Serie TV > Ned - Scuola di sopravvivenza
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Autore: Mythos    25/05/2016    0 recensioni
Dal testo:
(...) Suonò la campanella, ma Billy non se ne preoccupava, si avvicinò alla porta impugnò la maniglia, stava per entrare in classe ma quando vide Moze correre per i corridoi lasciò la maniglia e decise di seguirla.
In teoria se una ragazza correva per la scuola sola, la regola era quella di lasciarla appunto sola, ma Billy se ne infischiava delle regole e le stette dietro cercando di non farsi vedere. (...)
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billy Loomer, Jennifer 'Moze' Mosely
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Arrivato a casa, Billy aveva la mente affollata da mille mila pensieri e aveva trovato sua mamma che lo aspettava seduta al tavolo come sempre, cercando di scrutarlo e di capire tutto ciò che passava nella mente del figlio.
Sapeva benissimo che loro due non parlavano molto, infatti aveva attuato questa strategia di cercare di entrare nella mente di suo figlio per tentare di scorgerne i pensieri.
Non poteva parlargli liberamente perché notava il fastidio di suo figlio quando si cercava di attraversare campi in cui c’era il divieto di accesso.
- Come è andata?- chiese timidamente sua mamma
- Non lo so- disse il ragazzo
Qualcosa era andato male, era palese, così decise di investigare, ma con discrezione
- Qualcosa ti turba vero?-
- Sì, ma non mi va di parlarne adesso-
Sua madre ora non sapeva cosa dire, di certo non era un tipo particolarmente stressante, lei e Billy avevano questa specie di patto di famiglia, anzi meglio dire che era lei ad averlo, ossia non ficcare il naso nelle faccende riguardanti le arrabbiature dell’altro.
In genere con lei era molto dolce su altre questioni, mentre le questioni personali erano off limits; però ora le venne da riflettere, forse con suo figlio aveva sbagliato sin dal primo momento. Attualmente si sentiva come un’estranea in casa propria: suo figlio non le parlava nonostante i numerosi tentativi di intraprendere una conversazione normale. Forse era il momento di far capire al proprio figlio quanto la faceva soffrire questo suo comportamento.

Billy entrò nella sua stanza distrutto, oggi era una giornata no!
Se il bacio con Jennifer era stata la cosa più bella che gli fosse accaduta nei suoi non molti anni di vita, il ritiro di quel momento di dolcezza sempre dalla parte di quella ragazza lo aveva distrutto completamente.
In quel momento aveva bisogno solo di una cosa…
Si alzò dal suo letto, andò in cucina ed abbracciò sua mamma.
Non aveva amici con cui condividere il dolore e sua mamma era l’unica figura onnipresente nella sua vita, così la strinse forte.
Sua mamma fece cadere i piatti che stava mettendo apposto, facendo un rumore che spaventò entrambi, ma Billy non mollava la presa! Questo era un gesto dolce, forse l’unico gesto dolce che aveva fatto nella sua vita verso sua madre, ma ora aveva troppa paura che anche lei lo abbandonasse, non voleva rimanere solo,  aveva paura della solitudine e, senza dire niente, si staccò bisbigiandole semplicemente
- Grazie-
La signora lo guardò confusa e gli chiese - Per cosa?-
- Per esserci nonostante io sia una bruttissima persona-
La signora di casa stava per controbattere, ma Billy non le diede il tempo perché sparì in poco tempoì dal suo campo visivo.
Suo figlio era sempre pieno di sorprese.

Billy nella sua stanza ora era molto più rilassato, non era male apparire debole ogni tanto e l’abbraccio di sua mamma era quello di cui aveva bisogno in questo momento. Nessuno sapeva di questa sua paura di rimanere solo, anche se a scuola, piuttosto che avvicinare tutti, allontanava chiunque.
Adorava essere il ragazzo più temuto, ciò gli donava l’idea di avere tuto il potere nelle proprie mani, un qualcosa che solo lui aveva, in altri campi non eccelleva e questo era l’unico modo per essere notato.
Ora però non poteva essere più il bullo della scuola poiché gli era stato proibito.
Tutto per Jennifer.
Ancora lei, sempre lei.
Doveva esserci un modo per dimenticarla, per cancellarla dalla sua mente!
Non ci aveva mai provato, ma  ora forse era arrivato il momento!


