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Autore: Isthias    23/05/2016    0 recensioni
Una donna sola con la persona che ama sta affrontando un momento difficile.
Per distrarsi accende la radio e per casualità inizia una canzone che piace alla coppia, così si mettono a ballare.
Mentre ballano, lei ripensa al suo tormentato passato insieme a lui.
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Siamo seduti su delle sedie di legno.
Tu di fronte a me e io di fronte a te... Mi fissi...
O almeno, così mi piacerebbe... io sto guardando il pavimento, chiedendomi cosa è meglio fare.
La radio accesa per alleviare la tensione, suona una banale canzone pop.
«La nostra situazione è dura, ma non per questo voglio rinunciare a te» dico piano, ma sono sicura che lui mi abbia sentito.
«E mai lo farò. Mi dispiace... averti fatto del male... e se tu mi perdoni, prometto che farò finta che questa giornata non sia mai successa...» aggiungo alzando lo sguardo a fissarlo.
Lui osserva un punto indefinito del soffitto.
Sospiro.
Forse non gli importa più di me?
La canzone pop smette e ne inizia un'altra.
«M-ma questa...» trattengo un sospiro «è la nostra canzone! Te la ricordi?» chiedo alzandomi in piedi.
«Ti piacerebbe ballarla con me?» chiedo avvicinandomi a lui.
Gli accarezzo le guance e lui si alza.
Lo stringo al mio petto, mentre insieme ondeggiamo al ritmo della musica.
Chiudo gli occhi, e lascio che la musica mi prenda completamente e nel mentre sento la presenza di lui vicino a me che mi tocca.
«Quanto tempo è passato dal nostro primo incontro...» sospiro ancora, perdendomi nei ricordi.

La prima volta che ci siamo incontrati è stato ad una festa delle medie, all'inizio ci stavamo antipatici, ma dato che ci vedavamo spesso a causa degli amici in comune, abbiamo finito per conoscerci meglio.
Col tempo, inevitabilmente in me è scoppiata la scintilla dell'amore.
Ricordo ogni momento passato insieme: quando abbiamo litigato al nostro primo incontro, quando abbiamo scoperto di avere gusti simili in fatto di musica, quando abbiamo detto di odiare la stessa persona, quando è morta mia madre e tu eri l'unico presente, quando mio padre iniziò ad abbandonarsi all'alcool a causa del lutto e tu sei rimasto ancora a supportarmi, quando la tua familgia mi ha accolto come fossi una di voi... quando ci innamorammo e facemmo il nostro primo ballo insieme, quando ti aiutai io perché tuo padre picchiava tua madre, quando fummo felici perché avevamo scelto la stessa scuola superiore, quando mi chiedesti di mettermi con te... quando mio padre è morto e tu sei rimasto al mio fianco, quando mi sono trasferita in una famiglia che ho odiato e siamo riusciti a rimanere vicini, quando... quando mi hai tradita.
Sì, lo ricordo bene.
Eri andato a parlare con quella zoccola... eri andato a chiederle consiglio su dei compiti, o almeno così hai detto... anzi, così hai mentito!
Ma io so la verità.
Anche tu volevi abbandonarmi.
Anche tu ti eri stufato di me.
Forse sarei rimasta buona se tu fossi andato da lei solo quella volta, ma no!
NO!
E non solo, poi hai iniziato a frequentare un'altra ragazza che tu definivi "amica", ma come può essere tua amica una TROIA che ti chiede SEMPRE di essere consolata?!
Una mocciosa che pretende di avere l'uomo di qualcun altro e che ha sempre problemi... probabilmente falsi!
Il fatto che in seguito si sia fidanzata con un altro non cambia NIENTE. So che stavate organizzando cose insieme. LO SO!
Ti ho sentito mentre la consolavi perché ha scoperto che suo fratello ha il cancro. 
"andrà tutto bene"
ANDRA' TUTTO BENE?
Chissà cosa intendevi! Non parlavi solo di suo fratello. Ne sono sicura. In fondo quel mocciosetto sarebbe morto sicuramente.
OVVIO!
Nessuno può essere curato dal cancro, sai?
Di cosa parlavi? Della tua relazione con lei?
Speravi che non me ne accorgessi, vero?!
E non solo con lei dovevi tradirmi, ma anche con le tue compagne di classe. Il modo in cui parlavi con loro, la tua gentilezza, la stessa che usavi con me era EVIDENTE!
Continuavi a mentirmi. AVEVI PERSINO INIZIATO A TRATTARMI MALE! AD ARRABBIARTI SE IO TI CHIEDEVO SPIEGAZIONI!
PERCHE' HAI QUASI TRASFORMATO LA NOSTRA IN UNA RELAZIONE ABUSIVA?
PERCHE' HAI INIZIATO A FARMI MALE?!
ERI CONTINUAMENTE FRUSTATO SE PARLAVO DELL'ARGOMENTO... PERCHÈ?!
Sicuramente era perché avevo ragione!
AVEVO RAGIONE!
ERA INUTILE CHE MENTIVI! SAPEVO TUTTO.

