Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Greta Farnese    24/05/2016    1 recensioni
Eccomi tornata con questa ideuccia. Si sa che ADORO "Game of Thrones", perciò ho pensato di provare a creare una storia moderna con i personaggi di questa straordinaria serie/libri. Non posso garantire il risultato, ci ho provato! Anche qui si svilupperanno complotti e intrighi, ovviamente, come forse già si nota dal prologo (sebbene abbia voluto renderlo più leggero e divertente). Vi anticipo che coinvolti in prima persona in ciò che si scatenerà saranno Eddard (per un certo punto, almeno), Cersei, Littlefinger, Sansa.
Il pairing principale sarà Petyr/Sansa (ma ci saranno accenni anche al twincest Lannincest e a Jon/Ygritte),e volevo introdurli già dal prologo; probabilmente avrò creato una situazione banalissima, ma nell'idea originale Petyr doveva essere un professore, poi ho visto che c'erano già altre storie con Petyr professore, così mi sono sentita in dovere di cambiare un po'...
Grazie a chi è arrivato fin qui e a chi leggerà questa "cosa" che ne verrà fuori alla fine, e alla prossima!
Genere: Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- SVEGLIATI! SVEGLIATI SUBITO O GIURO CHE STAMATTINA FINISCE MALE!
Sansa aprì un occhio, ancora piena di sonno, ma nonostante la stanchezza riuscì a scorgere l'espressione furente di sua sorella Arya. 
- VEDO CHE MI SENTI, ALLORA! SONO LE OTTO MENO UN QUARTO!
- E allora? - bofonchiò Sansa, rivolta al cuscino più che ad Arya. - E' prestissimo, per di più stamattina entro alle nove perché finalmente sono al terzo anno!
- Tu - ribatté l'altra. - Si da' il caso che io entri alle otto e venti. Ed è anche il mio primo giorno di scuola superiore!
- Tanto tu fai sempre figure sgradevoli, una in più una in meno, non farà alcuna differenza - asserì Sansa, già più sveglia. Per non dare il tempo alla sorella di strangolarla con le coperte, aggiunse subito: - A maggior ragione, cosa c'entri tu con me?
- Sai che papà e mamma vogliono che andiamo tutti insieme.
Arya le lanciò l'orsacchiotto che Sansa teneva ancora nonostante i suoi quindici anni e mezzo (sedici a novembre) addosso e uscì come una furia, richiamata dall'urlo di suo padre. Era già vestita con quei suoi soliti abiti disgustosi, i capelli che si era tagliata ad agosto cortissimi.
Sansa non riusciva a capacitarsi come due sorelle, nate a nemmeno due anni di distanza l'una dall'altra, potessero essere così diverse. Nella prima infanzia, lei ed Arya non si erano sopportate minimamente. Non riuscivano ad avere un dialogo civile, si schernivano continuamente ed erano arrivate a mettere la famiglia in situazioni piuttosto imbarazzanti con i loro battibecchi. Ma ora che erano cresciute, le cose erano cambiate, fortunatamente. Certo, c'erano ancora battibecchi come quello di quella mattina, ma Sansa sapeva che la sorella le voleva bene, e anche lei gliene voleva. 
Si costrinse ad alzarsi dal letto, sbadigliando. Aveva un sonno terribile. Eppure doveva essere vigile. Era al terzo anno, ora! Il terzo anno era importantissimo, all'istituto classico. Finalmente sarebbe stata al liceo vero e proprio, e non a quel noioso ginnasio! Avrebbe occupato i piani alti dell'istituto, prendendo l'ascensore per raggiungerli, sarebbe entrata in aule più grandi e spaziose. Sperava solo di non cambiare insegnanti, con i quali si era trovata molto bene, l'anno precedente. Essendo molto ordinata e molto precisa, aveva già studiato l'orario provvisorio quando aveva preparato il materiale la sera precedente: due ore di italiano, matematica, storia. A maggior ragione sperava di avere gli stessi professori. La professoressa Cersei Lannister, moglie del preside, che insegnava italiano, eseguiva il suo lavoro con passione e maestria. Dal momento che erano in prevalenza ragazze nella classe, spesso le sue lezioni vertevano su consigli pratici e informazioni sul progresso compiuto dalle donne nei vari decenni. A dire il vero era molto odiata all'interno dell'istituto, e Sansa sapeva perché: in fondo era dura, pensava solo a se stessa ed era estremamente egoista. Ma come già detto, spiegava bene, e Sansa era la sua alunna preferita: era l'unica ad avere l'8 con lei. La professoressa andava molto a preferenze; basti pensare che Margaery Tyrell, una delle amiche di Sansa stessa, era sul 5/6 in italiano solo perché Cersei non la sopportava, più scrivendo meglio di molti, compresa la giovane Stark. Matematica invece l'aveva insegnata fino a quel momento Tyrion Lannister, fratello (odiatissimo) di Cersei. Era un nano piuttosto deforme, ma era molto colto, aveva due lauree e una pazienza infinita. Sansa, che alle medie aveva 4 in matematica e nonostante le ripetizioni era riuscita a stento ad arrivare alla sufficienza dato l'odio per quella materia, con lui era arrivata all'8 senza quasi il minimo sforzo. La motivava molto e cercava di farle capire le cose, non di fargliele imparare a memoria. Sperava davvero che rimanesse anche quell'anno. Riguardo a storia, invece, avrebbero per forza dovuto cambiarlo: dal triennio, infatti, storia e filosofia venivano assegnate a un insegnante distinto da quello del biennio. Meglio, Varys, il professore precedente, era noioso quanto la sua materia.