Era lunedì e la sveglia suonò echeggiando nella stanza silenziosa.  Billy svogliatamente si alzò dal letto e, sempre lentamente, andò in cucina per fare colazione.
La cucina era vuota, come accadeva sempre di mattina in settimana, sua mamma si alzava presto per andare al lavoro e a lui toccava prepararsi la colazione. Detestava il latte, quindi si nutriva solo di fette biscottate e marmellata e, qualche volta, di una fetta di dolce preparato da sua mamma che avanzava. Quella mattina però non c’era il dolce e doveva accontentarsi di quello che c’era.
Finita la colazione, tornò in camera e si preparò, questa volta però il nero non lo voleva mettere.
Oggi era l’inizio di una nuova vita, una nuova vita senza Jennifer!
Decise di indossare l’unico capo colorato che aveva nell’armadio, ovvero la camicia che aveva indossato durante la gita scolatica sotto la giacca beige e un paio di jeans, il giubbotto di pelle lo aveva evitato e quello che indossava era un normalissimo giubbotto. Successivamente si avvicinò allo specchio con un pettine per sistemarsi i capelli e, subito dopo, uscì di casa.
Arrivato a scuola, stava per vivere la medesima situazione di qualche tempo fa:  tutte le persone  lo guardavano straniti, solo che questa volta Jennifer al suo fianco non c’era e… meglio così! Era appena iniziata la sua nuova vita!
A grandi falcate entrò in scuola e subito andò a sedersi al suo banco aspettando che la lezione cominciasse. La prima ora non era in comune con Jennifer, “Meglio così” pensò, come anche la seconda, ma la terza ore era in comune con la ragazza.
Guardò l’orologio sul suo polso contando i minuti restanti e, non appena suonò la campana, prese un respirone, era pronto ad affrontarla!
Vide i ragazzi con cui avrebbe condiviso la lezione entrare in aula, il sudore freddo attraversò le tempie e gli scorse su tutto il viso per poi attraversare il collo, ma Jennifer non c’era.
Non poteva nascondere come  lo facesse sentire sollevato la sua assenza e, così, riuscì a rilassarsi completamente.
La professoressa entrò in aula e Billy sorrise, Jennifer era assente e lui era tranquillissimo, salutò gli studenti e poi si rivolse all’ex bullo
- Quasi non la riconosco Loomer, come mai questo cambiamento?-
- Voglia di sperimentare- disse e tornò a guardare il banco
La professoressa pronunciò un “va bene” e si sedette.
Non parlò per niente durante le lezioni, e non che prima parlasse molto più, però questa volta cercò di concentrarsi su quello che la professoressa spiegava.
La lezione terminò e di Jennifer non  vi era alcuna traccia.  Sollevato, si diresse verso l’aula dell’altra lezione e, successivamente, verso tutte le altre. Senza rendersene conto la cercava, continuava a cercarla fra tutti gli studenti della scuola, ma lei non c’era da nessuna parte.
Nonostante non volesse dimostrarlo, neppure a sé stesso, era preoccupatissimo: erano poche le volte che Jennifer non andava a scuola e, quando non c’era, voleva dire che vi era una motivazione più o meno grave. Nel frattempo vide il ragazzo che odiava più di ogni altra cosa e si avvicinò a lui
- Bigby, dove è Jennifer?-
- Non l’ho vista-
- L’hai sentita?-
- Io? Mica sei tu il suo ragazzo? Dovresti sapere tutto di lei-
Billy fece una smorfia, si era dimenticato che per la scuola lui e Jennifer erano ancora fidanzati –Sì- si affrettò a dire – Solo che non mi ha scritto, né chiamato-
- È già finita la vostra storia?- gli chiese interessato il ragazzino
- Non sono affari tuoi- e gli voltò le spalle
Sapeva che non doveva essere sgarbato, ma con quel ragazzo era più forte di lui, aveva quella faccia da schiaffi, anzi da pugni; ma ora Billy il bullo non doveva prendere il sopravvento. Ora lui era un’altra persona!
Uscì dalla scuola saltando le ultime ore d lezione e corse verso casa di Jennifer.
Odiava questa sua dipendenza da quella ragazza, ma non vederla aveva creato in lui un vuoto, una mancanza che nulla avrebbe potuto mai colmare.
Si trovò davanti alla villa Mosely e, come l’altra volta, si sentiva una formica in confronto a quel giardino enorme: era di un verde bellissimo e naturale, in fondo si intravedeva la piscina, ma non si riusciva a distinguere se ci fosse qualcuno. Continuò a percorrere in lungo il cancello che divideva il giardino Mosely dal resto della strada e poteva notare quanto quella casa facesse sfigurare quelle intorno.