Anche il tuo migliore amico aveva notato quanto eri... quanto SEI perfetto...
e anche molti altri tuoi amici maschi...
E sono sicura che anche tu ti sei accorto di questi loro sentimenti...
In fondo, dicevi di voler uscire con loro per fare qualche partita o cazzate del genere....
MA IO SO LA VERITA'
LA SO!
TU TI ERI STUFATO DI ME!
TU VOLEVI ALLONTANARTI DA ME, NONOSTANTE IO STESSI MALE!
NONOSTANTE TUTTO QUELLO CHE HO PASSATO, TU HAI VOLUTO ABBANDONARMI!
PERCHE'?!
PERCHE' HAI VOLUTO FARMI UNA COSA COSI' CRUDELE?!
PERCHE' HAI PENSATO DI ABBANDONARMI?!?!?!


...
Io voglio solo il tuo bene...
Voglio solo che tu stia bene insieme a me.
Non voglio che ti venga fatto del male... io ti proteggerò.
Io sono l'unica che ti conosce completamente, sono l'unica che può proteggerti.
Lo avevi capito, ne ero certa, altrimenti perché avresti abbandonato tutti i tuoi "amici" per stare con me?
Ma non è una mancanza così grande.
In fondo loro ti usavano soltanto per potersi sfogare dei loro problemi.
O per provarci con te, perché gli stavo antipatica.
Era sicuramente così.
Ma... ogni cosa, per fortuna, si è risolta.
Ogni cosa è andata per il verso giusto.
Continuare a parlarti di quanto stavi sbagliando ti ha fatto bene.
Lo so.
Ma anche così, loro hanno continuato a rompere le palle e hanno iniziato a dirti che dovevi lasciarmi... 
che ti stavo rovinando... 
che dovevi abbandonarmi... 
CHE TI STAVO FACENDO DEL MALE!
MA NON E' VERO
Io... NOI lo sapevamo che avevo ragione IO!
Solo io posso occuparmi di te!

Ma anche se mi hai ascoltato, hai iniziato ad avere dubbi su questa cosa...
Hai iniziato ad evitarmi, a voler stare da solo.
A dire che ti mettevo a disagio!
A quel punto ho capito che ti stavi avvicinando alla linea di non ritorno... i tuoi amici ti stavano mettendo nel sacco... erano ancora in contatto con te...
Ormai eravamo adulti e avevo trovato un lavoro da poco, così ti chiesi se potevamo sposarci.
Non mi hai mai risposto...
Dicevi di continuo di stare troppo male...
Appena mi accorsi che non era una bugia, mi trasferii nel tuo appartamento e iniziai a prendermi cura di te.
Hai obiettato all'inizio...
Ricordo ancora la sberla che mi hai tirato quel giorno... però grazie alle mie parole e alle mie lacrime hai cambiato idea...
Ti sei fidato di me...
Nonostante la sberla, sono stata molto felie...
Dopo che mi trasferii da te, feci in modo che tagliassi completamente i ponti con tutti gli altri tuoi amici.
Ho messo una password che solo io conosco nel tuo cellulare e ho bloccato ogni tuo vecchio contatto.
Anche le mail, anche i messaggi. Prima che li leggessi tu, li leggevo prima io, per essere certa che non fossero quei rompipalle sotto falso nome.
E per paura che tu potessi incontrarli mentre uscivi, mi sono impossessata anche delle tue chiavi di casa.
Ormai non puoi più uscire.
In questo modo, nessuno potrà spingerti ad abbandonarmi... nessuno.
...
Ma nonostante questo, perché?
Perché quando avevamo finalmente incoronato il nostro sogno...
Quando finalmente avevamo iniziato a vivere insieme...
Quando avevamo finalmente consumato il NOSTRO AMORE nel NOSTRO letto matrimoniale...
Quando avevamo iniziato ad essere una famiglia...
Perché hai deciso di morire?

