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Autore: Altair4    29/05/2016    1 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nomi e parole chiave: Astrid, Donnie, Lisad, Nied, Beal, Mead, Rel e Redol. Cristalli di Enerzon, ologramma “denso”, pianeta Ni.
 
 
Marte apparve finalmente sullo schermo delle navette, era molto diverso dall’anno prima, non aveva più quell’alone
 
rosso di morte, adesso era violetto, brillante ed impreziosito da merletti di nubi, i suoi satelliti Deimos e Phobos due
 
piccole macchie di grigio perla.
 
Noi prescelti del pianeta Ni con l’aiuto delle tartarughe mutanti ninja avevamo compiuto il miracolo. Con una forte
 
esplosione sotto il mantello dormiente avevamo risvegliato il cuore del pianeta, avevamo reso viva anche la superficie
 
creando una tettonica a zolle come sul pianeta Terra. Altre esplosioni ai poli ed a livello di una grossa falda acquifera
 
avevano messo in moto il ciclo dell’acqua. Tutti questi fenomeni avevano contribuito alla formazione di
 
un’atmosfera. Marte era tornato in vita come da un lungo letargo, era diventato violetto a causa del riverbero dei rossi
 
ossidi di ferro presenti nei fondali dell’oceano e del pulviscolo azzurrastro atmosferico, adesso non restava che
 
renderlo ospitale.
 
In passato il mio popolo aveva mandato varie spedizioni su Terra come punto d’appoggio per cominciare la
 
colonizzazione di Marte, ma senza successo. Tutti i prescelti delle missioni precedenti erano giunti nel sistema solare,
 
ma non erano mai riusciti a toccare il suolo marziano. Questi continui fallimenti non erano dovuti al caso od a scarsa
 
preparazione dei prescelti, ma Redol, il capo del Consiglio Scientifico di Ni, aveva segretamente sabotato tutte le
 
missioni. Era uno scienziato di una vecchia generazione che passava la maggior parte del tempo in ibernazione
 
perché ritenuto un elemento vitale per il popolo Niano, era infatti una delle migliori cervelli di Ni. Ma nella sua
 
mente diabolica colonizzare Marte non era il modo migliore per assicurare un futuro ai suoi. Redol  voleva che i
 
Niani  lasciassero il sistema di Ni, ormai morente, per raggiungere e conquistare Terra, incurante del fatto che era
 
abitata da esseri viventi ed evoluti. Invece la nostra spedizione, grazie all’aiuto di alcuni coraggiosi terrestri, avrebbe
 
presto messo in atto il piano di creazione, era cominciata la vera e propria colonizzazione dell’ex pianeta rosso.
 
La nostra nave spaziale argentea entrò nell’atmosfera riverberante di viola, avevamo atteso tanto questo momento, col
 
cuore accelerato detti l’ordine, l’astronave formata da nove capsule argentee si separò nelle sue componenti a forma
 
di uovo che arrivarono nel luogo designato. La destinazione era un terreno pianeggiante all’equatore marziano in
 
prossimità dell’unico grande oceano presente. Prima di toccare la superficie ci disponemmo a formare i vertici di un
 
ottagono con la navicella più grande al centro, sarebbe stata il cuore della base. Dopo l’ammartaggio le capsule
 
iniziarono a produrre un ologramma denso con l’ausilio dei cristalli Enerzon, ma in caso di bisogno potevano
 
nuovamente decollare.
 
Apparve un pavimento, si innalzarono delle mura e si formò un tetto, in poco tempo una grande costruzione a forma
 
ottagonale si ergeva dove prima c’era solo una landa desolata. Era una struttura di pura energia, ma le sue pareti
 
erano resistenti come fossero state reali e ci avrebbe protetto dall’aria povera di ossigeno. Passammo dalle capsule
 
direttamente dentro la base appena abbozzata.  Piano piano avremmo diviso lo spazio, creato gli ologrammi degli
 
alloggi, cucina, laboratori e serra.
 
