benissimo un vera normalissima. –
  • Mio nonno si aspetta di vedere un anello di fidanzamento e una fede sulla tua mano ed è ciò che avrai, quindi non farmi perdere tempo e scegli qualcosa! – sibila irritato.
  • Va bene! Voglio questo! – sbraito con veemenza indicando una vera intrecciata di oro bianco sottilissima.
  • Dia alla signora ciò che vuole! – ordina al commesso con voce dura, decisamente scontento.
  • Certo signore. – il quale risponde altrettanto scontento.
 
 
 
Dopo essere usciti dal negozio, ci siamo fermati in un pub a prendere qualcosa da bere e mentre mi aiuta a sedere, un gruppetto di ragazze ci sono passate accanto e non hanno mancato di fare la radiografia al mio “fidanzato”.  Non posso dargli torto oggi Chris è particolarmente affascinante, indossa una camicia blu scuro come il giubbotto che gli fascia le spalle larghe alla perfezione. Mentre io sembro un fagotto stropicciato vicino a lui riconosco con un sospiro afflitto. Lui non sembra essersi accorto di aver catturato l’attenzione di ogni donna nel locale e ritorna verso il tavolo con i nostri bicchieri in mano tranquillissimo.
 
 
  • Perché sospiri? Ti sei pentita di aver preso quell’anellino ridicolo? Non ho mai incontrato una donna che rifiuta dei gioielli! – esclama divertito.
  • Non mi va di farti spendere tutti quei soldi per un anello che userò per poche ore. E poi non era per quello che sospiravo. –
  • Sarebbe stato un regalo, il tuo aiuto in questo momento è molto prezioso. Ma non ho più voglia di insistere.  Comunque cosa altro turba i suoi pensieri mia cara? – replica ilare.
  • Davvero non ti sei accorto di avere tutti gli occhi addosso da quando sei entrato qui dentro? Beh… tutti gli occhi delle signore intendo! –
  • Che cosa? No, non ho fatto caso, e poi sono con te non potrei mai guardare un’altra donna! –
  • Si certo…come no! – ribatto ironica.
  • Mi pare di averti dimostrato, in più di un’occasione, che ti trovo attraente. – ribatte muovendo le sopracciglia in modo allusivo.  
  • Ma davvero?! Infatti mi sposi, per finta, e solo per far felice tuo nonno, altrimenti non lo faresti maii! – ribatto pungente. Non so neanche il perché, ma questa ovvia constatazione mi irrita.
  • Senti…  per uno che di matrimonio non ne vuol sentire parlare tutto questo è un…. un’eccezione che conferma la regola, mai dire mai, ma se ci fossimo conosciuti in un’altra occasione… -
  • Non mi avresti considerata e se invece fosse capitato, sicuramente sarebbe successo in una di quelle sere buie e tempestose in cui non avevi impegni, o mentre eri sbronzo e magari in preda ad un attacco di depressione…! –
  • Non ci crederai ma è stato esattamente così, quella notte in cui ti ho trovata mezza assiderata tra le lamiere della tua auto, ero furioso, depresso forse no, ma sicuramente infelice. Trovare te e aiutarvi mi ha salvato dalla desolazione in cui stavo affondando. – mormora guardandomi intensamente.
  • Potresti evitare di guardarmi a quel modo? Mi metti a disagio e le ragazze qui dietro stanno soffrendo! – scherzo per darmi un contegno.
  • Ma lo sai che sei veramente ridicola? – ridacchia scuotendo la testa.
 
 
 
 
 
Eh... si sono veramente ridicola! Sono stata scaricata da un uomo che mi ha giurato … “insieme…finché morte non ci separi” ed invece è scappato con una collega, partorirò un bimbo che tra vent’anni mi abbandonerà per un’altra donna, e mi vado ad innamorare di un uomo che tutte vorrebbero accanto!  Perché le cose non vanno mai per il verso giusto? Se ci fosse una giustizia divina, amerei un uomo tranquillo, semplice, che non abbia null’altro in mente che amare me e mio figlio.
 Andremmo a trovare i parenti durante le festività e loro verrebbero da noi. Cosa c’è di strano nell’aspirare una vita tranquilla, sicura e decisamente noiosa...certo… ma quel tipo di noia che alla fine ha qualcosa di rassicurante, che sa di… “per sempre”.
Invece con Chris tutto sarebbe incerto, improbabile, eccitante, sfibrante e penso assolutamente meraviglioso. Perché ritengo meraviglioso, avere un uomo accanto che ti spoglia con gli occhi, che promette il paradiso con parole carezzevoli e che poi a casa, riesca anche a soddisfare le tue più alte aspettative, penso che sia il più grande desiderio di ogni donna e se poi incarna anche la corporatura di un Dio greco tanto di guadagnato!
 