...e a morire da solo, mentre non ero presente... se me lo avessi detto, forse avremmo organizzato un magnifico suicidio di coppia, per immortalare il nostro amore...
Credevo che tu mi amassi, che non mi avresti mai abbandonato, ma invece l'hai fatto...
Mi hai molto ferita.
Credevo di potermi fidare di te e invece...

...ma... fa niente... ti perdono lo stesso...
Hai visto quanto sono buona? Ti ho perdonato sebbene hai tentato di abbandonarmi...
Sono una persona gentile...
Mi sono sempre presa cura di te in fondo.
Ti conosco bene...
Con questo ballo mi hai perdonato.
Ne sono certa.
Non ti abbandonerò mai, te lo prometto.
Non lascerò che tu soffra o che rimani solo.
Lo prometto.
Sta tranquillo, con me sei al sicuro.




La canzone finisce.
Mi fermo e osservo la tua testa, ancora stretta tra le mie braccia e sorrido.
Sì...
Mi hai perdonato, vero?
Lo so.
In fondo... tu sei l'unica persona che non mi ha mai abbandonato...
Mia madre se n'è andata... mio padre se n'è andato... i miei amici se ne sono andati... anche quella famiglia che tanto ho odiato mi ha lasciato... persino la tua famiglia tanto gentile ha iniziato ad evitarmi...
Ma fa niente.
Io ho te.
E finché ci sarai, io non sarò mai triste.
Sorrido a questo pensiero, perché so che non te ne andrai mai.
Tu... rimarrai per sempre con me, non è vero?

La radio inizia a trasmettere un'altra canzone.
Ti faccio "risedere" sulla sedia e chiudo la radio.
«Sono felice che tu mi abbia perdonato...» dico, fremendo di emozione
Mi riavvicino a lui e lo prendo in mano e fissandolo sorrido ancora.
«Sei bellissimo» e rido di gioia.
I capelli un po' lunghi ricadono sulle mie mani, mentre i tuoi occhi privi di vita sono rivolti verso l'alto. Hai la bocca aperta da cui esce un po' di bava che mi bagna le mani. Il pensiero mi eccita. Dal tuo collo esce ancora qualche goccia di sangue, ma non cambia niente, tanto devo ancora pulire la stanza dal resto del sangue...
«Sono felice di averti con me. Ma... ora sono stanca per il ballo... che ne dici di fare qualcos'altro di eccitante? Sai no, quelle cose che si fanno dopo i litigi~» dico guardandolo emozionata.
"chi tace acconsente"
Chissà chi è stato a dire questa saggia frase...
Tenendoti stretto a me, corro in camera da letto, dove c'è il tuo corpo ancora vestito.
Metto la tua testa sul comodino e mentre mi spoglio, mi accorgo che stai ancora osservando un punto indefinito del soffitto.
Quando mi giro a guardare, noto il cappio con cui ti sei impiccato ancora attaccato al soffitto.
«Lo so... Stai pensando al fatto che hai provato ad abbandonarmi, vero?»
Lui non dice niente
«Sta tranquillo, ti ho perdonato.
Se non ti perdono io, chi altri può farlo?» aggiungo ancora.
Lui rimane ancora zitto e allora lo bacio in bocca.
«Sta tranquillo. So che non ci proverai più. Lo lascio lì solo perché voglio ricordarmi di come hai provato a lasciarmi... ma che hai fallito.»
Sorrido e ricomincio a svestirmi.
Sì...
è giusto così.
Il nostro amore è speciale e giusto.
Il nostro amore è perfetto.
E nessuno può mettersi tra di noi.
Nessuno.