Eravamo partiti da quattro giorni, per noi Niani, Terra era stata come una seconda patria anche se vi avevamo vissuto
 
per poco più di un anno. Per volere del Consiglio Scientifico di Ni eravamo giunti a destinazione separatamente come
 
tante stelle cadenti nelle nostre capsule argentee, ci eravamo conosciuti per la prima volta sul suolo terrestre e
 
avevamo raggiunto l’affiatamento necessario per la missione. Invece per la mia tartaruga mutante preferita tutto
 
questo significava lasciare il proprio pianeta natale, i suoi tre fratelli, suo padre e sensei. Ma in fondo solo per poco,
 
Donnie era un genio aveva inventato un portale, il Tartunnel, che una volta funzionante avrebbe connesso i due
 
pianeti.
 
Al momento la struttura della base era formata da otto stanze comunicanti tutte tra di loro. Ci riunimmo in una sola
 
per dividerci i compiti.
 
            -Allora ragazzi, dobbiamo suddividere meglio lo spazio- disse Donnie.
            -Ci sarà posto anche per una palestra per esercitarci nelle arti marziali?- Chiese il soldato Beal.
            -Temo di no, non abbiamo abbastanza energia, fino a che non avremo sostituito con materiale marziano le pareti, avremo solo questo spazio limitato a disposizione. Ma puoi usare la tua camera per esercitarti, sarà abbastanza grande, certo se a Nied non dispiace- dissi.
 
            -Va bene Astrid…quando sarò in laboratorio Beal potrà fare quello che vuole nella nostra camera- disse Nied con un sorriso complice.
 
Un rumore assordante portò il silenzio nella stanza, la terra cominciò a tremare e tutti ci guardammo terrorizzati. Lisad gridò:
            -Presto alle capsule! Presto!-
 
Le pareti della base cominciarono a dissolversi, la protezione dall’aria marziana sarebbe venuta meno e saremmo
 
morti asfissiati.
 
            -Presto! Regolate le cinture prima che la base si dissolva- disse Donnie.
            -La mia non funziona!- Risposi nel panico più completo, anche gli altri non riuscivano ad utilizzarle erano come prive di energia, qualcosa la stava risucchiando. La base oramai era completamente svanita, il terremoto
 
aumentò di intensità, ci trovammo sul nudo terreno marziano, l’aria era troppo leggera, non riuscivamo a respirare, le
 
forze ci abbandonavano. Mi guardai intorno, il mio Donnie, la medico chirurgo Nied, la psicologa Mead, il chimico
 
agrario Rel, i soldati Lisad e Beal stavano morendo ed io non potevo fare niente. Si sentì una risata crudele e poi una
 
voce sgradevole parlò:
 
-Sono Redol e voi avete fallito! Invaderemo Terra e la renderemo schiava! E voi morirete!-
 
Poi divenne tutto nero.
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Continua la saga dei Niani nel mondo delle TMNT. Per quelli che non hanno letto la storia prima di questa, sappiate che i Niani sono delle lucertole aliene, in particolare i “prescelti” sono stati modificati geneticamente in modo da assumere forma umana a bisogno. Sono stati creati dai migliori scienziati di Ni, un pianeta che sta morendo e che si trova nella fascia di Orione. Su Ni di solito sono tutte lucertole umanodi :-P , per capirsi, ma trovano interessante l’aspetto dei terrestri. Tutti i Niani hanno poteri telepatici che possono utilizzare attraverso il tatto, alcuni di loro hanno anche altre capacità, Astrid e sua madre Liad2 per esempio appartengono a questa categoria particolare di Niani…ma non svelo altro.
Preciso che i Niani non dicono “la Terra” ma dicono Terra come noi diciamo Marte senza l’articolo (vado su Marte non vado “sul” Marte, mentre diremmo “sulla” Terra), non era quindi un errore di omissione.
Inoltre non lasciatevi spaventare dai dettagli scientifici! Questa storia l’ho scritta con lo stesso entusiasmo della prima, forse è scritta un po’ meglio, ma sarete voi a giudicare.
Spero vi piaccia
:-)
Altair4
   
 
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