 
Leonard ci aspettava a casa, seduto su di una poltrona nel patio, ci sorrise stancamente, ma il suo sguardo acuto non manca di notare l’anello di fidanzamento e la vera lucidissima. Dopo pranzo andò a riposarsi e visto che anche Richard doveva assentarsi per un’urgenza in uno dei suoi magazzini, colsi l’occasione per entrare nella piccola biblioteca per dare un’occhiata e magari trovare un libro interessante.
Mentre leggo il tempo diventa un accessorio di poca importanza, mi estraneo completamente dal mio presente per immergermi in quel mondo fatato che è la letteratura, solo un forte boato mi distoglie dal mio intento, un tuono in lontananza, ma abbastanza forte da far vibrare i vetri. Io adoro i temporali, è una sensazione meravigliosa osservare la forza della natura scatenarsi, quando sei al sicuro dentro casa. Con difficoltà riesco ad alzarmi dalla poltrona e una volta raggiunta la finestra sentii qualcosa bagnarmi i vestiti e colare lentamente lungo le gambe, si sono rotte le acque!
Ho paura! Non sono pronta, non so che fare! Ma in un attimo ripresi il controllo di me stessa, c’era un’unica cosa più importante di me, il motivo per cui avevo sopportato le nausee, i chili di troppo, la stanchezza, l’insonnia, il mio piccolino, e se lui era pronto per venire da me, io non potevo deluderlo, dovevo essere forte e prepararmi ad accoglierlo.
Con una lucidità e una tranquillità di cui mi stupii io per prima,  presi il cellulare e avvertii l’ospedale di mandarmi un’ambulanza, andai in bagno a cambiarmi, era da mesi che mi portavo dietro un cambio per ovviare a situazioni come quella e alla fine chiamai anche Chris, nessun altro, solo lui, mi rendo conto che in quest’occasione ho bisogno di lui e di  nessun altro,  in fondo ci ha salvati da morte certa e sento che assistere alla nascita di mio figlio lo avrebbe legato un po’ di  più a noi. Non mi ricordo cosa gli dissi né cosa mi rispose, ma fu la sua voce rassicurante a infondermi coraggio mentre entravo in ospedale e quando arrivò da me fu tra le sue braccia che sopportai tutte le contrazioni e solo grazie ai suoi incoraggiamenti che finalmente partorii mio figlio.
 
 
 
Il mio piccolo Robert è un bambino dolcissimo, tranquillo e coccolone, finché non si risveglia il suo appetito e in quelle occasioni si fa sentire. Guardarlo mentre dorme è una cosa meravigliosa, come è possibile che questo esserino indifeso, si abbandoni fiducioso tra le mie braccia? Sarò in grado di badare a lui, difenderlo e guidarlo nelle intemperie della vita? Si, ce la farò perché lui è tutto il mio mondo adesso e per lui userò fino all’ultima goccia di determinazione perché cresca sereno. Per un attimo gli occhi di Chris mi sfiorano la mente, era venuto a trovarci la prima sera con tanti palloncini e un modellino di una Harley-Davidson per il piccolo. Era rimasto in silenzio a guardare il bambino dormire e dopo una decina di minuti era andato via.
 
Sono due settimane che siamo a casa ed io e il piccolo abbiamo raggiunto una dolce ruotine piena di poppate, ruttini, pannolini e notti in bianco. La pediatra dice che i pianti notturni dipendono dalle coliche e mi ha raccomandato di avere pazienza e di coccolarlo senza sosta. Quindi per recuperare le forze, quando dorme lui, dormo anche io. Mia zia è rimasta con noi per una settimana e adesso siamo di nuovo da soli. Fortunatamente in questo momento dorme e sono decisa a fare una doccia veloce prima che si svegli, ma naturalmente qualcuno sta bussando alla porta.  Attraverso le tendine vedo Chris che mentre aspetta fuori dalla porta, si aggiusta la camicia e si pettina con le dita i capelli, chiude gli occhi e muove la testa come a schiarirsi le idee, che strano!
 