 
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Salve, qui Isthias, l'autore della storia.
La storia qui è nata come un 100 Writing Prompt challenge, che ho intenzione di continuare nei prossimi giorni come storie originali e con temi diversi.
È da... TANTISSIMO che non scrivo una storia e sono TERRIBILMENTE fuori allenamento.
E credo che si veda.
Purtroppo...
In ogni caso, come ho scritto nella mia pagina di EFP, non abbiate pietà nelle critiche costruttive, voglio migliorare il più possibile.


Parlando invece della storia, non so come mai a leggere "Day 1 - Dance" mi è venuta instantaneamente l'immagine di una donna che balla con una testa mozzata in una casa mezza abbandonata, ma... è successo.

La storia parla di questa donna che da piccola le è morta la madre, lasciandole un dolore dentro. Si è sentita abbandonata per quella morte e così suo padre, ma invece di consolarsi a vicenda, lui si è abbandonato nell'alcool, mentre la ragazza si è attaccata sempre di più alla persona più cara all'epoca.
Dopo la morte del padre e del trasferimento le cose sono peggiorate, la sua mente ha iniziato a delirare a dimenticare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Tutto è stato sovrapposto da un solo pensiero: "non voglio rimanere sola".
Così la gelosia ha iniziato a far breccia nel suo cuore, divorandola sempre di più.
L'intervento degli amici di lui e di lei ha solo peggiorato la situazione.
Lui ha sempre avuto una vita felice, è sempre stato gentile con tutti...
troppo.
Questa gentilezza lo ha ripagato, facendolo sentire in colpa ogni volta che la sua ragazza lo sgridava perché stava con altre ragazze, e quando provava ad obiettare, il suo volto spaventato lo metteva in agitazione. Ogni volta che accadeva, si sentiva un mostro, gli sembrava di essere come suo padre che picchiava sua madre e il pensiero che la loro potesse essere una relazione come i suoi genitori, basato sulla paura lo spaventava a morte.
Così pian piano smise a trattarla male e lei finì per imporgli tutto quello che voleva senza che lui battesse ciglio.
I suoi amici provarono a fargli capire che aveva fatto la scelta sbagliata, ma lui non capì e si mise sempre dalla parte della sua ragazza.
Pian piano la relazione divenne sempre più abusiva e lui si è trovato costretto a prendere dei farmaci contro la depressione.
Voleva lasciarla, ma non ne aveva il coraggio e senza fare niente, senza che se ne accorgesse, lei ha finito per vivere con lui.
Alla fine, quando si rese conto di quanto di come si era trasformata la loro relazione, esplose. E aspettando un momento in cui lei non era a casa, provò a chiamare i suoi amici per chiedere scusa e aiuto, ma il telefono era bloccato, così come la porta.
Si mise a pensare per giorni cosa era meglio fare, ma alla fine, colto dalla disperazione dopo aver "consumato il suo amore con lei", si suicidò.

E questo è quanto.
Parlando onestamente, credo che come idea sia bella, ma allo stesso tempo non credo di essere riuscito a renderla al meglio nel racconto, tanto da renderla banale.
In particolare il fatto che il compagno della protagonista sia morto, credo che ci siano arrivati tutti già dalle prime righe.
Però allo stesso tempo non sono riuscito a migliorarla...
Se avete consigli, sono più che lieto di ascoltarli!


Nonostante questo, spero che ad almeno alcuni di voi possa essere piaciuta!!


Confido nel vostro giudizio!
Alla prossima.
   
 
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