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Autore: Crateide    30/05/2016    4 recensioni
Rin sospirò, accoccolandosi meglio contro il petto di Sesshoumaru. Socchiuse le palpebre e desiderò con tutta se stessa che il tempo si fermasse, lì, ai piedi di quell’albero. Sperò, invano, che l’alba non giungesse mai e che nulla spezzasse l’idillio e la gioia di quel momento.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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And I love how this love

makes us strong day by day,

we are in love

- Love, Sonata Arctica -

 

 

 

 

 

Il profumo dei ciliegi si spandeva lentamente nell’aria, a seconda del capriccio del vento. Il cielo pezzato di stelle brillava, incorniciando l’orizzonte di tenebra che si srotolava davanti a loro, ai piedi della collina. Uno spicchio di Luna faceva capolino dal manto scuro, donando alla Terra dei timidi raggi argentati.

Rin sospirò, accoccolandosi meglio contro il petto di Sesshoumaru. Socchiuse le palpebre e desiderò con tutta se stessa che il tempo si fermasse, lì, ai piedi di quell’albero. Sperò, invano, che l’alba non giungesse mai e che nulla spezzasse l’idillio e la gioia di quel momento.

Uno spiffero di vento le morse la pelle esposta,facendola rabbrividire.
- Desideri tornare al villaggio? – le chiese dolcemente il principe dei demoni, stringendole la propria pelliccia intorno al corpo – non voglio che ti prenda un malanno...
- Oh no – gli rispose – rimaniamo ancora un poco, te ne prego...

Sesshoumaru le baciò la fronte, carezzandole il braccio nudo con malcelata malizia. Sentire i suoi artigli sfiorarla le fece venire la pelle d’oca e al tempo stesso la eccitò.

Da bambina non avrebbe mai immaginato che il rapporto con il demone sarebbe mutato tanto. Non avrebbe mai sperato che lui potesse innamorarsi di lei e che potesse amarla con tanta dolcezza e intensità, con tanta passione e delicatezza. Se ripensava alla prima volta in cui gli aveva donato il proprio corpo, si ritrovava ad arrossire e a sorridere con imbarazzo e tanta tenerezza nel cuore.

Intanto, l’orizzonte iniziava a schiarirsi pian piano. Le stelle presero a spegnersi, baluginando un’ultima volta nell’indaco del cielo.
- Cosa ha suscitato questa ilarità?

Rin sollevò il capo e rimase ad ammirare incantata gli occhi d’ambra del demone. Quanto amava quello sguardo fiero e altero, ma che sapeva mutare come il cielo primaverile e farsi apprensivo e amabile?

“Solo io conosco questa parte di lui” si disse, mentre si tendeva per rubargli un bacio a fior di labbra. “Solo a me elargisce le sue carezze, solo me ama...”.
- Pensavo all’anno scorso, al giorno del mio diciottesimo compleanno – rispose timidamente – e a ciò che è successo fra noi...

Sesshoumaru la strinse ancora di più a sé e le carezzò una guancia, dolcemente.
- E come mai hai rievocato quel ricordo? – le chiese.
- Perché è il più dolce che ho e ogni volta che ci penso... – un groppo alla gola le smorzò la voce – ...mi sento la donna più fortunata e felice del mondo.
- Quello fortunato sono io, Rin – lo sguardo del demone si perse nel dedalo di rami fioriti – se non ti avessi incontrata, avrei continuato a disprezzare gli esseri umani, non avrei mai conosciuto l’amore e...
- ...E?

La guardò, carezzandole la schiena liscia.
- E non avrei mai trovato una vera ragione per vivere.

Rin si sollevò e gli prese il viso fra le mani, lasciando che i suoi capelli scuri e un po’ scarmigliati gli piovessero sul volto.
- Sono dunque io questa ragione, Sesshoumaru? – chiese.
- Sì, Rin.

Sentì le sue mani sfiorarle le cosce nude, risalire la sua figura minuta fino alle spalle. La fanciulla socchiuse le palpebre e gettò il capo all’indietro, mentre le dita del demone le sfioravano il collo e scendevano più giù, fino a liberarla dalla pelliccia che le ricopriva il corpo.
- Ti amo, Sesshoumaru – gli disse, offrendogli il seno e trattenendo a stento un gemito di piacere – ti amo con tutta me stessa.

Con un colpo di reni, Sesshoumaru si portò su di lei e le sostò delicatamente le gambe.
- Ti amo anch’io – le sussurrò all’orecchio.

Infine, si spinse in lei, che lo accolse con commozione e desiderio.

Rin socchiuse le palpebre e inspirò il profumo dei ciliegi. Una lacrima le si staccò dalle ciglia nere e si perse fra le ciocche scure.

“Questa è stata la prima volta che hai detto di amarmi, Sesshoumaru!”.

Sorrise, stringendo fra le braccia l’amato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

Sono cosciente del fatto che Sesshoumaru è “leggermente” OOC, ma non fa niente (?). Era da un po’ che volevo sperimentare qualcosa di più “spinto” fra questi due e spero che il risultato sia soddisfacente, nonostante non rispecchi esattamente ciò che avevo in mente.

Temo che non vi libererete più di me...!

 

Elly

 

 

 

 

   
 
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