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Autore: SusyToma    26/05/2016    3 recensioni
Emma si domanda cosa sarebbe successo se fosse cresciuta con i genitori così come sta succedendo al piccolo Neal e Kilian alias Uncino, decide di farle vedere attraverso una posizione magica proprio cosa sarebbe successo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima che se ne rendesse conto, Emma si trovò a terra in una foresta. Sapeva benissimo che non era una foresta qualsiasi, era la Foresta Incantata e la riconobbe, anche se non la conosceva bene come i suoi genitori.
Rammentava benissimo il suo ultimo viaggio nel passato quando per sbaglio aveva portato Zelena a Storybroke rovinando la felicità di Regina. Non voleva ripetere lo stesso errore, era lì solo per osservare e forse non era nemmeno la decisione giusta.
«Tutto bene Swan?» chiese Uncino al suo fianco e lei annuì.
Stava seguendo solo la sua voglia di conoscere il passato, ma forse si stava sbagliando, forse venire qui era stata una follia.
«Non vorrai dirmi che hai adesso hai paura di sapere» disse Uncino come leggendole nel pensiero.
«E' solo che credo che forse avrei dovuto …».
Emma s'interruppe quando sentì un rumore di cavalli, Uncino la fece abbassare dietro la fitta vegetazione e videro due cavalli galoppare veloci. Riconobbe all'istante la figura maschile che cavalcava, un dolce sorriso le apparve sul volto quando si rese conto, si trattava di suo padre.
Sembrava nato per stare su quel cavallo. Anche se non aveva nobili origini, suo padre era sempre stato un eroe e non solo per lei. Lo osservò fermarsi dopo una lunga corsa e scendere dal cavallo con un'espressione felice.
«A quanto pare ci siamo» osservò sottovoce Uncino.
Emma era così concentrata a guardare suo padre, che non aveva ancora visto la figura femminile al suo fianco. Almeno finché lei non scese da cavallo. La sua capigliatura bionda poteva anche confonderla ma non il suo viso. Era lei, era proprio lei e stava sorridendo a suo padre.
«Molto carina, trovi?» chiese Uncino osservando il bel vestito che l'altra Emma indossava.
Emma era abituata a jeans e a giacche di pelle. Era cresciuta nel mondo reale e poche volte aveva indossato quel genere di vestiti che invece sua madre Biancaneve conosceva benissimo.
L'altra Emma sembrava completamente a suo agio con quel vestito, i suoi capelli erano legati in un'elegante acconciatura e portava anche una sottile corona di fiori tra i capelli.
Dal modo in cui sorrideva a suo padre e dalle loro risate allegre, era chiaro quanto il loro legame fosse vero e sincero. Non riusciva a sentire cosa si dicevano, ma l'espressione dei loro volti e i loro gesti lasciavano intendere quanto la loro intesa fosse solida e perfetta.
Da quando aveva ritrovato i suoi genitori, Emma aveva faticato non poco a trovare una complicità con loro. Adesso poteva ritenersi molto fortunata perché Mary Margaret e David erano i genitori migliori del mondo, aveva legato con entrambi. Eppure l'altra Emma sembrava avere qualcosa che lei non avrebbe mai avuto, una sintonia totale con un genitore che cresce col tempo e non arriva all'improvviso.
Prima che se ne rendesse conto, calpestò un ramo secco e quel rumore fece subito insospettire suo padre.
Lo vide togliere la spada dal fodero, avvicinandosi proprio verso di loro.
Uncino la guardò male, ma Emma non aveva tempo per ascoltare i suoi rimproveri. Con un tocco di magia modificò l'abbigliamento suo e di Uncino e cambiò anche loro aspetto.
Non si era informata a sufficienza su come gli altri li avrebbero visti, sarebbe stato alquanto scioccante per l'altra Emma e per suo padre vedere una sosia vestita con abiti alquanto bizzarri da quelle parti.
«Ottima scelta» osservò con un ghigno divertito Uncino guardando senza nessuna vergogna la scollatura audace del suo vestito.
Emma si sistemò i capelli avanti coprendo la scollatura e Uncino sbuffò seccato.
«Mi spieghi perché vuoi sempre rovinarmi le cose belle?».
Emma stava per rispondergli per le rime, quando udirono la voce di suo padre:
«C'è qualcuno?».
Aveva spostato dei rami e adesso li stava fissando con curiosità, ancora con la spada in mano. Probabilmente si stava chiedendo, perché due persone vestite bene erano nascoste lì dentro.
«Finalmente qualcuno cui chiedere aiuto» - esordì Kilian al suo fianco - «abbiamo avuto problemi con la carrozza, ci chiedevamo se potevate aiutarci».
Suo padre lanciò loro un'occhiata e quando capì che non costituivano nessun pericolo, rifoderò la spada.
«Certamente. Io e mia figlia ci siamo fermati proprio adesso per far riprendere fiato ai cavalli, ma saremmo più che lieti di aiutarvi».
«Stupendo. Hai visto tesoro? Finalmente incontriamo persone gentili» sorrise Kilian.
Sembrava completamente a suo agio, inventava bugie con la massima disinvoltura. In un altro momento Emma gli avrebbe intimato di smetterla, ma adesso era invece concentrata su suo padre che stava svolgendo le perfette vesti di Principe del reame assicurando il suo aiuto. Poco dopo giunse anche l'altra Emma che si presentò con formalità e restò in silenzio per tutto il resto della conversazione.
«Allora è deciso, andiamo» stava dicendo in quel momento suo padre.
Era evidente che aveva creduto alle parole di Kilian e adesso li stava scortando al palazzo.
Il palazzo dove era cresciuta sua madre e dove Emma avrebbe dovuto crescere a sua volta se il sortilegio non fosse stato lanciato.
«Non è prudente restare nella foresta al calar della sera» - spiegò suo padre con aria grave - «a causa della Regina cattiva, credo ne abbiate sentito parlare».
«Abbastanza» - confermò Kilian - «ma fonti certi ci assicurano che il Principe e Biancaneve hanno tutto sotto controllo».
«In effetti, i miei genitori hanno sconfitto la perfida Regina con molta facilità» parlò per la prima volta l'altra Emma.
Emma non aveva mai conosciuto Regina prima della redenzione, in questo mondo molto probabilmente era ancora la malvagia sovrana che tutti temevano. Quel cambiamento, decisamente non era un bene per nessuno.
Arrivarono in breve al castello che Emma aveva visto solo insieme a sua madre quando era tutto distrutto. Adesso invece era perfetto, splendente e pieno di vita e non poté che sorridere di fronte a tale spettacolo.
«Niente a che vedere con la nostra Storybroke vero?» domandò sottovoce Kilian.
«Non c'è paragone» affermò convinta Emma. Avrebbe voluto visitare il castello con calma, ma sapeva che non avevano molto tempo. Proprio quando stava per chiedersi quando sarebbe arrivata sua madre, ecco che Biancaneve fece il suo ingresso.
Vide i suoi genitori salutarsi con un caldo abbraccio e poi l'altra Emma salutare sua madre con un sorriso. Poi Biancaneve fece i perfetti onori di casa ed Emma la osservò rendendosi conto che nel ruolo di Regina del Reame era perfetta. Sembrava nata per quello così come suo padre.

Per la prima volta si rese conto di quanto avessero perso, e di come le loro vite fossero cambiate quando avevano deciso di restare a Storybroke.
   
 
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