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Autore: G_Moon    28/05/2016    0 recensioni
Una giovane ragazza decide di intraprendere un nuovo viaggio attraverso i sette mari e attraverso la sua vita, alla ricerca della verità riguardo alcuni misteri da troppo tempo nascosti e celati.
Il suo unico motto da sempre è seguire la propria rotta, che la porterà ad un incontro-scontro con qualcosa di inaspettato.
Genere: Avventura, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ehi Daph! Che stai combinando lì sola?» mi sopraggiunse una voce da dietro le spalle; senza neanche voltarmi sapevo esattamente chi fosse, avrei riconosciuto il suo timbro profondo tra mille: quella era la voce di Nikolaos Theodorou, il mio migliore amico d'infanzia. Eravamo praticamente cresciuti insieme come fratello e sorella e spesso i suoi genitori hanno colmato in parte il mio vuoto. Chiusi velocemente il diario su cui stavo scrivendo e girai lo sguardo per salutarlo e fargli spazio sullo scalino di pietra su cui ero seduta. - Oh niente di particolare – risposi con un sorriso teso infilandomi la penna ancora intrisa d'inchiostro tra i capelli.

Si sedette accanto a me, Nik era un ragazzone di 24 anni molto alto per essere greco, con folti capelli neri come la pece, costantemente in disordine e spettinati dal vento, la pelle abbronzata dal sole e due grandi occhi verdi con cui mi guardava sempre cercando di leggere dentro i miei pensieri, spesso riuscendosi. Purtroppo non potevo nascondere nulla a Nik, era come se fosse sempre nella mia testa. «Non sarà ancora con quella storia del viaggio! Quante volte ti ho ammonito e ti ho detto di lasciar perdere, che non ne vale la pena... Daph i tuoi genitori...» - Sono morti in mare e i loro cadaveri non sono mai stati ritrovati.. - conclusi in fretta e sbuffando. - Ma chi mi assicura che non siano stati rapiti? O magari hanno perso la memoria e vagano senza meta per il mondo? - «Se fossero stati rapiti avrebbero certo chiesto un riscatto per riportarli indietro, per quanto riguarda la seconda... mi sembra onestamente improbabile.»

Ci furono minuti di silenzio che parvero ore. Nik era sempre stato contrario a questo folle viaggio, era molto razionale e credeva che se davvero fossero stati vivi da qualche parte del mondo avrebbero trovato il modo di mettersi in contatto con me o con i miei nonni o con qualsiasi persona che li conosceva abbastanza bene. Ma ciò non era mai accaduto. Eppure io sentivo dentro di me il bisogno di partire, come se fino ad ora avessi sempre cercato la verità nelle acque sbagliate. - Nik, non mi puoi fermare, lo sai benissimo. Partirò, che tu lo voglia o no. Lo vedi questo ciondolo, è l'unica cosa che mi da conforto e che mi dice che sto facendo la cosa giusta. Magari non troverò nulla, è vero, ma saprò di aver provato. Non puoi costringermi a restare con le mani in mano.. Se mi vuoi davvero bene non puoi rinchiudermi qui. - Sapevo di aver colpito nel punto più profondo del suo cuore con quelle parole, poiché non c'era persona in tutta la Grecia che poteva dire di volermi bene quanto Nikolaos. «Allora verrò con te.» rispose stringendomi delicatamente i polsi tra le sue ruvide mani piene di salsedine e di sicurezza. Scattai in piedi liberandomi dalla sua presa, in un moto di rabbia e preoccupazione, alzai la voce senza neanche rendermene conto: - No! Non se ne parla, questo è il mio viaggio. I tuoi genitori, i miei nonni... Non posso permetterti questo. Tu devi restare. Ne abbiamo già parlato, non verrai con me. Devi badare a te stesso, alle navi, agli affari, alla tua famiglia e a ciò che resta della mia. Alexandros e Daphne... loro sanno che voglio partire e sono d'accordo, ma ho promesso loro che saresti stato tu qui in caso di necessità. Mi devi sempre informare su di loro. Io ti scriverò, ogni volta che posso. «E come faremo? Non puoi puoi mica costringere qualcuno a fare la spola avanti e indietro e ritrovarti sempre e comunque. Non esiste una persona che possa individuarti in mezzo a chissà quale mare.» anche Nik aveva alzato la voce e gesticolava come aveva fatto solo in poche occasioni prima, lo faceva sempre quando si arrabbiava molto.

Fu a quelle parole che ebbi un'idea, forse era folle, ma era l'unica nostra alternativa. Appoggiai i due indici tra le labbra e fischiai forte, per tre volte ad intermittenza; Nik mi guardò perplesso ma non disse una parola. Entro pochi minuti dal cielo iniziò a girare formando grandi cerchi un uccello piccolo, fino a quando non planò in cima alla mia testa, che presto divenne il suo comodo nido: quel fischio era il richiamo per quella gabbianella, l'avevamo trovata io e Nik intrappolata in una rete da pesca, era solo un pulcino e ci aveva scambiato per i suoi padroncini affezionandosi a noi, decidemmo di adottarla, con il nome di Speranza e quando poi si riprese e iniziò a volare ci seguiva sempre in ogni uscita in mare, quando a me e Nikolaos capitava di dividerci e perderci di vista interveniva lei per rimetterci in contatto. Nonostante di gabbiani in cielo ce ne fossero molti Speranza era l'unica che riconosceva quel richiamo. Strappai un pezzo di foglio dal mio diario, scrissi velocemente e consegnai il biglietto alla gabbianella, sussurrandole – Portalo a Nik. - Lei spiccò il volo dalla mia testa, fece pochi metri, si poggiò alla sua spalla e consegnò il biglietto al ragazzo; Nik lo aprì e con un sospiro disse solo «Tu sei matta Daph. Non ha mai fatto viaggi così lunghi, eravamo sempre nello stesso mare, a poche isole di distanza.»

Il sole stava scendendo e l'aria diventava più fredda, iniziai ad arrampicarmi su per le scale di pietra, dirigendomi verso casa; Nikolaos mi seguì a pochi passi di distanza. Quando ci ritrovammo davanti alla porta azzurra della mia piccola abitazione mi avvicinai al mio migliore amico, guardandolo con fare dolce dritto negli occhi, gli presi le mani tra le mie e sorrisi. - Funzionerà Nikolaos, lei è la nostra Speranza. - Solo dopo svariati minuti ci salutammo, sapevamo entrambi che nulla mi avrebbe fermato e che quelli erano gli ultimi momenti che avremmo passato insieme.Mi alzai sulla punta dei piedi, lo trassi vicino al mio viso e gli lasciai un bacio sulla fronte prima di rientrare a casa.

   
 
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