Jennifer aveva detto di aver avuto problemi finanziari qualche anno prima, ma ora i soldi per la sua famiglia erano l’ultimo dei problemi.
Vide una persona uscire dal cancello e cercò di nascondersi dietro un parchimetro che era lì davanti… era la signora Mosely la quale, notando qualcuno davanti a casa sua, si avvicinò adagio verso di essa. Billy ora doveva andarsene da lì, ma non poteva correre se no avrebbe catturato l’attenzione della signora che si stava avvicinando, così, con fare tranquillo si allontanò da lì
- William- sentì la voce della mamma di Jennifer chiamarlo, ma non si voltò –William- insistette – William-
A quell’ultimo richiamo si voltò forzando in volto un mite sorriso - Buongiorno-
- Ciao William, come mai da queste parti?  Non dovresti essere a scuola?-
- Sono uscito un’ora prima-
- Ah. Ti va un thé freddo? - gli sorrise la signora Mosely
- No grazie - rispose educatamente
- Un bibita?-
- No davvero-
- Un bicchiere di vino?-
- Devo andare signora-
- Insisto. Jennifer e suo padre sono andati a vedere la fiera dell’oro e non torneranno a casa prima di stasera quindi sono sola-
Quando sentì dove fosse andata Jennifer la preoccupazione svanì e decise di accettare l’invito: era stato invitato e sua madre gli aveva insegnato che gli inviti non si possono rifiutare. Così infine cedette ed entrò in casa della ragazza.
- Vieni, ti faccio strada anche se ormai la conosci- disse la donna e Billy la seguì
Si sedette attorno all’enorme tavolo bianco e la signora gli mise davanti un succo, il thé, la bibita e il vino.
- Cosa preferisci?-
Quel momento era troppo imbarazzante, gli sembrava che le donna gli stesse per fare il terzo grado in una stanza vuota e piena di telecamere. Non sapeva bene cosa scegliere fra le tre bevande e, come l’altra volta, optò per il succo, ma la donna decise di versagli il vino nel bicchiere - Devi provarlo- il ragazzo disse okay ed osservò quel liquido dorato riempire il suo bicchiere e inghiottì – È un po’ forte, non ho mai bevuto del vino-
- Un consiglio, bevilo lentamente e gustatelo-
Billy fece così e si gustò quel liquido nuovo che non aveva mai bevuto in vita sua, solo che  il sapore non lo gradì granché, così chiese gentilmente alla signora se poteva avere dell’altro e venne accontentato
- Sai, non mi piace stare sola in casa perché mi sembra di essere stata abbandonata-
- E perché non è andata insieme a suo marito e sua figlia?-
- Perché stamattina avevo un visita e non potevo andare con loro, saremmo potuti andare nei prossimi giorni, ma Jennifer era così impaziente, non aspettava altro-
- Ah- accennò Billy senza sapere come ribattere e infatti quello che ci fu dopo era il silenzio che fu rotto subito dopo dalla mamma di Jennifer – Mia figlia mi ha detto che avete rotto-
- È la realtà- disse il ragazzo
- Mi spiace, pensavo fossi quello giusto per lei-
- Evidentemente per lei non è così- disse con indifferenza – La vita è una sola, non posso rovinarmela per una che non prova quello che provo io-
La mamma della ragazza non disse nulla, a volte sua figlia non riusciva a  capirla nemmeno lei, ma, alla fine, non poteva certo decidere per lei, probabilmente William non dava alla sua bambina quello di cui aveva bisogno.
Guardò il grande orologio che era sul muro della cucina, era passato pochissimo tempo, ma lo stesso disse - Si è fatto tardi, devo andare a casa che mia madre mi aspetta- Julia, la mamma di Jennifer, lo guardò dispiaciuta e intervenne dicendogli - Chiedile se vuole venire a mangiare qui-
- Non credo sia d’accordo-
- La chiamo io- si fece avanti Julia – Dammi il suo numero che la invito-
Billy fece spallucce, dettò il numero del cellulare di sua madre e la donna si spostò nell’altra stanza accanto per telefonarla.
Con un sorrisetto fiero raggiunse Billy – Ha accettato, fra pochissimo sarà qui!-
Billy spalancò gli occhi: era strano che sua madre avesse accettato un invito da una persona sconosciuta, ma di sicuro la gentilezza di quella donna la aveva convinta.
-Vai a sederti in salotto che io qui ho da fare-

- Va bene- disse visibilmente in imbarazzo il ragazzo e, così, e si sedette sul divano del salotto.
  
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