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Autore: Beverly Rose    12/04/2009    5 recensioni
Kagome guardò i resti della camicetta, abbandonata sul tappeto, contrariata. Voleva fare la stilista “da grande” e tutti i suoi amici lo sapevano e la incoraggiavano sempre con entusiasmo. C’era da dire, però, che quando la ragazza annunciava di aver appena disegnato un nuovo modello e di essere alla ricerca di qualcuno sul quale cucire il vestito, tutti si dileguavano. L’ unico che rimaneva era il suo ragazzo, Inuyasha, che da un anno e mezzo -la durata della loro relazione- si prestava a farle da manichino, non senza lamentarsi il più possibile. ... Donate una recensione ad una povera Bev alle prime armi. Pigiate il bottoncino giusto.XD
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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-Kagome …
-Un attimo.
-Kagome.
-Aspetta un attimo.
-Kagome!
-Che c’è?
Kagome alzò uno sguardo stizzito sul suo ragazzo che, in piedi sullo sgabello, le restituì l’ occhiata velenosa. Per pura ripicca, lei gli piantò l’ ago nella spalla.
-Ahio.
-Dai, cosa c’è che non va?
Inuyasha assottigliò gli occhi assumendo un’ aria scettica.
-Scusa se te lo dico-proferì -ma questa roba mi sembra proprio da effemminato.
Kagome storse la bocca prima di rispondere, stufa.
-Non è da effemminato, amore- confessò -è da donna.
- Che COSA?
Il mezzo demone balzò giù dal basso sgabello, sfilandosi a fatica di dosso la camicia rosa con le maniche sfilacciate. Kagome mollò ago, filo e toppe di stoffa e si lasciò cadere a terra.
Erano nella camera di Inuyasha da quasi due ore, ormai, a tentare di dar vita, fra attacchi di ilarità e sbuffi di impazienza, alla nuova idea che Kagome aveva avuto per un completo.
-E’ che non posso concentrarmi solo sull’ abbigliamento uomo, no?
Kagome guardò i resti della camicetta, abbandonata sul tappeto, contrariata. Voleva fare la stilista “da grande” e tutti i suoi amici lo sapevano e la incoraggiavano sempre con entusiasmo. C’era da dire, però, che quando la ragazza annunciava di aver appena disegnato un nuovo modello e di essere alla ricerca di qualcuno sul quale cucire il vestito, tutti si dileguavano. L’ unico che rimaneva era il suo ragazzo, Inuyasha, che da un anno e mezzo -la durata della loro relazione- si prestava a farle da manichino, non senza lamentarsi il più possibile.
-Ti faccio sempre da pupazzo, Kagome -si lagnò questi infatti -almeno non farmi passare per un travestito.
Si artigliò la frangia argentata nel tentativo di scostarla dagli occhi; quella ricadde circa dodici secondi più tardi.
-Esagerato, non è che ti ci mando in giro- si difese lei.
Si alzò dal pavimento e andò ad aprire l’ anta dell’ armadio del suo ragazzo, per frugarci dentro: sì, decisamente i capi migliori lì erano quelli confezionati da lei. Da poco si era resa conto che da più di un anno a quella parte si era impegnata a realizzare vestiti praticamente tagliati apposta per Inuyasha:  giacche che risaltassero le sue spalle, camicie che valorizzassero al meglio il suo fisico, tutte rigorosamente di colori che si intonassero alla tonalità chiara della sua pelle a all’ argento dei suoi capelli. Decisamente limitato, si era detta Kagome alla fine. Una stilista avrebbe dovuto impegnarsi per creare un’ ampissima gamma di capi, invece di concentrarsi solo su quello che sarebbe piaciuto al proprio ragazzo. Da qui, Inuyasha vestito con una camicetta da donna. Se fosse riuscita a tenere la bocca chiusa, forse le sarebbe anche riuscito di terminarla, ma quando era con lui, le parole le uscivano sempre a raffica, visto che non gli aveva mai nascosto nulla per più di cinque minuti. Decisamente limitato, si disse di nuovo Kagome.
- Non si sa mai- mugugnò Inuyasha -il Grande Fratello ha occhi ovunque.
Per “Grande Fratello”, Inuyasha intendeva senza dubbio suo fratello maggiore, Sesshomaru, che dormiva nella camera di fronte alla sua e ogni tanto si affacciava alla sua porta senza parlare, come a chiedersi quando quei due ragazzini avrebbero cambiato aria, lasciandolo solo in casa; quest’ ultimo aveva anche la curiosa abilità di sorprendere il fratellino nelle situazioni più equivoche e Inuyasha non aveva nessuna intenzione di fornirgli nuovi incentivi aggirandosi vestito da donna. Il mezzo demone piombò a peso morto sul letto a due piazze senza smettere di tormentarsi la frangia che continuava ad impedirgli la visuale. Kagome si sedette in fretta al suo fianco, lanciandogli uno sguardo che voleva essere supplichevole.