Intanto, persa nelle sue riflessioni, si era lavata e aveva indossato una gonnellina scozzese a righe e un maglioncino bordeaux. Si era truccata molto e aveva lasciato i capelli sciolti e quasi spettinati. In famiglia non avrebbero approvato, ma lei sapeva perché lo faceva. Poteva sembrare una ragazzina ingenua e poco intelligente, ma in realtà sapeva essere astuta dopo l'esperienza che aveva subito con Joffrey Baratheon...
Si impose di non pensarci e scese al piano di sotto per la colazione. I suoi sei fratelli erano già riuniti attorno al tavolo, suo padre non c'era e sua madre preparava le frittelle. Gli Stark frequentavano il liceo classico da generazioni. Praticamente non avevano altra scelta al momento di lasciare le medie, non solo perché era considerata l'unica scuola seria dai genitori, ma anche perché suo padre era amico del preside e anzi, da quell'anno avrebbe iniziato a lavorare nell'istituto stesso come vicepreside. 
Suo fratello maggiore, Robb, per cui quello era l'ultimo anno di scuola, si stava allacciando le scarpe da ginnastica con aria pensosa. Il suo spitz di taglia grande, Vento Grigio, annusò il laccio, ma prima che potesse addentarlo fu spaventato con un colpo sul pavimento ad opera di Jon, che aveva la stessa età di Robb, ma era il loro... fratellastro. Suo padre l'aveva avuto prima di conoscere la loro madre, e quando era rimasto orfano aveva institito perché vivesse con loro. Catelyn non l'aveva mai accettato del tutto, e anche Sansa per molti anni aveva mostrato ritrosia e diffidenza nei suoi confronti, ma ormai si fidava di lui e non riusciva a immaginare di non averlo in casa.
Arya stava addentando tre pankakes tutti insieme. - Vuoi andare sul motorino di Jon o su quello di Robb? - chiese alla sorella. I due fratelli maggiori avevano entrambi finalmente preso il patentino quell'estate, dopo una lunga attesa e tante urla in casa.
- Ti ho già detto che non salirete su quei mezzi infernali finché non li padroneggeranno da più tempo! - disse Catelyn con tono esaperato.
- Papà ha detto che ci potevo andare, e se posso andarci io può andarci anche Sansa! - sbottò Arya. Le due sorelle avevano imparato a offendersi e bulleggiarsi in privato, ma a mostrarsi solidali in presenza dei genitori.
- NED! - urlò Catelyn. - TUA FIGLIA E' DECISAMENTE IMPAZZITA!
Quando Eddard o Catelyn si riferivano ai loro figli come "tuo" o "tua" significava che erano davvero esasperati. A parte per quanto riguardava Jon, che però era quasi adulto e non dava problemi. A dire il vero, non ne aveva mai causati molti, nemmeno da piccolo. Sansa si domandò di nuovo per quale motivo ci avesse impiegato così tanto ad accettarlo.
- Perché loro possono andare sui motorini e io no? - piagnucolò Brandon, detto Bran, dodici anni, sbrodolandosi il latte sulla camicia. 
- Nessuno andrà su un motorino eccetto Robb e Jon! - urlò Catelyn. - E non tollererò altre discussioni in merito.
- Altrimenti? - osò chiedere Arya. Catelyn le lanciò uno sguardo omicida e Sansa era convinta che un ceffone stesse per raggiungere sua sorella, quando Eddars Stark entrò in cucina.
- I tuoi figli sono fusi - lo informò Catelyn in tono glaciale, estendendo il rimbrotto a tutti e sei. Si levarono proteste per l'inclusione da parte di molti.
- Basta - sbuffò Eddard, stanco come se fosse mezzanotte e non le otto del mattino, - non so cosa sia successo qui e non mi importa per il momento. Robert mi ha mandato messaggi urgenti, devo già stare sul posto. Mi ha detto che ci sono seri problemi e che sua moglie potrebbe essere coinvolta. Detesto quella donna! - picchiò la mano sul tavolo, gesto raro per lui, sempre così calmo e pacato. 
- E i ragazzi a scuola come ci arrivano? - Catelyn passò ad analizzare la questione dal punto pratico, come sempre. La scuola era distante e arrivarci a piedi era escluso.
- Rickon  e Arya verranno con me ora, loro entrano per primi. Robb, Jon, potete portare le vostre sorelle? - chiese rapido, facendo cenno con lo sguardo a Catelyn di tacere.
Robb, I-Phone alla mano, borbottò: - Io devo passare a prendere Talysa.
- Fuori uno - sospirò Eddard, avvilito. - Jon, tu porterai Bran a scuola.
- Siiii! - esultò Brandon, mettendosi a saltare e coinvolgendo i cani nel ballo.
- NON E' GIUSTO! - strillò Arya. Sansa non trovò la forza per dire alcunché, perché stava riflettendo. - Daenerys guida già - disse infatti. Daenerys Targaryen era compagna di classe di Jon, ma la conosceva perché era stata tante volte a casa, e l'aveva anche aiutata a fare i compiti, a volte. Con lei aveva confidenza, anche se era una ragazza difficile da prendere e a volte viziata. Il fatto che avesse avuto il motorino a quattordici anni e ora guidasse già lo dimostrava, sebbene fosse orfana e dunque ci fosse ben poco da biasimare. - Può venire a prendermi lei, già so che va bene.
- Non credo - sospirò Eddard. - Quello di Robert non è il solo messaggio che ho ricevuto. Petyr Baelish deve passare di qui per lasciarmi dei documenti, e ha detto che ti porterà lui a scuola, Sansa. Vuole essere d'aiuto, e tu sei quella con cui ha più confidenza...
Detto questo, stancamente Eddard Stark uscì, gli altri continuarono a prepararsi e Sansa rimase immobile, mentre il pancake cadeva nel latte.
   
 
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