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Autore: SamuelCostaRica    30/05/2016    0 recensioni
Scappare da un pianeta per poi tornarci per cercare le proprie origini o costretti da dei sconosciuti per salvare se stessi e i propri segreti? Magia e tecnologia si incontrano, si scontrano e si amalgamano in uno scontro da popoli diversi
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come aveva detto il re, alcuni giorni dopo iniziò la costruzione del laboratorio all’interno di una montagna, posizionata non molto lontana dalla capitale.

Scimourg era stato incaricato dal re di supervisionare i lavori.

Mentre Utlim era ancora occupato con i macchinari sotto l’edificio in montagna.

Non che la cosa lo facesse contento, ma la ricerca della seconda nave era diventata per tutti un incubo: le congregazioni e le tribù la cercarono in lungo e in largo per il pianeta, compreso una parte del mare, ove in alcune zone era troppo profondo per qualsiasi mezzo, fino a quel momento, inventato o costruito su quel pianeta.

Turk aveva pensato a quella possibilità, se non addirittura a chiedere aiuto al Generale, ma l’idea non piacque a nessuno di quelli con cui ne aveva parlato e la questione non fu più trattata.

Ma con l’andare del tempo, la possibilità che la nave fosse la in fondo, persa chissà dove, inizio a riempire i pensieri di maghi, cavalieri, alchimisti e non maghi.

Le ricerche, dopo più di sessanta giorni solari, furono abbandonate, per puntare sullo sviluppo del laboratorio, che comunque avrebbe richiesto tempo.

Intanto, nei piccoli laboratori dispersi per il pianeta, tutto ciò che era stato trovato sul pianeta natale veniva studiato e sezionato, cercando di sviluppare una tecnologia simile a quella di cui era in possesso il Generale, visto che la prima nave era inutilizzabile e la seconda era introvabile.

Scimourg e Utlim si ritrovarono con il re nell’enorme salone dopo più di cinque mesi.

“Allora Utlim, scoperto qualcosa?” Chiese il re.

“Mah.. secondo me i macchinari che avete recuperato, sire, non funzionano… anzi… sembrano fuori uso. Ho tentato più volte di controllare i sistemi, di ripristinarli, ma niente. Siete sicuro che questi macchinari funzionavano, ai tempi…” Chiese Utlim, in modo umile.

Il re si fece serioso.

Il fatto che i macchinari funzionassero gli era stata trasmesso dal suo predecessore.

Ma ormai era morto e di certo non lo poteva togliere dalla tomba per chiederglielo.

Il silenzio scese tra i tre uomini, mentre il rumore di sottofondo dei macchinari continua imperterrito, ronzando nelle orecchie dei tre.

“Avete usato tutte le procedure?” Chiese il re.

“Tutte… in che senso?” chiese Scimourg.

“Una volta c’era un manuale…” Il re si avvicinò ai macchinari, tastando con la mano sotto il tavolo, da cui ne tirò fuori un voluminoso libro.

Il re incominciò a sfogliare il libro, con la polvere che voleva di qui e di là, facendo tossire i presenti.

Il re si fermò a circa metà del libro e indicò a Utlim un paragrafo: parlava di un riavvio dei sistemi in caso di mal funzionamento.

Utlim si mese al lavoro e, poco dopo, i macchinari si riavviarono in modo completamente diversa.

Si accesero altri monitor, oltre ad un enorme monitor piatto appeso alla parete di fronte ai tre.

Quello che indicava era sicuramente qualcosa di metallo, posto in mezzo ad un deserto… di acqua.

Il re borbottò, Scimourg lancio vari accidenti e Utlim continuò a leggere il libro, fino a trovare quello che cercava.

“Si può comandare da qui la nave, signore!” Disse Utlim ai due.

“Sì! Così se lo muoviamo da qui, tutti sapranno di questo e di noi. Se non lo muoviamo, bisogna inventare qualcosa per sollevarla, ma i macchinari mancanti si vedranno…”

Utlim fu interrotto, con una mano, dal re.

“I macchinari non erano una parte della nave, per cui nessuno ne noterà la mancanza… erano sulla prima nave. Facciamo così…” Il re rimase un attimo silenzioso. “Ormai hanno smesso di cercarla, le tempeste tra un mese ricominceranno in quella zona.. quando ne verrà una un po’ più forte, la nave verrà sospinta da una corrente sottomarina verso fondali più bassi, dove verrà trovata… si, ma da chi. È in una zona dove non ci va nessuno…”

“Errato, mio sire.” Scimourg si era avvicinato all’enorme monitor. “Non è segnato il nuovo villaggio che, per ordine vostro, verrà costruito lì per aumentare la pesca nella zona, visto che la gente non ha lavoro e lì gli … sono numerosi, in branchi. Magari una università metterà lì una sede per aiutare i pescatori migliorare la pesca.”

I tre si misero a ridere a crepapelle.

“Bella idea, Scimourg. Siete un genio.” Disse il re, con gli occhi piangenti.

“E gli altri.. dobbiamo avvisarli?” Chiese Utlim.

“Sì. Metteteli sul chi vive. Abbiamo solo tre mesi per preparare tutto. Chiamate tutti. Prima ci muoviamo, prima risolviamo questa storia.” Disse il re.

“E gli altri… quelli che sono con il Generale?” Chiese Scimourg.

“Da quanto non li contattiamo?” Il re guardò Scimourg in modo preoccupato.

Utlim abbassò la testa e Scimourg fece lo stesso.

“Non hanno più comunicato da quando sono partiti da qui, con il Generale. Forse li abbiamo persi.. Forse…” Scimourg parlava a bassa voce, prostrato.

“Contattateli e fatevi dire cosa succede. Forse hanno trovato il resto e la cosa non mi piace.”

Il re disse l’ultima frase mentre se ne stava già andando.

   
 
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