- Dai, rimettila, ci chiudiamo dentro. Era quasi finita!
Il suo ragazzo si sistemò meglio sul materasso, rinunciando a combattere con i propri capelli e portandosi entrambe le braccia dietro la testa.
- Quante ragazze ci sono con la mia taglia, di grazia?- si informò.
Kagome sospirò, tentando un broncio.
Ecco, anche questo era vero: avendo come unico modello un mezzo demone di altezza sopra la media e dal fisico invidiabile, era ovvio che le misure dei suoi capi risultassero sballate. Tanto per dire, quella camicia che aveva tentato di confezionare e che ora giaceva sul pavimento, a lei sarebbe arrivata come minimo alle ginocchia.
- Oh, decisamente, decisamente limitato!- sbottò a casaccio.
Inuyasha alzò le sopracciglia, non trovando il nesso nella sua risposta con l’ intera conversazione.
- … Eh? -tentò infine.
- Ci tengo davvero tanto! Non mi voglio fossilizzare su certi modelli, non andrò mai da nessuna parte così!
- A diciassette anni non andresti da nessuna parte comunque.
- Grazie! Mi sei d’aiuto.
Kagome balzò quasi dal letto e raggiunse di corsa la finestra, voltando rigorosamente la spalle a Inuyasha. Lo sapeva anche lei di non essere dotata di un talento fuori dal comune; non aveva esplosioni di ispirazione, non aveva mai disegnato qualcosa di innovativo, né era in grado di combinare qualcosa senza avere a disposizione il suo manichino umano sul quale creare. Ma amava il mondo della moda, amava i suoi cartamodelli e le stampe che realizzava sugli avanzi di stoffa e amava vedere i vestiti prendere forma sotto le sue mani. E non sopportava che le dicessero che non sarebbe arrivata da nessuna parte, non importava in quale contesto questa affermazione uscisse. Cosa che Inuyasha sapeva alla perfezione.
- Ehi …? - la chiamò questi, infatti.
Lei non rispose, piuttosto incrociò le braccia alzando il mento, ostentando un’ aria offesa.
-Dai! - insistette lui -lo sai cosa intendevo! Non dovresti più prendertela così.
-Me la prendo con chiunque mi prenda per un’ illusa.
- E quand’è che ho detto che sei un’ illusa?
- Era sottinteso.
Kagome si lasciò voltare dall’ altra parte e trovandoselo di fronte, sorrise. Si alzò in punta di piedi e gli circondò il collo con le braccia, avvertendo quelle di lui stringerla forte. Allungò il collo e cercò la sua bocca; lui si chino quello che bastava per baciarla.
- Non mi sarei fatto schiavizzare per più di un anno se pensassi che tu fossi un’ illusa ad insistere.- precisò Inuyasha.
- Sì, suppongo.
Kagome strofinò il naso contro il suo collo addossandosi a lui ancora di più.
- Sei arrabbiata?
- No …
La ragazza nascose il viso contro la sua spalla, speranzosa. Sentì che lui le accarezzava la schiena, sospettoso. Si scostò per guardarlo in faccia.
- Allora te la rimetti e mi lasci finire? - trillò.
Lui la mollò all’ istante, assumendo un’espressione ferita.
- Ragazza, a te non importa nulla di difendere la mia virilità- accusò.
- Chiudo la porta a chiave, così il Grande Fratello non ti vede e la tua virilità sarà salva. -fu la risposta.
Inuyasha alzò gli occhi al cielo e si allontanò dalla finestra; si chinò a raccogliere la camicetta e la infilò a malincuore; Kagome saltellò di buonumore fino alla porta della camera e girò la chiave due volte prima di voltarsi e sorridere al suo ragazzo, che si era posizionato nuovamente sullo sgabello al centro della stanza.
- Dio, cosa non si fa per amore - fu il commento esasperato del mezzo demone.
- Già, cosa? -gli fece eco Kagome, già immersa nel proprio lavoro.
Afferrò con mano sicura un lembo abbandonato di camicia e lo fissò appena sotto il colletto.
Inuyasha chiuse gli occhi e rimase in silenzio, ad attendere la fine.
Fine 1° capitolo



Va bene, dopo ottantacinque anni che bazzico qui senza far nulla, anch’io ci provo!XD Spero qualcuno recensisca, ovvio che preferisco lo faccia positivamente … Ma se qualcuno deve demolirmi, per favore ci vada piano, sono incline al suicidio (scherzo. Più o meno).
Al prossimo capitolo.^^
Beverly Rose
P.S. Non capisco proprio niente del codice HTML ma non essere riuscita a mettere il corsivo per certe frasi mi ha alterata assai! >_< Olè!
  
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