  • Ciao. – mi accorgo di non aver nulla altro da dire, tanto sono impegnata a fissarlo.
  • Ciao... posso entrare, devo parlarti. – mormora esitante.
  • Veramente stavo per fare la doccia. – rispondo molto stupidamente.
  • Ehm… va bene, posso aspettare dentro? E’ importante. –
  • Bene, certo, scusami. Sono un po’ stanca e i miei riflessi vanno a rilento. Vuoi qualcosa da bere? –
  • No, grazie. E il piccolo? Sta bene? –
  • Si, è in camera sua, si è appena addormentato. Non abbiamo dormito molto questa notte, soffre per le coliche. Ha mal di pancia. Non digerisce bene… - concludo notando lo sguardo vacuo con cui mi fissa.
  • Ah ecco, ci sono. Vai pure ti aspetto nel soggiorno. –
 
 
 
 
Ho la mente completamente vuota, stordita, non so cosa pensare, non si è fatto vivo finora e adesso viene a chiedermi un favore… un altro! Approfitterò dell’occasione per restituirgli gli anelli che non avevo ancora avuto il coraggio di sfilarmi dal dito. Mi sono lavata e vestita in tempo di record e torno in soggiorno con il fiatone e i capelli bagnati.  Sotto il suo sguardo attento preparo due bicchieri di spremuta ed in silenzio gli porgo il suo. Richard posa il bicchiere sul tavolo quasi subito e mi guarda a disagio.
 
 
 
  • Il favore che devo chiederti è molto semplice, verresti a vivere con me? – chiede deglutendo nervosamente.
  • Cosa? La nostra ultima messa in scena non ha convinto tuo nonno? Digli la verità, è la cosa più giusta da fare. Digli che io non sono tua moglie e che il bimbo a cui ha comprato la cameretta non è tuo figlio. – lo prego accorata.
  • Sei fortunata che non è venuto a sapere che hai rifiutato il suo regalo. Ci sarebbe rimasto molto male e comunque gli ho già detto tutta la verità prima che tu partorissi. –
  • E quando? Ma perché? – esclamo esterrefatta.
  • Leonard è malato ma non è uno stupido, ha capito che c’era qualcosa che non andava tra noi e mi ha chiesto di dirgli la verità e così ho fatto. Gli ho raccontato come ci siamo conosciuti, che ti eri decisa ad aiutarmi solo perché ti sentivi in debito con me e che tuo figlio non è mio. – mormora serio.
  • E lui come l’ha presa? –
  • Non ti biasima per avergli mentito e mi ha fatto di nuovo una ramanzina sui rapporti familiari e poi mi ha chiesto cosa avevo intenzione di fare con te e in quel momento ho capito cosa intendeva, cosa voleva sapere.  Mi... sono …. Innamorato di te Chloe. Ti amo. Amo anche tuo figlio.  Sarei felice di fargli da padre, mio nonno dice che avendolo visto nascere ho più diritti del padre biologico. E vorrei veniste a vivere con me, la mia vita è un casino ma... per voi cercherò di migliorare. – promette sorridendo.
  • Tu mi ami…? Perché non ti sei fatto più vedere?  – mormoro con le lacrime agli occhi.
  • Si, ti amo e solo che … avevo paura, ho paura. Ma non posso più starvi lontano.  Dormo in macchina da qualche notte, parcheggio qui davanti e… ho rischiato di essere arrestato dalla polizia che non voleva credere alla mia versione dei fatti… Ti amo e vorrei al più presto regalare una fratellino o una sorellina a Roby…. Voglio fare l’amore con te… se mi vuoi... – sussurra sfiorandomi dolcemente una guancia.
  •  Se ti voglio? Saresti sorpreso di sapere chi ho sognato tutte le notti! – rispondo accarezzandogli il petto.
  • Me? Ti voglio adesso, Chloe,  so che hai avuto appena un figlio e che vorresti aspettare ma… sei così bella quando sei più tonda che lunga …- mi assicura baciandomi sul serio.
 
 
 
 
 
Beh, non ho potuto rifiutare, e ho fatto bene.  La nostra vita non è stata sempre tranquilla, ma siamo felici, insieme con i nostri figli, Roby adesso ha un fratello e una sorellina che lo adorano e un bisnonno che ancora non se la sente di abbandonare i suoi bis nipotini. Chris spesso è lontano da casa e spesso è fotografato accanto a donne meravigliose, ma finora non mi ha mai sfiorato il dubbio che appena smessi i panni da Star, non impugni il cellulare per chiamarci o che non si affretti a prendere il primo aereo per raggiungerci, perché siamo la sua vita e lui è la nostra.
 
 
Grazie di aver seguito il racconto fin qui, e proseguo nel dirvi che cito persone per nome, che purtroppo non conosco e che ciò che ho scritto è il frutto della mia immaginazione irrequieta e per questo chiedo venia a Mr. Evans. E concludo dicendo che qualsiasi riferimento a cose e persone realmente esistenti è puramente casuale. A presto. Kikka.  
  
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