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Autore: Abbykat    30/05/2016    0 recensioni
In piedi nel mezzo della stradina in ghiaia che portava a Winhill, circondato dall'enorme distesa di colline versi e tutta la loro pace rurale, Squall sembrava estremamente fuori luogo nei suoi abiti di pelle logori con il gunblade al fianco. Eppure... non proprio. Somigliava, pensò Rinoa, un po' al soldato di tutte quelle favole che iniziavano con un soldato povero e stanco che tornava a casa dopo una guerra.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

THE ROAD HOME
scritta da Abbykat, tradotta da Alessia Heartilly

"Me ne sto già pentendo."

In piedi nel mezzo della stradina in ghiaia che portava a Winhill, circondato dall'enorme distesa di colline versi e tutta la loro pace rurale, Squall sembrava estremamente fuori luogo nei suoi abiti di pelle logori con il gunblade al fianco. Eppure... non proprio. Somigliava, pensò Rinoa, un po' al soldato di tutte quelle favole che iniziavano con un soldato povero e stanco che tornava a casa dopo una guerra.

"Sai," disse lei, "se non te la senti di farlo, non devi."

Squall si guardò alle spalle, attraverso lo spazio aperto dei campi fino alla forma distante del Garden di Balamb, dove aveva atterrato per lasciarli scendere. Poi si imbronciò, abbassando la testa per guardare torvo la ghiaia ai suoi piedi. "Sì, invece. Lo rimando già da mesi. Se non lo faccio adesso, non lo farò mai."

Il sospiro di Rinoa si perse nella brezza che le spingeva ciocche di capelli davanti al viso e arruffava il colletto di pelo della giacca di Squall, portando con sé un debole profumo di fuori. "Vorrei che mi dicessi cosa ti preoccupa. Non è che tu non sia mai stato qui - non ti rincorreranno con i forconi fin fuori dalla città."

"Era diverso, prima," rispose Squall. "Allora non lo sapevo."

"Di tua madre?"

Lui annuì senza alzare lo sguardo. "Sì. È solo... strano, tornare in questo modo." Lasciò andare un respiro che somigliava più a un grugnito derisorio che a un sospiro. "Hey, vi ricordate Raine Leonhart, che è morta diciassette anni fa? Sono suo figlio." L'angolo della bocca gli si torse per il disgusto. "Come una specie di figliol prodigo... come se mi aspettassi qualcosa."

Era stupefacente, pensò Rinoa, quante persone ammirassero Squall senza avere alcuna idea dell'insicurezza che nascondeva con il suo comportamento burbero, o quanto fosse sensibile ai giudizi degli altri.

"Per tutta la vita, non hai saputo chi fossero i tuoi genitori." Lei gli si avvicinò, piegando la testa per cercare di incontrare i suoi occhi abbassati. "Adesso che finalmente lo sai, è solo naturale che tu voglia visitare il posto dove ha vissuto tua madre, e parlare con le persone che la conoscevano. Saranno probabilmente felici di vederti... alle persone di qui tua madre piaceva molto, giusto?"

"Piaceva lei. Odiavano Laguna." C'era un bordo sardonico nella voce di Squall che implicava che si schierava con la gente di Winhill per quanto riguardava suo padre. "Sono anche suo figlio. E sono un estraneo tanto quanto lui."

Lei amava quel ragazzo, ma a volte Rinoa voleva tipo prenderlo a calci. "Dai. Eri solo un bambino, non è che potessi scegliere. Se consideravano davvero così bene tua madre, non ti guarderanno dall'alto in basso solo perché sei cresciuto altrove. Soprattutto dopo tutto quello che hai fatto."

Squall si imbronciò, scuotendo la testa con un movimento veloce. "Non voglio che mi accolgano solo perché sono il figlio di Raine, o perché la gente pensa che io sia una specie di eroe, o..."

Si interruppe quando Rinoa ridacchiò, rivolgendole un'occhiata leggermente acida.

"Hai degli standard così alti," lo stuzzicò con affetto. "Vuoi essere accettato, ma solo alle tue condizioni."

"Non è divertente," borbottò Squall, distogliendo lo sguardo da lei per rivolgerlo a Winhill.

"Lo so." Gli avrebbe preso la mano, ma lui l'aveva messa in tasca, quindi infilò la mano nell'angolo del suo gomito. "Ma sai, se vuoi davvero che ti accettino per chi sei dentro... dovrai mostrare loro cosa c'è dentro di te."

Il pensiero probabilmente non era passato per la mente di Squall, non in quei termini. Si accigliò, con le sopracciglia che si avvicinavano a increspare la cicatrice tra loro, l'espressione del viso che si faceva più turbata mentre fissava la stradina di ghiaia.

"Anche se non ti accolgono, perderesti davvero qualcosa?" Rinoa gli tirò leggermente il braccio per riportare la sua attenzione su di sé. "Avrai sempre i tuoi amici, e me. Se la gente di qui non ti accetta solo perché non sei cresciuto qui, saranno loro a perderci."

Il broncio gli abbandonò la fronte, ma Squall sembrava ancora distante, con gli occhi semichiusi e non realmente concentrati sul viso di lei. "È solo che... se le cose fossero state un po' diverse, questa sarebbe stata casa mia. Non penso che potrei vivere qui adesso, ma... credo di star provando a fare pace con i miei rimpianti. Così potrò smettere di pensare a come sarebbe potuto essere."

"È questo che stai cercando?" Lei guardò il suo viso, e il modo in cui non riusciva proprio a guardarla negli occhi. "Casa?"

"No." La mano di Squall scivolò fuori dalla tasca e si sollevò brevemente sul viso di Rinoa, con le dita guantate che le accarezzavano la guancia come un bacio fuggevole. Poi la lasciò cadere di nuovo. "L'ho già trovata."

*****
Nota della traduttrice: come sempre, ogni commento sarà tradotto e inviato all'autrice, così come ogni sua eventuale risposta sarà riportata come risposta alla recensione (nei siti che lo permettono) o comunque sul mio blog.
Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
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