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Autore: Stray_Girl    24/05/2016    2 recensioni
**dal testo**
Non mi importa se la mia è una vita da criminale latente, a me piace. Sarò anche un cane da caccia, ma ci sono cose a cui sono legato e affezionato. In fondo, sono un essere umano anch'io.
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La one-shot è ispirata all'episodio 16 della prima serie di Psycho Pass. Per chi non l'avesse ancora visto e avesse intenzione di vederlo, attenzione questa storia contiene !!SPOILER!!
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shusei Kagari
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Guardo sconvolto l’uomo esplodere di fronte a me, il suo sangue che mi schizza sul viso. Mi volto di scatto alle mie spalle, verso chi ha sparato. La figura esce dalla zona d’ombra in cui si trovava, lasciandomi ancor più scioccato. Lei qui? Cosa c’entra lei in tutto questo?
- Di – direttrice … - balbetto, spiazzato. Non riesco a darmene una ragione, non trovo un perché a questa situazione assurda in cui mi sono ritrovato. Perché il direttore del Dipartimento di Pubblica di Sicurezza si trova nella stanza del Sibyl Sistem? E perché ha un aspetto così disumano? Quello che ho davanti è un robot, un androide che sta andando in avaria, non di certo una donna seria e composta come da sempre mi era apparsa la direttrice Kasei da quando ero diventato un Esecutore.
La figura (non so come altro definire l’essere che ho di fronte) alza il braccio, puntando il Dominator contro di me. La testa mi dice di stare calmo: sebbene sia alto, il mio Psycho Pass non è tanto elevato da farmi beccare un Lethal Eliminathor, al massimo sarò colpito da un Paralyzer. Al contrario, il mio cuore è attanagliato dal terrore. Ho la terribile sensazione di essere consapevole di star vivendo gli ultimi istanti della mia vita. Appena se ne rende conto, anche la ragione cede. No, non voglio morire in un posto come questo. Anzi, non voglio proprio morire. Non mi importa se la mia è una vita da criminale latente, piena di divieti e limitazioni, a me piace. Sarò anche un cane da caccia, ma ci sono cose a cui sono legato e affezionato. In fondo, sono un essere umano anch’io, e come tale ho diritto anch’io di vivere.
Quando però vedo la trasformazione finale del Dominator, ogni mia speranza e voglia di combattere svanisce nel nulla. Quella assunta dalla pistola non è la modalità del Paralyzer, ma del Destroy Decomposer. Sono ferito al braccio e alla gamba, continuo a perdere sangue e sono disarmato. Nelle mie condizioni, potrò salvarmi solo grazie ad un miracolo. Mi chiedo come la direttrice sia stata in grado di far cambiare la modalità del Dominator in modo tale che non rispecchiasse la vera natura del mio Psycho Pass, ma non riesco a trovare una risposta logica. L’unica cosa che so per certo è che sono faccia a faccia con la morte e non sopravvivrò per raccontarlo. Peccato, sarebbe stata una bella storia. La gente si sarebbe ricordata di me.
- Questo è davvero troppo, che cavolo – esclamo, rendendomi conto che invece gli unici a piangermi saranno i membri della mia squadra, e probabilmente neanche tutti. Non ce li vedo proprio Gino e Kunizuka che versano lacrime per me, figuriamoci poi Gino.
Mentre vedo scorrere davanti agli occhi la mia vita come in un film, mi risuonano nella mente le ultime parole che Kogami mi ha rivolto. “Vedi di non fare cazzate!” mi aveva urlato, prima di correre con Akane ai piani superiori della Nona Tower per prendere Makishima. Sorrido, divertito.
“Mi spiace Ko, credo proprio di aver fatto una cazzata” penso. Poi, l’oscurità mi avvolge.
   
 
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